"Perché siamo dagli Intrepidi?" chiesi a Tobias.
"Ti insegnerò qualcosa su come sparare, qualcosa sul combattimento... ti sarà utile."  disse, come se fosse la cosa più ovvia del mondo"Io? Combattere e sparare?  Tu sei pazzo. Suvvia, guardami." "Ti guardo e so che ce la faresti senza problemi." sorrise e mi prese per mano, invitandomi a seguirlo in silenzio. Ad un tratto da una porta sbucò una folta chioma di capelli spettinati in testa ad un ragazzo alto più o meno come Tobias che giocherellava con un coltello
"ZEKE!"
"Quattro? Cosa ci fai qui?"
Gli raccontò di quello che stava per succedere e poi mi indicò. "Deve imparare a difendersi... e tu devi coprirmi. Chi c'è ora in palestra?"
"Credo nessuno:hai la via libera ti guardo io le spalle. Buona fortuna Rigida." Ci salutò con la mano e noi ricambiammo, sorridendo.
Dopo aver percorso corridoi su corridoi arrivammo davanti ad una porta enorme, quella della palestra. Entrammo di soppiatto e ci sorprese non trovarla vuota.
"Quattro? Che ci fai qui?" chiese una voce nell'ombra.
"Devo ammettere che tu e tuo fratello avete un lessico decisamente molto  ampio per esprimere la vostra sorpresa nel vedermi." Fu la risposta di Tobias, che si avvicinò al ragazzo e lo abbracciò. Gli chiese qualcosa sul suo addestramento, poi mi presentò. "Beatrice,  lui è Uriah il fratello di Zeke. E loro sono... Lily e Marlene giusto?"
"Lynn" precisò la ragazza. Portava i capelli cortissimi, rasati sulla nuca e aveva almeno dieci buchi alle orecchie. Continuò dicendo: "Sembrerei impertinente se chiedessi cosa ci fanno una Rigida e un ex intrepido, quindi un Escluso nel cuore della notte nella palestra del Palazzo degli Intrepidi?"
"Tu sei impertinente. Devi sempre dare aria alla bocca." disse l'altra ragazza, Marlene. Lynn in risposta le lanciò un muffin ai mirtilli.
"Abbiamo bisogno che ci copriate"
"Cosa dovete fare?" chiesero. C'era un non so che di ambiguo in quella domanda ma non ci feci molto caso.
"Ho capito" concluse Uriah "Hanno bisogno di un posto dove farlo dato che lì non si può."
"No è impossibile... i Rigidi non le fanno queste cose, vero dolcezza?" Disse Lynn, rivolgendosi a me con un sorrisetto malizioso.
"Ragazzi, siate seri." Li ammonì Tobias, sorridendo. Io invece ero tutto fuorché allegra: ero imbarazzata e mi sentivo tremendamente fuori posto.
"Avete bisogno di allenarvi vero?" Disse serio Uriah. "Per quella cosa... quella cosa dell'attacco?"  Annuii. "Prima un cambio di look, tesoro." Mi presero per il polso e mi portarono dentro ad uno squallido spogliatoio dove mi rifilarono dei vestiti che fino ad una settimana prima avrei considerato improponibili per una ragazza: jeans neri attillati, stivali e una t-shirt con una scollatura molto più ampia di quello che immaginavo. Mi sciolsero i capelli e poi mi lasciarono dicendomi che mancava un tocco di classe. Tornarono con una ragazza spettinata e in mutande che farfugliava qualcosa tipo "stavo dormendo, lasciatemi in pace." Poi il suo sguardo incrociò il mio: "Tu. Cosa ci fai qua?" Era la ragazza del Test, Tori. "Tori! È un piacere rivederti" gridò Tobias; ora non gli importava più nulla di farsi sentire: era a casa, con i suoi amici.
Alla fine si decise che avrei dovuto farmi un tatuaggio: optai per il simbolo degli Abneganti, sulla spalla destra, sperando che avrebbe portato fortuna.

Mi allenai duramente, ma secondo Tobias ero in gamba e avrei potuto fare molto di più. Era un allenatore severo, non lasciava trapelare nessuna emozione: sembrava tagliato per quel lavoro.
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Tris era stata decisamente molto più brava di quello che immaginavo. Ovviamente non gliel'avrei mai fatto notare perché sapevo che in nessuna lingua del mondo esistono parole più disastrose di 'buon lavoro'.* Quando tornammo a casa, il sole sorgeva all'orizzonte, il cielo era rosato e l'aria fresca. Accompagnai Tris fino a casa e le lasciai un bacio sulle labbra. Ad un tratto sentii una voce.
"Chi sei tu? E cosa ci fai qui con mia figlia?" Tuonò.

*è una citazione dal film Whiplash, con Miles Teller