The epilogue. - "Felicità."
NARRATORE ESTERNO.
TRE MESI DOPO...
«Secondo me sarà un maschio.» disse Lauren reggendo la mano di Camila, temendo che, scendendo quel gradino potesse inciampare.
La minore sbuffò. «Lauren, ce la faccio.» disse guardandola male.
Camila sapeva dell'immortalità della compagna, la prese con un grosso shock e con una forte tristezza. Non voleva morire per due motivi; uno perché avrebbe lasciato Lauren sola sulla terra e due perché la sua anima sarebbe stata sola nell'altro mondo.
Si trovavano tutte in montagna, era Natale e tutti, vollero fare una vacanza in una casetta sulle alpi italiane. «Stai attenta.» disse la grande e Camila ringhiò.
«Hai rotto le palle.»
Aperta la porta dello chalet, gli occhi di entrambe brillarono. «Ma wow.» disse sorpresa Lauren.
«Stupendo.»
«Mammine mie.» disse Meredith andando verso le donne e le abbracciò, la bimba era andata con Ally e Troy. Keana, Normani, Ashley e Melanie, andarono con l'altra macchina.
Proprio così, Melanie e Ashley si unirono a loro.
Una volta sconfitto Mahone, Ashley chiese il perdono a Camila di tutto il male che le ha causato sia a lei che alla figlia. Non sapevano cosa stessero facendo, erano completamente ipnotizzate dal ragazzo.
Non avevano un controllo, Austin le aveva fatto il lavaggio del cervello.
Mendes invece non si salvò, morì naturalmente nelle fauci di Lauren.
Tutti si alzarono e andarono dalle due ragazze appena arrivate e si scambiarono un caloroso abbraccio. «Finalmente siamo tutti insieme.» disse Keana.
«Non che io sia contentissima.» disse Jauregui guardando Martinez e Frangipane.
Lauren era ovviamente contraria dal fatto che Camila perdonò tutto questo. Anzi fosse stato per la grande, le avrebbe fatte in poltiglia subito.
«Allora come sta?» chiese Ally. «La nocciolina dico.»
«Bene.» disse Camila.
«Sono sempre pronta a tutto, sembra stia bene.» parlò Lauren.
Camila ringhiò. «Non mi dai nemmeno modo di respirare... Sei sempre lì in mezzo alle palle a dire e fare. Non sono al nono mese di gravidanza.» disse.
Tutti risero e Lauren alzò le spalle e gli occhi al cielo. «Tu sei una rottura, non ti vuoi mai far aiutare da me.» disse offesa e andò a sedersi sulla poltrona davanti al camino.
Il fuoco ardeva insistentemente, Ashley preparò qualche stuzzichino da consumare al momento. «Vi preparo qualcosa ora.» disse
«Mi auguro che non sia avvelenato.» commentò Lauren senza troppi peli sulla lingua.
Camila si spostò, si coprì e uscì sulla neve con la figlia. «Ora ti faccio vedere come si fa un pupazzo di neve.» disse la Cabello.
«Mamma, l'ho visto nei film.» precisò la figlia che iniziò a prendere neve dopo neve, la unì da formare piano piano una palla grande.
Camila preparò la palla che doveva essere il busto del pupazzo. «Ecco qua.» disse dandola a Meredith che subito attaccò.
«Vado a chiamare mamma Lauren.» disse la bimba andando via.
Meredith andò da Lauren, la guardò coi suoi occhietti e le prese una mano. «Oh-issa!» esclamò tirando la donna verso di sé per farla alzare.
«Che fai, pulce?» chiese Lauren ridendo.
La bambina riuscì a tirare su Lauren dopo aver insistito tre volte. «Andiamo.» disse fingendosi arrabbiata.
Lauren andò con la figlia fuori e subito si mise le mani in tasca. «Fa freddo qui.» mormorò. «Fammi tornare dentro.»
«Ma no, Lauren.» disse Camila prendendo Lauren per il braccio. «Stai con noi, no?» la guardò.
Lauren roteò gli occhi al cielo. «Va bene.» disse esasperata. «Va bene.» ripeté. «Starò qui... Cosa state facendo?»
