9. 𝑨𝒍𝒍 𝒔𝒐𝒍𝒗𝒆𝒅 𝒐𝒖𝒕
Sono proprio le cose che amiamo
a renderci vurnerabili
Logan's pov
La stanza è completamente buia, eccetto per la luce fioca di un lampione che filtra dalla finestra, i nostri suoni la riempiono. Lei è sopra di me, il suo corpo si muove con passione contro il mio, le sue mani sulla mia pelle, il suo respiro affannato.
Il mio controllo è andato a farsi fottere.
Ogni tocco, ogni movimento, ogni gemito uscito dalla sua perfetta bocca mi fa desiderare sempre di più, ogni secondo. La mia mente è completamente annebbiata dalla passione e l'immenso desiderio. Non c'è spazio per pensare ad altro. "Cazzo..."
Con le mie mani strinsi i suoi fianchi incitandola a continuare, il suo corpo si muove ad un ritmo che mi fa impazzire. "Logan..." il mio nome tra le sue labbra suona così dannatamente bene . Non voglio che ciò finisca.
Il suono improvviso della vibrazione del mio telefono mi fa risvegliare dalla trance in cui ero caduto. Voltai la testa e vidi lo schermo acceso del mio telefono: una chiamata, da un numero sconosciuto. Lei continuò a muoversi su di me e io cercai di non perdere il momento.
Con una mano strinsi il suo fianco e con l'altra afferrai il mio telefono. "Non dirmi che risponderai davvero" disse lei, contrariata, tra respiri affannosi.
Mossi la mia mano dal suo fianco alla sua bocca che sfiorai con il mio pollice. "Non emettere neanche una singola parola."
"Pronto?" risposi alla chiamata tenendo la mia voce ferma senza lasciar trasparire nulla.
"Salve, lei è un parente di Liam Kelley? Abbiamo trovato il suo numero tra gli importanti." Liam? cosa diamine è successo adesso? Fermai immediatamente la ragazza e la spinsi via dalle mie gambe. "Si,sono il fratello. Chi parla?"
"Qui è St, John's Hospital. Suo fratello è ricoverato, in condizioni gravi. Adesso è in sala operatoria. Le consiglio di venire subito."
Tutto il mio mondo a quelle parole si fermò. Liam. Mio fratello. In ospedale.
"Sto arrivando" Riagganciai la chiamata e iniziai subito a vestirmi "Scusa, devo andare in ospedale"
Mi vestii in fretta la mente correva in mille direzioni. Il respiro mi era ancora pesante, il cuore martellante nel petto. Non riuscivo a togliermi dalla testa le parole dell'infermiere: condizioni gravi. La testa mi girava. Liam, mio fratello. Non sapevo cosa fosse successo, ma il suo nome era tutto ciò che riuscivo a sentire. In che guaio si è cacciato? Cazzo.
"Logan, aspetta!" La voce della ragazza, ancora seduta sul letto, mi fece tornare alla realtà. Si stava alzando, ma io non potevo fermarmi. Non avevo tempo.
"Non ora," risposi in un tono più duro di quanto volessi, e senza guardarla, uscii dalla stanza senza nemmeno un'altra parola.
Mentre correvo giù per le scale, il mio respiro si faceva sempre più affannoso. Non riuscivo a pensare a niente se non a Liam, la paura mi stava avvolgendo.
Una volta fuori, il freddo della notte mi colpì, facendomi rabbrividire, ma non mi fermai. Salii sulla mia moto e partii a tutta velocità. Devo arrivare in fretta.
Arrivai all'ospedale, parcheggiai in fretta e corsi verso l'ingresso. Non pensavo a nulla tranne che a Liam.
Appena varcai la porta mi diressi al banco informazioni.
Una donna alzò gli occhi da un foglio e mi guardò appena arrivai al bancone.
"Mi scusi," dissi, cercando mantenere la mia voce normale, ferma, ma sapevo che suonava tremante. "Dove... dove è Liam Kelley?"
La donna studiò il mio volto per un attimo, come se stesse cercando qualcosa nei miei occhi, e poi si alzò lentamente. "È in sala operatoria" indicò il delle sedie, probabilmente la sala di attesa. "Dovete aspettare lì"
Senza avere altra scelta andai nella stanza d'attesa. Seduto su una delle sedie scomode, il mio corpo tremava, ogni muscolo teso come una corda pronta a spezzarsi. Non riuscivo a fermare i pensieri che mi martellavano la testa: Liam, mio fratello, in sala operatoria, in condizioni gravi.
Non riuscivo a stargli lontano, non riuscivo a stare fermo. Ogni minuto mi sembrava un'ora. Mi alzai dal mio posto e iniziai a camminare nervosamente avanti e indietro. I miei occhi scorrevano da un angolo all'altro della stanza, notai altre persone, i loro volti tinti di preoccupazione e tristezza,probabilmente per i loro cari. E io li capisco dannatamente bene.
Ad ogni persona che entrava nella sala voltavo la testa sperando di trovare una persona che riesca a dirmi di più. Ma puntualmente, nessun medico.
"Perché non mi dicono nulla?" mormorai tra me e me, le mani che stringevano i pantaloni nervosamente. Non avevo il controllo, non potevo fare nulla.
La porta della sala operatoria si aprì finalmente, e un medico in camice verde uscì con un'espressione seria, i suoi occhi che si alzavano per incontrare i miei. Il tempo sembrò rallentare mentre mi avvicinavo a lui. "Come sta?" chiesi, la mia voce tremante, tradiva la mia frustrazione e paura.
Il medico fece un respiro profondo e, senza voler aggiungere altro, rispose: "L'intervento è ancora in corso. Non abbiamo ancora una certezza. Ma suo fratello è forte."
Quella risposta mi diede poco sollievo, ma è sicuramente meglio di sentire... Altro.
Liam è forte, lo è sempre stato. Ce la farà.
Mi sentii come se un macigno fosse stato sollevato dal mio petto, ma la tensione era ancora palpabile. "Grazie," riuscii a dire, anche se le parole mi sembravano vuote, incapaci di esprimere tutta la rabbia e la preoccupazione che mi assalivano.
Il medico annuì brevemente, come se volesse dirmi che non c'era altro da dire, e si allontanò per tornare al suo lavoro. Io rimasi lì, cercando di respirare a fondo, di calmarmi, ma era impossibile.
Mi sedetti di nuovo, ma non riuscivo a stare fermo. Guardai la porta e vidi entrare Kai, Addie, Ivy, Charlotte, Vanessa e Alex nella sala d'attesa. Li avevo avvisati poco prima. Loro ci sono sempre.
Il loro arrivo portò con sé una sensazione di sollievo che, seppur piccolo, mi aiutò a distogliere il pensiero dal terrore che avevo provato. Ognuno di noi è preoccupato, Liam è il centro del gruppo, il divertimento.
"Non c'è nessuna notizia, vero?" chiese Addie, la sua voce tremava. La guardai e scossi la testa. "Niente," risposi, cercando di sembrare calmo, ma non lo ero.
L'attesa era la parte peggiore, quella che non riuscivo a sopportare. Il tempo non passava mai.
Poi, all'improvviso, la porta della sala operatoria si aprì di nuovo. Il mio cuore sembrò fermarsi. Non osai respirare, mentre lo stesso dottore di prima entrava nella sala d'attesa.
Lo stesso dottore di prima, lui. Mi alzai di scatto.
"Come sta?" chiesi quasi in un soffio, guardandolo con la speranza che la risposta fosse quella che aspettavo.
"È fuori pericolo," disse il medico, e riuscii di nuovo a respirare 4. "Stiamo monitorando la situazione. È già sveglio e stabile, sembra aver reagito bene all'intervento."
"Posso vederlo?" chiesi, sentendo il cuore battere più forte.
"Sì, ma pochi visitatori, dopotutto è appena uscito dalla sala operatoria"
Non ci pensai due volte, guardai i miei amici sollevato, e seguii il medico alla sua stanza.
Quando entrai nella stanza, Liam era sveglio. Nonostante il viso pallido e il respiro affannoso, appena mi vide, un sorriso gli apparì sulle labbra.
"Logan," disse,la sua voce ancora un po' rauca.
Mi avvicinai al suo letto, sorridendo sollevato di vederlo. "Cazzo liam, di chi dovevi attirare l'attenzione? C'era bisogno davvero di fare tutto questo casino? Un graffietto forse sarebbe bastato, non un'operazione d'urgenza."
Liam fece finta di riflettere ma come al solito la sua espressione divertita non mancava, neanche adesso che è da poco uscito dalla sala operatoria.
"Beh, mio caro Logan. Lo sai, dico sempre che bisogna fare le cose in grande."
Alzai le spalle, mantenendo il tono scherzoso. "Beh, onestamente, preferivo che il tuo motto 'fare sempre le cose in grande' non implicasse il pronto soccorso."
Liam scosse la testa e sorrise. "Che vita è senza sperimentare neanche una volta l'essere operati d'urgenza?"
"Una vita tranquilla, Liam. Ma credo che la tranquillità abbia paura di te... Magari la prossima volta cerca solo di non finire in ospedale"
"Non ti assicuro niente, fratello"
Disse con il suo solito tono scherzoso.
Come cazzo fa ad essere così allegro adesso?
"Allora, magari ti va di dirmi perché sei finito in ospedale? Chi è stato?"
Chiesi, la mia voce torna seria, intrisa di preoccupazione.
Liam tornò serio, il sorriso sparì dal suo volto, come se cercasse di nascondere qualcosa.
"Non è stato niente di grave," disse con voce più bassa, come se cercasse di convincere se stesso prima di convincere me. "Solo un incidente. Non preoccuparti."
Non ci credetti neanche per un secondo. Evitò il contatto visivo a ogni costo e con questo ebbi la certezza che stava mentendo. Prima che potessi insistere, la porta della stanza si aprì di colpo e i nostri amici entrarono tutti insieme, rompendo quel momento.
"Logan! Liam!" Gridò Addie con un sorriso sollevato. "Stai bene, vero?"
Si avvicinò al letto e prese la sua mano senza aspettare risposta. "Come potevo stare senza la mia macchina di gossip?!"
Il sorriso di Liam si accese di nuovo, mi sta mentendo.
Perché?
In che razza di guai si era cacciato?
Liam's pov
Il sole che filtrava attraverso le finestre mi svegliò. Mi guardai intorno, l'unica cosa che vidi però, sono le pareti della stanza dell'ospedale pinte di bianco.
Queste stanze sono progettate per far impazzire le persone.
Quando diamine mi dimettono?! Sto bene, insomma, sono esattamente come prima se non fosse che ho una cicatrice sul fianco, forse un po' male fa, ma sto bene. Ma sto impazzendo, cazzo. Tutta questa tranquillità non è fatta per me.
Eppure ho paura di uscire, e se Jay finisse ciò che ha iniziato? Devo ripagarlo. Ma non posso, non ho nemmeno lontanamente la cifra che devo restituirgli. Anzi, sono molto lontano da quella somma.
Non ho idea di come farò, qui dentro sono intoccabile, ma una volta fuori, Jay farà ciò che non ha fatto qualche giorno fa.
O gli restituisco i soldi, cosa impossibile da fare, oppure sono un uomo morte, cosa più possibile.
Se già mi ha accoltellato una volta, non si farà problemi ad uccidermi.
Cazzo... Perché mi sono cacciato in questi guai?
Come posso mai recuperare una cifra del genere? Gli devo più di 20.000 fottuti dollari.
Una cifra assurda.
A distrarmi dai miei pensieri fu l'arrivo di Logan nella stanza. Mi voltai verso la porta e lo vidi entrare con una scatola in mano, un biglietto appoggiato sopra. La sua faccia portava un sorrisetto malizioso. Alzai un sopracciglio e gli lanciai uno sguardo curioso.
"Cos'hai lì, Logan? Un regalo per me? Se è così, forse dovrei venire più spesso in ospedale," dissi, ridacchiando, ricevere regali da Logan è una cosa più unica che rara.
Logan si avvicinò al letto e mi diede la scatola appoggiandola sulle mie gambe. "Nessun regalo da me Liam, Sembra che tu abbia qualche ammiratrice segreta."
Mi accigliai ancora più profondamente.
"Uhh ammiratrice segreta?" risi e scossi la testa.
"così sembra, qualcuno questa matina lo ha lasciato alla reception in anonimo, per te"
Guardai la scatola, che riconobbi subito: era di una pasticceria famosa in città, quella che faceva i dolci più buoni che avessi mai mangiato.
Sorrisi senza poterci fare nulla, sentendo un'improvvisa sensazione di calore. Aprii la scatola immediatamente, sono troppo curioso, e subito vidi quelle meravigliose Cinnamon rolls, il mio dolce preferito in assoluto. "O mio Dio!" esclamai eccitato, mentre un sorriso spontaneo mi attraversava il viso. "Queste sono le migliori!"
Logan osservò la mia reazione con un sorriso da malizioso. "Te l'avevo detto che avevi un'ammiratrice segreta"
"Cazzo se ogni volta che vado in ospedale mi arriva uno scatolo di queste meraviglie, verrò spesso"
Risi e pesi il biglietto.
Lo aprii, la scrittura era ordinata, non lasciando capire di chi fosse la calligrafia. Mi accigliai profondamente leggendo quel biglietto.
'non amo fare favori, ma a volte
le cose vanno semplicemente sistemate. Stai tranquillo, è risolto'
-A.
Mi scostai un po', come se cercassi di dare un senso a quelle parole, ma non riuscivo a decifrarle. La firma "A"? Chi poteva essere?
Addie? No, non avrebbe senso, non avrebbe mandato in anonimo...
Non avevo idea di chi fosse, ma il messaggio mi dava più domande che risposte.
L'unica persona che mi saltò in mente fu Archer... Ma Archer non ne sa nulla, almeno credo, e comunque mi odia, non vuole avere a che fare con me.
Cosa significa 'è risolto'? Cosa è risolto? E soprattutto chi ha risolto?
Logan, mi osservava, si accorse del mio cambio d'atteggiamento e chiese: "Tutto ok? Chi te l'ha mandato?"
"Non lo so," risposi, cercando di nascondere la confusione nella voce. "Si è firmato con una semplice 'A'."
Logan si accigliò. Avevo l'impressione che stesse aspettando che rivelassi qualcosa di più, ma non avevo intenzione di farlo. Avrebbe capito qualcosa,sicuramente, e non posso permettermelo.
"Una 'A'?" chiese alla fine, la sua espressione cambiò di nuovo diventando più scherzosa. "Un ammiratore misterioso eh?"
"e già così sembra. Non diventare troppo geloso Logan, sono palesemente il più bel gemello tra i due" feci l'occhiolino cercando di distrarmi dal contenuto di quel biglietto, anche se, ho bisogno di spiegazioni.
Spazio autrice
Salve stelle, come va?
Come al solito spero bene.
Ecco il capitolo 9,vi ringrazio per le 2k di letture, vi voglio bene.
Vi è piaciuto il capitolo? Spero di sì, fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti e se vi va lasciate una stellina!
Se volete:
Ig: lune._caine
A presto stelle✨
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