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Pericolo

È tutto tranquillo da un paio di giorni.
La recinzione è a buon punto.
Josh sta molto meglio, ora riesce a camminare.
Tutti sanno dei microchip, ma non abbiamo ancora capito come collegarci con l'Astra attraverso essi.
Nessun sopravvissuto si è fatto vedere.

"Eii!" dico correndo verso Willy.

"Ei..." dice girandosi verso di me.

"Si sono levati tutti i microchip?" chiedo.

"Quasi, questo è l'ultimo... appena finita la recinzione andremo in perlustrazione ad est, non l'abbiamo ancora vista quella zona del bosco"

"Va bene, chi ci portiamo?"

"Mike e due guardie, Cannedy e Valensi"

"D'accordo, quando dobbiamo partire vieni dentro la navicella, vado a vedere come sta Josh"

Mentre me ne vado mi fa un gesto con la testa di approvazione.

"Amie" sussurro perché Josh sta dormendo.

"Taylor" mi dice alzandosi.

"Come sta?" chiedo.

"Bene bene, ora sta riposando prima abbiamo fatto il giro della stanza quattro volte, è molto determinato"

"Continuate così, però non lo far stancare troppo, e se vedi che non ce la fa più... fermalo"

"Ok" mi dice e si rimette accanto a lui.

"Taylor!" mi sta chiamando Willy, sembra preoccupato.

Esco dalla stanza e mi precipito verso  l'esterno, dietro di me Amie che mi sta seguendo.

"Che succ...!?"

No, ancora loro, ci hanno trovati.
I sopravvissuti, di nuovo, stavolta sono molto più numerosi.

"Non vi muovete, o gli taglio il collo!"
urla il più grande.

Sotto di lui c'è William.

"Non vi fate ammazzare" dice Willy.

"Sta zitto!" urla il sopravvissuto.

"Datemi tutte le vostre armi!"

"Perché le volete tanto?"
chiede uno del nostro gruppo.

"Perché sono molto veloci... e letali"

"Ora datemele" inizia "tu" indica Mike "e tu" ora sta indicando me "portatele a lui" indica un suo compagno.

"Okay, ma lascialo andare" dico avvicinandomi a Mike.

"Questo lo vedremo"

"Mi dispiace... c'avete provato" dice una voce maschile proveniente da sopra la navicella.

(Sparo)

Vediamo cadere il macete e poi... cade anche il sopravvissuto che minacciava la vita di Willy.
Dopo il primo colpo anche gli altri di conseguenza attaccano, finendo poi per uccidere tutti i sopravvissuti.

"Come hanno fatto a trovarci?" chiede Amie impaurita che potrà riaccadere di nuovo e anch'io sinceramente.

"Non lo so" dice ancora sconvolto Willy.

"Non credo che una recinsione alta 4 metri li possa fermare" dico.

(Tutti in silenzio)

"Bene alziamola di un metro allora... dobbiamo mettere anche dei turni di guardia però e dovremmo insegnare a tutti a combattere o moriremo tutti, ci siete?" ricompare il ragazzo che ha ucciso il primo sopravvissuto.

"Ma tu chi sei?" chiedo curiosa.

"Ah scusate non mi sono ancora presentato, che maleducato... piacere sono Ben, tecnico informatico" dice stringendomi la mano.

"Piacere Taylor" dico.

"Sì, lo sapevo" mi dice guardandomi negli occhi.

"Come?" chiedo mettendomi la mano in tasca.

"Si beh, tu non mi hai mai visto, ma qui le voci circolano e si parla moltissimo di te, insomma tu e Willy avete preso le redini del gioco" mi risponde guardandosi attorno, come  se cercasse un gesto di conferma dagli altri, ma non ne riceve nessuno.

"Tutto questo ti sembra un gioco?" chiedo guardandolo in modo strano, non credo veramente che volesse dire una cosa del genere, ma l'ha detta.

"No, certo che no" fa una piccola risatina finale.

"Comunque" si intromette Willy "dove hai imparato a sparare, poi con un fucile da cecchino?"

"Mio padre era il capitano della sicurezza, mi ha insegnato un paio di cosette"

"Un paio eh?!" dice sorridendo Willy "vieni anche tu"

"No!" dico, forse mi hanno sentita perché si girano tutti verso di me, credevo di averla solo pensata "cioè... volevo dire che non mi sembra ancora pronto"

"A me non sembra Taylor" mi dice Mike guardandomi, sembra serio, infondo hanno ragione, ma il fatto è che quel tipo non mi piace.

"Tra qualche minuto partiamo, ci vediamo davanti al cancello" dice Willy andandosene con Ben.

Inizio ad avere una costante paura, non credo sarò mai pronta a vivere sulla Terra.

"Pronti?" chiede Willy.

"Si" rispondo, mentre gli altri fanno semplicemente un cenno con la testa.
"Ok, andiamo"

"Taylor?!" dice Ben correndo verso di me.

"Si... dimmi" rispondo un po' scocciata.

"Mi dispiace per prima, siamo partiti con il piede sbagliato" mi dice.

"Tranquillo, tutto a posto" dico mentendo, non era per niente a posto.

Ben non è il genere di ragazzo che pensavo poteva essere un tecnico informatico, perché è alto, muscoloso, un po' come Willy, a differenza che lui non ha i capelli rossi ed era una guardia, mentre Ben ha un che di strafottente, come se fosse stato un ragazzo viziato fin da piccolo, cosa che proprio non mi aspettavo da un ragazzo intelligente.

"Ah okay, amici allora" dice, probabilmente non si aspettava quella mia risposta.

"Amici" dico.

Arriviamo davanti ad una ringhiera di ferro ben fatta.
Non credo che i sopravvissuti primitivi che abbiamo incontrato siano in grado di fare una cosa del genere, perciò incuriositi la scavalchiamo e andiamo avanti.
Andando sempre più avanti vediamo che si estende un'altra radura proprio come la nostra e, in lontananza vediamo un'altra recinzione, stavolta molto più alta ed ha del filo spinato in cima.
Quando ci avviciniamo una spia rossa si accende e una porta di acciaio si apre e ci fa entrare, così, senza problemi.

"Sentite?" chiedo.

"Cosa? Non si sente nulla" dice Mike.

"Esatto, è tutto troppo tranquillo" rispondo, ho una brutta sensazione.

Camminiamo lungo un corridoio, sarebbe tutto buio se non fosse per delle luci a neon che si alternano bianche e rosse.
Andando sempre più avanti ci fermiamo davanti ad una porta con un cartello con su scritto: "riservato agli addetti".
Entriamo.
Non avevo mai visto uno scenario del genere.
Non so se sono persone o animali, si si sono persone o quel che ne resta, perché... pezzi di corpi sono appesi al soffitto e cadono giù come se fossero delle carcasse di animali morti.

"O mio dioo!" dice Willy insicuro che quello che sta vedendo è reale.

"Chi sono queste povere persone?!" Mike.

Si apre una porta in fondo alla stanza.
Un signore robusto, con un grembiule pieno di sangue e con un coltello alla mano.
Si avvicina, senza dire una parola.
Si ferma ad un paio di metri di distanza da noi.

"Benvenuti al Sun and Meet... vi siete persi?!" dice l'uomo con voce stranamente amichevole girando la testa a destra come un maniaco" venite vi faccio fare un giro di perlustrazione"

Siamo ancora tutti sotto shock, stiamo zitti e lo seguiamo.
Ci porta in una stanza quasi completamente vuota tranne per il fatto che c'è al centro un enorme tavolo ricoperto di sangue.
Ci sono delle catene attaccate ai muri.

"Cos'è questo posto? Cosa fate alle persone?" chiedo, ho paura.

"Lasci che te lo dimostri subito" risponde l'uomo afferrando per un braccio Valensi e...

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