Rimasi per una settimana nello studio di mia madre a cercare di capire qualcosa della cooperazione tra Intrepidi corrotti ed Eruditi, che cercavano di far cadere il governo (in mano agli Abneganti) e prendere il potere. "Dobbiamo salvare la gente, dobbiamo proteggere gli innocenti!" Esclamai. Mia madre parve sbalordita dalle mie parole. "Tobias, dobbiamo salvare la nostra gente! Chi proteggerà gli Esclusi? Loro ormai ti considerano un capo" "cosa vuoi che importi agli Eruditi di noi? Sono gli Abneganti che vogliono! Faranno di tutto per salire al potere, uccideranno se è necessario e io non posso permetterlo. Non sono stati loro che ti hanno aiutata a scappare? Che danno da mangiare alla Fazione? Come potremmo vivere senza di loro?" Mi accorsi di aver alzato parecchio la voce, cosa che non facevo mai, specie con mia madre. Lei mi guardò e sorrise. "È quella ragazza vero? Se non ci fosse lei non ragioneresti così. È la figlia di Andrew e Natalie vero? ehm... Beatrice?" annuii e mi feci cadere sulla sedia più vicina; mia madre mi si avvicinò e mi abbracciò: "È bello che tu cerchi di proteggerla ma probabilmente non sai che suo fratello ha lasciato la sua Fazione per trasferirsi tra gli Eruditi. Non te l'aveva detto vero? Lo immaginavo. Adesso ti fidi ancora di lei? Ti ha nascosto un segreto così grande, alla base di quello che stiamo cercando di capire. Alla base della cooperazione tra queste due Fazioni c'è l'idea che gli Abneganti siano corrotti e incapaci di stare al governo. Come dar loro torto? Il problema è che la loro coalizione sarà l'inizio di una guerra civile che colpirà la nostra intera città. Chi sei disposto a proteggere?" Disse, e se ne andò. Mi alzai e corsi verso Beatrice: avevo bisogno di spiegazioni.
____________________

Sentii qualcuno che urlava il mio nome. Era Quattro. Gli andai incontro sorridendo: "Non ti sei fatto vedere per un po'. È successo qualcosa?" Il suo sguardo pareva preoccupato e arrabbiato. "Perché non mi hai detto che tuo fratello alla Cerimonia ha scelto gli Eruditi?" Ero sbalordita. "Non credevo fosse importante, né tantomeno che ti interessasse." "Non importa" disse, poi mi prese per un braccio e iniziò a camminare veloce. "Ho bisogno di parlarti, lontano da questa gente" Corremmo fino ai binari del treno, poi mi lasciò la mano e saltò in una carrozza mentre il treno correva ancora, lasciandomi fuori a correre dietro al mezzo"Sei impazzito? Come pensi che possa riuscirci?" "Ci riuscirai. Afferra la mia mano" disse sporgendosi dal portellone e tendendomi la mano. Corsi più veloce che potevo e l'afferrai, lui mi tirò su e disse "Niente male Rigida, dico davvero. Saresti un'ottima intrepida" Scoppiammo a ridere entrambi, poi lui iniziò a parlare e a raccontarmi degli Intrepidi e degli Eruditi e dell'attacco che progettavano alla mia Fazione. "Cosa dobbiamo fare? Non posso... devo dirlo ai miei, devo proteggerli... devo... Caleb... io ho bisogno di sapere se lui sa di questo attacco...io..." Mi sentivo impotente e incapace di pensare lucidamente. Scoppiai in lacrime. "E se mio fratello lo sapesse e non stesse facendo nulla per fermarli? Per proteggerci?" dissi tra i singhiozzi. Quattro mi abbracciò e sussurrò:"andrà tutto bene. Farò di tutto per proteggere te e la tua famiglia" "Grazie" risposi, mi sciolsi da quell'abbraccio e mi sedetti per terra. Aspettammo che il treno finisse il suo giro e ci riportò a casa. A cena parlai di quello che sapevo ai miei genitori che stranamente non mi chiesero la fonte delle informazioni che avevo. (forse pensavano che fossi andata da Caleb e me l'avesse detto lui) Dalle loro facce capii che sapevano già tutto e che sapevano che sarebbe potuto accadere ma mi rassicurarono dicendomi che gli Eruditi non si sarebbero mai spinti così oltre. Non ero certa se crederci oppure no ma non osai contraddirli, tuttavia volevo parlare con mio fratello volevo sapere da che parte stava. Dovevo saperlo.