Scopare.
Prima di chiudere l'armadietto mi guardo allo specchio l'ultima volta. Non mi sono ancora abituata a questi nuovi occhiali neri. E non mi sono nemmeno abituata a questo taglio sul viso. Sembro un galeotto, oppure Frankestein. No, decisamente un mostro di Halloween. Chiudo l'armadietto con un sonoro colpo. Il polso è ancora fasciato, ma i lividi stanno guarendo, tutto sommato sono passati solo cinque giorni dall'incidente, non posso pretendere di potermi riprendere. Aggiusto la borsa a tracolla e mi dirigo nell'aula di letteratura. Poco tempo fa, ero lì in piedi a esporre la mia ricerca con Jungkook accanto.
Ora, invece, passo accanto a lui senza nemmeno osservarlo. Scelgo un banco e mi siedo per la lezione. Non riesco a non lanciare un'occhiata a Jungkook che ride con Jin, il running back della squadra. Vorrei alzarmi e andare da lui, spiegarli tutto e pregare che mi capisca. Ma sono una stupida ragazzina e resto nel mio banco senza dire nulla.
L'esposizione delle altre ricerche procede tranquillamente. Scarabocchio su un foglio e intanto ascolto Carol e Kyle. Un fatto però attira la mia attenzione. Taehyung, un mio compagno, continua a guardarmi intensamente. È un ragazzo alto, ha la pelle chiara in contrasto con i capelli neri. Un suo particolare però l'avevo notato fin da subito: uno sguardo che ti segna nel profondo. Sembra quasi che ti pietrifichi da un momento all'altro.
Il suo sguardo glaciale mi fa venire i brividi. Con il labiale gli chiedo se volesse qualcosa. Lui soprappensiero si volta verso la cattedra.
Fortunatamente l'ora passa veloce ed esco dalla classe. Varcando la soglia, il corridoio è affollatissimo. Ritrovo Hoseok e Jungkook che parlano accanto al distributore automatico di bevande.
«Ciao!» mi limito a dire passando davanti ai due e superandoli senza fermarmi. Sento delle risatine provenire da un gruppetto di ragazze anonime. Hoseok si congeda e mi raggiunge.
«Y/n!» mi chiama. Mi volto e lo guardo.
«Come stai? Meglio?» chiede.
«Si, dai. Sono ancora qui a romperti i coglioni!» dico ridacchiando.
«Intuisco che alla fine Jungkook non ti ha chiamato...»
«Perché? Avrebbe dovuto farlo?» chiedo.
«Mi ha chiesto come stessi ogni giorno da quando hai fatto l'incidente.» spiega. Le sue parole mi fanno battere il cuore in maniera irregolare.
«Ah no, non mi ha chiamato.» dico. Ma ormai l'attenzione di Hoseok è tutta per Namjoon che passa avvilito. Mi saluta e corre dal viola. Infilo due monetine nel distributore e, tempo di prendere la bottiglietta d'acqua, una voce dietro di me dice:
«Ma come hai fatto?» mi volto e trovo una ragazzina del primo anno con i capelli lunghi e liscissimi. Sembra una di quelle figlie dei ricchi che per paghetta ricevono una borsa di Gucci.
«A fare cosa?» chiedo.
«Tu sei Y/n Y/s. Fino a tre mesi fa non eri nessuno. Ora sei amica dei Black Coffee e hai avuto anche un flirt con Jungkook. Come?» chiede con voce altezzosa.
«Un flirt? Io e Jungkook? Hai sbagliato persona, ragazzina.» detto questo faccio un passo per andarmene, ma lei si sposta con me e ci ritroviamo una difronte all'altra.
«Voglio sapere come tu e la tua amica lesbica siete riuscite a diventare popolari!» inizia a dire più alterata.
«No, davvero. Non ti capisco.» dico.
«Io voglio diventare popolare! Eri una sfigata e adesso tutte le ragazze vorrebbero essere te!» dice. Per quanto io possa sentirmi onorata, questa ragazzina è una pazza.
«Seriamente, ora lasciami andare. Diventare loro amica mi ha portato a una macchina sfasciata. Bisogna essere donne forti!» dico ridacchiano.
«E tu, che ti nascondi dietro chili di trucco, non mi sembri il tipo.» concludo andandomene.
Chiudendo l'armadietto per l'ultima volta in questa giornata realizzo che in questi ultimi mesi i Black Coffee sono entrati nella mia vita e l'hanno completamente stravolta. Sinceramente, Hoseok aveva il suo spazio nella mia storia. Yoongi non è un problema, gli dai una ragazza o una canna ed è felice. Namjoon è la persona migliore che io abbia mai conosciuto. Ma Jungkook, Dio Jungkook, è arrivato e ha complicato tutto. Non avrei mai pensato di poterlo chiamare amico, di poterlo baciare e di porter stare male per lui.
Esco da scuola con la testa pesante e il costato dolorante. Trovo Namjoon che scuote la testa e parla con Hoseok. Mi aggrego a loro e mi faccio spiegare. Come risposta, Namjoon, inclina la testa e indica due ragazzi che si baciano. Faccio più attenzione e realizzo che i due sono Becca, la ragazza di Namjoon e quel viscido di Jimin. Soffoco una risata nervosa e guardo Namjoon.
«In realtà da una come lei non me lo aspettavo.» dice.
«Non capisco. Uno: perché la tua ragazza si sta facendo un pazzo e tu non fai nulla? E due: perché si sta baciando con un violentatore?» chiedo.
«E io cosa dovrei fare? È il chiaro segno che non vuole più avere niente a che fare con me!» dice con aria stanca.
«Sai cosa ti serve?» gli domanda Hoseok.
«Cosa?» chiede.
«Scopare.»
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