Ella_loves5sos: buongiorno Luke

Ella_loves5sos: in realtà non so se dove sei tu è giorno, ma qui in Irlanda è mattino

Ella_loves5sos: oggi mi sento abbastanza bene, a dire la verità

Ella_loves5sos: ieri ho fatto l'esame del PET e non è andato male

Ella_loves5sos: è stato più semplice delle altre volte

Ella_loves5sos: sono ansiosa di conoscere i risultati

Mi lasciai cadere contro la superficie soffice del cuscino, chiudendo gli occhi ed inspirando il profumo delle lenzuola. Non riuscivo a muovere la mano destra: era ancora collegata alla flebo. Un debole sospiro lasciò la mia bocca quando involontariamente mi mossi di scatto. Le fitte al petto erano ricominciate. Speravo non diventassero peggiori dell'ultima volta.
Riposi il telefono accanto a me, muovendomi su un fianco per stare più comoda. Ero voltata verso la finestra, il che mi permetteva di ammirare il panorama che si vedeva dalla stanza in cui mi trovavo. Quel giorno il meteo era davvero pessimo: le nuvole oscuravano gran parte del cielo e una nebbiolina insistente minacciava di ricoprire i vetri delle finestre.
Proprio mentre ero sul punto di chiudere gli occhi e lasciarmi andare a un sonnellino, vidi lo schermo del cellulare illuminarsi. Una chiamata da Kelly, la mia migliore amica. Non esitai a rispondere.
«Ella!» esclamò non appena risposi.
«Ciao Kelly.» la salutai flebilmente, mio malgrado. Ero stanca.
«Tutto bene? Mi sembri un po' giù?» mi chiese preoccupata.
«Sì, stai tranquilla. Ho solo sonno.» le spiegai, sapevo che mi avrebbe capita.
«Oh, scusami. Volevo solo darti una notizia.» dal tono della sua voce intuii fosse qualcosa di importante, almeno per lei.
«Dimmi tutto.» la incitai, ormai con la curiosità alle stelle. Mi rigirai a pancia in su perché la spalla cominciava a fare male e faticavo a respirare.
«Calum Hood ha cominciato a seguirmi!» urlò tutt'a un tratto, perforandomi un orecchio. Ma nonostante ciò, non riuscii a trattenere la mia sorpresa.
«Cosa?» cercai di mantenere la voce più bassa possibile, ma mi risultava alquanto difficile. «Come hai fatto?»
«Non lo so, ha detto che faceva un follow spree e io ho commentato tante di quelle volte che alla fine mi ha notata. Oddio, non ci credo ancora!» esclamò lasciandosi scappare un urletto di gioia. Riportai lo sguardo alla finestra e notai che il cielo si era incupito ancora di più.
«Sono così contenta per te. Ami quel ragazzo.» constatai con un grande sorriso sul mio volto.
«Proprio come tu ami Luke.» esordì la mia migliore amica, ridacchiando.
«Già. Hemmings dovrà degnarsi di rispondermi un giorno.» mormorai a denti stretti provocando la risata di Kelly.
Restammo a parlare per almeno un'altra ora, perse in una delle nostre classiche discussioni riguardanti la musica, i libri e i film che mi appassionavano al momento. Poi vidi entrare mio padre in camera, con un'espressione illeggibile sul volto.
«Kelly...» la chiamai, interrompendo il suo monologo.
«Sì?»
«Mi sa che devo andare. Mi dispiace.» la informai, sorridendo flebilmente all'uomo davanti a me.
«Okay tesoro, stammi bene. A presto.»
«Ciao Kels.» la salutai e riattaccai, poggiando il telefono accanto a me.
«Ciao papà.» sorrisi, salutando mio padre. Si avvicinò al mio letto, sedendosi su di esso d'altro lato dei macchinari. «Mi hanno detto di avvisarti che fra poco farai gli ultimi esami per questi giorni. Se i risultati che ci consegneranno domani saranno positivi, potrai tornare a casa.» mi spiegò, piegandosi e avvolgendo le braccia intorno al mio esile busto. Fece con cautela, come per paura che potessi sbriciolarmi sotto la sua stretta.
«Bene.» non mi dispiaceva stare in quell'ospedale dove tutti erano cordiali, ma dopo due settimane non mi dispiaceva neanche tornare a casa.

Allora gente, come vi sembra la storia?
Vi prometto che col tempo diventerà più interessante:)
Votate e commentate,
Enjoy🌸