•10 Decisioni difficili
<<Potresti anche farlo un sorriso, Yuki. Abbiamo vinto, no?>> mi domandò Ino, sventolandomi davanti alla faccia un acchiappasogni finemente lavorato. Nello specifico il manufatto che dichiarava la nostra vittoria.
Sasuke e la sua squadra erano arrivati giusto 30 secondi dopo di noi e per poco non ci avevano soffiato l'oggetto.
Dovevamo tutto a Shikamaru e alle sue doti intellettive.
<<Già, fantastico>> le risposi io svogliatamente, senza staccare gli occhi da Naruto poco distante.
Mi mancava parlare con lui e mi mancava sedere affianco a lui a lezione.
Era l'unico che riusciva a rendere anche la materia più noiosa meno brutta del solito e l'unico che mi invogliava ad entrare in aula.
Ogni giorno senza di lui era sempre più difficile del precedente.
<<Ci stai davvero male, vero?>> mi domandò Ino, abbracciandomi leggermente per la vita.
Si era sempre preoccupata per me e le sue attenzioni erano sempre capaci di scaldarmi il cuore.
Alzai le spalle in risposta e mi lasciai scappare una smorfia triste.
Ormai quello che era fatto non si poteva cambiare.
<<Allora?>> domandò Tenten, sporgendosi dal suo banco. Sedeva esattamente alle mie spalle e non aveva perso un secondo.
<<Allora cosa?>> domandai, fingendo di non capire le sue intenzioni.
<<Non fare la finta tonta con me. Com'è Hatake sotto quella maschera?>>
Ino intercettò la domanda e si voltò, decisa a partecipare alla conversazione.
In effetti tutta la classe sembrava molto interessata e visto che il professore di spagnolo non si decideva ad arrivare c'era tempo per due chiacchiere.
Mi presi un secondo per ripensare al momento in cui l'uomo si era sfilato la maschera. Non avrei mai dimenticato quelle labbra perfette e quel delizioso neo sul mento.
Shikamaru aveva assistito più che annoiato come suo solito, mentre io ed Ino avevamo dovuto far fronte a tutte le nostre risorse per non svenire ai suoi piedi.
<<In assoluto l'uomo più figo che io abbia mai visto in vita mia. Sicuramente meglio di qualsiasi aspettativa>> conclusi infine, senza riuscire a trattenere un tono leggermente sognante.
Tutte le ragazze presenti sospirarono affascinate, mentre i ragazzi alzarono gli occhi al cielo.
Per un secondo intercettai lo sguardo di Naruto seduto due file più avanti, ma distolsi velocemente l'attenzione da lui.
Tenten si fece più vicina e con fare civettuolo chiese: <<Anche meglio di Sasuke?>>.
<<Santo cielo, sì>> rispose Ino al mio posto.
La castana spalancò la bocca sorpresa e borbottò qualcosa sulla nostra fortuna sfacciata e sulla sua enorme invidia nei nostri riguardi.
Poi arrivò il professore e così finì il tempo per le chiacchiere.
Quel giorno era più caldo del solito e fu automatico per Hinata, Ino, Tenten e me prendere posto sotto il solito ciliegio. Era il posto migliore per passare la pausa pranzo, oltre al tetto ovviamente, ma quello era sempre occupato da Gaara e Neji. Off-limits per tutti gli altri, a meno che non avevi voglia di beccarti rogne.
<<Naruto non ti stacca gli occhi di dosso da stamattina, te ne sei resa conto?>> domandò Ino, fissando contrariata il ragazzo in questione.
<<Forse dovresti andare da lui e sentire cosa ha da dirti>> suggerì con tono timoroso Hinata.
<<Tu sei troppo buona per i miei gusti. Come minimo dovrà strisciare ai piedi di Yuki per chiedere perdono>> disse Ino.
<<Non voglio niente di tutto questo. Avrei solo voluto...>> dissi, senza avere il coraggio di finire la frase.
Tenten capì il senso e la finì al posto mio.
<<Andare al ballo con lui, vero? Tutto sommato ci tenevi davvero, abbastanza da rifiutare anche l'invito di Gaara.>>
Annuii tristemente con la testa, ottenendo sguardi benevoli e allo stesso tempo preoccupati dalle tre ragazze attorno a me.
<<Non è che per caso provi qualcosa per quella testa quadra?>> domandò Ino, assottigliando gli occhi con una leggera furia omicida sul viso.
Dava i brividi quando si comportava in questo modo.
<<No. È un mio amico, tutto qua. Solo che il suo invito mi aveva resa davvero felice>> spiegai con sincerità.
<<E poi è diventato davvero un figo>> commentò Tenten, beccandosi subito dopo una gomitata decisa da parte della bionda seduta accanto a lei.
<<Ahi! Che ho detto di male?>> domandò stizzita, massaggiandosi il fianco dolorante.
<<Shh, basta spettegolare. Arriva Kiba>> le avvertii io, notando il ragazzo che si avvicinava velocemente a noi.
Si fermò esattamente davanti a me e mi salutò con un sorriso.
<<Ti andrebbe di fare quattro passi con me?>> mi domandò deciso, facendo ridacchiare le amiche attorno a me.
Le fulminai con lo sguardo e accettai la mano che Kiba mi stava porgendo. Mi tirò in piedi delicatamente e mi fece cenno di incamminarci in direzione dei campetti sportivi.
Era solito passare la pausa pranzo seduto sugli spalti e per tale la cosa non mi stupiva più di tanto.
<<Ti scoccia se ci fermiamo prima ai distributori automatici? Avrei giusto voglia di un succo all'arancia>> gli domandai.
Il ragazzo annuì e cambiò direzione.
Raggiungemmo le macchinette, il tutto sotto agli occhi vigili di Naruto e le mie amiche.
Lì eravamo a portata di vista di tutti loro.
<<Però, non ti mollano un secondo>> sussurrò lui, accennando con la testa ad Ino e le altre.
<<Già>> dissi semplicemente io, frugando nelle tasche alla ricerca di monetine.
<<Lascia, faccio io>> intervenne lesto lui, infilando le monete senza darmi nemmeno il tempo di protestare.
Lo osservai trafficare con la pulsantiera e poi con il cassetto del distributore, ottenendo dopo pochi secondi il succo tanto desiderato.
<<Grazie>> sussurrai.
Infilai la cannuccia e prima di fare il primo sorso la girai nella sua direzione in una silenziosa richiesta. Lui sorrise leggermente e rubò un piccolo sorso dal brick.
Nel mentre una piccola combriccola rumorosa raggiunse il distibutore affianco al nostro.
<<Le patatine sono mie>> disse Choji, indicando l'ultimo pacchetto rimasto.
Spostai gli occhi in direzione della voce e mi ritrovai davanti anche Rock Lee e Naruto.
Il primo fissava interessato il cibo davanti a lui, mentre il secondo sembrava più interessato allo scambio di battute tra me e il suo compagno di stanza.
Sentivo gli occhi del biondo bruciarmi addosso, ma non diedi peso alla cosa e riportai subito la mia attenzione su Kiba che mi sorrideva raggiante.
Io e Kiba avevamo stretto amicizia durante la metà del primo anno, quando lo avevo beccato a soccorrere un cane ferito e abbandonato che era finito nei confini del nostro istituto.
Quel giorno diluviava come non mai, ma lui non aveva esitato nemmeno per un secondo ad uscire fuori sotto la pioggia, curando e asciugando con dedizione il piccolo cagnolino .
Da noi le regole erano severe e una di quelle proibiva categoricamente agli studenti di introdurre animali all'interno della proprietà scolastica, Kiba però se ne era altamente fregato e aveva continuato a prendersi cura del cucciolo.
Akamaru adesso era diventato grande e continuava ad essere nutrito e accudito in totale segreto da Kiba, me e altre poche persone a conoscenza dell'accaduto.
La sua casa era il vecchio rifugio del custode, in disuso da anni e ci prendevamo cura di lui a turno. Tutto questo grazie al ragazzo davanti a me e al suo grande cuore.
<<Senti, arriverò dritto al punto. So che qualcuno è venuto meno ad una promessa con te e che attualmente ti ritrovi senza cavaliere per il ballo, quindi pensavo che se ti va puoi venirci con me>> disse lui, lanciando uno sguardo velenoso a Naruto nel frattempo.
Dopo la delusione con il biondo avevo ricevuto altre proposte da alcuni ragazzi, ma avevo sempre declinato tutte le richieste.
Non avevo lo stato d'animo per andare al ballo. Non dopo aver rifiutato Gaara per un altro ragazzo che oltretutto mi aveva scaricata poco dopo.
Aprii la bocca per dare voce al mio rifiuto, ma Kiba sembrò capire e si affrettò a precedermi.
<<Non devi rispondermi subito, puoi pensarci anche fino al giorno stesso se vuoi. Mancano ancora due giorni al ballo e posso aspettare. Ti chiedo solo di non essere avventata, riflettici bene. Potrebbe essere divertente andarci insieme, non credi?>> propose lui.
Non avevo percepito malizia nella sua richiesta, né tantomeno loschi fini. Semplicemente era il tentativo di un caro amico di tirarmi su di morale e farmi passare una bella serata.
<<Va bene. Se le cose stanno così ti prometto che ci penserò>> risposi, anche se non molto convinta.
Kiba mi sorrise incoraggiante e si voltò solo sentendo la voce di Shino che lo chiamava da poco lontano.
<<Ehy Inuzuka, il mister ti cercava poco fa. Diceva che è urgente>> disse lui, utilizzando il suo solito tono calmo e lento.
Alcune volte dava un po' sui brividi per i suoi atteggiamenti, ma tutto sommato era un tipo a posto.
<<Che scocciatura>> borbottò Kiba sottovoce.
Mosse qualche passo, ma prima di andar via si rivolse di nuovo verso di me e disse: <<Fammi sapere>>.
Annuii con la testa e lo guardai andare via.
Solo allora mi accorsi di non sentire più l'allegro chiacchiericcio di Rock Lee e Choji, tanto che voltandomi trovai solo Naruto lì fermo a guardarmi. La sua espressione era atterrita e supplicante, al punto che mi portò a fare un passo indietro per la sorpresa.
Il ragazzo si avvicinò a me con passo lento, senza perdere quell'espressione ferita, e prima di rendermene conto lui aveva afferrato la mia mano destra. Percepii le sue dita giocherellare con le mie e fu difficile per me non arrossire davanti alla situazione.
<<Non andare al ballo con lui. Per favore, non accettare>> sussurrò lui.
Il suo tono triste mi sorprese e restai a boccheggiare per un secondo o due, prima di far scivolare le mie dita via dalle sue.
<<Anche se fosse a te cosa interessa? Non hai la tua Sakura con cui andare?>>
La voce mi uscì più sprezzante di quanto desiderassi in realtà e mi maledissi anche per la leggera nota di gelosia che sfuggì al mio controllo.
Naruto fece una smorfia e si grattò la testa imbarazzato.
<<Poco dopo il suo invito sono tornato da lei e le ho spiegato la situazione. Vederti in lacrime mi ha davvero distrutto e ho capito di voler passare con te la serata di dopodomani.>>
<<Non puoi fare come ti pare, Naruto. Non puoi invitare me, poi scaricarmi per un'altra e poi tornare di nuovo da me. Impara a prenderti le tue responsabilità. Non puoi scaricare le persone solo per un tuo capriccio>> spiegai, stupendomi del mio stesso coraggio.
<<Ho sbagliato, okay? Sto cercando di rimediare. Ma tu dammi la possibilità di farlo, ti prego.>>
I suoi occhi maledettamente azzurri e tristi erano troppo da sopportare per me, per tale portai lo sguardo a terra.
<<Mi dispiace, Naruto, ma non posso. Credo che andrò con Kiba>> dissi.
Avevo appena preso la mia decisione e non sarei tornata indietro.
<<Lo fai per ripicca nei miei confronti? Ho già capito il mio errore, quindi non farlo... ti sto supplicando.>>
<<È tardi per questo. Avresti dovuto pensarci prima>> risposi. E me ne andai, prima di dare la possibilità a Naruto di vedere le mie lacrime.
TADAN
Sono in super ritardo, lo so!
Ma ho altri capitoli pronti e cercherò di andare più spedita, promesso.
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