«Non posso!» dico entrando in camera di Beta.

Abbiamo deciso di organizzare un Pigama-Pary in due, è liberatorio e terapeutico. Prima dei Black Coffee, questa festicciola era settimanale nel periodo estivo. Ogni martedì ci trovavamo con gelato e pizza, guardavamo un film e piangevamo.

Beta è seduta sul letto rosa a gambe incrociate e mi guarda stranita. Butto a terra lo zaino e lancio sul letto il mio cuscino (senza di lui non riesco a dormire bene). La stanza lilla è incredibilmente luminosa e solare. Il soffitto è decorato da farfalle in tessuto. La finestra sulla destra si affaccia sulla strada e sul piccolo parco davanti a casa.

«Io e Jungkook.» dico.

«Cosa è successo negli episodi precedenti?» chiede mettendosi comoda sul letto.

«Allora: al matrimonio di sua sorella eravamo sul punto di scopare.» dico camminando per la stanzetta.

«Ma non mi sono sentita pronta e ho chiesto di fermarsi.» spiego velocemente.

«E Jeon Jungkook non ha continuato?» mi chiede stupita. Scuoto la testa e continuo:

«Alla festa di Namjoon siamo scomparsi, non so se hai notato. Questa volta ero pronta per... per lui, insomma. Ma Hoseok ci ha interrotti.»

«Caspita ragazzi: prendetevi una stanza di hotel.» ridacchia aprendo un pacchetto di patatine alla paprika. Non sopporto il piccante.

«E sabato... Dio, sabato è stato perfetto.» dico concentrandomi su una farfalla azzurra.

«Mi ha portato a vedere Monet, mi ha tenuto per mano e mi sono davvero sentita bene.»

«E scusami,» dice arricciando la bocca «quale sarebbe il problema?»

Infatti, Y/n, quale è il problema? Sei forse tu il problema?

«È arrivato il momento di definire il nostro tipo di rapporto.» dico.

«E quindi? A te piace da morire.»

Cristo, ha ragione.

«Non voglio. Non voglio fidanzarmi con lui.» dico. Beta inizia a ridere e poi mi guarda seria. Realizza che non stessi scherzano e spalanca gli occhi.

«Non puoi dirlo seriamente. E perché?» mi domanda.

«Stiamo parlando di Jungkook. Resta con una ragazza per un mese. A lui piace solo conquistarla e nulla più. Sai, il brivido di ottenere la preda.» dico poi mi siedo sulla sedia svedese della scrivania.

«Si stuferà di me e mi dimenticherà. Ma io non ho bisogno di lui. Oh, no.»

«Y/n, lo stai dicendo a me o vuoi convincere te stessa?» mi chiede Beta. «Ho paura Beta, ho paura di essere "solo una delle tante". Poi c'è l'università e magari saremo lontani...» ammetto sussurrando.

«Y/n, l'amore è mettersi in gioco. Amarsi è cercare di capire l'altra persona. Non puoi rifiutarti di provare qualcosa per lui solo per paura. E se sarete così lontani prenderai l'aereo qualche volta in più.» mi dice. Ha ragione, ma forse potrei riuscire ad auto convincermi che si tratta solo di una cotta passeggera.

«E non sei un numero per lui. Non sei un trofeo. Non sei una a caso. Ti guarda come volesse farti piccola e metterti nel taschino della camicia.» dice appoggiando una mano sulla mia spalla.

«Sai che una cosa del genere la potrebbe dire solo uno sotto anfetamina?» dico ridendo malinconicamente.

«Credevo di dire una cosa carina...» commenta sbuffando. Le sorrido e le rubo una patatina.

«Eh no, queste sono mie. Giù le mani.» dice. Lei preferisce da sempre il salato che il dolce, a differenza mia. Per il suo decimo compleanno ha chiesto una torta di nachos e i sui genitori sono stati costretti a infilare la candelina nel formaggio.

«Come farei senza di te?» dico. Lei mi sorride e mangia un'altra patatina.

«Ma non voglio andare oltre con Jungkook. Non ancora almeno.» sussurro.

Mi alzo, prendo il mio pigiama di Superman e lo indosso.

Abbiamo deciso di trascorrere la nostra serata con una maratona di The Vampire Diaries, Beta sostiene che abbia bisogno di Stefan per capire l'amore. Vorrei fosse così semplice. Comunque, lui che ha capito il senso dell'amore, rimane fregato e la sua ragazza si fidanza col fratello.

Prendo la vaschetta di gelato e prendo una cucchiaiata di crema. Forse è il mio cibo del conforto.

«Credo che Candice sia bisex.» dice di punto in bianco.

«Eh? Perché?» chiedo.

«Ha fatto apprezzamenti su un ragazzo.»

«Beh, ma non puoi considerarlo tradimento.» dico.

«No certo, ma i bisex non li sopporto.» dice. Credo che dopo la brutta esperienza con Daphne non si riesca più a fidare.

«Ne hai parlato con lei?» chiedo.

«Sì e mi ha detto che non ha importanza quello che a lei piace, perché ama me.» dice.

«È una cosa dolcissima.»

«Lo so, ma non capisco.» dice aprendo il terzo pacchetto di patatine. Perché lei può mangiare qualsiasi cosa e restare perfetta?

«Stai tranquilla, non ha senso preoccuparsi.» detto questo prendo il cellulare. Non mi ha cercato nessuno...

Finiamo la seconda stagione e crediamo sia abbastanza.

«Buona notte?» sussurro quando noto che Beta ha gli occhi chiusi e la mano abbandonata fuori dal letto. Le tolgo le patatine di mano e spengo la TV.

Mi corico anche io e cerco di dormire. Vorrei non dover pensare a quest'ora.