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Capitolo 9

Alexa's pov

Il suo sguardo è puntato sui miei occhi. I nostri corpi sono poco distanti, infatti posso sentire il suo fiato caldo solleticarmi il viso.

Passiamo lunghi minuti a fissarci, come se volessimo comunicare tramite le nostre iridi di colori opposti.

I miei pensieri, intanto, viaggiano verso le sue ultime parole.

Lui vuole essere mio amico?

Mi è sembrato sincero sin dall'inizio, effettivamente. Non mi ha mai delusa, anzi mi sorprende ogni volta sempre di più.

Devo credere alla sue parole? Questo è il dilemma.

Scuoto la testa eliminando questi pensieri e torno alla realtà <<Con questo cosa vuoi dire?>> domando cercando di ottenere dei chiarimenti, dato che - al momento - la confusione regna nella mia testa.

<<Siamo alla prima settimana di conoscenza, perciò non trarre conclusioni affrettate. Non sai nulla di me, come io non niente su di te. Dai tempo al tempo.>> mentre parla allarga sempre di più la presa dal mio polso, riportando la sua mano all'interno la tasca della sua felpa grigia <<Okay>> sussurro, torturando intanto le mie dita.

Lui annuisce e sposta lo sguardo verso il basso, successivamente porta una mano tra i capelli, massaggiandoli dolcemente.

<<Allora io vado... >> esordisco, rompendo il silenzio tra di noi. Sollevo con la mano destra lo zaino ed avanzo verso la porta <<Ciao Alexa>> mormora Zayn, facendo bloccare ogni mio movimento.

...

Zayn's pov

<<Com'è andata oggi figliolo?>> chiede curiosa mia madre appena metto piede in casa <<Bene dai, come al solito>> rispondo molto vago, mentre mi tolgo le scarpe e le metto nell'apposito spazio nella scarpiera.

<<Come mai questo tono oggi? È successo qualcosa?>> ed ecco che parte l'interrogatorio di mia madre.

Si preoccupa tanto per i suoi figli: posso ritenerlo un bene, ma a volte è asfissiante.

<<Tutto bene>> rispondo, rassicurandola. Mi avvicino alla sua guancia per schioccarle un tenero bacio <<Cos'hai fatto questa mattina?>>

<<Le solite pulizie e ho preparato il pranzo. Il mal di testa ha regnato su di me per gran parte del tempo, nulla che non si poteva risolvere con una pastiglia, infatti ora va meglio.>> mi spiega mentre si avvia verso il soggiorono per sedersi sul divano.

Faccio lo stesso e mi accomodo di fianco a lei <<Sicura?>> domando cercando di capire la verità nei suoi occhi, perché spesso mi mente.

Non per dopo fini - ovviamente - , lo fa perché non vuole farmi preoccupare.

<<Sì, tranquillo>> mi rassicura mentre passa la mano su e giù per il mio braccio <<Così mi farai addormentare... >> lentamente appoggio la testa sopra alle sue ginocchia, così da rilassarmi totalmente.

<<Dormi pure, non ti ferma nessuno>> afferma a sua volta, abbozzando un sorriso.

Proprio quest'ultimo è una delle cose che ci accomuna, proprio perché ispira fiducia e felicità.

<<Sai che hai un sorriso bellissimo?>> confesso dolcemente mentre punto gl'occhi sui suoi <<Che figlio magnifico che ho! Ti ringrazio tanto, caro. Sai, la tua futura fidanzata - e poi moglie, sperando che tutto vada bene - sarà molto fortunata ad avere una persone come te accanto per tutta la vita. Sei fantastico e non lo dico solo perché sei mio figlio, sia chiaro... dai tutto te stesso per gli altri e questa cosa mi rende fiera di te.>>

A quelle parole il cuore mi si riempie di gioia. Sentirsi dire queste cose dalla propria madre è la più grande soddisfazione, ve lo assicuro.

<<Se sono quello che sono è grazie a te e a papà, perché mi avete insegnato ad essere così. Devo tutto a voi, percio ti ringrazio tanto mamma>> dico mentre mi alzo dalle sue gambe per abbracciarla.

Questi momenti dolci - così nostri - non capitano spesso perché io sono un tipo abbastanza riservato, tendo a non dimostrare i sentimenti a nessuno... anche se, a volte, a quella determinata persona tengo veramente tanto.

Le mie braccia aperte avvolgono il copro esile di mia madre che mi stringe talmente forte da rompermi le ossa, ma non mi importa perché in questo momento ho una delle quattro donne più importanti delle mia vita - insieme a Doniya, Waliyha e Safaa, le mie sorelle - tra le braccia.

<<Ti voglio bene, ometto>> sussurra dolcemente all'orecchio, ricordandomi del soprannome che usava per me quando ero piccolo <<Ti voglio bene, mamma.>>

Veniamo improvvisamente interrotti da qualcuno che irrompe nella stanza, facendo un baccano tremendo <<Salve, famiglia!>> urla Safaa, la più piccola, unendosi all'abbraccio tra me e mia madre <<Siamo arrivati e c'è pure papà di là>> esordisce contenta con la sua voce squillante <<Ragazzi, andiamo a mangiare, altrimenti si raffredderà tutto!>> esclama nostra mamma, mentre si stacca da entrambi.

Senza aggiungere altro, afferro mia sorella dalle spalle e ci dirigiamo in cucina per pranzare tutti insieme, come una famiglia.

...

<<Ciao a tutti, vado al lavoro!>> urlo dalla porta d'entrata in modo da farmi sentire da tutti <<Va bene, a dopo>> risponde mio padre.

Esco dal vialetto della mia casa e - dopo aver preso la mia fidata bicicletta - pedalo velocemente lungo la via, soffermandomi qualche attimo davanti la casa di Alexa.

Tutte le luci sono spente.
Starà dormendo.

Non l'ho sentita tutto il giorno e devo dire che mi manca sapere qualcosa di lei.

La curiosità mi sta divorando vivo, ma non posso presentarmi a casa sua e fare l'impiccione. Mi prenderebbe per pazzo, poco ma sicuro.

Il mio orologio da polso si illumina e successivamente suona, segno dello scoccare delle dieci: devo sbrigarmi, sono in ritardo.

...

È passata un'oretta dal mio arrivo nella discoteca.

La gente, nel locale, è sempre di più man mano che passano i minuti.

Qualche ragazza si è avvicinata a me per sedurmi, ma ha fallito.

Son qui per lavorare, non per altro.

Mentre smanetto con la console, un'altra ragazza si avvicina a me - anzi - si butta su di me <<Ehi bell'imbusto, vuoi divertirti?>> mi domanda con voce strana - sicuramente per via dell'eccesso di alcol ingerito - mentre fa scorrere le sue mani lungo il mio petto <<No senti, io sto lavorando... non ho tempo da perdere>> dico per poi staccarla dal mio corpo.

Ma lei non sembra voler mollare.

<<Con me il tempo non lo perdi, bensì lo sfrutti nella maniera migliore del mondo>> pronuncia queste parole in modo sensuale <<Forse non mi sono spiegato bene... non voglio scopare, sono qui per lavorare. Vai da qualcun altro." sbotto a denti stretti allontanandomi da lei, schifato più che mai.

La ragazza ignora le mie parole, infatti attacca le sue labbra al mio collo e comincia a lasciarmi una scia di baci fino alla mascella.

Proprio lì si ferma e comincia a mordere, succhiare la pelle e mordere di nuovo.

All'inizio cerco di allontanarla, ma c'è qualcosa dentro di me che mi convince di lasciarla fare.

La parte irrazionale, sicuramente.

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Alexa's pov

Stranamente oggi mi sono svegliata presto, perciò sono già a scuola alle sette e mezza.

Mi siedo nel mio banco, posizionato in fondo mentre tengo lo sguardo verso la finestra.

Mi incanto a fissare gli alberi ma una voce roca irrompe nel mio silenzio - solleticandomi il collo - .

<<Buongiorno Alexa>> Zayn, a pochi centimetri di distanza dal mio viso, lasciando un bacio sulla mia guancia congelata.

Mi giro verso di lui e sorrido <<Buongiorno a te, Zayn>> lui ricambia il sorriso e si viene a sedere di fianco a me >>Allora come stai?>>

<<Bene, nonostante il freddo, te invece?>> domando mentre mi stringo nella mia felpa <<Non c'è male. Vuoi un abbraccio, così ti scaldo un pò?>> propone, allargando le braccia.

Io annuisco con un cenno di testa così, lentamente, lo vedo avanzare verso di me.

Allaccia le braccia sui miei fianchi, mentre io infilo le mie mani dentro alla sua felpa beandomi del suo calore, ma soprattutto, del suo profumo.

Dopo attimi interi, alzo lo sguardo verso il suo viso, ma la mia attenzione viene attirata da un piccolo dettaglio.

Anzi, un nuovo dettaglio.

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