Balla con me questo valzer.
Corridoio. Corridoio. Corridoio. Porta. Scuro. Luce. La luce. Attorno a me figure mosse, senza forma, colori tra il giallo spiccano dinanzi a me. Riconosco una voce, è quella di Ash, ne sono certo, a passi pesanti mi avvicino, lui cerca di parlarmi, cosa mi stai dicendo Ash? Perché non capisco? Che mi succede, fa male! Ha smesso di parlare, il silenzio. Non mi piace il silenzio, i pensieri, i rumori nella mia testa, fatelo finire, per piacere, basta! Giallo giallo giallo... marrone. No, il marrone no, i suoi occhi no, no no no! Fa male! Non voglio! Mandatelo via! Perché nessuno mi sente? Perché non parlo? Voglio urlare, portatelo via! EIji non voglio farti del male, vai via, mi spaventa tutto questo, amico mio, vai via! Non voglio! Non voglio. Quel marrone... nero. Tutto nero, cosa sta facendo il mio corpo? Non voglio far del male ad Eiji, ti prego svegliati Shorter, svegliati cazzo ti prego! Shorter sei una merda, non riesci mai a fare nulla e quando ce la fai è sempre quella sbagliata. Sento della musica, è un valzer, un ricordo. La mia stanza, mia sorella che sistema i capelli ad Ash, io davanti allo specchio. Volevamo infiltrarci in un ballo studentesco ma non ci siamo riusciti. "Hey Sho" la voce di ash, così nitida, sembra non la sentissi da decenni. Il mio migliore amico prende un disco dalla mia collezione, un cd così vecchio che sembra fatto di polvere, lui conosce i miei cd, basta prenderne uno a caso e dalla posizione sa dirne il nome. Infila il cd nel lettore dvd e parte una melodia, lenta, calma. Si gira verso di me e dice "Balla con me questo valzer, mia signora" con una voce ridicolmente profonda, schiena ricurva in avanti e mano in attesa della mia, gli offro la mia mano intonando "Con piacere, mio signore" con tono acuto. Destra, sinistra, giro, destra, sinistra, giro. Non lo avevo mai visto ballare una cosa del genere, eppure sapeva farlo. Come sempre, lui sa fare di tutto, eppure è mio amico, amico di un deficiente. "Penso che tra non molto ti pesterò i piedi" dico preoccupato, guardando confuso i suoi piedi che velocemente passano da una posizione all'altra, "Non cadrai mai se io non voglio" risponde intonando una risata, è un deficiente anche lui dopo tutto. Gli ultimi passi, la canzone sta per finire, "Ora arriva il meglio" dice e in un nano secondo finisco in un casqué, la sua mano potente a reggermi. Sembra un angelo, ha un viso così leggiardo, sto ad osservarlo per qualche secondo. La mano non regge, cado a terra, un dolore agghiacciante. Nero.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro