"Vai via... per favore"
«E-eren... guardami» allungò la mano la ragazza nel tentativo di tranquillizzarlo, ma quando il ragazzo strinse la presa sul manico, la ritrasse immediatamente.
«Ti ho detto vattene» ringhiò.
«Ma tu non stai b-bene, hai... hai appena ucciso Reiner! Vieni via di qui!»
«Ti ho detto vattene! Cazzo Mikasa, lo capisci che è per il tuo bene!?»
«Sono tua sorella Eren! So che non mi faresti mai del male! Neanche in questo stato!» piagnucolò lei.
Gli occhi gialli del castano brillarono mentre quelli della corvina si colmavano di spavento.
«Tu... t-tu... non sei Eren!» iniziò a indietreggiare, mentre lo sguardo dell'altro la scrutava lungo tutta la lunghezza del corpo.
«Ci sei arrivata» rise istericamente «quello stupido ti aveva detto di andartene...
Aveva cercato di proteggerti... povero illuso... debole... tu non gli hai creduto, non hai voluto ascoltarlo... avresti fatto meglio ad obbedirgli.
Avrai la tua punizione da stupida ingenua».
Eren non poteva far nulla, il suo corpo lo comandava l'altra persona di cui non sapeva il nome e non poteva far altro che osservare come spettatore quell'angosciante scena, troppo debole per contrastarlo.
In passato aveva anche provato a parlare con la sua altra personalitá, con il risultato che il suo corpo rispondeva all'altro e si era quasi ucciso.
Vide Mikasa cadere all'indietro, rimanendo seduta sul ruvido marciapiede, incapace di muoversi e le si scagliò contro puntando il coltello al cuore.
Si sentì strattonare e poi un dolore lancinante alla nuca, il coltello caduto da qualche parte più in là. Era steso a terra, qualcosa premeva sulla gola impedendogli di respirare. Istintivamente iniziò a dimenarsi, peggiorando soltanto la situazione mentre la visuale cominciava a sfocarsi, piano piano tutto diventò sempre più nero, finchè perse i sensi.

Sapeva già cosa sarebbe successo; si sarebbe svegliato in ospedale, circondato da sua sorella, il professor (nonchè suo psicologo) Ackerman e un poliziotto.

Sussultò alla vista di quell'uomo, cercando con lo sguardo una spiegazione.
Il moro sembrò cogliere quella vena di preoccupazione e si apprestò a parlare.
«Eren... ricordi nulla di quello che è successo ieri?» gli chiese con cautela.
«No... » rispose spaesato «ma credo qualcosa di grave, se c'è qui la polizia...» riportò lo sguardo sull'uomo in divisa davanti la porta; Levi con un cenno del capo gli fece intuire di avere ragione, poi con tutta la calma di questo mondo, cercando di attutire un pò il colpo glielo disse «Ieri... come dirtelo...» sospirò.
«Hai ferito a morte con un coltello Reiner.»

{\_/}
(• .•)

Secondo capitolo, dove Eren sta rivivendo in sogno ció che é successo prima di essere rinchiuso! Spero vi piaccia, fatemelo sapere con i voti, é l'unica maniera in cui lo posso capire! Thanks