Capitolo 24. Scorpius
24.
Dorme accanto a me, quando mi sveglio. Il suo corpo emana calore, un paio di centimetri dal mio, mi dà la schiena, sdraiata su un fianco, ed è scoperta dal piumone, nuda.
Osservo la curva della sua vita, poi il suo culo - posso vedere dei segni rossi su quelle guance, causati dalle mie mani. La cosa mi riscalda.
"E dai" sussurro guardando verso il mio membro, è duro e fastidioso e la bella donna al mio fianco non lo aiuta a riabbassarsi.
Mi alzo dal letto e copro Rose con la coperta - anche se la stanza è riscaldata sono sicuro che preferirebbe crogiolarsi ancora un po' tra le lenzuola. Scendo dalla piattaforma ed entro nel bagno, evitando i vestiti della Weasley, a terra.
Non so perché ieri è venuta da me. Non so perché aveva bisogno di distrazioni, non so che cosa le prende nell'ultimo giorno, ma le ho dato quello che voleva, si sforzava per recitare, come se avesse voglia di piangere ma non potesse mostrarmelo. L'ho assecondata per questo, perché mi parlava e flirtava con me per dimenticarsi di qualcosa.
Apro l'acqua fredda e ci vado sotto velocemente, mi aiuta a raffreddare la mia eccitazione.
Non so neanche perché sta dormendo nel mio letto. Lo ha evitato e l'ho fatto anche io, quando abbiamo usato la sua stanza. Eppure, questa sera, si è addormentata lì e non se n'è andata come la prima volta
Sembra strana da quando il ministro Hunt è arrivato, ieri mattina. Ha pianto santo Salazar, non l'avevo mai vista piangere, non l'avevo mai vista nervosa o a disagio prima di ieri. Forse si conoscono? Ma non avrebbe motivo di non dirlo, se non è qualcosa di illegale o cattivo. Devo indagarci su, cercare di capire.
Mi insapono la testa e il corpo, l'acqua tiepida casca sul mio corpo e mi rilassa leggermente. Mi irrigidisco quando qualcosa mi tocca la schiena. "Buongiorno dolcezza" sospiro e giro il collo per guardare Rose. "Volevi fare una doccia senza di me? Mi offendo" La rossa passa le mani sulla mia schiena con dolcezza. "Scusa se mi sono addormentata" mormora allungandosi per baciarmi una spalla. Rabbrividisco e giro il collo, guardo dritto di fronte a me, verso il muro, stringo le mani sulle mattonelle azzurre ma la lascio fare. Mi lascia un bacio sull'incavo del collo, da dietro, poi sul retro, poco sotto i capelli. Le sue mani mi massaggiano le spalle, poi le scapole, trattengo un gemito e chiudo gli occhi. "Non avrei dovuto"
"Fa lo stesso" dico piano. Mi circonda il busto con un braccio, l'altra mano mi afferra la mezza erezione. Gemo e tremo per la sorpresa, anche se non dovrei essere sorpreso con lei.
Pompa piano con la mano fino a quando non mi eccito totalmente e mi costringe a girarmi. Appoggio la schiena al muro e la guardo - ha i capelli bagnati, più scuri del colore reale, così come le ciglia, i suoi occhi spiccano di più. Mi osserva, il viso disteso, rilassato. È maledettamente stupenda, non so come si possa esserlo in questo modo così ovvio ma lei lo è. "Non penso che ne avrò mai abbastanza dolcezza" dice prima di alzarsi in punta di piedi per arrivare al mio viso. Mi bacia, possessiva e forte, stringe la mano sul mio cazzo, l'altra su una mia spalla. Una mia mano sale sulla sua nuca, premo le dita tra i suoi capelli per avvicinarla a me. La lascio dominare il bacio, mordermi la lingua e leccarla, succhiarla tra le labbra come fosse altro. Gemo nella sua bocca e scatto con i fianchi verso di lei, verso la mano ancora stretta attorno a me, ferma. "Okay signore, ti darò quello che vuoi" dice dolce staccandosi da me. Mi dà un bacio a fior di labbra prima di cadere in ginocchio ai miei piedi. "Sei adorabile" mormora. Si sistema i capelli bagnati dietro le orecchie con le mani e si accomoda meglio sui talloni. "Così carino" sussurra dolcemente. "Così carino" ripete, stucchevole.
Non riesco a non gemere alle sue lodi, ai suoi complimenti divertiti. Chiudo gli occhi e appoggio la testa al muro alle mie spalle quando mi lecca la punta e mugola al sapore del liquido pre seminale.
*
"Sono silenti da molto, eh?" William mi parla dei ribelli, tranquillo come se stesse parlando del tempo.
"Già" mormoro bevendo il mio caffe. I miei occhi corrono verso Rose, è più rilassata di ieri e mi sorride quando incontra il mio sguardo. Mi trattengo per non ricambiare il sorriso e torno a guardare il ministro babbano.
"Ne avete catturato qualcuno?" Chiede curioso. I suoi occhi scuri sono limpidi, allegri, ed io scuoto la testa.
"Hanno molte risorse" affermo freddo. Non ho intenzione di discutere di questo con lui, con un babbano, lui lo capisce e cambia argomento.
"Mi piacerebbe molto vedere più magia, non ne ho vista molto ieri, non la usate?" Chiede sorridendomi.
"Si, ma voglio che prima imparino il corpo a corpo. Con i ribelli non potranno usare la magia"
"Giusto, ho sentito anche dei loro macchinari per isolare la magia. Mi piacerebbe averne uno in mano" dice pensieroso. "Sa, mi sono laureato in meccanica avanzata prima di entrare in politica"
"Ha fatto molte cose" affermo serio. Lui ride e alza le spalle.
"Apprendo velocemente"
"Posso mostrarle una lotta con le bacchette, se vuole, ma dato che la perfezioniamo solo nella seconda parte dell'addestramento non sono ottimi" dico facendo correre lo sguardo sui cadetti. Rose chiacchera con Nat e Zelda, noto la bionda guardarla in modo strano, aggrotto leggermente le sopracciglia fissandola.
"Lei e l'auror Weasley avete già completato gli addestramenti no? Può combattere con lei?" Chiede, curioso. Riporto l'attenzione sul ministro.
Stringo i denti, questa preferenza che ha per la rossa comincia a darmi fastidio. "Rose ha combattuto ieri, ha ancora le sue ferite"
"La vostra magia non guarisce queste ferite?" Chiede confuso. Distoglie lo sguardo da me per puntarlo dove so che Rose è seduta.
"Si, ma non le guariamo qui, è una regola che ho posto appena sono arrivati" dico gelido. Lui non smette di guardare la rossa e... Salazar, non posso essere geloso.
"Perché?" Il suo tono è confuso, guarda Rose con ammirazione. "Se l'avessi saputo non l'avrei mai ferita così tanto" afferma piano mentre porta lo sguardo su di me. Sembra in colpa ma compiaciuto. "Provi a chiederglielo lo stesso, se si sente ancora dolorante non la facciamo combattere" È un ordine, lo so che è un ordine e il fatto che si aspetta che obbedisca mi irrita, e mi irrita anche che devo farlo.
Mi alzo in piedi e faccio rumore con la sedia in modo da avere la loro attenzione, l'attenzione della rossa. Punto i miei occhi nei suoi, lei mi fa un sorriso dolce e inclina leggermente la testa, le sue iridi mi squadrano da capo a piedi. "Rose" dico a voce alta, freddo e controllato come non sono, non se lei mi guarda in quel modo. "Vieni qui"
Lei si alza, appoggia una mano sulla spalla di Mal per aiutarsi a scavalcare la panca. Trattengo un sorriso e sospiro mentre vedo il moro irrigidirsi e alzare la testa per guardarla. La osservano tutti mentre cammina verso la pedana e sale sorridente i pochi gradini. Supera il tavolo e cammina fino alla mia sedia.
"Buongiorno" mormora dolcemente, non distoglie gli occhi da me ma almeno si mette sull'attenti, le spalle rigide e le mani dietro la schiena. "Ha bisogno di qualcosa, signore?" Sorride divertita, anche se ha la posizione idonea, e mi fa sospirare.
"Oh, perdonami tesoro" William parla prima che possa farlo io. Si sporge verso di lei con un sorriso. "Sono molto curioso e ho chiesto all'auror Malfoy se potesse mostrarmi una lotta con le bacchette, e dato che i cadetti non hanno ancora raggiunto quel livello tu eri l'unica opzione" Rose lo guarda, non trasforma la sua espressione ma si fa leggermente più rigida, lo noto dalle gambe e dal busto.
"Mi scusi" mormoro rivolgendomi al biondo, lui alza le spalle ed io appoggio una mano sulla schiena di Rose, la guido un po' più in là, in modo che lui non ci senta. "Non devi farlo per forza, okay? Hai ancora le ferite di ieri" mi trattengo per non alzare una mano, scostarle i capelli dalla fronte e guardare meglio il suo sopracciglio gonfio.
"Vuole una dimostrazione? Diamogliela. Non c'è problema" Rose mi sorride, sembra sincera, e allunga una mano ad accarezzarmi un braccio. "Poi non ti è importato delle mie ferite ieri sera e questa mattina, signore" ghigna maliziosa e mi fa sospirare.
"Sono stato più attento di quello che credi" le dico serio.
Il che è vero, non l'ho premuta contro il letto o il muro del bagno, e ho usato meno forza del solito ieri sera. Questa mattina ho lottato con me stesso per non spalmarla contro le piastrelle della doccia e prenderla come avrei voluto, anche perché eravamo in ritardo.
Lei alza le sopracciglia, sorpresa, e inclina la testa guardandomi. "Sul serio?" Chiede. È così stranita e confusa che mi viene da chiederle con che pezzi di merda è stata nella sua vita, ma non voglio farle credere che mi importa. Mi importa, ma non deve saperlo.
Annuisco serio e lei sorride, le sue dita sul mio braccio applicano più pressione e mi fanno desiderare di non essere circondati da gente. "Va bene, lo farò"
Sospiro e chiudo brevemente gli occhi, quando li riapro lei guarda qualcosa alle mie spalle, ha un guizzo alla mascella prima di tornare a osservare me. Giro il collo per guardare oltre ad una mia spalla e stringo i denti quando constato che l'unico presente sulla piattaforma è William. "Mi dispiace che ti abbia preso di mira" le dico serio. Aggrotta le sopracciglia e inclina la testa confusa, non capisco se è una recita. "Il ministro, gli piaci suppongo"
Lei ride e fa un passo verso di me, ora pochi centimetri a dividerci. "Sei geloso?" Chiede stucchevole. Le sue labbra si schiudono leggermente e respira piano, civettuola. Faccio una smorfia e alzo gli occhi al cielo, lei ridacchia ancora e mi accarezza il braccio. "Non ti preoccupare, non gli permetterei di toccarmi neanche con un bastone lungo dieci metri" dice divertita, eppure ha una nota seria nel tono.
"Bene, perché se ti scopi un altro politico babbano avremmo un problema" dico gelido. Lei ride.
"Non era un politico, l'ultima volta, ma una guardia del corpo di un politico, è diverso" afferma allegra. "Ed era sexy"
Alzo gli occhi al cielo, ancora, e sospiro. "È uguale, non immischiarti nella politica babbana e staremo tutti bene" affermo.
Rose ride e alza le spalle. "Dubito che quel babbano possa mai essere come te" abbassa la voce e si sporge verso di me, dolce. Faccio un passo indietro per mettere distanza, siamo ancora sotto lo sguardo di dieci persone. "A me non piacciono così magri" Rimango controllato, freddo, mentre la guardo. "Preferisco un certo fisico" e mi lancia un'occhiata da capo a piedi, con il suo solito sguardo peccaminoso.
Sospiro e le afferro un braccio. "Andiamo" sibilo tirandola con me verso il ministro. Lei ride e mi segue. "Rose è d'accordo" affermo lasciandola e sedendomi ancora sulla mia sedia, accanto a William.
"Oh, ottimo. Avete discusso molto eh?" Chiede divertito il babbano. Stringo i denti e afferro la tazzina del caffe, comincia a diventare insopportabile. "Siediti pure tesoro" dice alla rossa.
La guardo, lei ricambia e alza le sopracciglia - aspetta il mio ordine, mi rendo conto dopo qualche secondo. Annuisco, Rose sorride e si accomoda al mio fianco, alla parte opposta del biondo.
"Posso farvi una domanda indiscreta?" Chiede William con un tono allegro. Sospiro e alzo la testa dal mio caffe per guardarlo.
Mi sta veramente dando fastidio, e non solo per come guarda Rose. "Prego" dico serio.
La rossa al mio fianco allunga una mano per appoggiarla sulla mia coscia, da sotto al tavolo. Mi irrigidisco e rilasso nel giro di due secondi.
"Certo, non credo di avere scelta, o no?" Chiede divertita Rose.
William ride e alza le spalle. “Perdonatemi, è che io adoro la magia, è da quando l'ho scoperta che cerco di sapere di più. Poi, quando mi hanno detto che cercavano qualcuno per fare lezione ai cadetti auror, ho colto subito l'occasione." Sembra eccitato come un bambino. "E gli auror sono così interessanti, voglio sapere di più" Annuisco leggermente e lo guardo, appoggio una mano su quella di Rose, sulla mia gamba, e non mi sorprendo a trovarla fredda come al solito, lei mi accarezza il dorso con il pollice. "Avete mai ucciso qualcuno?" Chiede, diretto, curioso come se non ci avesse chiesto nulla di che.
Rose diventa di ghiaccio - smette di accarezzarmi e si immobilizza. La guardo con la coda dell'occhio e le stringo la mano leggermente, confuso e sorpreso da questa sua reazione. "Non possiamo rivelare queste informazioni" affermo guardando il ministro.
Lui sorride affabile. "No, giuro, è solo curiosità, a uso personale" dice alzando le mani in aria, innocente.
'Sti cazzi, non mi importa se va a riferirlo ai suoi superiori. "Ho partecipato a missioni molto delicate" affermo, gelido. È il massimo che gli dirò e questo sembra capirlo anche lui.
"E se ne pente?" Chiede curioso. I suoi occhi marroni sono illuminati, come se stesse realmente assorbendo ogni informazione. Credo che se questo uomo fosse un mago, sarebbe un corvonero.
Rose è ancora rigida al mio fianco, non la guardo ma le stringo la mano e gliela accarezzo, cercando di tranquillizzarla. "È il mio lavoro, ho obbedito agli ordini" dico controllato.
È così, non mi pentirò di essere stato il soldato che ho scelto di essere. È il mio lavoro.
"E tu, tesoro?" Odio quando la chiama così, mi viene da picchiarlo.
Rose non parla, giro il collo per guardarla. "Rose...?" Aggrotto le sopracciglia. Ha un viso gelido, più freddo del mio, sembra quasi un robot.
"Parecchia gente, e no, non me ne pento" dice alzando le spalle. Guarda William senza emozione, fredda e controllata, mi sorprende ed eccita, è stupenda. "È il nostro lavoro. Se facesse la stessa domanda ad un militare babbano otterrebbe la stessa risposta"
William le sorride in un modo che non capisco, mi insospettisce. "Giusto, ma voi siete molto giovani. Era solo curiosità" dice gentile. "Scusate" si alza. "Vado in bagno" annuisco brevemente e lui se ne va.
Mi giro verso Rose appena il biondo si chiude la porta alle spalle. "Rose..." aggrotto le sopracciglia. Ha qualcosa, ha qualcosa e quell'uomo centra, e non capirlo mi fa solo arrabbiare e preoccupare. "Cosa succede?" Scuote la testa e torna la solita Rose, quella stronza provocatrice. Mi stringe la coscia e risale con la mano verso l'alto, le blocco il polso.
"Ho solo ricordato chi ho ucciso, nulla di che" dice alzando le spalle. Si sporge verso di me e si lecca le labbra. "E ora avrei proprio bisogno di dimenticarmene"
"Combattiamo tra mezz'ora" affermo serio. Lei ride e alza le spalle.
"Ho bisogno di quell'orgasmo che non mi hai dato questa mattina" mormora dolcemente. Stringe la mano sulla mia coscia, anche se non può muoverla dato che le blocco il polso, e si sporge ancora. "Ti prego"
Non posso dirle di no, non posso se mi guarda così.
Faccio un incantesimo veloce con la bacchetta che sfilo dalla coscia, l'altra mano smette di tenerle il polso. Mi alzo veloce e le afferro la vita, la tiro sul tavolo, di fronte a me, senza sforzo. Squittisce di sorpresa ma mi lascia fare. "Bene, vuoi farti scopare? Ti accontento" le dico separandole le gambe e allungandomi verso di lei.
"Qui?" Chiede confusa. Gira il collo per guardare i cadetti, alle sue spalle, che fanno colazione tranquillamente.
"Qui" affermo gelido. Lei alza le sopracciglia e alterna lo sguardo da me ai soldati a pochi metri da noi. Le stringo la vita con le mani e la attiro più vicino al bordo del tavolo. "Così impari a provocarmi di fronte a tutti tesoro" le slaccio il bottone dei pantaloni velocemente.
"Merlino" sibila chiudendo gli occhi.
"Però dovrai tenere la bocca chiusa, mh? Non ho fatto nessun incantesimo silenziatore, solo uno disillusorio" le dico. Le circondo la vita con un braccio e la tiro su il tempo necessario per sfilarle i pantaloni e le mutande fino alle sue caviglie. La rimetto seduta e mi allontano abbastanza per guardarla negli occhi. "Chiaro?” I suoi occhi sono lucidi di eccitazione ma annuisce velocemente. "Bene" e mi siedo sulla sedia alle mie spalle.
Le separo le gambe e mi chino per darle un bacio su una coscia, lei inspira con forza e allunga le mani per infilarle tra i miei capelli, me li strattona e mi fa sorridere sulla sua pelle. Lecco lentamente una porzione di pelle nel suo interno coscia, il mio membro si indurisce e voglio affondare dentro di lei, ma non lo avrà ora, non abbiamo tempo. "Scorpius" geme il mio nome.
"Fai silenzio" le ordino staccandomi da lei. Lei emette un mugolio di lamento e agita i fianchi. "Vuoi la mia lingua tesoro?" Mormoro chinandomi ancora su di lei, la guardo dal basso. Rose annuisce velocemente e stringe le dita sui miei capelli, i suoi occhi sono lussuriosi, pieni di piacere. Lecco piano il suo monte di venere, stando attento a non toccare il clitoride e lei sobbalza tra le mie mani, le stringo più fortr sulla sua vita. "E saresti in grado di non fare rumore?" Chiedo continuando a fissarla negli occhi. Salazar, è così bella. Potrei farlo per l'eternità, leccarla e succhiarla fino al suo piacere, fino alla mia morte.
"Scorpius, metti un cazzo di incantesimo silenziatore" sibila. Alzo una mano e le tappo la bocca prima di prenderle il clitoride tra le labbra. Quasi ringhia ma la mia mano attutisce il suono. Ridacchio sul fascio di nervi e lei geme ancora, mi tira i capelli con forza.
Rido e succhio il clitoride con forza, si contorce cercando di allontanarsi dal piacevole dolore ma la costringo a rimanere ferma stringendole la vita con la mano che non preme sulla sua bocca.
Mi tolgo da lei solo per dare una lunga e lenta leccata sulle sue labbra gonfie. Lei geme e si inarca contro di me, cercando un contatto più profondo. Salazar, potrei venire solo per questi suoni, senza essere toccato. Il mio cazzo pulsa nei miei pantaloni. "Cosa ne penserebbe la tua famiglia di te, qui, con le gambe aperte per un Malfoy, su un fottuto tavolo da pranzo e nove cadetti a pochi metri?" Le chiedo dolcemente. Le accarezzo un fianco e le tolgo la mano dalla bocca.
"Sei uno stronzo" sibila a bassa voce, con frustrazione. Alzo le sopracciglia e la guardo freddo. "Ti prego, ti prego" mormora pregante. "Ti prego Scorpius"
Il solo tono disperato che ha mi fa trattenere un gemito. "A supplicare come l'ingorda che sei" dico divertito. "Supplica ancora un po' tesoro" le ordino rilassandomi sullo schienale della sedia, la costringo a lasciarmi i capelli.
Lei mugugna lamentosa. I suoi occhi azzurri non mi lasciano neanche un secondo. "Rinnovo: Sei uno stronzo" afferma piagnucolando. Rido ma non mi muovo. Agita i fianchi e mi guarda con rabbia. "Ti supplico Scorpius" Prega. "Ti supplico, ti prego, ti prego" piagnucola e si agita sul tavolo. Sorrido da stronzo, non mostrandole quanto ogni supplica mi ecciti, quanto io abbia voglia di tirarmi giù i pantaloni e scoparla come si merita di essere scopata dopo avermi provocato in questo modo.
Sorrido e mi alzo in piedi, la tiro verso di me con un braccio, l'altro si infila tra le sue gambe. Smette di pregare e trattiene un urlo quando infilo due dita in lei, rapido e duro. Preme il viso sul mio collo, circondandomelo con le braccia, si appoggia a me e mi abbraccia.
"Sei così bagnata tesoro" le sussurro all'orecchio. "Per me?" Chiedo divertito. Muovo le dita dentro di lei con forza, geme e mi tira a se con le mani sulla mia testa, mi fa morire. "Bene, la stiamo trascinando per le lunghe tesoro" le dico serio. "Voglio che vieni sulla mia mano" E tolgo le mie dita da lei per spingerle dentro con più forza, quando geme e sobbalza tra le mie braccia capisco di aver toccato il punto G, mi premuro di colpirle quel punto ogni volta che spingo le dita dentro di lei, sempre con forza. "Ecco qua tesoro, mh, vieni per me" le sussurro dolcemente, il tono molto diverso dal ritmo che ho dato alla mia mano. "Questa bella figa stretta vuole di piu tesoro? Eh?" È così, merda, le sue pareti mi risucchiano le dita e si strigono su di loro con forza, è così bagnata e calda da farmi morire. Ringhia sul mio collo e so che le manca poco, aumento il ritmo, veloce e così duro da farla singhiozzare mentre tenta di sopprimere i suoi gemiti e ansiti.
"Scorpius" geme il mio nome prima di venire, accasciandosi su di me. Continuo a pompare le dita dentro di lei, più piano, dolce, per accompagnarla fino alla fine del suo orgasmo. Trema tra le mie braccia e mi stringe a se, il suo viso ancora premuto sul mio collo.
Lascio le dita dentro di lei ancora, le tolgo solo quando si allontana leggermente per guardarmi negli occhi. "Tutto apposto?" Chiedo. Lei annuisce, sembra devastata, le sue iridi azzurre mi fissano attentamente, anche se sono ancora offuscate e scosse dall'orgasmo. "Bene, perché William si sta avvicinando" affermo guardando alle sue spalle, il biondo è appena entrato in sala mensa.
Lei sobbalza e si gira. "Merda" sibila scendendo dal tavolo. Si abbassa per sistemarsi i pantaloni, se li abbottona, le sue gambe ancora leggermente tremanti per la forza dell'orgasmo.
Le afferro una mano e la tiro a me. Lei si appoggia al mio petto e sorride dolcemente, mi sistema i capelli con le mani. "Dopo ti scopo per bene tesoro" le sussurro sulle labbra. Poi le faccio un sorriso provocatore, stronzo, e mi allontano abbastanza per alzare una mano e avere la sua attenzione mentre sfrego il pollice sulle due dita che erano dentro di lei. Socchiude le labbra e mi fissa, con lussuria, infilare le mie dita ancora bagnate dal suo orgasmo in bocca. Lei geme e si struscia contro di me, contro il mio cazzo ancora duro e dolorante.
Il suo sapore sulla mia lingua è meraviglioso, dolce ma deciso come al solito, come lei. "Spero che tu possa sentirlo per il resto della giornata" mormora accarezzandomi i capelli. Mi dà un bacio su una guancia mentre io tolgo le mie dita dalla mia bocca. Si stacca e finisce di sistemarsi.
Sorrido freddo e la guardo mentre si ravviva i capelli, resta sempre così bella.
Scuoto la testa e torno al mio problema. Pratico un incantesimo calmante a me e alla mia erezione, che si raffredda immediatamente e mi lascia frustrato come sono stato poche volte nella mia vita. Cerco di riprendere il controllo e mi siedo. Lei si accomoda al mio fianco ed io tolgo gli incantesimi che ho precedentemente lanciato proprio mentre il ministro sale il primo scalino.
Rose afferra una mela e la addenta. Mi chino verso di lei, freddo e controllato. "Comunque c'era, l'incantesimo silenziatore" le sussurro con un tono divertito. Certo che c'era, non sono uno sprovveduto.
Lei sgrana gli occhi e mi fissa confusa, quando coglie le mie parole mi lancia un'occhiataccia. "Vaffanculo" afferma irritata. "Stronzo"
"Chi è lo stronzo?" Chiede William facendo i pochi passi che lo separano da Rose, si siede al suo fianco.
Lei si irrigidisce e si alza. "Se permettete, devo andare in bagno" dice dolcemente. Mi guarda in attesa, questa versione obbediente di Rose mi piace, annuisco e lei se ne va.
"È bellissima" Afferma William con un tono ammirato. Mi giro per coglierlo a guardare la rossa mentre cammina verso il suo tavolo, afferra la sua giacca e saluta i suoi amici. "Non so come si può resisterle"
Salazar, non posso, non posso provare gelosia per lei, non di nuovo. Eppure sento bruciore allo stomaco e la voglia di prenderlo a pugni che sale.
Non dico nulla e abbasso lo sguardo sul mio caffe, non lo bevo, perché sento ancora il sapore di Rose sulla lingua e non voglio perderlo. "Vogliamo incamminarci?" William annuisce e si alza con me.
Rose non mi batte, come al solito, anche se ricordo che era molto brava a scuola, però mi lascia una ferita ad una spalla e mi strappa il tessuto della maglia della divisa.
William va via subito dopo la lotta, si scusa per dei problemi al parlamento e ci saluta. Rose torna tranquilla, la scopo contro il muro della palestra dopo averla trovata allenarsi il pomeriggio, quando avrebbe dovuto riposare.
So già che sono fottuto nel momento stesso in cui mi addormento e mi rendo conto che l'avrei voluta prendere ancora, ancora e ancora.
Heyla,
Adoro questo capitolo per diverse cose.
Comunque, che idea avete? Vi sta piacendo la storia? Ditemi ditemi.
Non ho altro da dire,
Spero vi piaccia,
Baci,
H
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