Capitolo 65
Zayn's pov
<<Non ho voglia di andare al bowling stasera, facciamo domani?>>
Ricevo dal mio migliore amico uno sguardo scocciato.
<<Sei consapevole del fatto che sono passati ben quattro giorni da quando mi hai detto questa frase, perché rinvii sempre tutto?>> risponde con una domanda, che mi fa abbassare il capo.
<<Preferisco stare sul divano, tutto qui>> cerco di convincere più me stesso che lui.
<<Oh, certo! Ho capito>> si schiarisce la voce, tossendo leggermente <<Questa è la tipica fase del fidanzato depresso che si chiude in casa ad aspettare il ritorno della sua giovane metà>> mostra entrambi i pollici in su e fa segno con la testa di aver capito il mio comportamento.
Scoppio a ridere dopo la sua affermazione, senza farmi notare ovviamente dal resto dei clienti che risiedono all'interno della caffetteria gestita da mia madre.
<<Sei fuori rotta, amico>> mi sbilancio in avanti per battere una mano sulla sua spalla e successivamente afferro uno dei biscotti al cioccolato, offerti gentilmente dalla cameriera poco fa.
<<Se trai due io sono quello fuori rotta, tu sei quello fuori di testa>> commenta fiero, incrociando le braccia al petto.
<<Ma la simpatia l'hai comprata in offerta al supermercato?>> ribatto a tono prima di deglutire il caffè tiepido <<Sì, ne vuoi un po'?>> mi limito ad alzare il medio nella sua direzione, facendolo ridere sotto ai baffi mentre gusta il suo bignè.
<<Forza Zayn, su con la vita!>> esclama Josh, notando la mia lieve tristezza <<Alexa ti ha proprio cambiato un sacco... non hai mai fatto così per una ragazza>> valuta, appoggiando i gomiti sul tavolo.
<<Ne dobbiamo parlare per forza?>> chiedo infastidito, dato che non ho nessuna intenzione di pensare a questa situazione scomoda <<Sono il tuo migliore amico, dovresti dirmi questo ed altro.>>
Massaggio il collo con il palmo della mano e comincio ad esprimermi.
<<Stiamo attraversando un periodo abbastanza difficile e la lontananza mi rende irascibile>> confesso <<Sento di volerti dare un consiglio: stacca la spina fino a quando tornerà, perché continuare così non ti porterà da nessuna parte>> dice con tono serio.
<<Lo farò>> annuisco, decisamente d'accordo <<Perfetto, oggi alle nove ti voglio da Brook>> premo il tasto centrale del mio cellulare e mi accorgo che sono quasi le cinque.
<<Sempre se riuscirò a svegliarmi>> a sentire quelle parole alza l'indice per ribattere, ma non fa in tempo visto che scappo fuori dalla caffetteria mentre mando un bacio volante a mia madre che si trova dall'altra parte del bancone.
...
Abbottono con cura la camicia non troppo elegante decorata da dei quadrati alternati di rosso e nero e sistemo i jeans attorno alla mia vita, giusto nella linea di distacco tra i boxer e il ventre.
Passo una scia di gel sui capelli e con l'aiuto di una spazzola riesco a rendermi presentabile.
Afferro il mio profumo e rimango immobile nel momento in cui penso a quanto Alexa ami questa fragranza.
Basta, non devo pensare a lei ora.
Scuoto la testa ed elimino questi pensieri, completando la mia preparazione.
<<Dove hai intenzione di uscire?>> domanda mia sorella Doniya, entrando improvvisamente nella mia stanza.
<<Vado con Josh e Brook al bowling, niente di che>> alzo le spalle in alto e comincio a cercare disperatamente il mio cellulare.
<<Ah, va bene>> si guarda attorno, come per aspettare il momento giusto per farmi una domanda <<Vuoi dirmi qualcosa?>> chiedo curioso.
<<Prima ha chiamato Alexa, dal telefono fisso.>>
Un battito perso, il primo di tanti altri successivi.
<<Cosa ha detto?>> tanta è la voglia di dar voce a tutte le domande che ronzano nella mia mente, ma quella che esce spontanea è proprio questa <<Mi ha chiesto come stai... >> lascia la frase sospesa e tiene lo sguardo rivolto verso il basso <<Sto bene, glielo hai riferito?>>
<<Ti manca?>> una fitta dolorosa colpisce il mio petto <<Si è fatto tardi, mi stanno aspettando>> mi dirigo verso il corridoio, ma sento una stretta attorno il mio polso bloccarmi il cammino.
<<Non scappare, voglio solo aiutarti>> dice mentre mi scruta attentamente con i suoi occhioni marroni.
<<Ti ringrazio, ma non ne ho bisogno>> lancio uno sguardo infastidito alla sua presa ferrea, come per incitarla a lasciarmi andare.
<<Non voleva farti sapere della telefonata>> sussurra flebilmente, ricevendo da parte mia un cenno positivo con il capo <<Grazie>> mostro un sorriso abbastanza forzato e - dopo aver rimosso delicatamente le sue dita dalla mia pelle - esco dall'abitazione.
Velocemente avanzo verso la mia auto, estraggo dalla tasca posteriore dei jeans la chiave e mi accomodo all'interno.
Porto la testa indietro e chiudo gl'occhi, cercando di trattenere le lacrime.
Inspiro profondamente e rilascio tutta l'aria immagazzinata nei polmoni.
Posso farcela, mancano solo due giorni al suo ritorno.
Stringo le dita fredde e affusolate attorno al volante e riporto l'attenzione in avanti, pronto per partire.
Accelero subito dopo aver imboccato la via per dirigermi a casa di Brook e in pochi minuti giungo a destinazione.
Mi meraviglio nel trovare la coppia già pronta davanti all'uscio di casa, perciò mi limito ad accostare.
<<Così mi piaci, amico!>> esordisce entusiasta Josh <<Anche se sulla puntualità dobbiamo ancora lavorare, perché non ci siamo>> continua e noto la mora al suo fianco ridacchiare.
<<Forza chiacchierone, poche storie... sali in macchina e andiamocene!>>
Porto una mano tra i capelli e li scompiglio leggermente, rendendoli parecchio arruffati.
Il mio migliore amico prende posto al mio fianco e lascia sola la sua ragazza, nei sedili posteriori.
Riprendo a guidare fino alla meta stabilita e mi godo i battibecchi infantili tra i due.
<<Non ho il naso a punta>> si difende Josh, toccandosi la zona criticata <<Infatti, è lievemente a punta>> ribatte Brook, pizzicando la guancia del suo ragazzo.
<<Zayn, sii sincero... chi dei due sta dicendo la verità?>> completo la manovra finale per parcheggiare l'auto ed alzo il freno a mano.
Ruoto lo sguardo verso il mio migliore amico che mi fissa esasperato ed incredulo delle parole pronunciate dalla bruna.
<<Hai un naso perfetto, mettiti l'anima in pace>> il mio amico esulta davanti alla sua ragazza e non appena si gira mimo a Brook un 'Concordo con te'.
Dopo questo, la mora scoppia in una fragoroso risata insieme al sottoscritto.
<<Ti ho visto, traditore>> sputa infastidito Josh, arricciando il naso <<Mi fa piacere>> ribatto a tono mentre mi avvio verso l'entrata del bowling.
<<C'è un tavolo libero per mangiare in fondo... >> Brook indica la posizione <<Non ci vedo più dalla fame>> mormora Josh, massaggiandosi la pancia.
<<Aspetta che ti aiuto: potresti andare a finire contro qualcuno>> dice la mora per poi prendere a braccetto il proprio ragazzo.
<<Cos'ho fatto di male per meritarmi questo?>> domanda esasperato il mio migliore amico mentre guarda verso l'altro <>Si chiama karma ed opera per tutte quelle volte in cui le tue pessime battute si sono riversate su di noi>> proferisco sincero a Josh, ridendo insieme alla sua ragazza.
<<Questa me la pagate entrambi poi con una partita a bowling>> punta il dito contro me e la mora, che ride di gusto ed intanto si siede sulle poltrone del fast food <<A stomaco pieno si ragiona meglio, perciò pensa solo ad scegliere cosa vuoi prendere.>>
Dopo queste mie parole, ordiniamo da mangiare e consumiamo la cena in una mezz'oretta circa.
<<Sono pronto a stracciarvi!>> esclama Josh, strofinando le sue mani tra di loro <<Ancora con questa storia? Non essere così competitivo>> Brook rotea gl'occhi e scuote la testa <<Che c'è, hai paura di perdere?>> domanda il mio migliore amico con aria da sfida.
<<Assolutamente no.>>
Rido di sottecchi e passo una boccia rossa alla mora.
<<Straccialo, ti prego>> e lei sorride <<Il suo ego ha bisogno solo di questo>> annuisce e mi batte il cinque.
Brook si posiziona davanti alla lunga pista in cui la palla scorrerà e prende la mira.
Il suo lancio prosegue dritto imperterrito e fa uno strike eccezionale.
Esulta energicamente e mi avvicino al mio migliore amico.
<<Sei fottuto, te ne rendi conto?>> chiedo a Josh <<Non infierire!>> risponde acido, fissando un punto preciso davanti a lui.
La partita tra la coppia si conclude con una vittoria schiacciante da parte di Brook, che deride il suo ragazzo per interi minuti.
<<Forza Zayn, è il tuo turno>> annuncia Josh, facendomi segno di iniziare <<Con piacere>> afferro la boccia nera e sistemo le dita negli appositi fori.
Prendo un po' di rincorsa e lancio la palla. La fortuna agisce sul mio tiro e riesco a buttare giù tutti i birilli.
<<Basta, ora ce ne andiamo a casa.>>
Il mio migliore amico tiene la testa bassa e posa la boccia a terra.
<<Dai Josh, non abbiamo nemmeno cominciato>> il moro cerca di non ridere, ma gli risulta difficile resistere.
Riprende il suo strumento e si prepara.
Il suo lancio sembra potente, tanto che la palla finisce lungo il canale.
Io e la mora finiamo quasi a terra dalle risate e lui porta le mani tra i capelli.
<<Nessuna parola.>> scandisce bene ogni lettera e cammina verso il parcheggio, seguito da me e Brok - entrambi sfiniti dalle risate - .
...
<<È stata proprio una bella serata>> valuto una volta seduto sul divano della casa di Brook.
<<Se solo ci fosse stata Alexa, tutto sar - >>
La mora blocca la sua frase dopo aver nominato la mia ragazza e si tappa la bocca con il palmo della mano.
<<Scusa, non volevo>> dice in sua difesa.
Non appena viene menzionata la ragazza dagl'occhi verdi che mi riscalda il cuore ogni volta con uno dei suoi sorrisi mozzafiato sento un velo di tristezza impadronirsi di me.
Passo l'indice sul sopracciglio sinistro ed ingoio un fiotto di saliva.
<<Nessun problema>> sussurro con voce roca.
<<Vi siete parlati?>> continua con un altro punto interrogativo che mi fa rabbrividire
<<No.>>
Spero che qualcuno lassù le faccia capire che non voglio parlare di Alexa al più presto.
<<Chiamala allora>> suggerisce convinta <<Cosa?>> il mio tono risulta abbastanza confuso.
<<Hai sentito bene quello che ho detto, non fare il finto tonto. Siete una coppia fantastica e so che stai soffrendo tanto quanto lei, solo che non vuoi ammetterlo. È così difficile prendere quel dannato cellulare e mettere fine a questa tortura tra di voi? Vi state facendo del male. Togli la corazza da duro e mostra il tuo cuore alla persona che ami.>>
Un velo di lacrime ricopre i miei zaffiri scuri e un brivido scorre lungo il mio corpo.
Mi alzo e - con il permesso della padrona di casa - mi dirigo in una delle stanze accanto, chiudendo accuratamente la porta.
Le mani tremano e con difficoltà riesco a selezionare il numero di Alexa.
Susseguono un paio di squilli e subito dopo altri ancora, finché un pianto riecheggia alle mie orecchie.
<<Zayn... >> balbetta la voce dall'altra parte del telefono. Stringo i denti, cercando di non mostrarmi debole.
<<Non immagini quanto ho sperato di ricevere una tua chiamata in questi giorni>> ammette sincera, tra i singhiozzi.
A questo punto cedo e mi lascio andare senza pensare alle conseguenze.
<<Alexa>> riesco a dire prima di cominciare a piangere sempre di più e silenziosamente.
Mi appoggio con la fronte al muro e racchiudo le dita in un pugno.
<<Torna, ti prego. Mi manchi da morire.>>
Questa è l'unica cosa che dico e che sento, perché poi entrambi ci abbandoniamo ad un pianto liberatorio condiviso tramite un cellulare.
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