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Il mattino dopo, ore 5:00

POV PHILIPPE

Sfiorai il pomello freddo di ottone. Il mio riflesso ricambiò l'occhiata che gli stavo lanciando. Strinsi maggiormente il fucile, finché le mie nocche non divennero bianche.
Feci cenno alla squadra armata dietro di me di fare almeno un passo avanti e di prepararsi a sparare alla ragazza non appena l'avessimo individuata.
La ragazza in questione era Karima, la Mutaforma inutilizzabile, quella che non riusciva ad evocare il suo spirito animale. Mi era sempre stata antipatica, quindi, per una volta nella mia fottuta vita avrei provato piacere a premere il maledetto grilletto.
Eravamo in quattro: io, Clay, George e Thresh. Ognuno imbracciava un fucile, ma solo il mio era mortale. Quello degli altri conteneva solo sedativi.
Esitai, ma poi, mi decisi ad aprire la porta. Il silenzio mattutino ci ronzava nelle orecchie.
Lentamente, entrammo nella stanza completamente buia. Come mi aspettavo, i ragazzi stavano ancora dormendo beatamente nei loro letti sudici. Riuscivo a scorgere perfettamente le sagome umane sotto le coperte.

Ridacchiai. Tutto così facile! Troppo facile..., pensai. Scacciai quel pensiero strano e lo costrinsi a ritornarsene nell'angolino della mia mente da cui era saltato fuori.
Per l'ennesima volta, mi voltai verso i tre idioti che mi seguivano e puntai un dito avanti. Forza, è il momento di attaccare!
Ci muovemmo con una leggiadria inaspettata per i nostri corpi massicci. Facemmo attenzione a non pestare niente sul pavimento. Conoscevo a memoria i letti in quella camera, e di conseguenza anche i loro proprietari.
Quello di Karima, per nostra fortuna, era quello più vicino all'entrata.
In un attimo mi trovavo già davanti alla branda della nostra ingenua vittima. Volevo fare in fretta, sparare quel colpo, portare via il cadavere ed aspettare che i miei compagni facessero il loro dovere con gli amichetti di Karima.
Mi convinsi che era la cosa giusta da fare e, nonostante guardare quel corpo così fragile sotto le coperte mi facesse sentire una pessima persona, avvicinai la canna del fucile al punto dove pensavo ci fosse la testa.
Il dito sul grilletto stava per aumentare la pressione, quando... C'era qualcosa che non andava, qualcosa che finora ci era sfuggito e di cui non ci eravamo accorti.

Scostai le coperte con uno strattone così potente che esse ricaddero flosce a terra, rivelando...due cuscini! Lì non c'era Karima, bensì due stupidi guanciali!
Preso da un panico crescente, a passo sicuro mi avvicinai alla parete di fondo della stanza, controllando in ogni letto, da qualunque parte...ma quei ragazzi non c'erano!
Me ne restai là, immobile a fissare il pavimento ad occhi sgranati come uno stupido. Forse, fu proprio il mio momentaneo stupore paralizzante che non mi fece udire i lamenti appena accennati dei miei compagni.
Dentro di me, sapevo che dovevo scappare, avvertire il mio superiore, ma il mio corpo non ne voleva sapere di muoversi.
Fu solo quando qualcosa di guizzante e scaglioso mi sfiorò la gamba, che mi ripresi e tornai alla realtà. Ciò che vidi, mi lasciò senza fiato, completamente svuotato del mio buonsenso e della mia lucidità.
Cercai di urlare, ma non vi riuscii, perciò non mi rimase altro che guardare la scena che si stava svolgendo davanti a me: un'enorme serpente -avrei giurato un anaconda- stava stringendo tra le sue mortali spire nere i miei tre compagni. Era talmente grande, da riuscire ad avvolgere massimo cinque persone! La sua coda, non dovendo stringere nessuna vittima, se ne stava a terra, guizzante tra i miei piedi.
Un nodo di terrore mi bloccò la gola, gocce di sudore mi scesero lungo la schiena.

Me ne stetti fermo, troppo scioccato per muovere anche solo un muscolo. Invece, quando incominciai ad udire il rompersi di ossa umane, accompagnato da urla di dolore disperate, mi decisi a riprendermi e ad urlare: << Cherola, smettila! Smettila subito o ti piantero' una pallottola al centro di quei tuoi occhi da rettile!>>.
L'anaconda, non sembrò darmi retta, né considerarmi, anzi, aprì le fauci ed affondò le sue enormi zanne nel cranio di Clay, mentre il sangue mi schizzava fin sulla camicia, finora immacolata.
Fu allora che qualcosa in me si riscosse ed io riuscii ad alzare il fucile verso il mostro squamoso che aveva ucciso i miei compagni uno dopo l'altro. Stavo per sparare, quando...

