Ero scappato dagli Intrepidi e mi ero rifugiato negli Esclusi. Lì avevo ritrovato mia madre che credevo morta; lei mi aveva insegnato ogni regola della convivenza nella Fazione e tutti mi avevano accolto calorosamente. Eravamo una grande famiglia, tutti alla pari, nessuno superiore agli altri. Gli Esclusi non avevano molto da offrire ma conservavano valori importanti per la vita di ogni uomo, che erano oramai andati perduti: l'accoglienza, l'amore, il rispetto, l'uguaglianza. Io li avevo ritrovati e mi ero ritrovato. Mi sentivo libero, sapevo di poter essere me stesso senza temere alcun giudizio e mi sentivo a mio agio con loro. Sapevo di aver fatto la scelta giusta. E poi gli Abneganti erano così buoni con noi: ci portavano il cibo, ci aiutavano e sostenevano e non ci trattavano come il degrado della società, come la feccia, come erano solite fare le altre Fazioni. Tra loro c'era una ragazza bionda così giovane e bella. Non le avevo mai parlato ma sapevo che era la figlia di Andrew Prior, un caro amico di mio padre e che aveva sedici anni. La vedevo sempre girovagare tra la gente, con lo sguardo insoddisfatto e stanco. Avrebbe cambiato Fazione, alla cerimonia, glielo si leggeva negli occhi. Probabilmente non l'avrei più rivista.