6 Novembre
Caro diario,
ieri sera sono uscita da quella scuola distrutta. Questa volta, non a causa dei ragazzi ma del mio dirigente. Avevo anche ieri sera le lacrime agli occhi e mi chiedevo " Perché ... perché ai vertici di un Istituto ci devono essere persone incompetenti?" Perché hanno fatto un corso/concorso per reclutare i D.S. senza verificare effettivamente se le persone che stavano per assumere fossero realmente in grado di guidare un Istituto?
Dove sono gli ispettori? Chi controlla l'operato di questi Dirigenti?
Insomma ti racconto: come sai il Decreto 137 ha introdotto i voti in decimi al posto dei giudizi sintetici. Questo è un decreto che è stato convertito in legge. Ora nel nostro istituto quest'anno hanno formato una commissione della valutazione, c'era anche gli altri anni ma quest'anno, tra gli altri compiti, aveva un compito preciso in più: quello di trovare i descrittori per la corrispondenza voto/giudizio.
Io sono entrata, per la scuola secondaria di primo grado, dentro la commissione. Funzione strumentale è un insegnante della Scuola Primaria. Abbiamo fatto i primi incontri, ci siamo documentati, poi altri incontri anche con il Preside, fino a quando ci siamo divisi in sottocommissioni e io con una collega redigevo il lavoro di corrispondenza voto/descrittori per la scuola media, mentre la scuola elementare lo faceva per conto proprio. Io mi sono ulteriormente documentata su internet per chiarirmi ancora di più il concetto di " descrittore " e ho visto che questo non è altro che la descrizione di quello che io intendo quando esprimo un voto numerico da 0 a 10 .
Ho visto, inoltre, che molte scuole hanno redatto descrittori generali applicabili a tutte le discipline. Per cui ad esempio al voto 5 segue la classica descrizione " la comprensione è parziale ..." e così per tutti gli altri voti.
Ho presentato al Preside un'altra griglia, diversa da quella precedente che a lui, come ricorderai, l'altra volta non andava bene e sai qual è stato il risultato?
Non va bene neanche questa perché " troppo generale", mi ha detto che devo prendere gli obiettivi presenti nei curricoli e lavorare su quelli in rapporto alle varie discipline. Ho preso in mano i curricoli, ma io non capisco... nei curricoli sono indicati i traguardi che ogni alunno deve raggiungere alla fine di un ciclo o percorso di studi, che senso ha fare una corrispondenza in rapporto a questi per il voto? Poi lì ci sono degli obiettivi e questi cambiano in rapporto alla programmazione che varia durante l'anno e nel corso dei tre anni comunque... ho seguito le indicazioni che mi erano state date e ho fatto una griglia per italiano con una corrispondenza che partendo dal numero 1 arrivava fino al numero 10. Io continuo a non condividere questa impostazione anche perché mi chiedo: ma a cosa serve fare questa corrispondenza?
Se un ragazzo ha preso 4 vuol dire che non era preparato, giusto? Vuol dire che gli saranno state fatte delle domande o posto delle questioni e lui non avrà risposto nel modo adeguato. A chi serve sapere: cosa vuole dire 4? Vuol dire che non sai un certo argomento! Tutti noi genitori poi siamo cresciuti con i voti!
Il non sapere è in rapporto all'obiettivo che io controllo. Se si sta facendo la Rivoluzione Francese le domande di verifica saranno inerente a questo apprendimento, se l' accertamento è di Geografia, ad esempio la conoscenza della Russia, il voto sarà in rapporto a tale apprendimento. Mi sembra di prendere in giro i genitori. Il mio D.S., che poi vuole dei descrittori specifici per ogni singola disciplina è ancora peggio!! Forse si dovrebbe fare descrittori specifici per ogni programmazione e quindi inerenti agli obiettivi del programma stesso. Ma siamo sempre nella logica del "giustificare il "perché" per voler essere per forza " oggettivi" al fine di spiegare e prevenire il genitore che può fare ricorso o reclamare per le insufficienze che il figlio ha preso in qualche disciplina.
Ma l'insegnamento non sarà mai oggettivo perché chi lo pratica è una persona e come tale ha sempre, nel suo giudizio, un margine di discrezionalità. Quindi io posso dire in riferimento ad una verifica che su 5 domande l'alunno ha risposto a 3 o a 2 ... ma ... è una verifica, niente di più! Quel giorno il ragazzo poteva essere stanco, la domanda può essergli stata suggerita...per cui ci vuole anche un'interrogazione orale e lì entra la discrezionalità del giudizio dell'insegnante.
Comunque io penso che nessun insegnante, di fronte ad un genitore che chiede ad esempio spiegazioni per un 5 di suo figlio, vada a prendere il descrittore per leggere al genitore quello che lì c'è scritto.
Noi insegnanti, anche se ormai nessuno ci crede più, abbiamo la nostra professionalità e non abbiamo bisogno di questi mezzucci che qualche pedagogista, che non ha nulla da fare, o che vuol vendere un po' di libri, tira fuori per poter parlare ed argomentare su qualcosa.
Quanti libri di pedagogia ho letto che parlavano di cose che poi negli anni sono state considerate sbagliate e screditate da altri autori! La scuola non dovrebbe seguire le mode pedagogiche!
Si è fatto tardi e domani mi devo alzare presto.
Ciao!
Elisabetta
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