9.
Denki's POV
«Sei un deficiente».
Alzai un sopracciglio, Mina e la sua voce soave erano qualcosa a cui il mio corpo non si sarebbe mai abituato.
Era una serata fresca, ce ne stavamo quasi tutti in giardino a chiacchierare.
Nello specifico, io tenevo tra le labbra il filo del carica batterie con cui Mina stava ricaricando il cellulare mentre passeggiavamo tra i dormitori.
«A cosa devo tanta dolcezza?», chiesi con un mezzo sorriso spostando il cavo con la lingua per non farlo cadere mentre parlavo.
Per tutta risposta mi diede una pacca sulla spalla che mi fece quasi cadere di lato.
«Per quanto ancora vorrai fingere che la tua relazione con Shinsou non sia un ripiego al fatto che non hai mai avuto le palle di dire a Kirishima cosa provi per lui?»
Mina somigliava a Bakugou sotto molti punti di vista.
Entrambi erano sinceri, a volte troppo. Non riuscivo mai a dubitare del fatto che potessero mentirmi eppure sentirmi dire le cose da loro era ogni volta come ricevere uno schiaffo in piena faccia.
La differenza sostanziale era sicuramente il fatto che con Mina non avevo paura di morire ogni dieci minuti e, soprattutto, ero certo del fatto che Eijiro non fosse innamorato di lei.
«Smettila con questa storia», commentai alzando gli occhi al cielo verso le stelle che trapuntavano il cielo. «Io sono il suo migliore amico, Bakugou è... non lo so. Con lui non si fa mai problemi a toccarlo, a passarci del tempo. Con me sembrava sempre esitante e...»
Fui interrotto da un altro scappellotto di Mina, questa volta dietro la testa. Sputai il cavo per riflesso e la guardai con gli occhi sgranati.
«Denki, sai cos'è l'imbarazzo?»
«Quello che provo ogni volta che esco con te in pubblico?»
Un altro scappellotto, iniziai a rimpiangere i modi di Bakugou.
«Quando inizi a capire che ti piace qualcuno, inevitabilmente qualcosa cambia. All'inizio è complicato perché non capisci se anche l'altra persona prova le stesse cose, quindi ti spaventi. Gli abbracci che prima erano così normali ora ti fanno sentire strano, perché sai che non vorresti limitarti ad abbracciarla quella persona. Vorresti stringerla tanto forte da inglobarla a te, come se avessi paura di vederla sparire davanti ai tuoi occhi. I contatti sono meno frequenti ma più significativi e gli occhi... Dio, Denki, non ti sei mai reso conto di come ti guarda?»
Sentivo il respiro accelerare ad ogni sua parola e all'improvviso l'unico rumore che riuscivo a sentire era il battito del mio cuore.
Non avevo nessuna voglia di illudermi che avesse ragione eppure, dovevo ammetterlo, ogni fibra del mio corpo sembrava essersi risvegliata da un sonno durato anni.
Schiusi le labbra per rispondere ma qualcosa alle spalle di Mina mi pietrificò sul posto: una chioma di capelli viola che conoscevo bene camminava poco lontano da noi.
Le mani in tasca, il solito sguardo annoiato e accanto a lui Kirishima.
Trascinai Mina dietro un palazzo senza riflettere e le feci segno di stare zitta pregando che mi desse ascolto.
Lei non disse niente, si accucciò insieme a me.
«Pensi che potrebbe piacergli?» stava chiedendo Shinsou inclinando la testa di lato.
Kirishima annui con un sospiro, lo guardava come se non lo vedesse davvero.
«Decisamente, uno dei suoi sogni è fare un giro in barca. Hai presente quel laghetto poco distante da qui, quello con i fiori di ciliegio tutto intorno? Ogni volta che passa lo guarda con un'espressione di invidia pura, credo che in cuor suo speri che qualcuno lo porti prima o poi. Sono sicuro che lo renderesti davvero felice.»
Ci fu un secondo di silenzio, il ragazzo dai capelli viola annuiva piano.
«Che altro sai dirmi di lui?»
Kirishima sembrò sorpreso dalla domanda, ma non esitò troppo.
«Denki ama l'alba. Non lo dice mai a nessuno perché per qualche motivo ha deciso di accollarsi quest'immagine del burlone del gruppo, ma ha una sensibilità tutta sua. Se ti svegli all'orario giusto lo trovi a guardare fuori dalla finestra con quel suo plaid assurdo pieno di teste di Pikachu addosso ed una tazza di latte caldo al cioccolato tra le mani», si fermò per sorridere, Shinsou rimase in silenzio.
«E poi vediamo, lui è... hai presente le giornate di pioggia in cui ti senti giù di morale e pensi di non poter fare niente? Ecco, lui è quello che corre sotto l'acqua ed inizia a ballare per farti ridere. Ti prende per mano e ti ricorda che la pioggia non è negativa, fa solo parte della vita e se ti inzuppi dalla testa piedi vuol dire che sei vivo. Oh! Ama le cheesecake, di tutti i gusti ma se glie la porti con i frutti di bosco gli si illuminano gli occhi in modo pazzesco».
«Kirishima, posso farti una domanda?»
Il rosso sembrò risvegliarsi da un sogno e si voltò a guardare Shinsou, annuendo con aria interrogativa.
«Sei innamorato di lui?»
I passi di Eijiro si arrestarono di colpo.
«Servirebbe a qualcosa dirti di no?»
«Effettivamente, no.»
«Stai per usare il tuo Quirk su di me per costringermi a camminare verso il ponte più vicino?»
Inaspettatamente, Shinsou sorrise.
Si strinse nelle spalle e riprese a camminare seguito dall'altro.
«Voglio che sia felice e non credo che...»
Non riuscii a sentire il resto della frase, si erano allontanati troppo, ma solo in quel momenti mi resi conto di essermi accasciato con la schiena al muro. Ero crollato a terra, il respiro corto e lo stomaco sottosopra.
«Denki...»
Mina sussurrò il mio nome entrando nel mio campo visivo, era sconvolta ma sorrideva ed io finalmente riuscii a ricambiare il suo sguardo con lo stesso sorriso sulle labbra e le guance bagnate da lacrime di gioia.
Angolino dell'autrice
Spero mi perdonerete se ogni tanto mi dilungo sulla KiriKami, ma li amo raga. Non posso farci niente. Ho bisogno di sfogare tutta questa dolcezza da qualche parte ed in questa storia non potevo sicuramente farlo con Bakugou c.c
Giuro che il loro arco è praticamente chiuso.
Bakudeku angst is coming guys!
PS: anche in questo caso l'immagine non c'entra niente col capitolo, ma era troppo bono.
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