POV NAVIN

Vidi i miei amici flettere i muscoli e scattare. In un attimo, uscimmo tutti dal buco nel muro, il nostro "punto di osservazione". Sapevo cosa dovevo fare. Mentre loro si nascondevano dietro alcune brande, io mi schiacciai a terra e...in un attimo, con una brevissima scintilla di dolore, il mio naso divenne un becco, le mie braccia si allungarono e le mie dita divennero piume bianche e marroni.
Adesso ero un'aquila.

POV PHILIPPE

Il mio dito premette il freddo grilletto. Dopotutto, mi dispiaceva uccidere Cherola. Non era lei che doveva essere terminata.
Appena dalla canna del fucile fece capolino una pallottola, qualcuno, o meglio, qualcosa, afferrò la mia arma e la portò lontano da me: un'aquila aveva stretto tra le zampe la mia unica possibilità di difendermi.
Non ebbi il tempo di fare nient'altro che un alce mi spinse da dietro con il muso. Ciò bastò a farmi cadere a terra rovinosamente.
Ero con le spalle al muro, spacciato...e lo sapevo.
<< Non riuscirete a scappare, lo sapete questo, vero?!>> mormorai con tutta la cattiveria che riuscii a tirare fuori.
Kiro mi si avvicinò con passo deciso, seguito da tutti gli altri (tranne Cherola e Navin). Si chinò verso di me con fare minaccioso e mi ordinò: << la tessera magnetica, forza. So che ce l'hai>>. Sapevo che con quei bastardi Mutaforma non c'era certo da scherzare, ma nonostante ciò, non mi sarei dato per vinto così facilmente.
<< Te lo scordi, brutto pezzo di...>> avrei voluto terminare la frase con una risata che avrebbe sicuramente accentuato la mia aria menefreghista, invece non riuscii a mettere in atto il mio piano. Avevo smesso di parlare quando mi ero accorto che Kiro si era girato verso qualcuno alle sue spalle.
Vedere tutti quegli anni di combattimento nell'Arena, mi aveva fatto imparare tutto di essa, ma soprattutto riuscivo a riconoscere ogni singolo partecipante dei giochi. E sapevo chi, da anni era il re di questo posto.
No, pensai tra me e me. Lui no!
Invece, sentii i classici rumori fruscianti di un corpo che si trasforma per diventare qualcosa di più spietato e cattivo. Alla fine, un'ombra alta minimo due metri e mezzo si erse nell'oscurità, dietro a tutti gli altri ragazzi che si scansarono per farla passare.
Con uno scatto un'enorme orso bruno mi si parò davanti, ruggendo. Thunder.
Per un attimo, vidi solo enormi zanne gialle, una lingua scattante, pronta ad assaporare della carne umana e una gola profonda ed oscura.

Mi spaventai talmente tanto che incomincia a mugolare cose del tipo "mi arrendo", "basta" o "ti prego, non mi uccidere". Mi sentii così impotente ed imbarazzato, che cercai di coprirmi il viso con le mani per non vedere più quelle terribili fauci.
L'ultima cosa che sentii furono delle mani che mi frugavano nelle tasche della camicia e che ne estraevano qualcosa. Capii che si trattava della tessera metallica che li avrebbe fatti scappare dal portone principale dell'edificio.
Svenni. Buio.

POV KARIMA

Scavalcammo i corpi morti stritolati da Cherola e uscimmo da quella maledetta stanza che, ormai, ci imprigionava da quasi tredici anni.
Eravamo tutti tornati alla nostra forma umana. Navin era tornato normale e tra le mani stringeva ancora il fucile di Philippe.
Una strana sensazione, che mi riempì il cuore di felicità, che mi fece provare un brivido di piacere, mi invase l'intero corpo. Era qualcosa di fantastico, che non provavo da troppo tempo per riuscire ad identificarla, ma ne avevo sentito parlare con il nome di libertà.
Subito, però, questa strana allegria mischiata ad adrenalina, fu incrinata da Mike, che sussurrando, domandò: << e adesso? Le guardie si alzeranno tra poco e faranno il giro di ricognizione. Non ci vorrà molto per capire cosa abbiamo fatto...>>
Per un po', ognuno pensò a dove andare, cosa fare e da dove passare per non essere visti.
Anch'io ero impegnata a trovare risposte a questi quesiti, quando uno sbuffo di aria fredda proveniente dall'alto mi scompiglio' i capelli.
Guardai in su e vidi una grata di metallo. I condotti dell'aria.
Una lampadina si accese nel mio cervello alla velocità della luce.

2 minuti dopo...

Eravamo riusciti ad arrampicarci l'uno sull'altro, togliere la grata dal suo posto ed issarci nei condotti dell'aria, non lasciando nessuna traccia del nostro passaggio.
Stavamo strisciando negli stretti passaggi di metallo freddo, riuscendo ad orientarci solo grazie ad altre grate che davano sulle altre stanze dell'enorme edificio.
Ad un tratto, io, che mi trovavo davanti a tutti, mi fermai. C'era qualcosa che avevamo dimenticato ma che, potenzialmente poteva mandare in fumo tutti i nostri piani.
Avevamo progettato di arrivare fino al portone principale attraversando solo i condotti dell'aria. Ma davanti alla porta, c'erano sempre guardie di sorveglianza munite di armi e visori per individuare i Mutaforma.
Comunicai bisbigliando ai miei amici il problema appena insorto.
<< Aspetta>> ad interrompere il mio discorso era stato Jake, in fondo alla fila << Per far muovere le guardie di lì c'è solo un modo. Ovvero, che loro si trovino in pericolo di vita...>>. Come risposta era piuttosto vaga, perciò Dalilah ruppe il silenzio chiedendo maggiori spiegazioni.
<< Intendo,>> riprese Jake << far scattare l'allarme rosso. Quando scatta, vuol dire che c'è un'urgenza. E se c'è un'urgenza ci sarà un'evacuazione. Se ci sarà un'evacuazione ci sarà anche del panico, e di conseguenza le guardie perderanno le staffe e cercheranno di raggiungere i superiori in caso fosse una vera emergenza. Ciò vuol dire...portone principale libero!>> concluse soddisfatto.
Tutti rimasero a bocca aperta, compresa io. Cherola, una volta che si fu ripresa, si avvicinò a Jake e gli batté una mano sulla spalla dicendogli: << A volte, mi fai paura!>>. Era palese il suo tono ironico, ma aveva espresso con una battuta ciò che pensavamo tutti.

In pochi minuti, orientandoci con tutte le informazioni che avevamo raccolto in quei dodici anni passati in quel luogo, giungemmo sopra la grata sul soffitto dello stanzino di controllo. In quella stanza c'erano i computer che controllavano le telecamere posizionate nell'Arena e in tutti i corridoi (c'era anche nel nostro, ma un mese fa venne rotta da Clay e nessuno si prese la briga di sistemarla). E seduti davanti ai computer c'erano svariati Carcerieri, pagati unicamente per starsene seduti su poltrone di velluto a controllare degli schermi.
Alla fine, decidemmo che per non farci vedere mentre premevamo il bottone rosso -d'allarme- attaccato ad una parete dietro alle sedie con sedute le guardie, dovevamo utilizzare qualcosa di silenzioso ed agile, qualcosa come...
Non ci volle molto perché Cherola si trasformasse in anaconda. Calò la coda giù dalla grata, mentre noi le davamo istruzioni su dove muoverla. Alla fine, riuscimmo nell'impresa ed un segnale acustico assordante ci inondò le orecchie.
Mentre i Carcerieri si voltavano impauriti verso l'allarme, Cherola tornò umana e noi rimettemmo la grata al suo posto.

Più velocemente possibile, percorremmo i condotti d'areazione, fino a raggiungere lo sportello nel soffitto della stanza su cui si affacciavano i portoni principali.
Sentimmo il caos, persone e piedi in movimento, urla soffocate, tonfi e altro...ma alla fine, sotto di noi, non percepimmo nessunissimo rumore.
Fu allora che sollevammo lo sportello ed uno ad uno ci calammo sotto.
Davanti a noi c'erano le porte, l'unica nostra possibilità di sopravvivenza. Mettemmo il retro della carta magnetica su di una strana macchina e i portoni si aprirono cigolando.
Il vento ci colpì il volto, mentre, senza perdere altro tempo, tutti ci precipitavamo fuori.

Spazio autrice:

Allora, cosa ne pensate di questo capitolo? Vi è piaciuto? Spero di , ma spero soprattutto che il modo in cui i protagonisti sono scappati non sia troppo banale!
Ditemi cosa pensate che ci sia fuori dall'edificio dell'arena!

Secondo voi, come se la caveranno fuori i protagonisti?

Votate e commentate, please!😋😉
Vi voglio bene e vi ringrazio di cuore!😍😘

ILTSASID7🌹

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