Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Lo odio.

Allaccio la felpa verde scuro e mi alzo dal banco di scuola definitivamente. Sono le tre ed è arrivata l'ora del giudizio. O meglio, l'inizio del pomeriggio peggiore di sempre. 

Esco dall'edificio e trovo Jungkook intento a sbaciucchiarsi Daphne avvolta in una gonna rosa aderente. Li supero e mi posiziono accanto all'auto di lui. La Jeep nera lucida è pulita, evidentemente di qualcosa si interessa. Rispondo ad un sms e dopo mezz'ora ho "l'onore" di essere raggiunta da lui. 

«Mi aspetti da molto?» chiede tirandosi su i pantaloni.

«Ti pare?» dico sarcastica con l'espressione più eloquente di sempre: sopracciglia alzata e labbra semichiuse.

«Sali, dai.» mi dice entrando in auto.  

«Sì, capo. Come desidera.» e intanto faccio una specie di saluto militare con due dita. Apro la portiera e mi siedo davanti. 

Il tragitto da scuola a casa sua è silenzioso se non fosse per la musica proveniente dalla radio. Con l'indice cambia traccia e inizia "Thunder" degli Imagine Dragons. Mi stupisco di che musica ascolti, nel senso, mi stupisco di avere gusti musicali simili ai suoi. 

Continuo a guardare fuori dal finestrino le case che sfrecciano sui lati.  

La macchina parcheggia davanti ad una villetta a schiera color panna. Scendo dall'auto e lo seguo fino all'ingresso. Jungkook apre la porta e mi fa segno di entrare. La casa è accogliete e luminosa. Gli arredi moderni sono in contrasto con il soffitto affrescato. Alzo lo sguardo per ammirare il panorama sopra di me.

«L'ha dipinto mia madre. Lascia stare.» dice scalciando le scarpe nell'ingresso e salendo le scale. 

«Jungkook! Sii un po' più ordinato!» urla con un accento del nord Europa una signora entrando in salotto. È alta e avrà cinquant'anni. È bionda e ha le spalle larghe, incute timore. 

«Si, Ludwika, hai ragione.» dice sorridendo, ma continua a salire le scale. Io la saluto e seguo Jungkook al piano di sopra. Percorriamo un corridoio fino a raggiungere l'ultima camera sulla destra. Apre la porta ed entro dopo di lui. La stanza è completamente tappezzata di poster di band famose e mai sentite. Sotto la finestra davanti a me, c'è il letto. Accanto ad esso c'è la chitarra acustica blu che ha usato al concerto. Sotto una massa di vestiti c'è una scrivania e poi un armadio, evidentemente vuoto.

«Scusa il casino...» dice prendendo dei vestiti e buttandoli sul letto.

«Vivo nel casino, sono abituata.» dico appoggiando a terra il mio zaino nero. Accende il suo computer sulla scrivania e mi indica la sedia, io mi siedo e vedo lui fare lo stesso, ma sul letto.
«Chi scegliamo? Giulietta?» propone. 

«Non mi piace essere banale e scontata.» dico cercando una penna. 

«E allora chi?» mi chiede lui sbuffando.

«Desdemona, la donna che si è ribellata a suo padre per amore.» dico mantenendo lo sguardo basso sul quaderno con la copertina che ritrae uno dei quadri del mio pittore preferito: Monet.
«Ha ignorato i pareri, le etichette, per quello che la rendeva davvero felice. Cosa che nel diciassettesimo secolo non era di norma fare.» spiego. Mi volto verso Jungkook per vedere la sua reazione. È seduto e silenzioso, con lo sguardo nel vuoto come se stesse pensando a tutt'altro. Magari a Daphne e il suo completino.

«Prestami attenzione anche solo per dieci secondi, poi puoi ritornare al tuo far nulla.» sbotto. Lui alza di scatto lo sguardo verso di me. Assottiglia gli occhi marronissimi e scuote leggermente la testa.

«Mi spieghi quale sia il tuo problema? Ti pagano per essere così stronza?» dice lui.

«Mi vedi girare in Ferrari? Ecco, appunto.» rispondo io. Spero gli sia chiara la motivazione.

«Allora, mi spieghi che cazzo hai contro di me? Io oggettivamente non ti ho fatto nulla!» e a queste parole si sporge verso di me.

«È successo solo un anno fa alla festa di Daphne. Non ti ricordi?» dico io.

«Dovrei ricordarmi cosa? A quella festa ero ubriaco. L'unica cosa che so è di essermi svegliato nudo in camera di Daphne.» dice.

«Non ti ricordi del tuo schifoso piano con la tua altrettanto schifosa ragazza?» urlo io alzandomi in piedi.

«Ma che cazzo stai dicendo?» dice lui alzandosi con me.

«Daphne ha fatto trovare a Bettany un bigliettino dicendole di raggiungerla in camera.»

«Ma Daphne non è lesbica.» mi interrompe lui.

«Può essere chiunque per raggiungere i suoi scopi.» prendo un respiro e continuo «Allora Beta, completamente fiduciosa è salita in camera. Al posto di trovare quella stronza per lei, c'eri tu che te la scopavi.» dico tutto d'un fiato.

«Cosa?» 

«Sai qual è il peggio? Che l'avete distrutta. Completamente fatta a pezzi. E tu, cazzo che sfigato che sei, hai continuato a trattarla come sempre dopo averle fatto così male.» 

«Mi dispiace, ma io non lo sapevo!» dopo queste sue parole sento la rabbia crescere dentro di me. Più che rabbia, forse, si tratta di disgusto.

«Non fare il santarellino con me. Ti ho sentito parlare con Yoongi di Beta e Daphne.» detto questo prendo il mio zaino e lo chiudo. Esco dalla stanza sbattendo la porta e scendo le scale velocemente. Non voglio più stare vicino a quello stronzo. Essere così viscidi è impossibile. Lo vedo sul pianerottolo del piano di sopra guardarmi uscire. Anche lui ha le guance arrossate dalla rabbia e i capelli completamente in disordine per averli scompigliati troppo.

«Arrivederci!» mi dice sorridente Ludwika. Io mi volto, completamente incazzata e le faccio il dito medio come risposta. La governate si volta verso Jungkook per ottenere una spiegazione, ma lui alza le spalle come risposta.

Lo odio.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro