14
Scusatemi per il ritardo, ma per vari problemi non ho potuto aggiornare prima. Mi dispiaceva tanto anche non darvi il capitolo. Scusate scusate scusate!
Levi: mocciosa falla finita di scusarti, Tsk!
Max: era ora che tu aggiornassi!
☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆
Sento le mani fredde di Levi sfiorarmi la pelle mentre prende i lembi della felpa e me la toglie delicatamente, poi porta le mani al bottone dei miei jeans e fa per sbottonarli.
- No, ce la faccio da solo - lo fermo.
- Sì come le altre volte che ci sei stato dieci minuti per riuscirci - mi guarda scettico.
Uff. Ha ragione, ho bisogno di aiuto ma è così imbarazzante!
- Eh va bene - lo lascio fare solo perchè tra un'ora ho un appuntamento e non voglio fare ritardo.
*Ma chi vuoi prendere in giro? Ammettilo, ti fa piacere* sghignazza nella mia mente Max.
- Fará piacere a te, pervertito! - gli rispondo acidamente, quando Levi si ferma con le mani sul bottone e mi guarda confuso. Solo allora capisco che non l'ho solo pensato e arrossisco violentemente.
- Scusa? -
- N-non dic-cevo a te - balbetto, distolgo lo sguardo.
- Allora cosa ti ha detto Max per fargli guadagnare il titolo di pervertito? - mi chiede, reprimendo un sorriso.
"Perchè sorride raramente? Dovrebbe mostrare di più il suo sorriso.."
- Ma ti diverti a mettermi in imbarazzo? - ribatto, accorgendomi di esser arrossito ancor di più per quanto possibile, diventando del colore della camicia.
Levi Pov
"Mi divertirei di più a farti altro" penso tra me e me, osservando il corpo che si ritrova. È slanciato, con qualche accenno di muscoli e quella pelle caramellata mi fa impazzire, per non parlare del suo bacino.
Meglio che si metta i pantaloni.
Ma cosa mi fai Eren, mi sento un pervertito.
Prendo gli abiti sopra il piumone grigio per aiutarlo a indossare la t- shirt nera e la camicia a quadri.
Allunga prima in avanti il braccio ingessato e lo faccio passare dalla manica della maglietta, che ho allargato leggermente con le mani per agevolare il passaggio del braccio; poi le alza entrambe sopra di sè per finire di mettersela, tendendo i muscoli dalle anche in sù.
Approffitando del fatto che momentaneamente non mi vede, osservo il suo torace comprimersi, forse con troppo interesse, nascondendo una smorfia di delusione quando il tessuto arriva coprire il suo ventre.
- Quanto odio questo gesso - mormora, afferrando da sopra il comodino la sua collana, mettendosela al collo e nascondendo il ciondolo a forma di chiave sotto la t-shirt.
"Pensa un po', io lo adoro", ridacchio tra me e me.
Lo aiuto anche con la camicia e, quando faccio per uscire, gli dico che lo aspetto di sotto.
***
Il moccioso guarda fuori dal finestrino, meravigliato di quante cose sono cambiate in cinque anni che lui.. bhe che lui è stato in manicomio.
All'incrocio il semaforo diventa rosso; mi fermo e in quel momento il cellulare di Eren vibra nella tasca, si sente da qui il ronzio.
Lo sblocca e tocca l'icona di whatsapp; sbircio di soppiatto ma non si vede nulla. È un audio e lo ascolta senza avvicinare il telefono all'orecchio.
Eren Pov
< *Eren dove sei? Mancate solo tu e Jean!* > è Armin.
20:20
< Non sono in ritardo anzi sono quasi arrivato e sono le 20:21 >
20:21
< L'appuntamento è stato spostato alle 20:15 per poter fare un aperitivo, te lo ricordi? >
20:21
< Veramente no 😅
Comunque sono qui fuori >
20:22
< Ok >
20:22
Levi si ferma in un punto del parcheggio gremito dove non intralcia il passaggio di altre auto, poi mentre scendo mi fa una serie di raccomandazioni e domande come mi faceva mia madre, quando uscivo con i miei amici a sedici anni.
- Hai abbastanza soldi? -
- Sì -
- Ok, a mezzanotte e mezza ti vengo a riprendere. Divertiti e non fare grosse cazzate -
- Ok! A dopo - chiudo lo sportello, poco prima di entrare nel locale lo saluto agitando una mano.
