Prologo
Pov. Rose
Mentre il sole caldo riscalda la mia stanza, in questa prima giornata di giugno, sono intenta a finire di impacchettare tutte le mie cose, anche quest'anno scolastico è finito.
Alzo lo sguardo per guardare quella che so, sarà per l'ultima volta la mia stanza all'accademia di magia e stregoneria di Firenze, ad undici anni, grazie alla mia intelligenza, ereditata da mamma, sono riuscita ad essere accettata in questa scuola che è stata la mia casa per cinque anni.
Infatti, invece di partire per Hogwarts con mio cugino Albus ho preferito cambiare aria visto che i miei genitori, come i genitori di Albus, si erano appena separati.
Alla fine del primo anno decisi di non tornare a casa neanche per le vacanze estive visto che mi avevano informata, Albus e Hugo, che i miei avevano trovato dei nuovi compagni, proprio come i genitori di Al, a parte loro due, mi sono scambiata lettere più sporadiche con tutta la mia famiglia per non offendere nessuno ma soprattutto per restare in contatto con tutti il più possibile.
Così da quel agosto dei miei undici anni non sono più tornata a Londra o in Inghilterra in generale, sono rimasta qui in Italia con i miei amici, che ormai sono come una famiglia per me, e l'ho visitata praticamente tutta.
Il solo pensiero di tornare a quella che dovrebbe essere casa mia ed di lasciare quella che è a tutti gli effetti casa mia, mi rende estremamente triste ma non posso ignorare la lettera che mi ha scritto mio fratello, un paio di giorni fa, in cui mi chiede di tornare a casa perché sia mamma che papà si comportano in maniera strana e con loro i rispettivi compagni.
Traspariva perfettamente la sua preoccupazione in quella lettera ecco perché ho deciso di tornare da quella che è a tutti gli effetti la mia famiglia. Conoscere i nuovi compagni dei miei genitori non mi entusiasma particolarmente, dopo tutti questi anni in cui non ho mai voluto sapere neanche i nomi o se avessero figli, mi ritroverò davanti due completi estranei.
Albus mi ha chiesto più volte in una delle tante lettere che ci siamo scambiati se volessi essere informata, ma gli ho severamente proibito di parlarmi di qualunque cosa riguardasse l'argomento.
Con tutti i chilometri che ci separano, Albus, resta comunque il mio migliore amico in assoluto, non per nulla in questi anni non è passato un giorno in cui non gli scrivessi e lui scrivesse a me.
Mi ha parlato spesso del suo migliore amico, oltre che compagno di stanza ad Hogwarts, Scorpius, e di una ragazza, non mi ha mai voluto dire il suo nome, anche se, da quello che mi ha scritto di lei, potremmo essere buone amiche ma soprattutto mi sembra la ragazza perfetta per mio cugino. Lui dice che è impossibile che si mettano insieme e che quando tornerò mi spiegherà il motivo visto che non vuole scriverlo, " è complicato ", è sempre così.
Proprio quando sto per chiudere l'ultimo baule sento un rumore alla finestra, quando mi giro vedo il gufo di mia madre picchiettare al vetro. Mi muovo rapida per aprire al pennuto, che entra appollaiandosi alla scrivania, vado alla mia borsa ed apro un pacchetto di biscotti per farlo rifocillare. Solo dopo avergli lasciato cinque biscotto vado in bagno per riempire una ciotolina con dell'acqua fresca, che poggio accanto al gufo.
Slego la lettera dalla zampetta e mentre lui si riposa, io inizio a leggere.
" Ciao tesoro,
sono stata molto contenta di ricevere la tua lettera qualche giorno fa in cui mi hai scritto dei tuoi voti. Oggi dovrebbe essere il tuo primo giorno di vacanza e mi spiace se hai fatto programmi con i tuoi amici come tutti gli anni, ma quest'anno ti chiedo di tornare a casa il prima possibile perché avrei da dare una notizia molto importante, e non solo io, e perché ho deciso di risposarmi con il mio nuovo compagno e vorrei che lo conoscessi e fossi presente.
Per me è molto importante tesoro quindi torna. Ti lascio allegato l'indirizzo della nuova casa così appena ti sarà possibile potrai tornare.
Ti abbraccio e spero di vederti presto,
con affetto,
Mamma. "
Chiudo la lettera mettendola in borsa, non rispondo nemmeno anche perché tornerò a casa tra meno di un'ora quindi sarebbe solo un inutile perdita di tempo.
Nel frattempo il gufo, capito che non avrei risposto alla lettera, una volta che ha finito di riposarsi e nutrirsi è volato via dalla finestra.
Chiudo l'ultimo baule quando bussano alla porta, apro e mi ritrovo davanti quelli che più di tutti considero parte della mia famiglia.
Riccardo, moro con occhi castani, un vero tenerone.
Alice, bionda con gli occhi castani, una pazza fissata per la moda.
Caterina, castana con gli occhi verdi, una ragazza molto timida e chiusa ma che una volta che si è aperta ti da tutto l'amore di cui hai bisogno.
Luca, castano con occhi neri, lui è uno spaccone, farfallone e cocciuto proprio come me.
Loro sono il vero motivo per cui sono tanto triste di partire e lasciarli qui. Vorrei restare e finire l'ultimo anno, visto che qui ci sono sei anni di scuola e non sette come ad Hogwarts, con loro ma non posso.
Dopo un abbraccio di gruppo Caterina mi passa la passaporta, che da li a qualche minuto si illuminerà riportandomi a Londra dove dovrò prendere un magitaxi per arrivare nella casa in cui vivono mamma ed il suo compagno.
Restringo tutti i pacchi e i bauli, i ragazzi mi aiutano a metterli ordinatamente nella borsa che metto a tracolla. L'ultimo saluto ai miei amici e la passaporta si illumina, l'afferro ritrovandomi catapultata a Londra.
Con un sospiro chiamo un magitaxi, do l'indirizzo al magitassista, che mi guarda con uno sguardo strano, e dopo aver fatto un'alzata di spalle sfreccia per le strade di Londra.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro