Capitolo 73
Vi rubo un attimo di tempo per augurare a voi e alle vostre famiglie buone feste: vi ringrazio ancora una volta per tutto ciò che avete fatto e che fate ancora per me. Vi voglio bene❤! Buona lettura🌸 (-2 capitoli alla fine😢)
----
Alexa's pov
Ansia, confusione e paura: ecco ciò che provo in questo momento.
Nella stanza risuonano solamente i miei continui passi, fatti avanti ed indietro lungo il corridoio vuoto.
È sempre stato un segno della mia agitazione percorrere lo stesso percorso per più volte, come se non sapessi dove andare.
Incrocio le braccia al petto e fisso lo sguardo al suolo, continuando la mia camminata, e rifletto.
Com'è possibile che tutto ciò che abbiamo costruito con estrema lentezza si sta sgretolando ad una velocità assurda?
Scuoto la testa e passo le dita tra le mie onde chiare che contornano il mio viso.
Non possiamo andare avanti così, non se ne parla proprio.
Afferro la mia borsa e butto con nonchalance il cellulare all'interno, per poi percorrere spedita verso casa del moro.
Devo tenere puntata la lente d'ingrandimento su questa questione, per amor mio prima di tutto.
Le dita delle mani tremano senza sosta ed un leggero formicolio disturba il mio stomaco: questo non è un buon segnale.
L'aria fresca a contatto con la mia pelle mi provoca alcuni brividi, che aumentano sempre di più man mano che mi avvicino all'abitazione dei Malik: è arrivato il momento della resa dei conti.
<<Forza e coraggio Alexa>> sussurro a me stessa, chiudendo gl'occhi nel momento in cui le suole delle mie scarpe raggiungono la porta d'entrata.
Rilascio un sospiro pesante e suono al campanello: non nascondo in alcun modo la mia poca tranquillità, nemmeno dopo aver riconosciuto lo sguardo di Trisha all'interno della casa.
<<Sì, sono di nuovo io>>mormoro a disagio, sapendo che sto facendo una figura alquanto pessima ad essermi presentata due volte nello stesso luogo ed accolta dalla stessa persona nella medesima giornata.
<<È un piacere rivederti Alexa! Prego, accomodati... >>
Ormai so bene come muovermi all'interno della struttura, perciò mi avvio verso il salotto ben arredato in religioso silenzio.
<<Tutto bene?>> domanda curiosa, notando il continuo movimento delle dita sulle mie ginocchia.
<<Più o meno>>ammetto sincera <<Avrei bisogno di parlarti di Zayn>> noto la sua espressione cambiare, diventa lievemente più seria.
<<Sono pronta, raccontami tutto>> esordisce, sedendosi nel mentre al mio fianco <<Prima di iniziare, ho una domanda>> dico, sistemandomi meglio sul divano <<Dov'è Zayn in questo momento?>>
Noto che ingoia un fiotto di saliva e capisco che ho beccato il centro.
<<Ehm... sì, allora... giusto, è uscito a svolgere dei lavoretti per conto mio. Sai, le bollette non si pagano da sole>> abbozza un sorriso forzato, provando a convincere più se stessa che me <<Ah, bene>> sto al suo gioco, fingendo di crederle.
<<Comunque, ciò che mi preoccupa riguarda gli ultimi giorni: mi ha raccontato la storia del nonno e - a proposito - mi dispiace un sacco per i suoi problemi di salute e spero che possa rimettersi in piedi al più presto>> le stringo una mano, trasmettendole sostegno tramite questo umile gesto <<Ti ringrazio, sta già molto meglio>> risponde dal canto suo, annuendo sollevata.
Allontano una ciocca di capelli dalla mia visuale con un gesto scattante della mano rivolto alle mie spalle e continuo a parlare <<Il fatto è che sono sicura che non sia solo questo il motivo della sua scomparsa... tutti passiamo brutti momenti, ma non penso sia valido chiudere i battenti con il mondo esterno. Sono la sua ragazza e sono pronta a sostenerlo in qualsiasi situazione, piacevole o meno che sia.>>
La donna abbassa lo sguardo e lo fissa in punto indefinito verso il basso, facendomi sorgere qualche punto interrogativo.
<<Trisha, mi stai ascoltando?>> chiedo curiosa, chinandomi leggermente <<Sì sì, ci sono>> si schiarisce la voce e torna a posizionare lo sguardo sul mio <<Semplicemente non penso sia necessario creare problemi lì dove non ce ne sono.>>
Rimango a bocca aperta dopo la sua affermazione.
<<Cosa intendi dire?>> la invito a continuare, perché ancora non capisco bene cosa sta cercando di dirmi.
<<Sia tu che Zayn siete giovani, quindi non prendere tutto sul tragico: vivi tranquillamente, senza farti tanti problemi. È sparito per due giorni? Chiedi delle spiegazioni e credi alle sue parole... sono certa che ti fidi ciecamente di mio figlio, perciò non ti risulterà nemmeno tanto difficile farlo. Nessuno dei due ha mai mentito all'altro, quindi non ve - >>
Le parole di Trisha smettono di risuonare nella stanza nell'attimo in cui una seconda voce la sovrasta dal piano superiore.
<<Mamma, a che ora ho l'incontro con Waliyha al centro commerciale?>> strabuzzo gl'occhi e mi giro, trovando alle mie spalle Zayn.
Il moro impallidisce appena si accorge della mia presenza e scruta attentamente il mio sguardo ferito.
Sento le mie iridi verdi diventare più lucide e successivamente una lieve sensazione di fastidio fa in modo che le palpebre si chiudano per rilasciare due sole lacrime amare.
Cosa dovrei pensare? Certo, mi sta evidentemente evitando.
<<Alexa... >> sussurra incredulo, portando una mano sulla fronte <<Sì, questo è il mio nome>> ribatto scontrosa, alzandomi dalla mia postazione per avanzare verso di lui.
<<Posso spiegarti>> annuncia deciso, grattandosi il retro della nuca <<Mi sembra un deja-vù>> concludo, incrociando le braccia al petto.
<<Io vi lascio soli>> Trisha prende parola, dirigendosi verso la cucina.
<<Mamma, non ti preoccupare... andiamo nella mia stanza.>>
Zayn mi afferra la mano e prova ad incastrare le dita con le mie, ma mi libero della presa all'istante in modo brusco.
<<So benissimo come arrivarci, pensa a quello che devi dire.>>
Lo sorpasso, cominciando a salire le scale per dirigersi alla media definita prima dal ragazzo alle mie spalle.
Spalanco la porta, furiosa più che mai: ora non avrà via di scampo.
Mi appoggio con la spalle al muro ed aspetto che il moro faccia la sua entrata trionfale nella sua stanza.
Non appena scorgo la sua possente figura, mi preparo psicologicamente a ciò che accadrà.
Richiude la porta alle sue spalle e siede sul letto, tenendo la testa bassa.
Picchetto il piede a terra, aspettando che Zayn prenda parola... ma non avviene, neanche a distanza di alcuni minuti.
<<Ascoltami, non ho tempo da perdere: comincia a raccontarmi la verità dei fatti e mettiamo fine a tutte queste sceneggiate. Lasciami dire, però, che far mentire pure tua mamma per coprire chissà quale tuo segreto è un colpo bassissimo ed decisamente penoso.>> gli punto il dito contro, con tono più alto del solito.
<<Potresti metterti calma per un attimo?>> domanda gentilmente, cercando di farmi rilassare <<No Zayn, sono sfinita. Mi sembra di essere tornata piccola, quando i miei genitori mi assicuravano l'esistenza di Babbo Natale... mi stai mentendo e non provare a negarlo.>>
La mia voce risulta spezzata alla fine, a causa delle lacrime provocate dalla rabbia.
<<Cosa ti sta succedendo? Non mi sembri nemmeno più tu. Che fine ha fatto il ragazzo dagl'occhi magnetici di alcuni giorni fa? Che fine ha fatto il ragazzo che mi ama tanto quando lo amo io? Vorrei sapere cosa frulla nella tua testa e provare a mettere ordine, ma non mi dai modo di fare nulla. Lasciati aiutare Zayn, non chiuderti dentro a te stesso.>>
Mi avvicino, inginocchiandomi davanti a lui.
La parte razionale di me sta cercando di mantenere una versione fredda e distaccata, ma non appena le sue mani calde circondano la mia vita tutti i miei buoni propositi crollano.
Porto i palmi sulle sue guance e sollevo il suo viso, così che il suo sguardo si incastri con il mio.
<<Ho fatto qualcosa di sbagliato?>> sussurro ad una distanza ravvicinata dalle sue labbra, dopo aver appoggiato le nostre fronti tra di loro <<No, il problema non sei tu.>>
<<Sono parecchio confuso>> proferisce distratto, scuotendo la testa <<Confuso riguardo a cosa?>> domando.
<<La nostra relazione>> afferma serio.
Primo colpo al cuore.
<<Hai conosciuto una nuova ragazza?>> chiedo terrorizzata, con lo sguardo perso nel vuoto. Silenzio tombale.
Secondo colpo al cuore.
<<No, non può essere vero>> scuoto la testa incredula, alzandomi in piedi e sciogliendo la sua presa dai miei fianchi.
Prendo le distanze e mi posiziono davanti alla finestra, con lo sguardo rivolto verso l'esterno.
Chiudo le mie iridi verdi e piango in silenzio, non volendo attirare l'attenzione del ragazzo che rimane inerme con le mani appoggiate alle ginocchia.
<<Alexa>> Zayn si alza e sento i suoi passi raggiungermi lentamente, finché non si ferma.
<<C'è bisogno di fare tutto questo teatrino per dire la verità? Avrei apprezzato di più se avessi avuto il coraggio di dirmi come stanno le cose, così ti stai facendo odiare e basta dalla sottoscritta. Perché Zayn? Cos'ho fatto di male per meritarmi questo da parte tua? Ti ho amata con tutta me stessa, neanche immagini quanto. Il rispetto è sempre stato la base della nostra relazione, ma ora sto capendo che non ne hai mai avuto seriamente nei mie confr - >>
<<Non c'è nussuna ragazza, smettila di dire queste fesserie.>>
Terzo colpo al cuore.
Tutte le mie convinzioni crollano come castelli di sabbia e non nego che provo un pizzico di sollievo.
<<Sono io il problema, punto>> ribadisce convinto.
Ruoto il mio corpo nella sua direzione, in maniera tale da poterlo fissare attentamente.
<<Vuoi aspettare un altro po' o ti decidi a parlare?>>
Le mie parole escono con rapidità dalla mia bocca, quasi esausta dal fatto che gira intorno al discorso ma non raggiunge il punto cruciale.
<<Non sono pronto... >> sussurra, portandosi una mano sul viso.
<<E cosa pensi di fare?>> domando, alzando le braccia in alto, esasperata più che mai.
Posiziona lo sguardo su di me un'ultima volta, lasciandomi qualche attimo per specchiarmi nei suoi zaffiri scuri colmi di lacrime, e subito dopo lascia la stanza.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro