Capitolo 17
Pov. Draco
<< Ehm... Non vorrei disturbarti papà e so che non è un bel momento ma tra due giorni è il dieci ed è il compleanno di Antares... Ho parlato con mamma e lei ha detto che lo terrà occupato mentre noi penseremo al suo regalo. Quindi volevo sapere se vuoi venire con me e Scorpius per sceglierlo, che ne dici? >> mi domanda Eltanin.
<< Giusto, si certo, verrò con te e tuo fratello. Un po' di aria mi farà bene >> le dico alzandomi dal letto.
<< Così magari potremmo prendere anche un gelato da fierobecco, che ne dici? Per " festeggiare " un po' in ritardo il tuo compleanno visto che non hai voluto farlo tre giorni fa >> mi spiega.
<< Vediamo un po' ok? >>
" Non credo proprio che sarò dell'umore di ' festeggiare ' anche se un po' in ritardo. Se andremo alla gelateria sarà solo per far contenta Nin, lo vedo e lo so che è preoccupata ma anche se mi dispiace non riesco a tornare ciò che sono stato in questi cinque anni "
<< Datemi dieci minuti e sarò pronto >> affermo guardando mia figlia che annuisce uscendo dalla mia stanza.
Entro in bagno a farmi una doccia veloce " tanto ho lavato i capelli giusto ieri mattina ", appena finito entro in camera e mi metto i primi pantaloni che trovo, neri, ed una camicia bianca.
Esco dalla mia stanza e scendo le scale, quando arrivo al primo piano senti sussurrare Aida.
<< Mi raccomando cercate di... >> si blocca perché vedo Scorpius che da una gomitata ad Eltanin e che lei zittisce la frase di Aida e si voltano tutti e tre a guardarmi con un sorriso falsissimo.
<< Non indagherò su cosa dovete cercare di fare solo perché non ho voglia di arrabbiarmi. Ma sarà meglio per voi che non combiniate guai, ricordatevi le nuove regole >> affermo guardandoli seriamente.
<< Tranquillo papà non devi preoccuparti, è semplicemente una cosa per fare una sorpresa ad Antares per il suo compleanno >> interviene subito Scorpius.
Lo guardo con sguardo indagatore anche se so già che se mi mentisse non me ne accorgerei, lui è come me, un ottimo bugiardo, anche per questo credo che sia finito a serpeverde, al contrario della sorella.
<< Lascio stare che è meglio. Vogliamo andare o avete ancora qualcosa da dirvi? >>
<< No no, andate pure zio e buon divertimento! >> esclama Aida sparendo su per le scale.
<< Bene, muoviamoci su >>
Ci smaterializziamo in una delle viuzze di Diagon Alley, come al solito c'è un grande via vai di persone, sembrano tutti così felici e devo ammettere che la cosa mi infastidisce un pò. Tutta questa gioia quando per me questo è un periodo abbastanza buio, sembra di ritornare ai tempi dell'inizio dopo guerra.
Anche oggi come allora, come mi vedono tengono lo sguardo fisso su di me, l'unica differenza è che subito dopo la guerra mi guardavano con disprezzo ed odio mentre ora mi sembra di vedere compatimenti e da orgoglioso serpeverde quale sono non mi piace affatto essere compatito.
" Perché la gente non può farsi gli affari propri? Perché devono impicciarsi dei fatti miei? Se non fosse stato per questi maledetti articoli che escono in continuazione, sulla nostra vita privata, nessuno saprebbe niente "
Non sono nostri amici, non gli interessa davvero se siamo felici o meno, tutto ciò che gli interessa è il fatto che per cinque anni siamo stati una mega famiglia, la famiglia più strana ed assurda che si sia mai vista.
Io ed i ragazzi giriamo un po' di negozi diversi, alla fine comprima qualche scherzo ai Trispi Weasley ed una Firebolt così che Antares possa fare i provini per entrare nella squadra di Quidditch di serpeverde con una scopa decente visto che per l'inizio gli avevamo lasciato la vecchia scopa di Eltanin, che era praticamente nuova visto che la mia bambina non giocava a Quidditch ed usava raramente la scopa.
<< Allora? Andiamo a prendere il gelato da fierobecco? >> domanda Scorpius appena fuori dal negozio.
<< Si! Forza papà andiamo a prendere un gelato! >> esclama Eltanin iniziando a tirarmi per un braccio come per invogliarmi e trasmettermi entusiasmo.
Sbuffando mi avvicino alla gelateria con i miei figli, Eltanin prende un cono classico, cioccolato amaro e crema, Scorpius invece opta per una coppetta alla burrobirra e cioccolato al latte. Sto per pagare i due gelati quando Eltanin ne ordina un terzo, per me.
<< Un cono con cioccolato al latte e caramello con una cialda al caramello sopra >> dice sorridendo, " il mio gelato preferito... "
Pago e ci mettiamo a sedere gustandoci il gelato, i ragazzi, in particolare Eltanin, hanno un bel sorriso stampato in faccia, un sorriso che non vedevo da qualche giorno ed anche se ci provano in tutti i modi io proprio non riesco a lasciarmi trascinare da loro.
<< Appena finito il gelato tu e Scorp tornate pure a casa. Io invece vado a fare un ultimo paio di cose prima del compleanno di Antares >> afferma Eltanin iniziando a mangiare la cialda biscottata del cono.
Scorpius ha finito la sua coppetta mentre io sto mangiando con calma la mia cialda al caramello, " è sempre deliziosa ".
Appena abbiamo finito tutti e tre di mangiare ci alziamo dal tavolino per avviarci, io e Scorp a casa ed Eltanin sa solo lei dove, ma appena usciamo dalla gelateria incontriamo, scontriamo, una Rose piena di buste della spesa.
<< Rose! >> esclama sorpresa Eltanin.
<< Oh ciao Nin. Signor Malfoy... Scorpius >> ci saluta guardando i miei figli ma senza guardare me.
<< Come sta? >> non riesco a trattenermi dal chiederle ed allora alza lo sguardo su di me.
<< Non credo che lo voglia sapere davvero >> mi risponde.
<< Si che voglio saperlo >> sussurro, sembra quasi che la stia implorando.
<< A dire il vero non molto bene, sta sempre in camera sua, a letto. Io e papà abbiamo provato più volte a farla uscire ma non c'è stato verso. Non mangia molto, dice di non avere fame e le volte che lo fa la sento sempre correre in bagno dopo che me ne vado, per vomitare. E piange, soprattutto la notte, quando crede che nessuno la senta >> mi rivela dopo essersi presa un po' di tempo per pensare se dirmi la verità o meno.
<< Capisco... >> è tutto ciò che riesco a dire, prima di ricordarmi di un'altra cosa << Potresti darle questo? >> le chiedo tirando fuori il suo anello dalla tasca dei pantaloni.
<< Io non credo sia il caso. Non vorrei sembrare indelicata ma gliel'ha ridato e se l'ha fatto c'è un motivo >>
<< Lo so. Ma l'ho scelto per lei, solo per tua madre e non voglio che qualcun altro, nemmeno io, lo abbia, lo deve avere lei così da avere almeno qualcosa che le ricordi sempre di me e di noi >> affermo convinto ed allungando il braccio con l'anello in mano verso Rose.
La vedo tentennare, guarda prima me poi l'anello ed infine torna a guardarmi negli occhi. Poggia tutte le buste che ha in mano a terra ed allunga un braccio insicura, quando arriva quasi alla mia mano si blocca e torna a guardare l'anello.
<< Ne è sicuro? >> domanda.
<< Si, come del fatto che amo tua madre. Questo è suo e lo deve avere >> il mio tono è deciso e non ammette repliche.
Così senza dire più nulla prende l'anello dalla mia mano e lo mette in borsa facendomi un cenno con la testa.
<< Adesso scusate ma devo proprio andare. Arrivederci >> dice raccattando tutte le buste e girandosi. Rose fa un paio di passi per poi fermarsi e voltare leggermente la testa << Per quanto può valere, anche mia madre la ama davvero e non credo che questo cambierà mai ed in ogni caso, la ringrazio >> conclude andando via e lasciandomi confuso.
" Perché mi ha ringraziato? "
Pov. Rose
Come arrivo a casa non perdo tempo e svuoto la spesa iniziando a preparare una fettina di carne per tutti ed a fare un po' di insalata. Appena è pronto chiamo papà ed Hugo che si siedono a tavola a mangiare mentre io prendo l'anello, me lo infilo in tasca e poi prendo il mio piatto e quello di mamma per poi dirigermi in camera sua.
Oggi mangerò con lei e resterò a parlarle. Faccio un po' di fatica a convincerla a mangiare ma alla fine ci mettiamo a pranzare sul suo letto con le spalle alla testiera. Quando abbiamo finito tutto ciò che c'è nei piatti li impilo e li appoggio sul comodino al mio fianco.
<< Dobbiamo parlare >> spezzo il silenzio.
<< Ti prego Rose, non dire niente, lo so. Prometto che proverò a riprendermi ma ora lasciami in pace a soffrire >> tenta subito di fermarmi ma si sbaglia se questa volta spera davvero di riuscirci.
<< Ti ho già lasciata in pace a sufficienza ora basta. Sei rinchiusa in questa stanza da troppo tempo, non mangi e quando lo fai vomiti tutto. Non fare quella faccia, ti sento quando vado via >> le dico risoluta.
<< Non è proprio come... >> si blocca scendendo dal letto di corsa ed entrando in bagno, dove la seguo, per poi inginocchiarsi e vomitare come al solito ed io non posso fare altro che tenerle i capelli << sembra >> mormora alla fine.
<< A no? E allora com'è? >> le domando arrabbiata.
<< Sono incinta... >>
Angolo autrice:
Grazie a chi sta leggendo e votando la storia, davvero.
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