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6.

*Liv's POV*

BEEP. BEEP. BEEP.
Mi lamento al suono della mia odiosa sveglia che interrompe il mio sonnellino di bellezza  -e con la mia faccia, ho bisogno di un lungo sonnellino di bellezza.
Prendo il mio telefono per spegnerlo e leggere la nota che che ho impostato insieme alla sveglia.
Dice: SVEGLIATI DORMIGLIONA, DEVI ANDARE A PRANZO CON IL DIAVOLO FRA UN'ORA!
Wow, non ricordo neanche di averlo scritto.

Ahh, devo andare per forza?

Aprendo la mia grande cabina armadio mi rendo conto di non avere la più pallida idea di cosa indossare. Dovrei indossare qualcosa di casual tipo una maglietta e un jeans? O qualcosa un po' più stravagante, tipo un vestito o una gonna?

Aspetta, perché mi sto preoccupando di come apparire?
È solo Brooklyn.
Non è nemmeno un appuntamento. Ricordo a me stessa.

Chiudendo gli occhi e scegliendo un top a caso, finisco per prendere un top floreale a fascia ed afferro un paio di pantaloncini a vita alta.
Scendendo giù dalla scala a chiocciola, vengo già interrogata da mio nonno.
"Dove stai andando? Come mai sei vestita così? Devi incontrare qualcuno?"

"Harold" mia nonna lo riprende. "Lasciala stare, probabilmente sta andando ad un appuntamento"

"Non è un appuntamento" rispondo velocemente.
"Sto solo pranzando fuori con un...amico" non ho neanche idea di come chiamarlo.

"Oh, okay divertiti!" Mia nonna sorride con i suoi denti finti, felice del fatto che le ho dato ascolto e mi sono trovata un amico qui vicino.

Prendo la mia fetta di pane leggermente bruciacchiato dal tostapane.
"Grazie, ora vado. Ci vediamo dopo!"
Gli dico baciandoli entrambi su una guancia.
Faccio la mia routine di sempre, prendendo il mio zainetto di pelle e il mio skate che lascio vicino la porta per quando devo uscire.
"Ciao tesoro!" Mia nonna mi dice.
"Stai attenta!" Urla mio nonno.

Dopo aver passato quindici minuti per la città sul mio skateboard di plastica, arrivo da Nando's.
Ho sentito molto parlare di questo ristorante, perché dicono che il cibo qui è irresistibile. Sarei stata entusiasta di mangiare qui se fossi stata con i miei amici o anche da sola. Ma dal momento che sono stata praticamente obbligata a venire qui conto il mio volere (più o meno) non sono così eccitata.
Appena sono dentro sento immediatamente l'aroma del delizioso cibo. Cavolo. Magari non sarà così brutto.
Dando un'occhiata all'intero ristorante, trovo Brooklyn già seduto ad un tavolo per due con gli occhi incollati al telefono.
È davvero attraente con la sua maglietta a V e i jeans stretti.
Aspetta, cosa?

Mi dirigo verso di lui e mi siedo nella sedia difronte e non si è ancora accorto che sono a un metro da lui. So esattamente cosa fare per attirare la sua attenzione.

Tiro un calcio alla sua gamba sotto la sedia, leggermente più forte di quanto avrei voluto.

Brooklyn salta e fa cadere il telefono sul piccolo tavolo.
"E questo per cos'era?" Grida per il dolore.
"Dovevo attirare la tua attenzione" rido davanti al ragazzo sorpreso.
"Quindi non avresti potuto semplicemente dire 'Brooklyn'?"
Chiede ispezionando il suo prezioso telefono per vedere se si è spaccato.

Alzo le spalle "beh, non è divertente giusto?"
"No, credo di no" dice sarcasticamente cacciando un finto sorriso.

Ci alziamo entrambi per ordinare alla cassa il nostro cibo. "Ciao! Benvenuti da Nando's!" Ci accoglie la cassiera eccessivamente di buon umore.
"Lasciate che vi dica lo speciale di oggi; sono 5 ali di pollo con patatine. Ma volete lo speciale per le coppie a sole 12 sterline?"
Brooklyn ed io ci scambiamo uno sguardo strano ed io scoppio a ridere.

"Um, non siamo una coppia" dice lui alla ragazza che adesso sembra imbarazzata.
"Ma io prendo un quarto  di pollo peri-peri e chips"
Credo intenda le patatine fritte.
Ora che è il mio turno di ordinare mi guardano entrambi.
"Mh io prendo un'involtino di pollo"
"Ssi" risponde, aggiungendolo al nostro ordine.