Meredith rise, le mostrò il corpo del pupazzo di neve ancora senza testa. «Gliela fai tu la testa mamma?» chiese con innocenza.
«Facciamola tutte insieme, no?» propose Jauregui sorridendo e prese un po' di neve tra le mani.
La bambina e Camila fecero lo stesso e insieme unirono il tutto da formare un'altra palla di neve. «Ecco qui.» disse la piccola Jauregui-Cabello.
«Non manca qualcosa?» chiede Camila un po' stanca appoggiandosi su Lauren.
La figlia analizzò. «Bisogna farci la faccia!» disse e andò alla ricerca di sassolini.
«Non allontanarti troppo!» l'avvertì Lauren.
«Ti mancheremo vero?» chiese Camila appoggiando la testa sulla spalla della donna.
Lauren sapeva cosa intendeva. «Quando non ci sarete più?» le chiese.
«Sì.» le rispose la minore.
«Mi mancherete come l'aria... Non avete idea di quanto mi distrugga questa cosa... Ci penso ogni istante della mia vita.»
Meredith non sapeva ancora che la madre fosse eterna.
«Mi fa tanto male...» disse Lauren abbattuta. «Ma non ci posso fare nulla.»
«Lo so, dovremo solo aspettare quando Dio verrà a chiamarci.» disse Camila.
«Spero non riesca a trovare il vostro numero...» sdrammatizzò Jauregui.
«Vedi? Sei proprio scema.» disse Camila e Lauren rise forte.
Meredith tornò con tanti rametti e pietre da poter mettere al pupazzo di neve. «Caspita.» disse Camila. «Quante pietre.» sorrise dolcemente.
«Sono per fare gli occhi e la bocca.» mormorò la bambina prendendole in mano. «Mamma Lauren, mi aiuti?» chiese lei.
Lauren prese un paio di pietrine e iniziò ad applicarle sul viso del pupazzo di neve. «Forza, ora tu fai la bocca.» disse la grande e la bambina fece come le era stato detto.
«Così.» disse allontanandosi un po' per vedere la sua opera. «Manca qualcosa.» lo analizzò.
«Il naso?» chiese Camila, nonostante sia ovvio. «Manca quello.»
Lauren sparì in un attimo e andò a prendere una carota. «Eccola!» disse alzando la carota al cielo. «Ora, mettigli il naso.» disse dandolo a Meredith.
La bambina lo diede a mamma C. «Mettilo tu.» disse.
Camila conficcò il naso sulla neve e il pupazzo sembrava essere degno di nota.
La bimba infine, applicò le braccia dell'omino di neve e sorrise. «Perfetto!» applaudì.
Lauren e Camila fecero lo stesso.
Dopo che Lauren e Meredith fecero una battaglia di neve fino all'ultimo sangue, le tre vennero chiamate per tornare dentro lo chalet. Era arrivato il momento di pranzare.
Lauren non avrebbe mai immaginato un lieto fine, nessuno lo avrebbe mai immaginato.
La forza del perdono era qualcosa di enorme per lei, infatti stimava Camila con tutto il suo cuore nonostante lei fosse contraria ad aver perdonato Ashley e Melanie.
Ma tutto sommato era tutto perfetto e in ordine, questo contava.
A Lauren non importava di condividere lo spazio con quelle due, ma le interessava che la sua famiglia fosse in salute e che presto si sarebbe allargata.
Era felice ma anche triste.
Non voleva lasciare Camila un giorno.
Per questo doveva vivere ogni giorno con lei come se fosse l'ultimo.
E lei lo avrebbe fatto.
Salve a tutti
come potete vedere ho terminato finalmente questa storia
sembra assurdo che dopo tantissimo tempo io abbia deciso di continuarla nonostante fosse ormai nel dimenticatoio di tutti
spero vi sia piaciuta, vi ringrazio per la lettura e per le visualizzazioni.
mi trovate anche su:
instagram: mvrtav
twitter: drunkwithya
a presto.
-BeingAsAnHurricane.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro