Capitolo 5
Mangiavo la mia razione di cibo mentre pensavo a lei. Al modo in cui era arrossita quando le avevo sorriso, ai suoi occhi azzurri, al suo sguardo insoddisfatto non tipico degli Abneganti, sempre felici di essere d'aiuto, al fatto che non l'avrei rivista più. "che stupido, potevi almeno chiederle il suo nome" mi dissi. Mia madre mi destó dai miei pensieri. "C'è qualcosa che non va Tobias?" Mi chiese amorevolmente. Le sorrisi e scossi la testa, lei mi sorrise di rimando e tornò a consumare la sua cena. Credevo che non l'avrei mai perdonata per avermi lasciato solo con mio padre, che mi picchiava e mi ripeteva continuamente che ero un codardo, ma lei mi aveva insegnato che mio padre si sbagliava, mi aveva insegnato a trovare il coraggio e la luce nei momenti più bui e gli sarei stato infinitamente grato per questo. Avevo rimosso ogni forma di rancore e lasciato spazio all'amore e alla sua voglia di riprendere il tempo perso, voglia di ricominciare, come madre e figlio.
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"Beatrice che hai? Oggi sei particolarmente distratta oggi". Mi fece notare mio padre a cena. "Nulla di cui preoccuparsi, sono solo nervosa per domani."risposi con un accenno di sorriso, alludendo al Test Attitudinale che mi aspettava, il che era vero solo in parte perché oramai il mio pensiero fisso era quel ragazzo e del Test mi ero quasi dimenticata. "Tranquilla, andrà tutto benissimo tesoro." Mi rassicurò mia madre, con la sua voce calda e ferma. "Ora sistemiamo tutto e andiamo a dormire, ci aspetta una giornata impegnativa domani." Concluse Caleb con fare entusiasta a fine cena.
Quella notte dormii pochissimo e mi rigirai nel letto fino all'alba. E se il Test avesse dato come risultato Abneganti? Sarei dovuta restare qui? E se avesse dato come risultato una qualsiasi altra Fazione? Sarei dovuta andare via? Lasciare la mia famiglia? Cosa avrebbero pensato i miei genitori? Queste e mille altre domande mi si affollavano nella mente, mi annebbiavano i pensieri e mi rendevano poco lucida nel riflettere su una possibile soluzione. Ma non c'era una soluzione. Mia madre chiamò me e Caleb per la colazione, poi mi prese in disparte e mi disse "dobbiamo aggiustare questi capelli." Posizionò uno sgabello davanti allo specchio nascosto dal pannello di legno scorrevole: noi Abneganti non accettavamo la vanità. Iniziò a tagliare i capelli, poi li raccolse in una crocchia dietro la testa. Sorrideva. Mi lasciò guardare allo specchio per qualche secondo poi richiuse il pannello "le regole sono regole" disse, come sempre."Andrà tutto bene ragazzi" disse rassicurante. Abbracciò prima me poi mio fratello e poi ci lasciò andare. Durante il tragitto, Caleb mi strinse la mano, senza proferire parola. Arrivammo nel luogo dove avrebbero svolto i test e ci divisero in gruppi. Ero nervosa come mai nella mia vita, avevo le mani sudate di cui mangiato le unghie fino alla carne. Quando arrivò il mio turno ed entrai nella stanza, vidi una ragazza che sistemava delle fiale. "Siediti" disse con voce piatta e mi indicó una poltrona con un cenno della testa. Mi accomodai senza fare domande e lei mi si avvicinò; potei notare che aveva un tatuaggio, era un falco. "Sono Tori, mi occuperò della tua simulazione.Non è niente di rischioso: devi solo bere tutto il liquido contenuto in questa fiala. Avrai delle allucinazioni e dovrai compiere delle scelte in base alle quali verrai indicativamente collocata nella Fazione più adatta a te, anche se alla Cerimonia sarai libera di scegliere ciò che vuoi. Spesso capita la fazione di origine e guardandoti non mi stupirei se capitasse anche a te." Concluse con una punta di sarcasmo nella voce. Seguii le istruzioni che mi diede e caddi in quella specie di sogno: sembrava così reale, eppure faccio fatica a ricordarlo. Quando mi risvegliai, Tori mi prese per un braccio e mi strattonò fuori, facendomi passare per la porta sul retro. "Cosa succede? Qual è il risultato?" chiesi confusa. "Il test con te è stato inconcludente." rispose lei secca. "Non è possibile! Io avrei dovuto sapere cosa fare oggi! Ho bisogno di sapere qual è il risultato!" gridai. Mi guardò a lungo con i suoi occhi castano scuro, poi sospirò ed enunciò "Il tuo test ha dato come risultato Abneganti." Si fermò un attimo. "Ed Eruditi. Ed Intrepidi. Vi chiamano Divergenti. Per la scelta dovrai fare affidamento solo su te stessa. Non dire a nessuno il risultato del Test, io per prima lo manometteró e inserirò manualmente che sei risultata Abnegante. Mi raccomando: non farne parola con anima viva. Dì alla tua famiglia che ti hanno mandato via prima perché sei stata male. Nessuno deve sapere nulla, non sei al sicuro Rigida. Ora vai." E mi fece uscire dalla stanza, sbattendo la porta.
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