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Ci fermiamo davanti una casetta a due piani isolata, circondata da un bel giardino curato pieno di piante e fiori. Nonostante sia inverno sono vivi e rigogliosi; alcuni creano cascate floreali colorate lungo le pareti di un pozzo, posto in un angolino di quel piccolo paradiso verde vicino quelli che credo siano alberi da frutto.

- Vuoi rimanere in macchina? Chiudi quella bocca che ci entrano le mosche - mi prende in giro, aprendo il cancelletto e avviandosi verso l'entrata della casa.

Chiudo la bocca, che avevo spalancato dalla meraviglia ed esco dalla macchina, assicurandomi di chiudere bene la portiera una volta sceso.

Raggiungo il moro che sta aprendo la porta di casa, rivelando un soggiorno ampio e luminoso, in cui fanno da padroni un divano di pelle nera e un bel tavolo circolare in legno di mogano, come la libreria sulla parete di sinistra.

Accanto allo scaffale si trova una scala a chiocciola con un corrimano elaborato in legno, che porta a un soppalco del medesimo materiale.
Il soffitto è attraversato da tre grosse travi mentre altre più piccole lo attraversano nell'altro senso, circondando piastrelle color mattone.

Due poltrone anch'esse nere si trovano ai lati del divano, mentre un tappeto dai motivi orientali è steso davanti allo scaffaletto sul quale si trova il televisore, collegato a qualche console.

La parete frontale ospita una grande porta finestra dalla quale si vede un angolo del meraviglioso giardino; al resto del muro color giallo pastello sono appesi stupendi disegni di nature morte, animali o paesaggi eseguiti con diverse tecniche, dal carboncino e la sanguigna all'acquerello.

- Che belli questi disegni! Li hai fatti tu? - chiedo a Levi, che nel frattempo è entrato in un'altra stanza. Lo seguo attraversando la porta ad arco ed entro nella cucina, sempre di un color pastello ma stavolta arancio tenue.

Anche il tavolo, come i mobili della cucina sono in legno di mogano tranne per la penisola che è di un materiale che al momento non identifico, ma sinceramente non mi interessa.

- Sì, li ho fatti io. Mi è sempre piaciuto disegnare e Hanji mi ha consigliato di seguire dei corsi serali se volevo affinare la mia tecnica e migliorarmi. Per una volta sono contento di aver dato retta a Quattrocchi - ridacchia, poi mi porge un bicchiere tenendolo in un modo strano e mi domanda se voglio dell'acqua.

- No, grazie - rispondo, - non ho sete.-
- Ok - rimette la bottiglia dell'acqua nello scaffale, poi si volta verso di me - vieni che ti mostro il resto della casa - mi invita a seguirlo.

Torniamo in salotto e saliamo le scale; sul soppalco ci sono una scrivania, un altro scaffale pieno di libri ma la cosa che mi attira più di tutto è il piano.

- Ma è bellissimo! Posso? -

Levi Pov's

Sono abbastanza geloso del mio piano ma appena lo ha visto gli è comparsa una luce speciale negli occhi, che si sono fatti tutto a un tratto più accesi e trepidava come un bambino impaziente: come faccio a dirgli di no?

Non faccio in tempo a dargli il permesso che mi abbraccia quasi stritolandomi ripetendomi almeno quattro o cinque volte "grazie".

Si mette a sedere davanti al piano e alza con molta cura il copri tastiera.

Appoggia la mano sulla tastiera chiudendo gli occhi e inizia a suonare una melodia a me nuova, ma dopo poche note si ferma riaprendoli.

Non sono giá più vivaci come quando ha iniziato a suonare e guarda il piano con delusione; dopo tanto tempo che non si esercita deve riprendere un po' la mano.

- Non ti preoccupare per questo, poco a poco allenandoti riprenderai a suonare come prima - lo rassicuro scompigliandogli i capelli.

- Mhmnn, ok..
Continuiamo la visita turistica di questa casa, non finisce più! - eslama sorridendo, mentre alza la testa verso il soffitto.
- Mi sono sempre piaciute le case in stile rustico e ora abiterò in una di quelle! - confessa.

- È quasi finita la casa come dici tu, qui dal corridoio in ordine sulla destra c'è la mia camera, di fronte alla tua, poi il bagno e accanto a te il ripostiglio dove tengo i prodotti per la casa. Un bagno e un ripostiglio sono anche al piano di sotto. -

Lo porto a vedere la sua camera, che è identica alla mia tranne che per le pareti.

- È grandissima! E c'è anche il letto matrimoniale! - ci si butta di schiena, anche se non troppo forte per via del gesso. Ridacchia e si gira verso di me.
Oh no, ha gli occhi gialli.

- Cosa vuoi, Max? - chiedo annoiato.

- Potremmo fare tante belle cose su questo letto.. non credi? -

- Ma cosa dici? Vattene via Max! - questa è la voce di Eren.

Vedo che sta riuscendo a non far prevalere Max, ma si manifestano entrambi contemporaneamente. Bene, voglio vedere se può essere una soluzione non dico per risolvere ma quantomeno migliorare la situazione.

- Perchè? Potrebbe essere divertente - propone con un tono perverso.

- Con te mai. Con Eren.. ci farei volentieri un pensierino - ghigno pure io.

- Cosa?! / Cosa?! - chiedono prima l'uno poi l'altro.

- Che ti arrossisci scemo? Fai arrossire anche me, contro la mia volontá ovvio. -
- Mi hai rotto le scatole, sparisci! - mugola Eren.

- No. - ridacchia.

- Allora ti faccio sparire io - prendo dalla tasca uno dei flaconcini che mi ha dato Hange e mi avvicino al ragazzo.
{NB: nome "affettuoso" [sì affettuoso 😱 ] con il quale Levi chiama Hanji}

- Ciao ciao Max - lo saluto muovendo le dita e poi gli faccio ingoiare una capsula verde.

Quattrocchi mi ha detto che per la prima volta che la prende gli verrá un forte mal di testa, difatti Eren se la sta giá tenendo con una mano mentre l'altro lato è affondato nel cuscino.

- Tra qualche minuto ti passa, le altre volte il dolore quasi non si sentirá - lo rassicuro sedendomi accanto a lui sul letto.

- mmm-mmm - ricevo in risposta.

***

- Non importa tutta questa roba! Hai giá speso un capitale! - lo rimprovero.
Mi ha preso un sacco di vestiti: t-shirt, maglie a maniche lunghe, felpe, jeans e camicie, eleganti o a quadri da mettere aperte sopra le magliette. E poi le scarpe! Due paia di Converse di cui mi ha fatto scegliere il colore, come per le Vans e poi un paio di Adidas Superstar e uno di anfibi della Levi's [😂]. Lui adora gli anfibi a quanto vedo, ne indossa un paio pure ora.

- Non preoccuparti di quanto spendo, i soldi ne ho anche troppi - ridacchia trasportando tre buste piene di abiti e scarpe.

- Avrai anche tanti soldi ma hai preso un'intera cabina armadio e sei paia di scarpe quando io vivo benissimo con pochi vestiti e due paia di scarpe - sbuffo, aprendo a Levi la bauliera per aiutarlo a posare le borse.

- Perchè due volte al mese a turno mando tre paia di scarpe in lavanderia, mentre per i vestiti ti serve un po' di tutto dato che il tuo guardaroba era praticamente nullo. Delle camicie per le occasioni, la roba per andare al serale e qualcosa se vuoi uscire. E poi non mi piace andare a fare compere, anche se oggi è stato piuttosto divertente - mi guarda perversamente.

- Come mai? - chiedo curioso, mentre chiudo la bauliera.

- Perchè come ti aiutavo a mettere qualche maglia diventavi rosso come un peperone, per aiutarti a sbottonare i jeans non ne parliamo, mi hai praticamente cacciato dal camerino - parla ridendo.

Sale in macchina e chiude lo sportello, io faccio lo stesso dalla parte del passeggero, così mette in moto.

- E-era abbastanza imbarazzante - rispondo cercando di non incrociare i suoi occhi, quindi punto lo sguardo sul camioncino blu accanto, diventato improvvisamente interessante.

☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆

*Storia in parallelo*
MAX Vs SASHA/AUTRICE - PARTE 2

MAX Vs SASHA/AUTRICE
(TO BE CONTINUED) PARTE 3
Nel prossimo capitolo

Le immagini che ho messo sono lo sclero del gruppo su Telegram #UnaPillolaRossaPerTutti. Siamo in 48 e il nome dice giá tutto. Chi vuole entrare per sclerare su ereri, fandom vari, fanfiction e tutto ciò che ci passa per la testa si rivolga a SilviaSilvia--.

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