うた (Uta)
Yuki servì gli ultimi due clienti, per poi tornare a guardare il ragazzo infondo al locale. Quel giorno il suo telefono era rimasto nella tasca del suo cappotto, mentre guardava assorto fuori dalla vetrata del negozio. Scarabocchiava ogni tanto qualcosa su un blocco da disegno, come se cercasse di catturare un dettaglio che continuasse a sfuggirgli. Si notava la sua mente assorta, si capiva che c'era qualcosa in quel disegno, che stava creando, che non gli piaceva. Sorrise dolcemente, come quando una madre guarda il proprio figlio fare i compiti da solo per la prima volta e successivamente tornò a sistemare il bancone. Quel giorno quel ragazzo indossava un maglione bianco con il collo alto e dei pantaloni color cachi; a coprirgli il viso vi era solo una mascherina nera come la notte, mentre i suoi occhiali da sole scuri rimanevano appoggiati sul tavolo accanto ai dolci che aveva ordinato. Mordicchiò la coda della matita di grafite, per poi grattarsi la nuca infastidito; portando Yuki a sorridere nuovamente. Era così assorto in ciò che stava facendo che non si rendeva conto degli atteggiamenti che assumeva, li faceva e basta. Sembrava quasi un bambino e per la prima volta dopo tanto tempo riuscì a sorridere; come se soltanto guardandolo riuscisse ad essere felice anche solo per pochi secondi. Si avvicinò alla macchina del caffè e preparò una tazza di cappuccino al Matcha. Non sapeva per quale motivo lo stesse facendo, ma sentiva che farlo era la cosa giusta. Lo mise sul vassoio e successivamente si avvicinò al tavolo del ragazzo, -questo lo offre la casa- disse Yuki appoggiando la tazza sul piano, mentre il giovane si voltava a guardarla sorpreso. Chiuse il quaderno dei disegni con molta velocità, continuando ad fissarla dritto negli occhi. La ragazza non disse nessun'altra parola, dopo averlo servito si allontanò, come se fosse accaduta la cosa più normale del mondo. Non sapeva il motivo del perché lo avesse fatto; forse per ringraziarlo di quella camminata sotto la pioggia o forse per il semplice motivo che lui avesse la capacità di riuscire a farla sorridere con poco. In verità non lo sapeva, lo aveva fatto e basta. Una cosa folle, inaspettata e momentanea; le era mancato comportarsi in quel modo. Tornò nuovamente a guardare il ragazzo, mentre cercava di svolgere le sue solite mansione; notando che stava disperatamente cercando un pezzo di carta per scriverci sopra qualcosa. Sembrava davvero importante, perché si tolse una cuffia dall'orecchio e si precipitò a macchiare un bianco foglio di carta con l'inchiostro di una biro nera. Decise di lasciarlo ai suoi disegni e di tornare a servire i clienti che cominciarono ad affollare il negozio; erano sempre di più e lei cominciò a prestare sempre meno attenzione al ragazzo, che continuava a rimanere in un angolo del locale con il suo foglio, la sua matita e biro per disegnare. Il suo cappuccino al Matcha diminuiva ogni volta che si voltava a guardarlo, mentre il suo dolce era ormai già stato terminato. Più lei lavorava, più lui sembrava impegnarsi e dedicarsi a quello che stava facendo. Qualcosa dentro di lei le diceva di sedersi accanto a lui, di lasciare perdere il lavoro e scoprire che cosa nascondesse quella mascherina scura; quale viso era stato nascosto per non essere visto? Più ci pensava e più la sua curiosità aumentava, ma sapeva che non era quello il momento di rivelare il mistero. Le piaceva il fatto che si sedesse semplicemente lì senza dire una sola parola, ascoltando la sua musica attraverso le sue cuffiette bianche e disegnando come se stesse cercando di ritrarre l'immagine più bella, impossibile, che qualunque pittore avesse mai provato a disegnare. Quell'atmosfera le piaceva; i loro silenzi e il modo in cui comunicavano attraverso di essi, le piaceva. Nessun rapporto fatto di parole, nessun rapporto fatto di sguardi; un semplice rapporto fatto di silenzi, anche se in realtà non poteva definirlo in quel modo. Erano due completi estranei, l'unica cosa che avevano fatto insieme era stata camminare sotto la pioggia. Non avevano mai parlato, non si erano mai nemmeno chiesti i loro nomi, quindi non avevano nessun rapporto, ma a lei piaceva pensare che ci fosse, anche se avrebbe preferito definirlo in altro modo. Mise l'ultima teglia in forno e guardò l'orario sull'orologio che portava al polso; il tempo era davvero passato troppo velocemente e il negozio ormai si stava svuotando. Il cielo cominciava ad oscurarsi e il sole lasciava il posto all'argentea luna, andando a riposarsi prima dell'alba di un nuovo giorno. Si portò una mano alla fronte, tirando fuori dallo sgabuzzino lo straccio che solitamente usava per pulire tutti i tavoli del locale; prese anche scopa e paletta lasciandoli in cucina, li avrebbe utilizzati per spazzare più tardi. Legò i lunghi capelli castani in una coda di cavallo, tornando nel salone principale per cominciare a pulire i piani dei tavoli.
Il giovane era sparito, ma sul tavolo vi era rimasto qualcosa. I suoi grandi occhi castani scrutarono con attenzione quella piccola macchia giallastra sul piano del tavolo bianco del locale; si avvicinò curiosa pensando che il ragazzo lo avesse lasciato per sbaglio. Lo osservò con più attenzione, notando che il foglio conteneva la frase che il giovane aveva cercato di scrivere prima di dimenticarsene. Prese il biglietto e appoggiò lo straccetto, per poter tenere il piccolo pezzo di carta con entrambe le mani. Sopra vi era disegnata una sola lettera "tu"; all'inizio non pensò subito che il biglietto fosse stato realmente indirizzato a lei, ma successivamente si ricordò del fatto che il ragazzo non era conosceva del suo nome, ma si domandò per quale motivo avesse dovuto lasciare un foglietto per lei; non erano poi così in confidenza. Lo aprì soffermandosi inizialmente sulla sua calligrafia; era molto ordinata e dimostrava che il ragazzo aveva messo molta cura nel scrivere quel piccolo e quasi insignificante biglietto. Successivamente guardò quello che vi era scritto all'intero:
"Quando i pezzi sparsi si uniscono
posso finalmente respirare
Quando le due luci si confrontano
Il nostro domani viene rivelato"
Seventeen - HIGHLIGHT
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