6.2
Calum's POV
Ella_loves5sos: che vuoi dire?
Calum5SOS: dico che, anche se non so perché avete litigato, Luke non ti sta scrivendo per un motivo preciso, non per passarsi un capriccio
Ella_loves5sos: beh, in realtà questo lo immaginavo
Calum5SOS: perfetto
Calum5SOS: e quindi hai detto che gli hai scritto, ma non ti ha risposto?
Ella_loves5sos: esattamente, è circa un mese che non ci sentiamo... Mi manca, sul serio
Calum5SOS: va bene... Lasciami un po' di tempo per pensare ad una cosa, forse ho un'idea
Ella_loves5sos: quanto tempo?
Calum5SOS: pochi giorni
Calum5SOS: fidati di me❤️
Ella_loves5sos:: okay Calum, grazie mille❤️
Quando uscii dalla chat con quella ragazza e bloccai il cellulare, mi maledissi mentalmente. Cosa diamine mi era saltato in mente di dirle? No, che non avevo un piano. Neanche per l'anticamera del cervello mi era passata un'idea che potesse riguardare quella situazione con Luke.
E poi, avevo mentito alla grande. Il mio amico non aveva fatto altro che parlarci di Ella e di raccontarci ciò che succedeva tra loro. All'inizio era un po' vago quando parlava, ma poi aveva deciso di aprirsi e di dirci tutto.
Sapevo come si chiamava, sapevo avesse il cancro e sapevo anche che non sarebbe uscita dalla testa di Luke così facilmente.
Ad essere onesti, a volte il biondo era una palla. Non faceva che parlare della ragazza, di quanto fosse dolce e diversa dalle altre. Ero contento in fondo, che avesse trovato qualcuno che non fosse una modella finta e ricoperta da strati di trucco, ma mi sembrava ancora un po' presto per pensare che tra i due ci fosse qualcosa. Ma, evidentemente, mi sbagliavo.
Se all'inizio, potevo aver avuto un dubbio riguardo Luke, dopo aver sentito anche la versione di Ella, non ne avevo più. I due non si sarebbero mollati presto. C'era bisogno di fare qualcosa.
Era anche vero che Luke di recente non parlava più di lei, ma non sapevo avessero litigato. Questo lui non ce lo aveva detto. Credevo solo avesse smesso di torturarci con la storia su quella ragazza. Ma poi mi resi conto che la situazione era seria.
Mi alzai dal divano su cui ero seduto, attraversai il corridoio nel retro del palco e mi fermai davanti al camerino in cui c'erano gli altri. Bussai e poi scostai la porta, rivelando un Ashton assopito su una poltrona e un Michael intento a giocare con cellulare.
Quest'ultimo sollevò lo sguardo su di me e mi sorrise.
«Ehi, Mike.» esordii entrando nella stanza, ma tenendo la mano sulla maniglia.
«Ehi, amico.» mi da parte il telefono e si alzò venendomi incontro. «Usciamo fuori. Se svegliamo Ashton, potrebbe scoppiare la terza guerra mondiale.» trattenne una risata ed insieme a me, lasciò la stanza.
Mi appoggia alla parete opposta a quella su cui era appoggiato Michael e presi un respiro profondo. Avevo bisogno di consigli.
«Michael, ho una cosa importante da dirti.» esordii. Lui annuì. «Promettimi però che non ne farai parola con Luke.» corrugò la fronte, ma annuì di nuovo senza dire nulla.
«Parla.» mi incitò con un cenno della mano.
«Bene, ti ricordi della ragazza di cui ci parlava Luke?» gli chiesi sperando che non attivasse la modalità di mente in cui dimenticava anche cosa aveva mangiato a colazione.
«Sì, certo. Non ha fatto che parlare di lei per giorni.» ridacchiò scuotendo la testa, ma tornò subito serio.
«Vedi, lei e Luke hanno litigato. Non so perché. Mi ha scritto la ragazza, mi ha implorato di farle sapere se Luke stesse bene o meno. Non le ha più scritto.» gli spiegai e lui spalancò gli occhi.
«Ma è un cretino!» esclamò sbattendosi una mano sulla coscia, frustrato.
«La ragazza era distrutta. Le ho detto che avevo in mente qualcosa per aiutarla, ma in realtà non è vero. Ti prego, aiutami tu.» strinsi la bocca in una linea, riponendo tutta la mia speranza nel ragazzo dai capelli verdi di fronte a me.
«Posso provarci.» mi regalò un sorriso, increspando quelle sue labbra color ciliegia, e mi fece cenno di seguirlo.
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