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移動を試みる(Idō o kokoromiru)

Yuki si sedette sul morbido telo che Moonbin aveva steso sull'erba, guardando il ragazzo che con molta calma tirava fuori da un cestino diversi contenitori con all'interno pietanze di diverso genere. Lei continuava ad osservarlo curiosa, cercando di capire che cosa gli passasse per la testa, era sempre stata brava a leggere il volto delle persone, a sapere quali segreti nascondessero, ma lui sorrideva sempre, come se fosse felice ventiquattro ore su ventiquattro. Non mostrava mai nessun'altra emozione e Yuki pensò che in certi versi assomigliava molto al suo modo di fare. Guardarlo in quel modo le aveva fatto capire che forse era per quel motivo che le persone tendevano a preoccuparsi troppo per lei, nascondeva sempre le sue vere emozioni e mentre guardava Moonbin in quel momento era davvero curiosa di sapere che cosa stesse provando, se stesse nascondendo altre emozioni dietro quel sorriso sempre così raggiante. HyunA unnie aveva ragione, quel ragazzo l'avrebbe sicuramente aiutata a tornare finalmente la persona che secondo lei era morta dentro di sé qualche anno fa. Cercò di sistemarsi la gonna che indossava e quando il ragazzo spostò lo sguardo per controllare che cosa stesse facendo, estrasse dalla cesta una seconda coperta, un po' più leggera, per porgerla alla ragazza. Yuki alzò lo sguardo e accettò l'oggetto inchinandosi imbarazzata, appoggiando successivamente la coperta sulle gambe. -Oggi è una bella giornata- disse Moonbin e a quella sua affermazione Yuki annuì con un cenno del capo, continuando giocare nervosa con le dita delle mani. -Cosa vuoi mangiare di buono?- le domandò il ragazzo e a quella domanda la ragazza sorrise dolcemente, ricordandosi quando il suo migliore amico le faceva la stessa domanda, quando conosceva perfettamente i suoi gusti. -Mi piace il Kimbap- rispose lei alzando il capo per incontrare lo sguardo del ragazzo, che a quella affermazione rise, -sono fortunato, perché ne ho anche più del dovuto- disse lui aprendo diversi contenitori, passando successivamente delle bacchette alla ragazza. -Mangerò con gusto- rispose lei giocando con le posate e a quella affermazione il ragazzo fece lo stesso, annuendo con un cenno del capo, per poi cominciare a mangiare. -Moonbin- lo chiamò la ragazza dopo aver mangiato quello che lui le aveva preparato; nel sentire il suo nome il ragazzo si voltò a guardarla curioso di sapere di cosa avesse bisogno. -Perché hai scelto proprio questo posto per il primo appuntamento?- domandò la ragazza e per poco il riso non gli andò di traverso. Cominciò a tossire insistentemente, mentre lei preoccupata gli apriva una bottiglietta d'acqua per poi passargliela preoccupata. Bevve un sorso d'acqua cercando di ricomporsi, per poi pensare alle parole giuste da utilizzare per spiegarle per quale motivo avesse scelto proprio quel posto. -Perché è un posto dove vengo spesso quando voglio stare solo- rispose lui, mentre Yuki piegava dolcemente la testa di lato non riuscendo a cogliere il significato della sua spiegazione, forse quello non le bastava per sapere per quale motivo l'avesse portata in quel posto. -Quando tutto diventa stressante, quando vorrei un momento per staccare la spina e smettere di essere il famoso idol Moonbin allora vengo in questo posto, ci vengo da quando sono un trainee è come se fosse il mio piccolo mondo e ho pensato che portandoti qui potevo condividerlo con qualcuno, magari fargli provare le stesse sensazioni che provo io quando mi rilasso qui- rispose lui sorridendole dolcemente, mentre le guance si coloravano leggermente di rosa. -Mi piace- rispose Yuki continuando a mangiare, posso vedere quasi tutta Seoul da questo punto- continuò lei cercando di rassicurarlo con le sue parole, non voleva metterlo in imbarazzo e forse porgergli quella domanda lo aveva messo un po' con le spalle al muro. -Ora che sono idol vorrei avere dei momenti di normalità come questi, perché sono quelli che più mi mancano- disse il ragazzo voltandosi a guardarla e a quella affermazione Yuki sorrise tristemente, per poi abbassare il capo e giocare con i bordi della coperta che aveva sulle gambe. -Anche il mio migliore amico lo diceva- rispose lei cercando di non piangere, ricordarlo le faceva ancora troppo male e non si rendeva conto del grande vuoto che lui aveva lasciato nel suo cuore. -Anche lui era un idol?- domandò Moonbin curioso e sorpreso allo stesso tempo, non pensando che la ragazza si aprisse con lui in quel modo. A quella domanda Yuki scosse il capo, facendo ondeggiare i morbidi capelli neri tendenti al rosa. -No, lui era un trainee della JYP, ma ogni volta che ci incontravamo mi diceva sempre che i momenti che passava con me erano quelli che gli sarebbero mancati di più quando sarebbe tornato in Corea- rispose la ragazza con le mani che cominciarono a tremarle per il nervoso, non era ancora pronta a parlarne, le faceva ancora troppo male. -Adesso è un idol?- le domandò Moonbin e lei dissentì con un cenno del capo, cercando di non dare più troppe informazioni sul suo passato. -Non ce l'ha fatta ed è andato via- rispose lei rimanendo sul vago e dopo quella sua risposta il ragazzo decise di non andare oltre, si vedeva che faceva fatica a parlarne e non voleva forzarla a fare qualcosa che non avesse voluto. Le prese dolcemente la mano, costringendola a voltarsi per guardarlo e il sorriso dolce che aveva sulle sue labbra la fece arrossire appena. -Costruiamo bei ricordi insieme- le propose Moonbin e a quella sua affermazione Yuki rimase un po' sorpresa, ma successivamente annuì con un cenno del capo, ricambiando il suo sorriso. Aveva ragione, non doveva per forza dimenticare, ma poteva costruire altri ricordi che la rendessero felice, che potessero alleviare almeno un po' quel dolore che aveva nel petto. Sapeva che era egoista quel pensiero, ma almeno per un minuto voleva sentirsi bene, voleva smetterla di avere il magone ogni volta che ci pensava e finalmente voleva preoccuparsi di costruire anche dei ricordi che la rendessero felice. Intrecciò dolcemente le dita a quelle del ragazzo, lasciando che finalmente, per un momento, tutto quello che c'era di negativo la abbandonasse e potesse cominciare a sorridere davvero. -Costruiamo bei ricordi insieme Moonbin- rispose lei con dolcezza, mentre sulle sue morbide labbra il sorriso diventava sempre più sincero. 

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