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20 // Forza

TN's POV


Non seppi quantificare quanti minuti passarono mentre le nostre labbra, in continua ricerca l'una delle altre, non smettevano un attimo di sfiorarsi e studiarsi senza sosta, mozzando il respiro sia a me che al ragazzo.

Poco dopo però, Sosuke posò una mano sulla mia guancia accarezzandola gentilmente con il pollice e questo interruppe il nostro bacio lasciandoci ansanti ed in silenzio mentre i nostri occhi si perdevano tra loro. Le nostre anime, che a lungo si erano parlate senza mai toccarsi, erano finalmente festanti di quell'incontro che tanto avevano atteso, e riuscivo a leggere la stessa sensazione nello sguardo del ragazzo posato su di me. 

Il sole era ormai definitivamente calato ed era rimasta solo una grande luna a farci compagnia e ad illuminare i contorni accennati e frastagliati delle onde che ci circondavano. Nonostante mi trovassi nell'ambiente a me meno congeniale, quel momento mi aveva talmente caricato d'euforia da attutire tutto il resto, dandomi modo di concentrarmi sul viso dalle linee dure del ragazzo che veniva messo ancora più in risalto da quella tenue luce bianca.

"Vuoi che usciamo dall'acqua?" chiese dopo avermi lasciato un veloce bacio a fior di labbra.

"Sì, va bene", sorrisi.

Mi aspettavo che il ragazzo mi lasciasse andare per farmi nuotare fino a riva, ma mi trattenne contro di lui ed iniziò a camminare verso la spiaggia nonostante le mie lamentele. Man mano che proseguivamo, il mio corpo si faceva sempre più pesante e riuscii ad ammettere che mi sarebbe mancata la sensazione di leggerezza che solo l'acqua era in grado di dare; volevo assolutamente riprovare a nuotare il prima possibile. Sosuke mi fece mettere i piedi a terra non appena arrivammo al bagnasciuga e ci sedemmo sulla spiaggia uno di fianco all'altro per permettere al vento caldo di quella notte di asciugarci. Rimanemmo in silenzio a contemplare il cielo stellato persi in mille pensieri ed elaborando ciò che era appena successo. 

"Sosuke?" lo chiamai poco dopo voltando lo sguardo nella sua direzione. "Prima...non ti ho pesato sulla spalla, vero? Non vorrei mai averti fatto male per sbaglio."

"No, tranquilla", sorrise. "Mi fa male solo sotto sforzo."

"Ma mi hai tenuta a galla tutto il tempo. L'ultima cosa che voglio è causarti altro dolore, io non..."

Il ragazzo mi interruppe quando tese una mano nella mia direzione e posò le dita sulla mia guancia, accarezzandola con movimenti delicati.

"Va tutto bene. Ti ho abbracciata perché volevo farlo. Credimi che non hai fatto nulla di male."

"Ok..." sospirai. "Meglio così."

Dopo qualche secondo perso ad osservarmi, il ragazzo avvicinò il suo viso al mio e mi baciò di nuovo. Questa volta però, le sue labbra sembravano essere particolarmente avide e desiderose di studiare le mie in ogni loro forma, infatti poco dopo, Sosuke mi accompagnò fino a farmi sdraiare sulla sabbia senza interrompere il nostro bacio che si era fatto ancora più profondo. Sembrava carico di una qualche forma di desiderio, come se volesse assicurarsi che fossi realmente lì con lui, sia con il corpo che con la mente. La sua mano si trovava ancora sul mio viso e ne stava premendo la pelle con una particolare possessività, causandomi delle forti fitte all'altezza del basso ventre, soprattutto quando finalmente le nostre lingue si incontrarono definitivamente. Avrei voluto baciare quelle labbra ancora e ancora, senza riserve.

Poco dopo, Sosuke pose fine al nostro bacio, e rimanemmo immobili ad osservarci, ansanti e persi l'uno negli occhi dell'altro. L'espressione del ragazzo si era fatta man mano sempre più malinconica e, volendo scoprirne il motivo, posai una mano sulla sua guancia per rassicurarlo.

"Qualcosa non va?" chiesi con la voce più dolce possibile mostrandogli un tenero sorriso, ma non ottenni risposta.

Sosuke abbassò la testa e lasciò che il suo viso si incastrasse con l'incavo della mia spalla per poi abbracciarmi con forza.

"Mi piaci, T/N", mormorò contro la mia pelle.

"Lo stesso vale per me. Senza ombra di dubbio."  sorrisi passandogli una mano tra i capelli.

"Sono...Sono stato davvero fortunato. Grazie."

"Non devi ringraziarmi. Sono io ad essere stata fortunata ad averti incontrato."

Il ragazzo non rispose, e mi strinse con ancora più forza facendo quasi fondere i nostri corpi. In quel momento, ero la persona più felice dell'universo; senza ombra di dubbio.

Poco dopo il ragazzo mi liberò dal suo abbraccio e, dopo avermi donato un altro veloce bacio, si sdraiò al mio fianco. Passammo i minuti seguenti in silenzio, godendo appieno del magnifico cielo che si trovava sopra le nostre teste e del suono regolare e delicato delle onde che si infrangevano sulla spiaggia. Era un momento particolare che non aveva bisogno di parole superflue ed il ragazzo strinse la mia mano nella sua senza spostare lo sguardo dalle stelle. Solo io e Sosuke, in quella piacevole bolla, mentre il resto del mondo finalmente taceva.

Quando riaprii gli occhi, mi accorsi di essermi addormentata per l'estrema tranquillità del momento e non riuscii mentalmente a quantificare quanti minuti fossero passati da quando eravamo usciti dall'acqua. Così mi alzai per andare a prendere il telefono e Sosuke si svegliò anche lui posando i suoi occhi assonnati su di me.

"Che ore sono?" chiese mettendosi a sedere.

"Vado a controllare."

Raggiunsi i nostri abiti e quando mi cadde l'occhio sullo schermo del telefono appena preso tra le mani, mi voltai lentamente verso il ragazzo con un mezzo sorriso imbarazzato.

"A...A che ora avevi l'ultimo treno?" domandai.

Sosuke trattenne una risata per poi mettersi lentamente in piedi emettendo un lungo sospiro.

"Non importa. Fortunatamente stasera si sta bene, credo che dormirò sulla spiaggia", disse avvicinandosi ed iniziando ad indossare i suoi vestiti.

"Non scherzare", sospirai infilando la maglia. "Puoi dormire da me, se vuoi."

"Sicura? Non vorrei darti problemi."

"Ma assolutamente no. Insisto."

"Va bene, allora", sorrise abbottonandosi i pantaloni. "Fai strada."

Dopo che ci fummo entrambi rivestiti ci dirigemmo verso la mia abitazione, e solo quando ci trovammo davanti alla porta d'ingresso, Sosuke avvicinò le labbra al mio orecchio mentre ero intenta a rigirare la chiave nella serratura.

"Ci ho pensato solo ora, ma...non è che per tuo fratello la mia presenza potrebbe essere un problema?" chiese, ed il suo respiro mi scaldò il lobo donandomi una scarica di brividi lungo la spina dorsale. 

"N-No, tranquillo!" sorrisi tentando di rimanere composta. "Oggi ha fatto il turno lungo e dovrebbe essere già a letto."

"Va bene." 

Non appena mettemmo piede all'interno, scoprii che la luce in salotto era ancora accesa e mi preoccupai pensando che probabilmente Hayato fosse ancora sveglio. Fortunatamente, dopo aver sporto la testa oltre all'ingresso, lo scoprii addormentato con il viso appoggiato sul tavolo davanti alla televisione ancora accesa. Tirai un sospiro di sollievo e guidai Sosuke al piano di sopra per raggiungere la mia stanza dove, una volta al suo interno, chiusi immediatamente la porta.

"Da qui riesci a vedere il mare", disse voltandosi nella mia direzione. "La cosa non ti ha mai infastidito?"

"Parecchio in realtà. Ma la cosa peggiore era quando mio fratello apriva in continuazione la finestra per arieggiare la stanza ed il suono delle onde si sentiva fino a qui. Per il resto, mi bastava chiudere le tende. Ora invece spero di imparare a godere della vista." 

"Lo spero anche io", sospirò Sosuke mostrandomi un sorriso accennato.

In quel momento, mi ricordai del regalo che avevo preso per lui all'acquario e realizzai che sarebbe stato un ottimo momento per consegnarglielo. Così, posai subito la borsa sul letto sotto gli occhi attenti del ragazzo, e tirai fuori il piccolo pacchetto di carta lucida nascondendolo dietro la schiena.

"Sosuke, ecco... Ti ricordi quando siamo andati all'acquario?" chiesi posizionandomi di fronte al ragazzo. 

"Ovviamente", sorrise.

"Ecco, ti ho...ti ho preso una cosa", dissi porgendogli il regalo. "Non è nulla di che, e mi dispiace che il pacchetto sia tutto rovinato, ma non ho mai trovato il momento adatto per dartelo nonostante me lo portassi sempre dietro."

"Sul serio, T/N?" chiese afferrandolo ed iniziando a scartarlo. "Non dovevi."

"E invece sì", sorrisi.

Quando Sosuke estrasse il portachiavi a forma di squalo balena dal piccolo sacchetto, lo osservò incredulo per qualche secondo per poi lasciarsi andare in un sorriso trattenendo una risata.

"È davvero assurdo", sospirò poco dopo tirando fuori da una delle tasche della camicia un pacchetto uguale identico al mio. "Tieni, è per te. Anche io non ho mai trovato il momento giusto per dartelo." 

Presi subito tra le mani il regalo non aspettandomi affatto quel suo gesto, e lo scartai immediatamente: un portachiavi a forma di squalo balena, lo stesso che gli avevo regalato io. Fui costretta a trattenere una risata data l'ironia del momento, ed anche il ragazzo sembrò essere sul punto di cedere.

"E pensare che erano gli ultimi in vendita", dissi. "Grazie infinite davvero."

"È vero, abbiamo avuto fortuna. Grazie a te."

Sosuke dovette inclinare la schiena data la sua altezza e mi lasciò un veloce bacio a fior di labbra dopo aver posato due dita sotto al mio mento. 

"Già, molta fortuna", sorrisi, causando un accenno di felicità anche nel ragazzo.

In quell'istante, mi cadde l'occhio sul calendario alle spalle di Sosuke ed un brivido mi percorse la schiena scoprendo la ricorrenza che sarebbe giunta tra ben pochi giorni. Il ragazzo notò la mia incertezza e voltò lo sguardo per cercare di comprendere cosa stesse succedendo.

"Qualcosa non va?" chiese lasciando il mio mento e rimettendosi in postura eretta.

"N-No... E' solo che..." mormorai abbassando lo sguardo.

Calò il silenzio e cercai il più possibile di trovare le parole adatte per spiegargli la situazione e fargli quella proposta a cui pensavo da tempo, sperando di non risultare troppo invadente.

"Venerdì sarà l'anniversario dell'incidente", spiegai riportando gli occhi su di lui. "In tutti questi anni non ho mai trovato il coraggio di andare nemmeno una volta alla tomba dei miei e di mio fratello, ma quest'anno ho promesso ad Hayato che sarei andata con lui. Però non so se sono pronta per farcela e stavo pensavo di..."

"Ti farebbe piacere se ti accompagnassi?" chiese anticipando la mia domanda.

"D-Dici sul serio? Non vorrei disturbarti, se hai altri impegni puoi non..."

"Affatto. Sarebbe un onore per me."

Senza pensarci un attimo, mi fiondai tra le sue braccia e lasciai sprofondare il mio volto negli abiti del ragazzo che odoravano tremendamente di salsedine dato il bagno improvvisato che ci eravamo fatti in mare. Sosuke ricambiò il mio abbraccio e nessuno dei due disse una parola. Non c'era bisogno di dire altro davanti a quel semplice gesto, e non mi serviva nulla di più per tornare a respirare a pieni polmoni.




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