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•27 Atomi

Nei giorni successivi cercai di elaborare una strategia per riavvicinarmi a Gaara.
In fondo non potevo andare semplicemente lì a dichiarare la mia sconfitta, avevo ancora della dignità. Quindi mi serviva il momento giusto per fare la mia mossa.
A complicare il tutto c'era Neji, costantemente con Gaara ovunque. Nelle pause, durante l'ora di pranzo e perfino in caffetteria.
<<Ma è il suo fidanzato? Perché non si scolla mai?>> chiesi a Ino, al limite dell'esasperazione.
<<Beh, non hanno altri amici con cui passare il tempo e poi secondo me Neji è asessuato. O almeno... bisogna essere ciechi per rifiutare Tenten, ha un sacco di ammiratori>> mi disse la ragazza, girando la cannuccia nel suo thè freddo alle rose.
<<Per quanto mi costi ammetterlo Neji è davvero bello, peccato quel suo carattere di merda>> commentai, fissandolo di sottecchi.
<<Non che quello di Gaara sia meglio. A me a volte fa venire i brividi>> mi confessò lei.
<<Come faccio ad avvicinarmi con quella piattola sempre attaccata a lui?>> chiesi, ignorando totalmente le sue parole precedenti.
<<Perché non lo placchi fuori dallo spogliatoio maschile questo venerdì dopo la prima partita del torneo? Oppure nel dopopartita? Sono sicura che qualcuno ti inviterà come al solito, hai tanti amici in squadra>> mi propose lei.
<<Ottima idea. Neji non è nella squadra e non viene mai a festeggiare i dopopartita, torna a succhiare sangue nella sua bara oscura>> dissi, facendo ridere Ino.
Il ragazzo forse si sentì fischiare le orecchie, tanto che si voltò verso di noi fulminandoci con lo sguardo. Ci fece venire la pelle d'oca.
<<Dannazione se è inquietante>> commentò Ino, massaggiandosi le braccia.
<<Non me ne parlare>> le risposi, bevendo un sorso della mia cioccolata al pistacchio.

Come previsto da Ino quel sabato mi ritrovai in compagnia della squadra, a festeggiare la loro vittoria in un modesto music club vicino l'istituto, praticamente il posto dove più comunemente si andava a festeggiare simili eventi.
Shikamaru era già tornato in dormitorio per riposare, Naruto e Kiba erano in pista che ballavano con due ragazze abbordate lì e Sasuke si era allontanato per andare in bagno. Quindi di fatto ero rimasta momentaneamente sola.
Portai quindi il mio sguardo in giro, provando a cercare Gaara tra la folla, ma era impossibile distinguerlo tra quelle luci stroboscopiche e quella massa di persone in movimento.
Tornai quindi a osservare il mio amico biondo muovere il suo corpo contro quello di una castana tutta curve, osservando i movimenti provocanti che la ragazza faceva sul suo corpo.
La guardai poi voltarsi verso Naruto e circondare il collo del ragazzo con le sue braccia. I suoi movimenti si fecero ancora più suadenti e il ragazzo non si spostò quando lei lo baciò lascivamente, facendo scorrere le mani sul petto allenato di Naruto.
Lui la strinse possessivamente contro di sé, posando le mani sul suo sedere e mi decisi a distogliere lo sguardo infastidita.
Non si stava comportando in modo coerente con le sue parole sul treno, visto che aveva affermato di essere in attesa della ragazza giusta, quando invece stava quasi per fare sesso in mezzo alla pista con una sconosciuta.
Poco dopo andarono ad appartarsi dentro un corridoio un po' più isolato e mi ritrovai a scuotere la testa.
Alla faccia delle belle parole.
<<Sei gelosa perché il tuo nuovo fidanzatino ti ha già rimpiazzata con un'altra? O forse perché l'albino non ti ha più richiamata?>> fu ciò che mi sentii sussurrare all'orecchio dal ragazzo che avevo cercato tanto disperatamente fino a poco prima.
<<Naruto non è il mio fidanzatino e oltretutto con l'albino, o come lo chiami tu, non ci ho fatto assolutamente niente. Anzi a dirla tutta mi ha solo infastidita>> precisai.
Il ragazzo scivolò al mio fianco sul divanetto dove ero seduta con facilità.
<<Lo so, l'ho visto andarsene via poco dopo e sembrava parecchio incazzato>> commentò.
<<Ah, ma non mi dire? Chi è che si sbagliava? Credo di avere un vuoto di memoria>> domandai ironicamente, beccandomi in pieno uno sguardo assassino.
<<Mi fai saltare i nervi tu con la tua saccenza>> disse avvicinando con rabbia il suo viso a un palmo dal mio.
<<Potrei dire lo stesso di te>> risposi, approfittandone per guardare bene ogni suo dettaglio.
Non lo ricordavo così perfetto.
Il suo sguardo invece cadde sul mio collo e lo notai rabbuiarsi.
Lo fissai confusa, non capendo il motivo del suo ennesimo sbalzo d'umore.
<<I miei segni sul tuo corpo sono spariti>> commentò, facendo scorrere lentamente un dito dal mio collo alla mia clavicola <<sai questo cosa significa?>>
<<Dimmelo tu>> risposi.
<<Significa che mi tocca rimediare alla svelta>> continuò lui.
<<Cosa stai aspettando, dunque?>>
Il ragazzo mi quasi ringhiò contro per dimostrarmi il suo dominio su di me e mi afferrò per un braccio, portandomi via da lì.
Quello dopo lo ricordo solo come un tornado di baci, morsi, sospiri e urla nella lavanderia del dormitorio. Dove nessuno ci venne a disturbare e dove nessuno potè sentirci.
Io e Gaara eravamo esattamente come due atomi. A volte ci attiravamo, altre volte ci respingevano. Ma quando ci univamo nasceva qualcosa di unico.

Ero sfinita, completamente esausta dopo la forza brutale con cui Gaara mi aveva posseduta.
Mi ero lentamente rivestita e da qualche secondo lui mi stava guardando, con la sua maglietta ancora in mano.
<<Ricordami di non usare mai più quella lavatrice>> commentai, indicando l'oggetto incriminato. Lui ignorò la mia battuta e si avvicinò a me di nuovo.
<<Ti voglio domani nella mia stanza alle 13:30, non un minuto prima e non un minuto dopo>> mi disse lui <<saranno tutti a mangiare e ti potrò far urlare esattamente come stanotte.>>
Questa volta infatti non c'era stato il rischio di orecchie in ascolto e quindi avevo potuto sfogare tutto il piacere provato, portandolo a spingere sempre più forte dentro di me, ma non mi era sembrato mai abbastanza. Era un circolo vizioso con lui. Più te ne dava e più ne volevi.
<<Gaara, tu non concedi mai più di una volta. Allora perché continui a cercarmi?>> chiesi, mostrando tutta la mia confusione.
<<Fai meno domande. Faccio quello che voglio>> mi rispose lui.
Speravo in una risposta diversa, ma in fondo avrei dovuto immaginarlo. Non potevo aspettarmi niente del genere da lui.
Era così vicino a me in quel momento che trattenermi dal baciarlo iniziò a diventare sempre più difficile. Dalla nostra prima notte insieme non mi aveva più permesso di sfiorare le sue labbra e la cosa iniziava ad essere esasperante per me.
Provai a chinarmi leggermente verso di lui per colmare quel misero spazio tra i nostri visi, ma lui si allontanò di nuovo senza darmene la possibilità e mi guardò male.
<<Non provarci mai più>> mi disse duramente.
Sbuffai e me andai via seccata, senza mancare di alzargli un dito medio nel mentre.

HOLA
Questo capitolo è ehehehehehe, ma io vi avevo detto che Gaara sarebbe tornato in pista.
A me piace fare casini lol

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