Capitolo 14 Parte 2
«Hai da poco affermato che hai paura possano farmi male!»
«Mi preoccupa non far venire un infarto a tua nonna.»
Finalmente era tornato il sereno. Benjamin era entusiasta. Eleanor, invece, era ancora in imbarazzo. Non sapeva come comportarsi. Benjamin aveva dimostrato di saperle tenere testa, ma non era chiaro quanto sarebbe stato tenace.
«Sei proprio senza cuore!»
«Te ne accorgi solo ora?»
«Diciamo che non mi hai dato modo di scoprirlo.» Benjamin si riferiva a quando, l'anno prima, lei lo aveva evitato.
«Sei stato così impegnato con le indagini...e... tutto il resto.» Eleanor avrebbe voluto dire "Anya", ma la sostituì con "tutto il resto" perché non voleva tirare di nuovo fuori l'argomento.
«Ti riferisci alle indagini che tu stai complicando?» Benjamin si mise a ridere ricordando i colloqui che Eleanor aveva trasformato in vere e proprie battaglie.
Eleanor gli diede un piccolo colpetto al braccio. «La colpa è tutta tua! Se avessi rispettato la tua promessa non ci saremmo trovati in quelle situazioni.»
«Non ho potuto mantenere la promessa per cause esterne.» Benjamin non se la sentiva di pronunciare di nuovo il nome di Anya. Sembrava che anche solo nominarla rendesse l'aria più tesa.
Benjamin le spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, ma non la lasciò andare. Quel piccolo contatto lo aveva immobilizzato. Non riusciva a ritrarre la mano che desiderava ardentemente poterla toccare. Voleva sentire il suo calore con una semplice carezza. Voleva assaggiare le sue labbra e sentirne il sapore. «Sei molto bella.» Disse quasi sotto ipnosi. La sua voce era stata un sussurro e allo stesso tempo una velata richiesta di poter accorciare le distanze. Lui era pronto ed aspettava solo un suo consenso o un suo cenno.
«Hey Eleanor!!» Esclamò una voce familiare che catturò la sua attenzione.
«Dustin.» Eleanor tornò a sedersi dritta e Benjamin trattenne il respiro e serrò la mascella per la rabbia.
Detestava quel ragazzo. Continuava a vederlo sempre intorno a lei. Sembrava che con i suoi modi goffi e riluttanti volesse conquistare Eleanor.
«Che coincidenza!» Esclamò il ragazzo che senza essere invitato si accomodò accanto a loro. «Sono con degli amici – li indicò – lavoriamo tutti insieme.»
Eleanor lo guardò con un sorriso di circostanza, ma non disse nulla. Stava pensando ad una giusta frase per mandarlo via.
«Hey Benjamin ci sei anche tu!» Dustin era un po' brillo e più invadente del solito.
«Sono un tuo superiore!» Tuonò Benjamin. «Per te sono l'agente speciale Cole o il detective Cole o se preferisci il signor Cole, ma non Benjamin.»
Eleanor si voltò a guardarlo con un sorriso malizioso. Lo adorava quando era così autoritario. Adorava quando serrava la mascella in quel modo. Si morse il labbro inferiore capendo che Benjamin le piaceva di più di quanto avesse immaginato.
Si chiese come sarebbe stato poggiare di nuovo le labbra alle sue.Cercò di ricordarsi quando lo aveva fatto la prima volta, ma non ci riusciva. Lo aveva fatto senza pensarci e senza tenere conto di quello che provava in quel momento.
«Penso che sia il caso che torni dai tuoi amici!» Continuò Benjamin in tono risoluto.
Per l'ennesima volta, Dustin McMillan, si alzò con la coda tra le gambe e si diresse altrove senza neanche salutare Eleanor.
Benjamin cercò di calmarsi. Ancora una volta qualcosa o qualcuno avevano rovinato il momento con Eleanor. Avevano distrutto quella piccola serenità che era riuscito a creare con lei.
Quando la guardò si accorse che stava ridendo di gusto.
«Scusa, non lo sopporto.» Si giustificò tornado a guardarla in modo dolce.
«Ho notato.» Eleanor continuava a ridere e Benjamin non riusciva proprio a capirne il motivo. Forse rideva per la sua reazione esagerata. «Ed io come devo chiamarti? Detective Cole? Agente speciale Cole? O preferisci signor Cole?»
«Vedo che prendermi in giro ti diverte molto.» Benjamin scosse la testa contento che lei fosse ancora di buon umore. La guardò dritto negli occhi e le disse: «Preferisco quando mi chiami Benji.» Avrebbe voluto aggiungere anche la motivazione di questa preferenza, e cioè: mi piace perché sembra qualcosa di intimo. Come se io sia già tuo. Ma non lo fece. Decise di tenerlo per sé. Non sapeva come Eleanor avrebbe reagito a una dichiarazione del genere.
Eleanor poggiò un braccio sulla spalliera del divanetto e si voltò completamente verso di lui. Poggiò la testa sulla mano e lo fissò dritto negli occhi. Come se questi avrebbero potuto parlare al suo posto. In un certo senso è proprio quello che fecero.
«Anche io lo preferisco.»
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