Capitolo 74
Alexa's pov
Il mio sguardo è fisso alla finestra, mentre seguo attentamente i movimenti del mio ragazzo: esce dal viale della sua stessa abitazione e svolta a destra, correndo verso una direzione a me sconosciuta.
Una lacrima amara solca il mio viso mentre i miei pensieri scorrono senza sosta all'interno della mia testa.
Confusione, ma proprio tanta.
Perché si sta comportando così? Cosa gli è successo?
Stringo leggermente con le dita i capelli alla radice, presa dal nervoso, e poi li scuoto dietro alla schiena.
Passo successivamente le mani sugl'occhi - che chiudo per qualche secondo, giusto il tempo di prendere fiato - e rilascio un sospiro pesante.
Le cose da fare in questo caso sono solo due: lasciarlo andare - e con lui pure la nostra storia - oppure riprendere con le unghie ciò che mi appartiene... ed ovviamente prenderò in considerazione la seconda.
Eccome se lo farò.
Scappo fuori dalla stanza, giungendo al piano inferiore poco dopo, ed incontro improvvisamente Trisha.
Mi fissa con timore, quasi impaurita da qualsiasi mia possibile reazione.
<<Alexa, io - >>
<<Va tutto bene, davvero... è tuo figlio ed ovviamente senti il bisogno di proteggerlo e dargli una mano, finché puoi. Ti capisco, perciò non ti preoccupare.>>
Abbozzo un sorriso rassicurante e lei in risposta fa lo stesso.
Improvvisamente sento il suo corpo scontrarsi con il mio e le sue braccia avvolgono le mie spalle, dando vita ad un tenero abbraccio.
<<Sei davvero una persona meravigliosa, meriti il meglio>> sussurra con la voce spezzata dal pianto, facendomi allarmare di colpo <<Che succede? Perché piangi?>> domando velocemente, tenendo i palmi ancorati sulle sue spalle.
<<Chi in dovere ti spiegherà tutto, non temere>> si asciuga le guance e porta lo sguardo verso l'alto, cercando di trattenere le altre lacrime che tentano di sgorgare all'esterno.
Sarebbe scontato ribadire che sono agitata ancora di più, eppure è così.
<<Vado a cercare Zayn... >> mormoro a questo punto e lei annuisce <<Buona fortuna>> dice appena varco l'uscita.
Mi guardo a destra e poi a sinistra, pensando alla strada migliore da intraprendere.
Intraprendo la prima, ripensando al percorso di Zayn che ho ammirato dalla sua camera poco fa.
Inizialmente mantengo un passo sereno, ma tutto cambia quando mi accorgo che in questo modo non lo troverò mai in tempo: dunque, mi faccio forza e corro spedita lungo le strade desolate e silenziose di Bradford.
Con un solo obiettivo, il fiatone e il vento contro di me, raggiungo una zona quasi del tutto abbandonata: scorgo un vecchio edificio e qualche albero di qua e di là, ma nulla di che.
In lontananza noto la figura di Zayn leggermente nascosto da qualche arbusto, perciò non esito a raggiungerlo definitivamente.
È girato di spalle, quindi non si accorge della mia presenza finché non comincio a tossire a causa della nuvola di fumo sprigionata dalle sue labbra.
<<Scusami, non ti ho sentita arrivare>> dice in sua difesa, controllando il mio viso per capire se mi sono ripresa o meno <<Tranquillo>> proferisco con tono basso, schiarendomi la voce.
Zayn sa benissimo che non sopporto vederlo fumare, proprio perché mi da l'impressione che si stia facendo del male davanti ai miei occhi, ma ciò non lo fa smettere ora.
<<Spegnila>> impongono con voce autoritaria, risultando parecchio scontrosa <<Sono nervoso>> ribatte, aspirando profondamente la sigaretta che maneggia tra le sue dita.
<<Non me ne frega nulla, ti stai uccidendo>> affermo seria, puntandogli il dito contro <<Esagerata!>>
Alza gl'occhi al cielo e ruota il capo nella direzione opposta alla mia.
Con tutto il coraggio e la buona volontà che possiedo nel mio corpo, avanzo - in modo da essere a faccia a faccia con il mio ragazzo - e stacco la sigaretta dalle sue dita.
Successivamente la butto a terra e schiaccio con potenza la cartina al suolo.
<<L'avevo appena accesa>> si lamenta, sollevando le braccia all'aria <<Ed io l'ho appena spenta>> ribatto a gran voce.
<<Non avevi smesso?>> chiedo curiosa, portando le mani sui fianchi <<Sì, ma ci sono dei casi in cui cedo>> ammette, scuotendo con le dita il suo ciuffo scuro.
<<Vedo che le promesse non le sai proprio mantenere>> lancio questa frecciatina, che sembra provocarlo parecchio.
<<Ogni pretesto è buono per aumentare le mie colpe, giusto?>> domanda infastidito <<Continua pure a farmi passare per il cattivo della situazione, ma sappi che non è come pensi>> conclude.
<<Cosa dovrei pensare, eh? Ho perso il conto delle volte in cui mi hai detto che mi avresti spiegato tutto eppure ancora non è arrivato il fatidico momento. Sto navigando con i pensieri in cerca di una spiegazione logica, però purtroppo nulla riesce a soddisfare la mia paura. Zayn, ho il terrore di perderti, lo vuoi capire una volta per tutte? Ti stai allontanando da me - non provare a dire il contrario - senza darmi una motivazione. Sei cambiato, mentre io resto sempre la stessa Alexa di mesi fa, follemente innamorata di te. Dunque, vuoi farla finita? Dimmelo senza tanti giri di parole, perché mi stai facendo del male.>>
<<I'm broken, do you hear me?>>
I suoi occhi si fanno più lucidi ed ispira profondamente per non lasciarsi andare: è spaventato tanto quanto me, glielo si legge in faccia.
Mi avvicino al suo corpo con passo lento e con calma faccio in modo che le nostre dita posso incontrarsi.
Il suo respiro viaggia alla stessa velocità del mio e la tensione tra di noi comincia a diminuire sempre di più.
<<I'm praying, that your heart will just turn around>>
Porto il braccio libero sopra alla sua spalla ed attorciglio qualche ciocca tra le mie dita affusolate, sapendo che questo provocherà una reazione positiva da parte sua - dal momento che ama questo genere di tocchi - .
Di sua spontanea volontà sposta le nostre mani unite dietro alla mia schiena, in modo da potermi stringere la vita e tenermi più stretta a lui.
Percepisco del dolore nel suo tocco.
Mi avvicino al suo collo, inalando il profumo - la mia fragranza preferita - e lascio qualche soffice bacio sopra ad esso.
Non c'è alcuna traccia di malizia in tutto ciò, semplicemente dolcezza.
Finisco per intrecciare entrambe le braccia dietro al suo capo e lui aumenta la presa sui miei fianchi, mentre li massaggia delicatamente.
Rimaniamo immobili in questa posizione, finché ad un certo punto prendo coraggio e - dopo aver afferrato il viso a coppa tra le mie mani - unisco le mie labbra alle sue.
Questo bacio nasce con il bisogno di capire se ancora prova qualcosa nei miei confronti, dato che sto prendendo in considerazione pure questo.
Le nostre bocce si scontrano tra di loro e lo stesso vale per le lingue, che si attorcigliano ed assaporano.
<<You save me.>>
Questa bella sensazione termina nel giro di qualche secondo a causa di Zayn, che si stacca frettolosamente.
<<Scusa... non dovevo farlo>> commenta e mi fa intendere che la seconda parte della frase è diretta proprio a se stesso.
<<Zayn, che vuoi dire?>> chiedo allarmata, sistemandomi una ciocca di capelli dietro all'orecchio.
<<Ho reso tutto più difficile>> porta le mani sulla fronte e scuote il capo, pentendosi delle azioni precedenti <<Che gran casino>> sussurra, senza darmi particolari attenzioni.
Spazientita, scuoto il suo braccio e gli punto il dito contro <<Cavolo, Zayn, vuoi dirmi cosa ti prende?>> sbotto arrabbiata, non potendone più di questi giochetti.
<<È finita, ancora non l'hai capito?>> ribatte urlando, rosso in volto.
<<When you leave it's gone again>>
<<Cosa stai dicendo?>> domando flebimente, quasi mi manca l'aria nei polmoni <<Non volevo fartelo sapere con questo tono, ma non ho avuto altre possibilità>> spiega, vagheggiando e girando attorno al discorso principale.
Le iridi verdi si fanno più lucide ed alcun lacrime minacciano di uscire, ma riesco a trattenermi ancora per un po'.
<<Sono sicuro che non mi crederesti se ti dicessi che non so come esprimermi in questo momento, ma è proprio così: non avrei mai pensato di dover formulare un discorso di questo tipo, eppure eccomi qui pronto a farlo. Sto male da morire, fidati, ma è arrivato il momento della resa dei conti: sono stati dei mesi fantastici quelli che abbiamo passo insieme. Ti ringrazio per esserti fidata di me, per avermi donato il tuo cuore - e non solo - , per tutti i bei momenti che abbiamo condiviso e che mi porterò con me fino alla fine dei miei giorni e sopratutto per avermi amato. Non ho mai conosciuto nessuna in grado di darmi così tanto affetto quanto te. Sfortunatamente, un po' di tempo fa, mi sono accorto che non siamo fatti per stare insieme: c'è complicità tra di noi, ma non basta. Ho bisogno di una pausa, mi sento oppresso... non so se mi spiego. Non voglio farmi odiare, bensì mantenere un rapporto felice e sereno con te, diverso da una relazione. Sono consapevole che ti farò soffrire, ma penso che tu riuscirai a superare tutto... sei la persona più forte che io abbia mai conosciuto. Ti prego, non dubitare per nulla al mondo dei miei sentimenti: ti ho amato con tutto me stesso finché ho potuto, ma è arrivato il momento di guardare la verità dei fatti.>>
Finisce il suo discorso e mi lascia a bocca aperta, con le guance rigate dalle lacrime.
Mi appoggio con le spalle contro il tronco di un albero e piango, fregandomene altamente del moro che mi fissa con sguardo colpevole.
Nell'aria riecheggiano solo i miei singhiozzi, sempre più forti e dolorosi.
<<Ti prego, dimmi qualcosa>> sussurra, raggiungendomi subito dopo.
<<Perché mi hai baciata prima?>> domando con cattiveria.
<<Perché ho bisogno di un ricordo di ciò che siamo stati prima di lasciarti andare per sempre>> dice, abbracciandomi ancora una volta.
<<I never had the words to say
But now I'm asking you to stay
For a little while inside my arms>>
<<Perché continui ad approcciarti con me in questo modo dopo quello che hai appena detto?>> ormai riesco solo a formulare domande, perché ho bisogno di risposte <<Voglio assicurarmi che tu stia bene.>>
<<Non starò mai più bene, sappilo.>> affermo.
<<Ci tengo ad augurarti di poter trovare qualcuno di meglio. Non sono stata in grado di renderti felice del tutto, ma vedrai che lo sarai in furto. Sai, nonostante tutto io rimango convinta che tu sia l'uomo della mia... però - a quanto pare - io non sono la tua.>> mi fermo per lasciar spazio alle mie lacrime, ancora una volta <<Buona vita, Zayn.>>
Faccio per andarmene, ferita ed amareggiata, allontanandomi dal ragazzo sempre di più.
Ad un tratto, una sua mano afferra il mio polso e fa in modo che il suo petto sia di nuovo a stretto contatto con la mia schiena.
Sento due gocce bagnarmi il capo e un bacio dolce appoggiarsi sui miei capelli.
<<Non cambiare mai, per nessuno>> sussurra addolorato e per la prima volta mi trovo di fronte con una versione di Zayn decisamente fragile.
Queste sue parole non fanno altro che aumentare il mio pianto.
<<Sii felice.>>
<<Cause I can't love you more than this>>
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