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Capitolo 13 Parte 1

Appena Janet se ne era andata da Richard, Eleanor e Jefferson erano rimasti da soli.

Lui aveva espresso tutta la sua preoccupazione. «Quel Benjamin sta creando molti problemi.» Si era seduto dietro la sua scrivania e guardava la sorella preoccupato.

«Non è vero.» La voce di Eleanor uscì con un suono dolce che fece irritare Jefferson.

«Siamo sotto indagine ed ogni volta che ti avvicini a lui la situazione peggiora.» Il tono di voce era freddo. Ad Eleanor sembrò quasi un rimprovero.

«Tutto questo è solo temporaneo.»

«Sì, ma potrebbe costarci molto.»

*

Eleanor continuava a ripensare a quelle parole. Si trovava ferma davanti allo specchio del suo bagno. Si stava preparando per l'uscita con Benjamin e tutto quello che riusciva a pensare erano le parole di Jefferson. Passò l'ultimo filo di mascara e poi corse a bussare alla porta del fratello.

In quei giorni era stata così concentrata su se stessa che non aveva pensato a come potesse sentirsi.

Mentre attendeva che le venisse aperta la porta si rese conto che le parole di quella mattina potevano avere un significato diverso.

«...ogni volta che ti avvicini a lui la situazione peggiora.» Poteva riferirsi ai sentimenti che Eleanor provava per Benjamin.

«Sì, ma potrebbe costarci molto.» Sicuramente, Jefferson, parlava di una possibile relazione tra lei e il figlio del direttore.

Finalmente aprì la porta. Indossava un semplice asciugamano avvolto in vita. Il petto era completamente imperlato da goccioline d'acqua. I capelli bagnati e arruffati grondavano sulle sue spalle grosse. Se al posto di Eleanor si fosse trovata un'altra ragazza gli sarebbe saltata addosso senza pensarci due volte. Sua sorella entrò in casa ignorando il suo abbigliamento. Si fermò al centro del soggiorno ed attese che la raggiungesse.

«Che succede?» Le chiese confuso.

«Devo sapere se a te sta bene.» Lo fissava dritto negli occhi. Erano così espressivi. Jefferson capì subito a cosa la sorella si stesse riferendo. Non voleva affrontare l'argomento in quell'istante e non perché era nudo, ma perché non era pronto psicologicamente. Sembrava che sua sorella ci tenesse parecchio a quella uscita. Si era messa una bella gonna lilla corta sino a sopra le ginocchia ed una semplice camicia bianca. Aveva raccolto a metà i suoi bellissimi capelli castani.

«Stai benissimo vestita così.»

«No! Non intendevo quello. Volevo sapere se a te va bene che io esca con Benjamin.» Aveva le mani sui fianchi ed era ferma sulla gamba destra. I tacchi la slanciavano molto.

«Non hai mai avuto bisogno del mio permesso.» Jefferson si rese conto di aver pronunciato quelle parole con un po' troppa freddezza. Eleanor lo guardò mordendosi il labbro inferiore. Aveva un nodo in gola, la bocca era secca e il suo respiro accelerato. Si sentì stupida. Non si era accorta che suo fratello non era d'accordo. Aprì le labbra pronta a dirgli che sarebbe rimasta a casa con lui, ma Jefferson la precedette.

«Puoi uscire con lui.» Sorprese anche se stesso. Non voleva assolutamente vedere sua sorella soffrire, ma non voleva esserne lui la causa.

«No. A te non sta bene.» Disse Eleanor con gli occhi lucidi. Si sentiva sempre più stupida per non averci fatto caso.

«No. No.» Jefferson avanzò verso di lei e avrebbe voluto abbracciarla, ma era bagnato e l'asciugamano sembrava non voler stare al suo posto. «Va bene se esci con Benjamin. Lo preferisco a quel coglione del secondo piano. Io non so bene... non so come comportarmi. Non ci siamo mai trovati in una situazione del genere. Non siamo mai stati coinvolti emotivamente con qualcuno.» Si passò una mano fra i capelli bagnati un po' frustato, ma non smise di guardarla dritto negli occhi. «Lui è un bravo ragazzo e non vorrei che soffrissi a causa sua. E non mi piace come Anya si comporta con te per colpa di Benjamin.»

Eleanor aveva incrociato le braccia al petto e continuava a guardarlo con gli occhi lucidi. Era più confusa di prima. Non si sentiva più in vena di uscire. Voleva restare a casa con suo fratello. L'unico vero uomo della sua vita. «Non mi va di uscire.»

«Scordatelo!» Ringhiò Jefferson. «Sei bellissima ed uscirai con Benjamin stasera.»

«Jeffry non me la sento.» Aveva ancora il nodo alla gola e la voce uscì un po' strozzata.

Jefferson avrebbe voluto stringerla forte a sé, ma non voleva bagnarla. Le fece segno di attendere e corse in camera. Si asciugò e si cambiò mettendosi una tuta. Tornò da lei e l'abbracciò così forte che sentì il suo cuore battere sul suo petto. «Piccola non puoi restare qui. Lo hai evitato per troppo tempo e questa volta non potresti avere un'altra occasione.» L'allontanò di poco giusto per guardarla negli occhi. Le prese il viso tra le mani incatenando il suo sguardo a quello di lei. «Io sono contento che tu esca con lui. E sono pronto a dargli una possibilità. Dovresti farlo anche tu. Dovresti andare da lui ed essere semplicemente te stessa. Non devi condurre tu il gioco e non lo dovrebbe fare neanche lui.» Si umettò le labbra con la lingua. Stava per dirle qualcosa che non avrebbe mai pensato potesse uscire dalla sua bocca. Anche lui aveva un nodo in gola, ma cercò di cacciarlo giù per sua sorella. Lei aveva bisogno che lui fosse forte in quel momento. «Devi essere rilassata come sei con me. Simpatica e dolce come sei con me.»

Eleanor scoppiò a piangere tra le sue braccia. Nessuno avrebbe potuto essere come lui. Nessuno avrebbe potuto renderla rilassata come era con lui, nessuno avrebbe potuto renderla simpatica e dolce come era con lui. Nessuno.

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