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28 Novembre


Carissimo,

sono tornata da scuola da poco e sono corsa a scrivere subito i miei pensieri, è successa una cosa che tu non puoi neanche immaginare. Ricordi ieri cosa ti ho detto a proposito dei coni con dentro gli aghi? Oggi sono andata in classe, Bianchi non era ancora arrivato, allora io ho chiamato alla cattedra Maria, la sua compagna di banco e le ho chiesto se anche lei aveva visto gli aghi dentro ai coni di carta e perché non era venuta a dirmelo. Lei aveva iniziato a parlare ...

- ...Quelli ...

Poi ha chiuso la bocca e ha iniziato a dire:

- Non lo so, io non so niente...

Nel frattempo è arrivato Bianchi sbattendo come al suo solito lo zaino tra i banchi ed è andato al suo posto. Io ho interrotto il discorso con Maria e le ho detto:

- Ok, lasciamo stare grazie, vai pure a posto – non volevo metterla in imbarazzo con il suo compagno.

Ho iniziato a fare la mia lezione.

C'era recupero, abbiamo ripassato Geografia, non andando ovviamente avanti perché qualcuno mi diceva:

- E' la settimana del recupero prof, non può andare avanti, il preside ha detto ai genitori che durante la settimana del recupero i programmi vengono interrotti!- sghignazzando felici di non fare niente!

- E' vero – ho commentato a malincuore - disegneremo nel quaderno ciò che abbiamo studiato relativamente all'effetto serra del pianeta, al buco dell'ozono ecc.

Tutta la classe inizia a disegnare e Bianchi si mette a sedere sopra alla spalliera della sedia, con aria da bullo. Io lo riprendo per come è seduto, poi si mette a sedere in modo normale ed inizia a parlare con il compagno io faccio finta di non vedere, passo tra i banchi a controllare ... poi facciamo Antologia, leggiamo un brano, lui inizia ad agitarsi e ad urlare:

- Mi ha rotto il cazzo, le sue ore sono pesanti ... tre ore di lei che palle!!! Che scuola di merda!!- Io trattengo la rabbia e gli rispondo con tranquillità:

- E' vero, sono pesanti ma ... io più di questo non posso fare, oggi avete solo disegnato e letto, qui c'è gente che deve andare al liceo scientifico o al classico, non sei costretto a lavorare se non ne hai voglia, ma non puoi impedire agli altri di farlo, d'altronde io sono pagata per fare questo lavoro e lo faccio! – ho ribadito in modo fermo ma deciso.

Lui dalla rabbia aveva cambiato colore ed ha iniziato a borbottare i suoi classici " vaffanculo", però non ad alta voce e io ho fatto finta di non sentire.

Passano tre ore, esco finalmente dalla classe e nel corridoio incontro il Preside che mi chiama e mi dice:

- Venga, le devo parlare.

Lo seguo in presidenza e noto che ha cambiato atteggiamento, ora è particolarmente calmo e sorridente. Entro dentro, mi metto a sedere nella poltrona dinanzi alla sua scrivania, lui intento al computer, si gira verso di me e ritorna sul problema degli aghi che io il giorno prima gli avevo presentato:

- In riferimento a quanto mi ha raccontato ieri...- e si interrompe.

- Io preside sono rimasta sconvolta nel vedere quegli aghi, ho avuto paura che qualcuno si facesse male, non avevo mai visto una cosa del genere.

- Beh, io sì! – ridacchia lui - si facevano anche noi da ragazzi, si chiamavano " pirulini" e mi mostra il guancialino con i coni di carta e gli aghi dentro.

Io rimango stupita per come tiene in mano il guancialino, come se si trattasse di un bottino di guerra.

- Ma lei l'ha visto tirare Bianchi? – mi chiede in modo preciso.

- Io ho visto che nei giorni scorsi tirava i coni di carta prima verso i compagni e poi verso il muro, questi aghi sono stati trovati sopra al suo banco dalle bidelle, però lui ha ammesso, con altri insegnanti, che erano i suoi.

- Ma quando tirava i coni lei si è accertata che non contenessero aghi? E' andata a raccattarli per terra per vedere come erano fatti?

Io lo guardo allibita, può un'insegnante andare a raccattare i pezzi di carta che i ragazzi lanciano durante le ore di lezione? - a me sembravano di carta, io non pensavo che contenessero aghi...

- Lei non è sicura che lui avesse tirato gli aghi, quindi... non si può fare niente! Non ci sono prove, ci limiteremo a fare solo un discorso, a carattere generale, di rimprovero alla classe e basta! -

Io ero senza parole, mi aspettavo una reazione diversa.

- Venga con me – indicandomi di seguirlo.

Prende il guancialino contenente gli aghi e come se si trattasse di un trofeo, ci incamminiamo insieme in direzione della classe III G.

Lui teneva alto con la mano destra questo cimelio, mentre io gli camminavo accanto.

- Sa, facevamo anche noi da ragazzi i pirulini con gli aghi dentro e ci si divertiva un mondo a tirarli.

- Io quando andavo a scuola non ho mai fatto queste cose - gli ho risposto.

- No, neanche noi si facevano a scuola, lo facevamo fuori, tra bande di ragazzi.

- Io...- continuo - ero una bambina timida, frequentavo persone tranquille, non ho mai visto fare queste cose!

Si arriva in classe, lui bussa ed entra, tutti si alzano in piedi e stanno zitti,io lo seguo.

- Buongiorno - dice con aria tranquilla, poi alza il cuscinetto mostrandolo a tutti.

- Sapete cos'è questo? E' stato trovato qui, vedete c'è un ago nel mezzo di questi coni.

Bianchi inizia a muoversi, sa che è tutta opera sua, forse ha paura di essere stato scoperto.

- Naturalmente non si sa a chi appartengono, quindi facciamo solo un discorso generale e la prof è qui con me come coordinatrice. Non portate più a scuola queste cose perché possono essere pericolose... arrivederci!

Vedo Bianchi in fondo alla classe che tira un sospiro di sollievo.

Poi il preside ed io usciamo di classe. Nel corridoio, sempre con il cimelio in mano, mi dice.

- Questo lo terrò io come ricordo della mia infanzia.

Io rimango ancora più sconvolta.

- Come? – mi chiedo- Il preside come Bianchi o peggio di lui? E tutto il suo perbenismo? Le sue regole, la sua rigidità? Anche lui faceva quelle cose?

Credimi, caro diario, sono senza parole !!!

Ciao. Elisabetta

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