(5)
POV KARIMA
I temi delle elementari. Ricordai quando le insegnanti mi chiedevano di descrivere in poche parole la mia casa, i miei familiari, il mio cane o cose altrettanto insignificanti. Adesso, se avessi dovuto nuovamente trovare delle parole per descrivere ciò che mi circondava sarei stata molto più sintetica di allora: alberi e oscurità.
Qualcuno più esperto di me, avrebbe potuto sgridarmi dicendo che il mondo non è formato da così pochi elementi...ma io non avrei saputo dire nient'altro in più.
Era già un'ora che i miei amici correvano sottoforma di animali nel sottobosco, schivando i rami, cercando di non inciampare.
E io? Io ero la solita inutile ed insignificante del gruppo, quella che non fa la differenza. Ovviamente, non potendomi trasformare non sarei mai riuscita a stare dietro ai miei amici, perciò Kelly aveva accettato di potarmi sulla sua groppa equina. Era la miglior candidata per questo stupido impegno, effettivamente.
Okay, anche Cherola, Dalilah e Kiro erano nella mia stessa situazione. I loro animali non erano adatti a correre ad una tale velocità e quindi, ognuno di loro si trovava in groppa ad uno dei nostri amici. Dalilah su Mike l'alce, Kiro difficilmente sul dorso peloso di Thunder ( a quest'ultimo non piaceva molto il fatto che qualcuno "gli stesse addosso", come aveva detto lui), ed infine...Cherola con Jake.
Immersa nei miei pensieri, guardai distrattamente davanti a me per l'ennesima volta. Il cielo stava incominciando a tingersi di arancio e giallo: l'alba.
Scorsi un'aquila più grande del previsto volare con leggiadria. All'inizio fui piuttosto allarmata, poi mi riscossi e ricordai che quello era solo Navin. Mi sentii talmente stupida che spostai subito lo sguardo sulla bella criniera dorata di Kelly.
La stanchezza mi stava trascinando lentamente sul fondo...
Ripercorsi mentalmente ciò che era successo: una volta usciti da quelle fottute porte, non avevamo perso tempo a guardarci intorno, troppa fretta!
I miei compagni si erano trasformati e io mi ero sentita di nuovo a disagio vedendo quella magia.
Dopodiché...dopodiché ero salita in groppa a Kelly e tutti avevano incominciato una folle corsa verso la salvezza. Verso una nuova vita.
Mi riscossi quando sentii la mia amica che mi stava trasportando emettere uno sbuffo scocciato e pestare maggiormente gli zoccoli a terra.
Mi ci volle un po' a capire il perché di quel gesto. Le stavo stringendo il collo talmente forte, che probabilmente stava provando dolore.
<< Oh, scusa Kelly! È che...sono così stanca...così scioccata e delusa da me stessa...>> le dissi con gli occhi pieni di tristezza, accarezzandole piano la criniera.
Lei, non potendo parlare, né voltarsi a guardarmi per paura di inciampare, si limitò ad annuire con il collo in modo agitato, come se fosse d'accordo solo con alcune delle cose che le avevo appena detto.
Scossi la testa e mi risistemai sulla sua groppa. Cavalcare con una sella era già piuttosto difficile per me, figuriamoci a pelo!
Per distrarmi un po' e scacciare via la noia e la stanchezza, guardai come se la stavano cavando gli altri che non si erano trasformati, come me.
L'occhio mi cadde su Cherola. Stava accarezzando la testa da leone di Jake e gli sussurrava qualcosa.
A quella vista, il sangue mi schizzò al cervello e una strana sensazione mi attanagliò le viscere: gelosia. Ma non ero mai stata gelosa in vita mia! E poi, perché dovrei esserlo stata di Jake? Era solo mio amico, ugualmente a tutti gli altri...
Mi accorsi troppo tardi di stare stringendo nuovamente la criniera di Kelly...un po' troppo forte. Lei scosse il capo, cercando di liberarsi dolcemente delle mie mani, ma non servì, dato che avevo già provveduto io.
<< Scusa...di nuovo...non sai quanto mi dispiace!>> le dissi mortificata. Kelly batté uno zoccolo a terra. Che voleva dirmi?
<< Quando saremo in una situazione un po' più...tranquilla, mi aiuterai ad imparare il linguaggio dei segni, okay?! >> ridacchiai dando una pacca amichevole al cavallo pezzato sotto di me.
2 ore dopo...
Eravamo praticamente sfiniti. Cioè, io, Dalilah, Kiro e Cherola non proprio, mentre i miei amici...gli altri...non ce la facevano più.
Eravamo ancora immersi nella foresta e non ne saremmo usciti in così poco tempo. Da quando era scoppiata la Terza Guerra Mondiale, più o meno 200 anni fa, il mondo era tornato al suo stato selvaggio, aveva preferito indossare il verde piuttosto che il grigio.
Mia nonna mi parlava sempre di enormi costruzioni di cemento, strani aggeggi con le ruote per il trasporto... Io ne ero affascinata, nonostante la mia vecchia Liame mi dicesse sempre che per la natura era un male tutto quel gas.
Mi riscossi dai miei pensieri perché i miei amici sembravano aver trovato un posto dove fermarci un attimo: una piccola radura circondata da alberi, con un torrente che vi scorreva accanto. Cioè, più che torrente era un fiume dalla corrente impetuosa.
Quel bosco era bellissimo di giorno! Non avrei saputo descriverlo in uno dei miei temi delle elementari, però avrei saputo parlarne.
Gli alberi erano talmente alti che sembravano voler fare il solletico sulla pancia del cielo; i rami sovrapposti gli uni sugli altri creavano un fantastico gioco di chiaroscuro con il sole, che ormai splendeva alto nel cielo.
Mi accorsi solo dopo che Kelly stava di nuovo sbattendo lo zoccolo a terra.
<< Che c'è? Stavolta non sto facendo niente!>> sbuffai. Il cavallo sotto di me continuò a scuotere il capo e nitrire.
Proprio non capivo che voleva dirmi, perciò cercai di tranquillizzarla accarezzandole il collo.
Fu in quel momento che Kelly si ritrasformò velocemente in una ragazza ed io venni sbalzata dalla sua groppa equina ormai sparita, cadendo pesantemente sul terreno.
Sentii le risate generali provocate da quella scena, perciò capii che anche tutti gli altri erano tornati normali.
<< Volevo solo farti capire che dovevi scendere perché sarei tornata umana! Meglio se ti insegno il linguaggio dei gesti!>> rise lei, aiutandomi a rialzarmi.
Mi spolverai un po' i vestiti sporchi di terra e mi guardai intorno. Erano tutti seduti a terra, in modo da formare un cerchio, quindi decisi di imitarli e mi sedetti vicino a Kiro.
Rimanemmo in quel modo per soli pochi minuti, poi...
<< Lo sentite?>> chiese Navin abbassando la voce. Tutti ci zittimmo in cerca del rumore misterioso. Lo udii anch'io: urla, passi, abbaiare di cane, voci umane. Il tono roco di Philippe.
Mi alzai di scatto da terra e in fondo, tra gli alberi, ad un chilometro scarso, degli uomini stavano correndo verso di noi.
Come potevamo pensare di scappare così facilmente e che non venissero neanche a cercarci? Siamo stati avventati, troppo!
Tutti gli altri scattarono e si rimisero in piedi, iniziando a correre avanti, cosa che feci anch'io. Non sapevamo dove stavamo andando, dove saremmo finiti, tutto ciò di cui ci importava era non farci prendere, per non dover rivedere mai più lo squallore dell'Arena.
Dopo solo una manciata di chilometri fu Dalilah ad accorgersi che davanti a noi si stagliava un'enorme parete rocciosa, probabilmente una montagna. Non ce l'avremmo mai fatta a scalarla, eppure i passi e le grida si avvicinavano, adesso uniti ad un continuo rombare delle pale in movimento di un elicottero. Il panico ci stava lentamente avvolgendo nel suo mantello oscuro, o almeno, così era per me.
<< Che facciamo?>> Mike era veramente agitato, con quegli occhi sbarrati che sembravano poterti scrutare l'anima.
<< Il fiume! Non c'è altra alternativa! Dobbiamo buttarci o finiremo tutti male!>> urlò Dalilah per farsi sentire sopra tutte quelle grida.
Effettivamente mi ero accorta solo in quel momento che il corso d'acqua arrivava fin quaggiù. Ma non sapevamo dove la corrente ci avrebbe trascinati.
Non feci neanche in tempo ad analizzare meglio la situazione, che Thunder, preso da un moto di paura, si era lanciato in acqua, sollevando schizzi gelidi.
Jake, subito dietro di lui, avrebbe dovuto gettarsi, ma mi lanciò una strana occhiata, quasi come se fosse più preoccupato per me che per lui stesso. Io gli feci un cenno veloce con la mano.
Un attimo dopo non c'era più. Fu il turno di Navin, poi di Cherola, Kiro, Dalilah, Mike e poi Kelly. Restavo solo io...
Bastò che mi voltassi e vedessi quanto vicini erano i Carcerieri per farmi venire voglia di buttarmi subito nel fiume.
Per un attimo fui sommersa completamente e provai una strana sensazione. Quando poi cercai di tornare in superficie capii che sarebbe stata dura nuotare: la corrente era talmente forte che, senza che me ne fossi accorta, mi aveva già trascinata lontana, verso una serie di rapide.
Urlai il nome dei miei amici ripetutamente, ma mi resi conto che ormai erano andati, lontani da me, lontani dalla mia morte. Sì, morte, perché sicuramente non sarei sopravvissuta.
Venivo sballottata ripetutamente su scogli e massi, fortunatamente senza mai farmi troppo male. Ad un tratto, uno spruzzo d'acqua mi centrò in pieno viso ed io, deconcentrata, fui sommersa di nuovo, mentre il liquido freddo mi entrava in bocca. Annaspai per tornare a galla, ma non ci riuscii. Alla fine, sul mio buonsenso vinse quello strano senso di preservazione che si ha quando si sta per morire, ma si sa per certo che non è quello il momento.
Riuscii a far riaffiorare la mia testa in superficie...ma fu in quel preciso momento che vidi dove mi stava trascinando la corrente: la cascata!
Mi voltai con difficoltà e cercai di nuotare dalla parte opposta, anche se sapevo perfettamente che non ci sarei riuscita. Allora tentai di afferrare qualche ramo o qualche macigno ben saldo che non mi facesse scivolare ancor di più verso la mia fine...ma non ne trovai.
Quando arrivai alla cascata e sentii nettamente il mio corpo cadere insieme a tutta quell'acqua verso il basso, non vidi niente. Ciò che intendo dire è che di solito, quando sai che non riaprirai più gli occhi, "ti passa la vita davanti", ricordi i momenti belli, i momenti brutti, mentre il tuo cervello viene riempito di tutte le emozioni che hai provato in vita...
Ma io no. Io riuscii solo a ripensare all'occhiata preoccupata di Jake che, capii solo in quel frangente, voleva forse dire: "Non ti preoccupare. Sarà dura, ma insieme ce la faremo".
Peccato solo che lui non fosse ad affrontare la morte insieme a me, nessuno era qui a vedermi morire. Mi consolai pensando che magari era un bene.
Alla fine, la vera fine, caddi con un tonfo in un lago dalle acque profonde...ma non abbastanza da evitarmi il dolore. La mia testa sbatté sul fondo, o meglio, su quello che credevo un sasso. Il buio mi circondò come l'acqua fredda.
Pensai che la mia tomba sarebbe stata questa. Dopotutto, ognuno pensa di poter essere importante per il mondo, di poter brillare in mezzo a tanta oscurità...ma alcuni non ce la fanno mai.
Fine della corsa. Fine dei giochi.
Spazio autrice:
Okay, intanto tutti calmi, per adesso non c'è davvero da sclerare!😂
Cmq, qualunque cosa io dica potrebbe essere uno spoiler per voi, quindi meglio se me ne sto zitta (il desiderio della mia prof si è finalmente avverato!😂)!
Secondo voi, Karima è davvero andata a farsi fottere... o c'è ancora una speranza?
Cosa voleva dire Jake con quello sguardo?
Commentate e votate, please! Inoltre, ditemi gli errori se ne trovate, perché come sapete io sono una persona distratta e...stupida e di errori ne faccio tanti!😂😘
Grazie a tutti quanti (anche i miei lettori silenziosi) di leggere questa nuova storia!
Spero che questo capitolo non vi abbia deluso e che neanche il resto lo farà!😘
ILTSASID7🌹
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro