3 Dicembre
Caro diario,
mai mi sono sentita così umiliata nel lavoro, mai un preside mi aveva fatto passare da stupida, sono uscita dalla presidenza con le lacrime agli occhi, non riuscivo più a trattenere il pianto, sono corsa in classe, per fortuna i ragazzi erano già tutti sul pulmino per l'uscita programmata per oggi, così ho potuto calmarmi sfogando con il pianto la mia rabbia. Quando mi sono sentita più calma ho raggiunto la classe nel pulmino e nessuno dei ragazzi si è accorto dello stato in cui ero. Mi sono messa accanto alla collega di Francese e le ho raccontato tutto. Anche lei era senza parole:
- Dovrebbe prendersi le sue responsabilità! - mi ha detto.
Già! Ma quali sono le responsabilità di un dirigente? Chi lo controlla? Cosa possiamo fare noi insegnanti contro certi comportamenti? Io ho chi mi controlla, se arrivo in ritardo, se c'è qualcosa che non va il genitore telefona subito al Preside ma io a chi telefono? I dirigenti hanno, all'interno dell'Istituto, un potere assoluto. Chi mette in discussione il loro operato? Il collegio docenti ? Sì, ma se il punto è più sottile, non da collegio, chi vigila sul suo operato? Gli ispettori? Il provveditore ? Ma chi sono gli ispettori? Io in tanti anni che insegno non l'ho mai visti dentro una scuola e anche il provveditore è una figura così lontana dal mondo della scuola...
- Dovresti denunciarlo, per il suo comportamento offensivo- continuava la collega.
- Sì, ma dopo cosa ottengo? E poi come vivrei lì dentro?
E poi chi lo paga l' avvocato con quei quattro soldi che ci danno ?
Insomma ecco cosa è successo.
Come mi aveva richiesto il giorno prima, presento al preside la relazione sull'accaduto di ieri e lui mi dice:
- Entri pure, anzi resti anche lei, rivolgendosi alla vicepreside che in quel momento si trovava nell'ufficio del preside.
Prende la relazione in mano e con aria preoccupata inizia a leggere il mio resoconto, mentre sia io che la vicepreside rimaniamo in silenzio. Poi ad un tratto va su tutte le furie ed inizia a sbattere quel foglio sul tavolo.
- Queste cose non devono succedere ! – urlando con un tono di rimprovero.
- Non dovrebbero succedere preside!! – intervengo io.
- No, non devono, lui non può alzarsi in mezzo alla lezione, che stavate facendo ? Ah... grammatica !- leggendo - lei non deve permetterlo!!!
- Ma io non l'ho permesso, è lui che all'improvviso si è alzato con il cellulare in mano...
- Se lui ha fatto così, vuol dire che si annoiava, che la lezione non lo coinvolgeva ... lei deve costruire un rapporto con quel ragazzo, deve coinvolgerlo di più!!!.
- Guardi che sono quattro anni che ci sto provando, considerando la bocciatura, lui ha difficoltà nel seguire la lezione...
- No, il problema è che qui non si sa gestire la classe! Lei non sa tenere la classe – sbattendo la mia relazione sul tavolo.
- Ma io la classe la so gestire, è lui che non riesco a gestire!
- No, lei .. non gestisce bene la cosa- urlava con gli occhi di fuori - me lo porta sempre qui! L'altro ieri con i pirulini, ieri con la ripresa .. e poi tutti hanno sentito quello che ha detto, così si dovrà convocare un consiglio di classe straordinario, tutto per colpa sua! Lei doveva gestire la cosa in classe. Portandomelo qui lei perde anche di autorevolezza di fronte alla classe! Non si fa così!
- Ma guardi, preside, la collega si impegna, io conosco quel ragazzo e...-
- Lasci stare lei! – urlando alla vicepreside che era intervenuta in mia difesa.
Io avevo le lacrime agli occhi e il nervoso mi impediva di parlare. Dalla finestra si vedeva il pulmino con tutti i ragazzi a bordo pronto per partire.
- Vada pure, la stanno aspettando !- mi dice guardando verso la finestra.
Senza rispondergli sono uscita dalla stanza, sono corsa in classe, ho chiuso la porta e sono stata alcuni minuti lì da sola, senza riuscire più a trattenere le lacrime. Non solo devo subire le offese, le imprecazioni e le umiliazioni da un ragazzino di 12 anni, ma mi tocca subire anche le ingiurie del mio superiore!!
Non dovevo portarglielo in presidenza e ... dove lo dovevo portare?
Che scuola che è diventata la nostra scuola, ma la colpa non è solo degli insegnanti ma dell'intero sistema!!
Ciao. Elisabetta
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