"Oh no, paghiamo separatamente"
Dico alla cassiera.
Brooklyn mi guarda. "Nono faccio io"
Tira fuori il suo portafogli dalla tasca di dietro dei suoi jeans neri.
"È apposto" gli dico. "Posso pagare per me stessa"
Proprio come ha fatto lui, tiro fuori il mio borsellino di Versace che ho ricevuto lo scorso anno a Natale.
Lui scuote la testa. "No, mi hanno insegnato che il ragazzo paga sempre per la ragazza" mi sposta leggermente di lato così che possa dare i soldi alla cassiera.
Lo fisso per cinque secondi e lui fa lo stesso.
Non mi farà vincere la discussione questa volta.
"Ok va bene" mi arrendo. "Ma la prossima volta pago io" affermo, senza pensare.

Oh, merda. Non intendevo dire quello.

Brooklyn mi fa un sorrisetto. "Quindi stai dicendo che andremo ad un altro appuntamento?" Ride, mentre paga la ragazza per il nostro ordine.
"No, non intendevo quello" rispondo velocemente.
"E questo non è un appuntamento"

"Come dici tu, piccola"

Porca merda.

Passo la mano nei miei lunghi capelli, la mia mascella irrigidita per l'irritazione.
"Non chiamarmi in quel modo" gli dico, anche se ha fatto impazzire le farfalle nel mio stomaco.
Non è un buon segno.

Lui ride ancora una volta, mentre torniamo a sederci al nostro piccolo tavolo.
"Com'è, non ti piace, piccola?"
E ci risiamo con quella sensazione allo stomaco, alla quale non so come reagire.
Neanche rispondo, sapendo che lui continuerà a dirlo se gli mostro che sono infastidita.
Ci sediamo in silenzio per tipo un minuto, davvero imbarazzante.
Fortunatamente il cameriere arriva con il nostro cibo, alleluia!
Il ragazzo è più o meno della nostra età, forse un anno o due più grande. Lo ringrazio e Brooklyn fa lo stesso.

"Quel ragazzo ti stava palesemente dando un'occhiata" Brooklyn mi dice.

"Ew, cosa?" Rido mentre mi giro nella direzione del ragazzo. "Perché?" Chiedo increspando le mie sopracciglia.

"Perché sei una ragazza"
Che scoperta.
"E non sei brutta" aggiunge.

"Questa è probabilmente la cosa più carina che tu mi abbia detto" ridacchio.
"Neanche tu sei malaccio"

Lui sorride. "Beh, grazie!"
Entrambi ridiamo.

Iniziamo a mangiare in un altro minuto di strano ed imbarazzante silenzio.

"So che mi stavi stalkerando su Instagram ieri sera" butto fuori, trattenendo una risata.
Brooklyn spalanca gli occhi.
"Di che cosa stai parlando?"

"Falla finita" faccio un sorrisetto. "Mentre mi stavi insta-stalkerando hai messo per sbaglio mi piace ad una delle mie foto"
Ovviamente si trattativa della foto in cui ero in costume in spiaggia..
"Va bene, va bene" alza le mani. "Mi hai beccato, volevo solo assicurarmi che non fossi un'assassina o cose simili"
"Ookay" dico sarcasticamente, trascinando la 'O'.
"E la stalker sarei io"

Prendo l'ultimo morso del mio involtino di pollo e, oh mio Dio, era paradisiaco.
Gemo rumorosamente, dimenticandomi che Brooklyn è proprio difronte a me.
E sta tenendo il suo telefono nella mia direzione, ridendo istericamente.

"Mi stai facendo una foto?" Gli urlo.
"Nah"
Mi appoggio indietro alla mia sedia, sollevata. "Oh menomale"
"È un video e lo sto postando su Vine" dice ridendo come un matto.
"Fottiti" mi trattengo dall'alzarmi dalla sedia e strangolarlo.
"Piccola, se volevi fottermi bastava chiederlo"

Alzandomi dal tavolo lascio dieci sterline come mancia e cammino via passando vicino a lui.
"Piccolo" sussurro al suo orecchio, imitandolo.
"Ti distruggerò" cammino via, lasciandolo senza parole.

Ecco qui il sesto, in ritardo di due giorni... Mi scuso ahhahah
Comunque, buona lettura!
Un bacio,
-Mir❤️

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