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Capitolo 8

Alexa's pov

La musica assordante proveniente dall'angolo della stanza accompagna me - e la mia solitudine - per buona parte della serata.

Scolo l'ultima goccia rimanente nel mio drink e lo appoggio nel bancone, dal mio caro amico barista. Mi fissa divertito mentre mi manda qualche sguardo malizioso, nonostante la mia espressione del tutto tranne che contenta.

<<Senti, vuoi finirla? Mi stai infastidendo>> sbotto nervosa, facendo scoppiare una fragorosa risata da parte sua.

Esce dalla sua postazione e viene verso di me <<Non sai cosa fai tu a me... >> sussurra ed intanto si avvicina sempre di più al lobo del mio orecchio, facendomi venire la pelle d'oca.

Faccio per andarmene, ma afferra i miei fianchi e mi ferma, portando il bacino vicino al mio per farmi sentire la presenza e continua a lasciarmi degli umidi baci nella zona della mascella.

Mi stacco di colpo contrariata - ma soprattutto schifata dai suoi gesti - e lo spingo lontano da me.

Sto per parlare, ma qualcuno dietro di me mi precede <<Smettila stronzo, lei è con me.>>

Zayn. La sua figura possente si fa spazio tra la folla, non attirando l'attenzione di nessuno - per fortuna - .

Mi afferra dalla vita e mi sposta dietro di sé, successivamente rivolge lo sguardo al barista <<Ti conviene smetterla. È una donna, non un giocattolo>> mormora a denti stretti, mentre punta il dito verso il ragazzo biondo che arretra sempre più indietro, fino ad arrivare al bancone.

<<Va bene amico, ma calmati. Non le stavo facendo nulla>> risponde in sua difesa, alzando le braccia verso l'alto <<Non stavi facendo nulla? Sei patetico. La stavi toccando, non è una cosa da poco.>> a quelle parole il mio viso va a fuoco dall'imbarazzo.

<<Zayn, stai tranquillo, va tutto bene>> gli accarezzo il braccio - dopo essermi avvicinata - e a quel gesto lo sento calmarsi <<Andiamo via da qui, Alexa>> conclude con tono dolce, mentre afferra la mia mano per intrecciare le sue dita con le mie.

Mi limito ad annuire ed - insieme - andiamo fuori.

...

<<Che ne dici di sederci su quella panchina?>> domanda il moro, attirando la mia attenzione con la sua voce roca <<Certo, non aspetto altro>> così senza aggiungere nulla - e cercando di non inciampare con i trampoli che ho voluto indossare - ci accomodiamo.

E da questo momento in poi, silenzio.

Sono negata nel cominciare un discorso ma tentar non nuoce, giusto?

Nel momento in cui separo le labbra per poter parlare, Zayn comincia il suo discorso <<Sai, sono rimasto molto colpito dalle parole che hai detto l'ultima volta durante l'ora di religione, ovvero la differenza tra amore e amicizia. Mi dispiace sapere che non hai mai avuto una vera amicizia e che non hai provato amore. Ma arriverà il tuo momento, devi solo aspettarlo.>>

A queste parole rimango inerme. Lo fisso incantata - anzi, meravigliata - .

<<Ti ringrazio, veramente>> mi avvicino sempre più a lui, facendo annullare le distanze con un abbraccio.

Non so il motivo preciso di questo gesto da parte mia, dentro di me qualcosa mi ha spinto a farlo e ho agito. Semplice.

Le sue mani si incastrano perfettamente sul mio corpo che - a contato con altro calore - si rilassa e si gode il momento, proprio come sto facendo io.

Durante l'abbraccio sento la sua testa appoggiarsi nell'incavo del mio collo, cosa che mi fa tremendamente solletico, quindi mi staccando da lui sorridendo.

<<Che succede?>> domanda confuso mentre trattiene ancora le mani sospese per aria, nella stessa posizione dell'abbraccio <<Devi sapere che la zona del collo è sensibilissima per me, quindi quando h->>

<<Ah, ora capisco>> esordisce fermando la mia spiegazione, per poi scoppiare in una risata - alquanto contagiosa - .

Per attimi interi ci perdiamo a ridere, a tal punto da farmi venire mal di pancia - più di quanto madre natura stia già facendo - .

<<Devo smettere di ridere, altrimenti morirò dal dolore>> sbotto improvvisamente, tornando seria.

Con questa frase riesco ad attirare ancora di più la sua attenzione <<Come mai? Cosa ti fa male?>> chiede preoccupato, mentre mi accarezza dolcemente la spalla <<Ehm, ho mal di pancia>> balbetto a disagio.

Lui annuisce - capendo sicuramente a cosa sto alludendo - e si avvicina a me.

Mi prende dai fianchi e mi posiziona sopra alle sue cosce, in modo da avere la schiena appoggiata al suo petto.

Dire che sono rimasta sorpresa dal suo gesto è poco. Nessuno l' aveva mai fatto. Certo, mi ha solo presa in braccio, ma lo trovo carino da parte sua.

Mi accoccolo al suo petto e porto i capelli su una spalla, lasciando quella più vicina al suo viso libera - altrimenti si sarebbe ritrovato i miei capelli in faccia - .

Porta le mani sul mio ventre e compie dei movimenti circolari nella zona dolorante, facendomi rilassare.

Chiudo spontaneamente gl'occhi e mi godo questo suo meraviglioso massaggio.

<<Ti è passato almeno un pò?>> domanda poco dopo, interrompendo il silenzio che regnava - fino a qualche secondo fa - tra di noi <<Sì, ti ringrazio>> dopo la mia risposta sento il rumore del mio orologio diffondersi nel giardino, ciò significa che sono le undici.

<<Sono molto stanca, perciò me ne vado a casa>> affermo per poi alzarmi dalle sue gambe per ritornare con gl'occhi puntati su di lui <<Ti accompagno>> propone imitando i miei stessi movimenti per raggiungermi.

<<Ma no tranquillo, ce la fac->>
<<Non accetto un no come risposta>> esordisce facendomi morire le parole in bocca <<Va bene, grazie>> un sorriso si dipinge sul mio volto e lo stesso avviene sul suo.

Ruoto su me stessa e mi avvio verso il parcheggio - non molto distante da noi - per arrivare il prima possibile a casa.

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*Il giorno dopo*

<<Ti vedo stanca... >> sussurra Zayn, facendomi distrarre dalla spiegazione del professore di filosofia, che trovo particolarmente interessante <<Non ho dormito molto>> rispondo vaga mentre continuo a prendere appunti, passandomi - ogni tanto - una mano sulla fronte.

Lui non risponde, perciò riporto l'attenzione all'insegnante.

<<L'amicizia era - per Aristotele - legata alla virtù, perché per l'uomo un'importante fonte di felicità, forse la più grande. Un uomo che non ha amici per tutta la vita è irrimediabilmente triste. Si sente solo, spaesato, vuoto. Le amicizie basate sul bene sono quelle più rare, perché richiedono tanto tempo per essere messe alla prova e consolidate. Ahimè, esistono pure dei legami creati per un secondo fine - o meglio - i cosiddetti 'rapporti per attrazione'. Per ultimo, ma non meno importante, spesso dietro ad una amicizia si nasconde l'amore. É compito vostro, quindi, capire le intenzioni della persona che avete accanto.>>

Tutto questo discorso mi lascia senza parole.

La campanella risuona per tutta l'aula, ciò significa che è arrivata l'ora della pausa.

<<Ragazzi, mi dispiace avervi buttato giù questo discorso senza spiegarlo bene... la prossima volta, ricordatemelo, così lo approfondiremo. Arrivederci ragazzi!>> nel giro di qualche secondo se ne va fuori dalla stanza, lasciandomi impresso nella mente quelle parole significative.

Un uomo che non ha amici per tutta la vita è irrimediabilmente triste, penso ancora.

Mi sento presa in causa, è tutto vero. Sono una persona triste, vuota e sola.

Non so nemmeno il motivo che spinge Zayn a girarmi attorno. Perché cerca di fare tanto l'amico quando magari - come gli altri - prova solo attrazione fisica nei miei confronti?

A risvegliarmi dai miei pensieri è proprio lui che si avvicina e mi scuote le spalle <<Ehi, vieni in giardino?>>

<<Posso farti una domanda?>> chiedo ignorando totalmente la sua domanda. Lo vedo deglutire a fatica ma senza farmi aspettare tanto annuisce <<Fai l'amico con me solo per portarmi a letto?>>

<<No>> risponde subito e dal tono sembra pure infastidito da questa domanda <<E allora perché?>>

<<Non te lo so spiegare>> mi risponde, spostando lo sguardo ovunque tranne che su di me <<Come non detto, sei come gli altri. Non mi guardi neanche negl'occhi perché non vuoi farmi capire la verità. Risparmiati le scuse, veramente, è colpa mia perché ho voluto crederci.>> sbotto nervosa con le lacrime agl'occhi.

Lui se ne sta immobile, con lo sguardo basso, senza mostrare interesse verso le mie parole.

Afferro lo zaino, lo appoggio sulla spalla e faccio per andarmene, ma appena sorpasso la figura di Zayn vengo fermata dal polso <<Le amicizie basate sul bene sono quelle più rare, perché richiedono tanto tempo per essere messe alla prova e consolidate.>>

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