10
Ci fermammo più lontani sotto un grosso albero che ci faceva ombra.
Mi voltai e lo guardai a braccia conserte: aveva lo sguardo basso mentre calciava qualche erbetta, evitando il mio sguardo, mentre aveva dei tagli poco profondi sulle braccia, qualche graffio sul petto e le labbra sanguinanti.
-Lo'ak- lo richiamai, vedendolo alzare lentamente lo sguardo su di me.
Con un cenno del capo provai a farlo parlare, ma mi fissava con il capo inclinato.
-Cosa diavolo è successo di là?- chiesi riferendomi alla scazzottata con il fratello.
-Nulla- disse con voce dura, stringendo i pugni e guardando altrove.
Mi avvicinai facendo cadere le braccia lungo i miei fianchi.
Se parlare con Neteyam era difficile, con lui era peggio.
-Lo'ak. Dimmi la verità: hai una cotta per me?- chiesi cercando il suo sguardo.
Lo reputavo mio fratello, uno che non ho mai avuto: gentile, premuroso e presente più di persone che avrei voluto avere al mio fianco nel momento del bisogno.
-Io ti vedo, Ney'ite- mi disse alzando lo sguardo.
Era come se i suoi occhi mi supplicassero di ricambiare i suoi sentimenti ma purtroppo non era così.
-Mi dispiace Lo'ak, ma io ti vedo come un fratello. Un sincero fratello. Uno che non ho mai avuto- spiegai alzando la mano per stringergli la spalla ma si scansò, guardandomi deluso e ferito.
Scosse la testa indietreggiando e corse via da me.
Ci mancava solo questa.
Scossi la testa, mettendomi la mano nei capelli: e ora dove si sarà cacciato quell'altro?
Richiamai il mio Ikran, sorvolando prima l'albero delle anime. Nulla.
Feci un salto alle montagne fluttuanti ma nulla nemmeno lì.
C'erano tanti posti ma optai per il mio posto.
Mi avviai verso il laghetto che ero solita visitare e lo vidi proprio lì, appoggiato ad un albero ad osservare l'acqua difronte a lui.
Virai e atterrai poco più lontano da lui, catturando la sua attenzione.
Scesi e mi incamminai verso di lui: nonostante ciò che era successo il suo sguardo mi faceva sempre lo stesso effetto.
I suoi occhi erano in grado di trafiggermi il petto e andare dritti alla mia anima, facendo propagare in me un calore che partiva dal petto.
Mi fermai davanti a lui, vedendolo osservarmi senza minimamente distogliere lo sguardo.
Feci un accenno con il capo salutandolo, vedendo fare lo stesso.
-Che ti era venuto in mente prima?- chiesi guardando le sue ferite: aveva qualche livido in volto, le labbra mal messe e un braccio con un piccolo taglio.
Ritornai a guardarlo mentre vidi che osservava dall'altra parte, evitando il contatto con i miei occhi. I fratelli non si smentiscono, eh?
-Neteyam.- cercai di suonare più calma possibile ma così non sembrò, vedendo un suo sopracciglio alzarsi, infastidito forse dal mio tono.
Era appoggiato con la schiena all'albero e un piede contro di esso mentre guardava dall'altra parte. Si voltò di scatto verso di me.
-Non si deve permettere- sentenziò con voce dura e bassa, continuando a mostrarmi i denti. Scossi la testa.
-A fare cosa?- mi avvicinai a braccia conserte. Inclinò il capo mentre le sue treccine dondolavano facendomi seguire il loro movimento con gli occhi.
-Non ci ho più visto! lo vedo come ti guarda, come ti sta vicino, come ti desidera!- ringhia contro di me, facendomi aggrottare le sopracciglia.
Gli ringhiai contro, odiavo quando mi ringhiava contro senza motivo vedendo le sue orecchie abbassarsi e il suo sguardo abbassarsi di poco mantenendo sempre il contatto con i miei occhi.
-Neteyam è tuo fratello!- gli gridai contro, vedendolo scuotere la testa e staccarsi dall'albero.
-E' sempre stato geloso! Sono il figlio prediletto, quello che sbaglia di rado, quello che ha sempre le cose migliori, come in questo caso te!- mi indica, furioso, mentre non smette di andare a destra e sinistra davanti a me, mentre la sua coda si agita dietro di lui.
-Io non sono un oggetto.- puntualizzai.
Non voglio che tra i due fratelli ci sia questa rivalità per colpa mia, non era ciò che volevo. In realtà nemmeno avevo previsto di innamorarmi di lui, dato che la sua famiglia è motivo della distruzione della mia.
Continuò ad osservarmi, indeciso forse sul da farsi, ma sicuramente questa situazione andava risolta il prima possibile.
-Parla con tuo fratello e risolvi la situazione.- dissi, vedendolo guardarmi male, sfidando il suo sguardo duro.
Si avvicinò a me con aria quasi minacciosa e posò la mano sulla mia guancia.
-Lo faccio solo perché me lo chiedi tu- precisò, fissando freneticamente i miei occhi, puntando poi le mie labbra.
Posai le mani sul suo petto, sentendo come il suo battito era irregolare, sorridendo appena.
Allora non ero l'unica a cui faceva questo effetto.
Mi avvicinai alle sue labbra e lui le catturò famelicamente con le sue, stringendomi il busto con la sua mano libera facendomi sussultare.
Trovai spazio tra un bacio e l'altro, spingendo il suo petto leggermente lontano da me, vedendo i suoi occhi aprirsi velocemente, quasi preoccupato da qualcosa.
-Non sei per niente perdonato fino a quando non sistemi la faccenda- parlai a corto di fiato, vedendolo osservarmi divertito, mentre alzava un angolo della sua bocca in un leggero sorriso.
-Come lei desidera- disse per poi buttarsi di nuovo sulle mie labbra stringendomi adesso con entrambe le braccia, mentre mi sentivo completa proprio lì, in quel posto con lui tra le sue braccia, e non c'era altro posto in cui non avrei voluto essere.
Rimanemmo lì tutta la notte, mano nella mano sdraiati a terra, guardando le stelle, stretti l'uno all'altro.
La prima a risvegliarsi fui io, mentre mi staccai lentamente da Neteyam che dormiva beatamente sull'erba.
Mi avvicinai all'acqua, guardando il mio riflesso: i miei capelli erano più lunghi del solito, i miei occhi blu avevano quasi lo stesso colore dell'acqua questa mattina così mi sciacquai il volto e con le mani ancora bagnare mi sistemai i capelli sciolti il un paio di trecce.
Un paio di mani si posarono sulle mie spalle, mentre mi diede un bacio sul collo.
-Ciao piccola- mi sussurrò contro la pelle prima di sedersi affianco a me e darsi una sciacquata. Sorrisi a quel gesto, mentre sentivo ancora i brividi su tutta la pelle.
Mentre lo fissavo, incantata dalle sue movenze, mentre richiamò il suo Ikran e lo cavalcammo diretti a casa.
La sua mano non smetteva di accarezzare la mia gamba, mentre virava a destra e sinistra e le mie mani erano sul suo petto stringendomi a lui, mentre posai un bacio sulla sua spalla poco prima di arrivare.
Atterrammo provocando una grande folata di vento, catturando l'attenzione di tutti.
Non amavo avere gli occhi addosso, ma Neteyam mi prese per mano e mi rassicurò guardandomi, prima di incamminarci alla loro tenda, dove trovammo Jake Neytiri e Lo'ak discutere, ma interrompersi appena arrivammo.
Salutammo entrambi, vedendo come Lo'ak stava fissando con odio il fratello.
Strinsi la mano di Neteyam che ricambiò la stretta per poi parlare.
-Volevo fare le mie scuse a te Fratello- disse per poi voltarsi verso di lui con il busto aspettando una risposta dallo stesso.
Lo'ak prima guardò me, quasi incerto, vedendo poi il suo sguardo farsi più duro spostarsi su Neteyam.
-Baciami il culo- sentenziò ringhiandogli contro.
Neteyam lasciò la mia presa e si scaraventò contro di lui ringhiando ma Jake fu più veloce di me e bloccò Neteyam mentre Neytiri tirava via Lo'ak quel che poteva.
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