~Capitolo 10~
Cercai di mantenere la calma, in questi casi non bisogna farsi prendere dall'ansia... Ma non diciamo cagate !
Chi riuscirebbe a stare completamente calmo in una situazione del genere ? Solo una statua, un pupazzo, non una persona !
Cercai di togliermi di dosso quella persona ottenendo scarsissimi risultati.
Passai dalla padella alla brace, prima avevo solo una mano sulla bocca per non farmi parlare, ora ho anche un coltello puntato alla gola per farmi stare ferma.
?:"Stai ferma cazzo!" Mi dice.
Notai che non sentivo più Martina e Sara e cominciai a preoccuparmi.
Pensai ad un modo per liberarmi e mi ricordai del mio maestro di Aikido che una volta ci fece vedere come ci si liberava da una situazione simile, non sapevo se la mossa che stavo per fare mi avrebbe davvero liberata ma provai comunque.
Il ragazzo che era sopra di me, improvvisamente si trovò sotto di me. Nel liberarmi mi ero tagliata con il suo coltello e stavo sanguinando.
I miei occhi ormai si erano abituati al buio e quindi vidi il volto del ragazzo. Aveva dei bellissimi occhi azzurri, ma non un colore come il cielo, piuttosto erano come il ghiaccio, freddi. I suoi capelli erano neri e il viso era pallido con inciso un sorriso molto ampio.
Ci stavamo fissando negli occhi quando una goccia di sangue, dalla mia ferita sul collo, finì sulla sua guancia e ci fece distogliere lo sguardo uno dagli occhi dell'altro.
Non sapevo se dovevo lasciare la presa e correre a vedere dov'erano Sara e Martina oppure tenere ben stretta la presa e non lasciarlo andare.
Decisi di mischiare le due idee e mi alzai tenendo bloccate le braccia del ragazzo e cercai di uscire dalla stanza, ma c'era un problema, come cavolo aprivo la porta se stavo tenendo bloccate le mani di sto tipo?
Dovetti per forza lasciare la presa con una mano e in quel momento, ovviamente, lui ne approfittò per liberarsi del tutto e andare a prendere il suo coltello che gli era caduto quando mi ero ribellata.
Aprii la porta e corsi verso il salone ma non c'era nessuno.
Io:"Sara ! Marti ! Dove siete?"urlai mentre correvo verso la porta d'ingresso. Cercai di aprirla ma era chiusa a chiave... Ma che?
Guardai fuori dalla finestra e vidi la macchina della mamma di Martina che si allontanava.
Io:"Cosa sta succedendo...? Loro non se ne sarebbero mai andate senza di me..."
?:"Che succede piccola? I tuoi genitori ti hanno abbandonata ?" Sentii il ragazzo di prima dietro di me che mi prendere in giro.
Io:"Non mi ha abbandonato nessuno. Mia sorella e la mia migliore amica non se ne sarebbero mai andavate senza di me!"
?:"Però è così " mi disse lui con tono freddo.
Non riuscii a controbattere....era così, mi sembrava impossibile ma era così.
Lui cominciò ad avvicinarsi a me è cercò di attaccarmi ma io lo bloccai e lo feci cadere con un'altra mossa di Aikido.
Io:"Smettila, tanto blocco tutti i tuoi attacchi." Dissi io scocciata.
Lui:" Ok Ok bambina. Io sono Jeff. Ti faccio i i miei complimenti per essere riuscita a bloccare due miei colpi." Mi disse lui con quello che sembrava un sorriso.
Io:"Io sono Andreea. Grazie per i complimenti, ne vado fiera." dissi.
Jeff si tirò su da terra e andò in cucina, io intanto mi sedetti un attimo sul divano per pensare."Non credo di potermi ancora fidare, non lo conosco e in più ha cercato per ben due volte di ammazzarmi, quindi occhi aperti!" Pensai. Peccato che non riuscii a tenere gli occhi aperti per molto perché probabilmente mi venne un calo di zuccheri e svenni.
Solo questo mi mancava.
*Angolo autrice pazzoide
Eccomi qua con questo nuovo capitolo:) spero che sia di vostro gradimento. Sinceramente in alcuni punti ho fatto un po' di fatica a scrivere ma poi sono riuscita ;>
Alla prossima,
Ciaoosssssss!!!!!!!!!
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