Appena mi avvicino alla porta scorrevole, essa si apre immediatamente rivelando l'interno della discoteca, dove diversi ragazzi più o meno della mia etá siedono intorno ai tavolini rotondi, nei bicchieri cocktail di diversi colori.
Mi avvicino a una combriccola seduta sui divanetti rossi, intorno a un tavolino blu; Ymir e Christa sono accanto, inseparabili, poi ci sono Connie, che è venuto con Sasha, e Armin. Il posto accanto a lui è vuoto, probabilmente per Jean, che come me è in ritardo; li saluto e mi metto a sedere vicino ad Annie, quasi sul bordo del divanetto.
Dopo poco arriva anche Jean, che ci saluta con un gesto della mano e va a sedersi vicino al suo ragazzo.
- Ora che ci siamo tutti, che ne dite di ordinare? - propone Annie e quasi tutti accettiamo in un mormorio.
- Io non bevo - annuncia Christa.
- Perchè no? - chiede Ymir e prova a convincerla a prendere almeno uno Spritz analcolico o una birra.
- Ok ma di birra solo una.. domani sono di turno all'ospedale! -
- Ok - le dà un bacio sulla tempia, sorridendole sulla pelle e abbracciandola.
Sorrido al pensiero che anche io e Levi potremmo essere così.
Ma il sorriso svanisce subito.
Non mi ha risposto, non mi ha detto nulla da quando mi sono dichiarato, quindi non mi vuole.
- Che ne dite di prendere tutti uno Spritz, per aperitivo? - chiede a tutti Jean.
Quando siamo tutti d'accordo Connie si alza e va a prendere le ordinazioni, tornando poi con quattro o cinque ciottoline di patatine dorate per accompagnare le bevute.
- Sasha ce le hai lí davanti perchè le freghi a me? - protesta Connie quando la ragazza gli prende dalle mani due patatine.
- Perchè le tue sono più buone -.
***
La musica con il passare delle ore si è alzata gradualmente, e ora è abbastanza alta per potersi scatenare in pista ma permette di parlare senza dover urlare per sentirci.
Abbiamo fatto quel gioco *Io non ho mai..* giusto per qualche giro di shottini e sono venute fuori cose assurde, tutti abbiamo bevuto almeno quattro shot a parte Christa che beveva a sorsi la sua Becks.
- Andiamo a ballare un po'? - si alza Ymir trascinando entusiasta Christa per un braccio, quando la poveretta non aveva neancora risposto.
- S-Sì - risponde lei, incespicando un po' nei tacchi.
La seguono anche i due biondi, poi Connie e Sasha spronandoci ad andare con loro.
Guardo Annie per vedere se ne ha voglia, in tutta risposta lei mi prende la mano e si alza, portandomi con sè.
Ci mettiamo vicino ad Armin, che Jean sta cercando di convincerlo a muoversi di più: il solito timidone.
"Max! Lascialo stare."
Ok, ok..
***
Levi Pov
Chiudo il libro che sto leggendo e mando un messaggio al moccioso.
< Parto ora >
00:18
Chiudo la porta di casa, dopo essermi messo gli anfibi, il cappotto e una sciarpa ed entro in macchina.
Avrei dovuto accendere un po' l'aria calda prima di entrare.
La accendo immediatamente, prima di morire congelato e avvio la macchina. Si spegne.
"Si comincia bene" mormoro.
Giro un'altra volta la chiave, accendendo solo il quadro e dopo una quindicina di secondi la vettura parte come si deve.
[...]
Eren non ha risposto, lo schermo del telefono sul sedile del passeggero accanto a me non si illumina.
Non avrá sentito il suono tra la musica.
Arrivo davanti il locale dove la musica si sente da fuori, esattamente come le luci che si vedono attraverso la porta scorrevole.
Mi assicuro di aver chiuso l'auto ed entro, la musica è a palla.
Cerco Eren con lo sguardo, trovando prima Jean ed Armin, i due biondini che sono venuti a casa per fare i compiti con Eren; girando tra la gente che balla appiccicandosi ai corpi dei rispettivi partner e non, riesco finalmente a scorgerlo in un angolo e perdo un battito.
La tizia con cui sta ballando circonda il suo collo con le braccia, mentre lui le tiene le mani sui fianchi; piano piano la distanza tra i loro volti diminuisce fino a far toccare le loro labbra.
Lo stomaco mi fa una capriola.
☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆
Oggi niente storia parallela, devo ricercare gli screen e tarderei ad aggiornare. Voglio vedere la vostra faccia.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro