Capitolo 69
Alexa's pov
<<Devo ancora realizzare del tutto, ma ti assicuro che queste sono state le loro testuali parole>> esordisco su di giri, parlando con Brook dall'altra parte del telefono.
<<Mi stai veramente dicendo che i tuoi genitori hanno accettato la tua relazione con Zayn e - per di più - si sono proposti ad allestire una cena a casa vostra con la famiglia Malik proprio questa sera?>> il suo tono varia dallo stupito al scioccato, facendomi sorridere lievemente.
<<Proprio così>> annuisco, anche se sono consapevole del fatto che non può vedermi <<Sono troppo felice>> continuo, buttandomi di peso sul letto con nonchalance.
<<Ci credo, abbiamo aspettato questo momento da sempre!>> ribatte, marcando ancora di più il concetto.
<<Cosa pensi che succederà più tardi?>> domanda curiosa mentre attorciglio una ciocca di capelli attorno al mio dito <<Sono preoccupata, lo ammetto... ma una parte di me è anche fiduciosa. È passata una settimana da quando hanno cambiato idee e mi sembrano seriamente convinti di ciò che vogliono fare>> commento senza peli sulla lingua.
<<Zayn cosa ti ha detto?>> altro punto interrogativo, che non esito a chiarire <<Quando gli ho annunciato la bella notizia ha cominciato a piangere dalla felicità... non ritenerlo una femminuccia, bensì cerca di capire che abbiamo passato un brutto periodo e ricevere una notizia del genere è una liberazione>> sussurro ed intanto arrossisco ripensando alla scena appena descritta.
<<Si vede lontano un miglio che ti ama veramente e questa reazione lo prova>> mi fa notare dolcemente.
<<Sono fortunata ad avere al mio fianco una persona come lui, lo penserò fino alla fine dei miei giorni>> valuto, alzandomi dal letto e vagando per la stanza avanti ed indietro - com'è mio solito fare - .
<<Io vi auguro il meglio, già lo sai>> ribadisce la sua posizione <<Ti ringrazio!>>
Dopo questa mia risposta cala il silenzio tra di noi, perché finisco per dare attenzione al mio armadio stracolmo di vestiti che mi suggerisce di scegliere l'abbigliamento per la serata.
<<Amica, abbiamo un problema>> canzono, cercando di mettermi nei panni di una persona seria <<Sono pronta, dimmi tutto>> sorrido alla sua affermazione e comincio a scrutare attentamente alcuni abiti <<Che cosa dovrei mettermi?>>
La mora scoppia in una fragoroso risata, contagiando pure la sottoscritta.
<<Non cambierai mai... >>
Alzo lo sguardo al cielo e rido sempre di più mentre continuo la mia ricerca imperterrita dell'outfit giusto.
<<C'è l'hai un abito lungo?>> chiede la mia migliore amica <<Certo, ma non mi sembra il caso... voglio essere elegante, ma non esagerata>> smonto la sua proposta in due secondi, sperando che il suo buon gusto possa spingersi oltre.
<<Potresti sfoggiare il tubino color blu scuro che abbiamo acquistato la settimana scorsa.>>
<<Troppo corto e scollato.>>
<<Senti, suora, vuoi per caso un paio dei gonnelloni di mia nonna abbinati ad una delle maglie in pile? È estate, non puoi di certo coprirti a strati come una cipolla!>> rido di sottecchi dopo la sua esclamazione, d'accordo più che mai <<Effettivamente hai ragione>> scorro le dita tra gli appendiabiti che sostengono diversi indumenti e quasi mi prende un colpo quando trovo un possibile abbinamento.
<<Pantaloni neri eleganti abbinati a una maglietta bianca - leggermente trasparente sull'addome - che lascia le spalle scoperte per qualche centimetro finché una fantasia floreale copre la parte del busto... che ne dici?>> sento un urlo partire da parte sua, cosa che mi fa allarmare <<Questa è la mia migliore amica! È assolutamente l'outfit giusto, Alexa>> esulto energicamente prima di afferrare i capi.
<<Ora ti devo lasciare, perché ho da fare ancora un sacco di cose prima dell'arrivo degli ospiti>> lancio uno sguardo fulmineo all'orologio e noto che sono le sei meno un quarto <<E, tanto per cambiare, sono in ritardo.>>
A questa mia affermazione, sento Brook ridere.
<<Grazie per la compagnia mia cara consulente di moda, ci sentiamo... >>
<<In bocca al lupo per tutto!>>
Sorrido e le mando un bacio volante con la mano prima di porre fine alla chiamata.
Con estrema velocità, sfilo i miei vestiti in modo da indossare quelli scelti precedentemente e comincio a sistemarmi.
Passo subito alla parte più laboriosa, ovvero il trucco: non esagero con i colori, bensì tendo a rimanere sulle tonalità naturali... proprio come piace a Zayn.
Finito di allungare lo sguardo con il mascara, sciolgo i capelli - legati poco fa - e passo velocemente la piastra su alcune ciocche, domando l'ammasso di capelli che mi circonda il viso.
Mi specchio appena finisco di prepararmi e - oltre ad essere fiera del risultato ottenuto - mi faccio forza, convincendomi che andrà tutto bene.
Lascio la stanza in una situazione migliore del solito e scendo al piano inferiore, trovando un esemplare di mia madre presa dal panico più totale in cucina.
<<Mamma, che sta succedendo?>> indico le varie teglie tutte buttate dentro il lavabo ed il tavolo completamente sommerso da diversi ingredienti per la preparazione del dolce.
<<Ehm... penso di avere qualche problema con la preparazione della torta>> mi mostra un sorriso forzato, proprio perché l'ansia che possiede in questo momento la rende parecchio stressata.
Batto una mano sulla mia fronte e scuoto il capo.
<<Ho seguita la ricetta alla lettera, ma il risultato non è quello di sempre: la torta è alta all'incirca due centimetri. Né un millimetro in più, né uno in meno.>> continua a ricontrollare gli incredienti e tasta la crosta della torta al cioccolato.
Mi avvicino a lei, avendo capito il fulcro della situazione.
<<Il lievito l'hai aggiunto, vero?>> appena sente queste mie parole, spalanca la bocca e strabuzza gl'occhi <<Diavolo, ecco cosa mi sono scordata! Mannaggia a me e alla vecchiaia che avanza>> scoppio a ridere, passando le la bustina contenente ciò che le serve.
Prendo il necessario per allestire la lunga tavolata presente nel soggiorno - adiacente alla cucina - : tovaglioli, posate e bicchieri.
Sistemo tutto con minuziosa attenzione, volendo rendere l'ambiente il più perfetto possibile.
Man mano che riordino ogni cosa che mi capita sottomano, le ore scorrono e - tra un preparativo e l'altro - arriva il momento fatidico.
Il campanello suona, facendo congelare il mio corpo teso di fronte alla porta.
Sollecito mio padre a muoversi - dato che si trova ancora al piano superiore per vestirsi, dopo essere arrivato a casa poco fa dal lavoro - e mi avvio ad aprire la porta insieme a mia madre.
Appena il mio sguardo incrocia quello di tutte le sei persone che si trovano davanti a me un brivido mi scuote.
Il respiro si blocca e, solo grazie ad un sorriso rassicurante da parte del mio ragazzo, i polmoni continuano a pompare aria.
<<Buonasera e benvenuti! Prego, entrate pure... >> prende parola mia madre, notando il mio stato di disorientamento.
Faccio strada al gruppo che si ferma ad osservare per qualche attimo con cura i quadri appesi sulle pareti di casa mia e poco dopo giungiamo a tavola.
<<Buonasera e scusate il leggero ritardo, ma sono tornato a casa dieci minuti fa>> dice in sua difesa mio padre, facendo la sua entrata trionfale <<Si figuri, grazie dell'invito!>>
Il padre di Zayn e il mio si scambiano una stretta di mano.
<<Dammi pure del tu, mi chiamo Joshua>> continua mio padre <<Yaser>> risponde l'altro e così poi prendiamo posto.
Non ho ancora aperto bocca e questo colpisce Zayn, che si avvicina a me e stende un braccio attorno ai miei fianchi.
<<Sei bellissima>> si abbassa e sussurra queste dolci parole al mio orecchio, facendomi staccare l'attenzione dalle chiacchiere già nate tra il resto del gruppo.
<<Grazie>> dico con voce flebile, arrossendo nel mentre.
Mi avvicino e stampo un bacio sulla sua guancia, non potendo fare altro.
Come un gentiluomo, trascina la mia sedia e mi fa segno di accomodarmi e subito dopo ripete le stesse azioni con se stesso.
<<Gradite un po' di vino?>> domanda mio padre, rivolto ovviamente alla coppia di adulti <<Riguardo a questo... >> Yaser si abbassa e solleva un bottiglia scura, contenente la bevanda citata poco fa <<È uno dei migliori, provare per credere!>>
<<Grazie per l'offerta>> risponde mio padre, cominciando a stappare la bottiglia e riempiendo i bicchieri <<Alexa, mi dai una mano in cucina?>>
Mia mamma mi richiama, visto che è arrivato il momento di mangiare.
Mi alzo e corro nella stanza adiacente, cominciando a seguire le sue istruzioni.
<<Distribuisci i piatti prima agli uomini, poi a Trisha ed infine a Zayn e alle sorelle... >> annuisco e comincio ad eseguire il mio lavoro.
Appena completiamo la distribuzione, iniziamo a degustare il cibo ed è qui che arrivano i primi apprezzamenti per l'ottima cucina.
<<Complimenti signora Forter, è tutto davvero delizioso>> commenta Zayn, beccandosi un sorriso da parte di mia madre <<Grazie Zayn>> risponde la donna, contenta del suo risultato.
La cena procede tranquilla, nella stanza risuonano solo i discorsi tra i genitori di Zayn e i miei che si stanno cercando di conoscere, mentre io e il moro ci scambiamo solo delle semplici occhiate veloci ed imbarazzate.
<<Che intenzione hai con mia figlia?>> domanda mio padre d'un tratto, facendo andare di traverso il cibo sia a me che al mio ragazzo.
Quest'ultimo si pulisce le labbra e si schiarisce la voce.
<<Serie, prima di tutto. Non ho intenzione di farla farla soffrire e di farle mancare nulla, perciò mi impegnerò affinché sul suo viso ci sia sempre un sorriso smagliante>> fisso lo sguardo su di lui e mi beo queste belle parole da parte sua.
<<Ci tengo a porgere le mie scuse, sia da parte mia che da mia moglie, per la sfiducia... ci siamo pentiti tardi - ne siamo consapevoli - e siamo dispiaciuti per averlo capito solo ora. Sei un ragazzo a posto e mi fa piacere che mia figlia abbia avuto l'onore di legarsi a te. Vi auguro ogni bene.>>
Le mie dita oscillano verso quelle del mio ragazzo e - non appena si incontrano tra di loro - le stringiamo forte: non ho bisogno di altro per essere felice.
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