Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

thirty-one

Nonostante la temperatura non fosse eccessivamente fredda, Jungkook rabbrividì nella sua felpa, mentre si muoveva in direzione di casa. Aveva lasciato Yoongi e Jimin ancora in ospedale, concedendo loro qualche momento in privato; pensò che avrebbe avuto il tempo di fare quattro chiacchiere con Jimin un altro giorno, anche se sarebbe potuto andare a trovarlo a casa.

Sbuffò, infilando le mani nelle larghe tasche della felpa e ripensò alle parole che il suo ragazzo gli aveva detto al telefono. Forse aveva ragione. Forse era davvero immaturo ad essere geloso di ciò che ci fosse fra lui ed Hoseok.

Ma avanti, come avrebbe potuto non essere geloso di vedere il suo fidanzato con un ragazzo così affascinante come Hoseok? Tutto dal suo fisico slanciato e proporzionato al suo sorriso smagliante è contagioso attirava l'attenzione su di lui, senza nemmeno bisogno di notare i capelli rosso fuoco.

La sua mente era colma di pensieri mentre percorreva automaticamente il percorso verso la fermata dell'autobus più vicina. Non appena raggiunse la pensilina, si appoggiò alla parete ricoperta di manifesti di un qualche spettacolo al teatro locale, e tirò fuori il cellulare dalla tasca posteriore dei pantaloni. Controllò l'ora e si rese conto che avrebbe fatto in tempo ad arrivare a casa per cambiarsi e andare a prendere qualcosa da mangiare ad un orario decente.

Lasciò uscire dalle sue labbra sottili l'ennesimo sbuffò annoiato e infastidito della giornata e quando sollevò lo sguardo dallo schermo del cellulare, pensò di avere le allucinazioni.

Dovette passarsi una mano sugli occhi e strofinarli prima di rendersi conto che ciò che avesse davanti fosse reale, per essere certo che Kim Taehyung, il suo ragazzo, fosse veramente lì in macchina fermo davanti alla figura paralizzata di Jungkook.

— Che ci fai qui? — chiese quest'ultimo, dandosi la spinta per staccarsi dalla pensilina e facendo pochi passi così da raggiungere l'auto.

Il finestrino era già abbassato per metà e Jungkook dovette solo abbassarsi di qualche centimetro prima di ricevere una risposta, — Stavo venendo a prenderti. —

— A prendermi? - uno sbuffo - Credevo fossi troppo occupato con Hoseok. — il maggiore roteò gli occhi a quelle parole e si limitò a fare un cenno col capo verso il sedile al suo fianco.

— Sali in macchina, ti riporto a casa. —

Jungkook non disse niente; rimase con le braccia conserte a fissare il paesaggio da sopra il tettuccio della macchina di Taehyung.

— Jungkook, non rendere le cose più difficili. Sali in macchina e basta, ne riparliamo a casa. —

Forse fu la stanchezza del momento, o forse l'idea che attendere il giusto autobus per chissà quanto al freddo non lo allettava particolarmente, ma Jungkook si ritrovò ad annuire ed a fare il giro della vettura, per poi prendere posto a fianco di Taehyung.

Senza l'aggiunta di altre parole, il maggiore mise in moto, segnando l'inizio di un tragitto fatto solo di sospiri in un'aria densa di tensione e rabbia soppressa. Entrambi sapevano che era solo questione di tempo, che presto sarebbero scoppiati e avrebbero dovuto affrontare un litigio coi fiocchi, a cui non erano per niente abituati.

Il loro rapporto infatti, era sempre stato pacifico, erano sempre andati d'accordo, anche in quelle situazioni che sembravano prevedere il contrario. Immagini del loro primo appuntamento, dei mille baci che si erano scambiati e di tutte le volte che avevano dormito abbracciati l'uno all'altro scorrevano sulle palpebre chiuse di Jungkook come fotogrammi di un film sullo schermo.

La sensazione di pace fu però effimera, e non appena la porta di casa si richiuse alle loro spalle, ciò che già temevano entrambi ebbe il sopravvento. La prima voce a farsi sentire, stranamente pacata, fu quella di Taehyung.

— Devi smetterla, Jungkook. — lanciò le chiavi della macchina sul mobile all'ingresso e raggiunse il più piccolo in salone, — Smetterla di avere questi sospetti su di me e Hoseok. Non hai idea del rapporto che abbiamo. Forse, se avessi il tempo di prestare un po' di attenzione a ciò che faccio, capiresti che è davvero assurdo. O magari sei troppo occupato dallo studio, dalla danza o... Da Jimin? —

Jungkook, nonostante fu colpito dal tono tagliente seppur basso della voce di Taehyung, lasciò uscire una breve risata che risuonò nel momentaneo silenzio della stanza, attirando l'attenzione del maggiore.

— Che hai da ridere, ora? Ti sembra una cosa divertente dubitare di quello che faccio mentre non ci sei? Credi davvero che io possa cadere cosi in basso da tradirti alle tue spalle? Pft! —

Jungkook non disse ancora nulla, ma semplicemente si alzò dal braccio del divano a cui era appoggiato e camminò fino a dove si trovava il suo ragazzo, fermandosi a pochi passi da lui.

— Ora è tutto molto più chiaro. — un sorriso amaro si fece spazio sul volto di Jungkook, — Stai facendo questa scenata solo perché, in realtà, sei tu quello geloso... Di me e Jimin. Jimin! Lo stesso Park Jimin che è così preso da Min Yoongi da leggerglielo negli occhi e nel suo sorriso ogni volta che lo vede. — fece una breve pausa, — Ma forse, anche tu, sei troppo preso dal tuo studio con Hoseok e dai tuoi impegni, per accorgerti che Jimin è solo un mio amico. È l'unico appoggio che ho alla BigHit, ed è un grandissimo esempio da seguire a danza perché ha un talento pazzesco, naturale. Sento che lui può darmi la giusta spinta per migliorare me stesso nel ballo, ma magari questo non riesci a capirlo, vero, Tae? —

Jungkook si era fatto più vicino, le loro fronti quasi si toccavano data la loro altezza simile, gli sguardi fissi l'uno in quello dell'altro, i respiri pesanti che si fondevano già a quella distanza. Il minore alzò una mano posandola sulla spalla dell'altro, facendola scendere sul suo petto e non distogliendo lo sguardo dal suo.

Nonostante la rabbia fosse ancora in circolo nel corpo del maggiore, non riuscì a restare indifferente a quel tocco così familiare ma allo stesso tempo nuovo, improvviso. Deglutì, dischiudendo leggermente le labbra come per voler dire qualcosa, ma si ritrovò ad avere la bocca asciutta. Jungkook aveva ragione. Era stato da idioti perdersi in quella convinzione così insensata, così assurda. Entrambi avevano covato silenziosamente la loro gelosia, nascondendola per bene dietro parole mai dette, fino a quando non erano riusciti più a trattenersi. Ed era stato meglio così, sicuramente. Questo lo avevano capito entrambi.

Il loro modo di affrontare le cose non prevedeva mai urla o atti di violenza, e nonostante quella fosse stata la ragione più seria per cui avessero discusso, era finita piuttosto in fretta, solo perché entrambi erano in realtà abbastanza maturi e coscienti da riconoscere i propri errori.

— È solo che tu sei così prezioso ed io... Ed io non voglio perderti. Ho paura che qualcuno ti porti via da me. — in un sussurro, le parole di Taehyung si riversarono direttamente dal suo cuore travolgendo Jungkook come un'onda del mare agitato.

— Non hai di che preoccuparti. Nessuno mi porterà via da te, lo sai già. Non importa nessun altro ragazzo che abbia gli addominali scolpiti o gli occhi più belli del mondo. Perché per me sei tu l'unico che conta, chiaro? Amo te, e nessun altro... Specialmente Jimin. — finì ridacchiando, ritornando però subito ad un'espressione seria.

Taehyung alzò anch'egli una mano per posarla su quella del minore ancora sul suo petto coperto da una camicia bianca, ma il minore la scacciò via, facendo scendere la sua sempre più giù, fino all'orlo dei pantaloni neri circondato dalla cintura del medesimo colore. Infilò l'indice ed il medio in uno dei passanti della cintura e tirò Taehyung a sé, così da far combaciare perfettamente i loro petti.

Il maggiore barcollò preso alla sprovvista, aggrappandosi alle spalle dell'altro mentre continuavano a fissarsi dritto negli occhi, scambiandosi un sguardo così intenso da far tremare i loro stessi petti a contatto. Prima che uno dei due potesse dire altro, il minore portò la mano libera alla nuca del suo ragazzo e avvicinò il suo volto, facendo scontrare voracemente le loro labbra, in un bacio disordinato e sconnesso, accompagnato dal rumore dei loro denti che si scontravano e dalle loro bocche che non riuscivano più ad abbandonarsi.

Le mani di Taehyung salirono fino al capo di Jungkook, stringendo i suoi capelli fra le dita e facendo emettere al più piccolo un gemito di dolore. Entrambe le mani di quest'ultimo si fermarono infine sulla vita dell'altro, stringendogli i fianchi possessivamente.

— Sei mio. — sussurrò Jungkook, approfittando dell'unico momento libero per respirare mentre le labbra di Taehyung si spostarono sul suo collo, a partire dal punto sotto il suo orecchio. Il minore inclinò la testa così da lasciargli maggior accesso, e serrò le labbra per evitare di lasciar uscire altri suoni osceni.

— Lascia che mi faccia perdonare. — Taehyung lasciò un lieve morso sulla pelle sensibile dell'altro, facendolo contorcere sotto la sua stretta. Poi scostò il proprio viso, ammirando lo stato etereo ed ammaliante del suo ragazzo in quel momento: le labbra dischiuse erano più rosse del solito, come tinte di ciliegia; gli occhi lucidi e famelici; i capelli scompigliati sotto la presa del maggiore.

Jungkook annuì lievemente un paio di volte, prima di lasciarsi trascinare sul divano, cadendo di schiena con un leggero tonfo ed atterrando sui cuscini morbidi che decoravano i sedili. Il maggiore si posizionò a cavalcioni su di lui, chinandosi fino a posare nuovamente le labbra sul volto dell'altro, ma questa volta sulla fronte, sul naso, sulle guance del più piccolo, causando in lui deboli risatine annebbiate dalla passione.

Quando le dita agili del moro si fecero spazio fra la sua camicia quasi trasparente, iniziando a sbottonarla, si fiondò sulle sue labbra, prendendo fra i denti il labbro inferiore del minore e tirandolo leggermente, lasciando che mugolasse di piacere. Quando i bottoni erano ormai stati aperti ed il petto liscio di Taehyung esposto, Jungkook fece scorrere le mani su di esso, godendosi la sensazione di calore che emanava.

Le sue mani passarono poi ai capelli biondi di Taehyung, arpionandosi ad essi mentre il minore gettava il capo all'indietro dal piacere, alle azioni sempre più lascive del suo fidanzato che aveva in mente un ottimo modo per porre fine al loro battibecco.

— Lascia che ti dimostri quanto io ti ami. —

n/a
volevaaate la smut hehe, ma mi duole dirvi che non ce ne sarà perché faccio schifo a scriverle e beh, affidatevi alla vostra immaginazione

comunque scusate se ci ho messo così tanto per aggiornare, ma sto cercando di riordinare le idee per questa storia. alla prossima~

-mic

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro