Capitolo 55
Alexa's pov
<<Non capisco un accidenti della matematica! È così noiosa e sono presenti più lettere che numeri!>> si lamenta il moro, sbattendo la testa sul tavolo in cui stiamo alloggiando nella cucina di casa mia.
Avremmo preferito passare un piovoso pomeriggio a guardare un film, con la ciotola di pop-corn tra le mani e una coperta in pile su entrambi i corpi - aderenti tra di loro - , ma lo studio ci chiama.
<<Non è difficile come pensi, devi solo imparare queste quattro formule>> spiego, cercando di semplificargli il lavoro <<Il punto è che le so a memoria eppure i risultati non combaciano con quelli del libro>> mi fa notare, sbuffando successivamente.
Mi sporgo verso di lui, ricontrollando l'esercizio per beccare l'errore ed alzo lo sguardo appena lo trovo.
<<Zayn, quanto fa tre per due?>> domando, portando una mano alla fronte <<Sei, perché?>>
Sono sul punto di scoppiare a ridergli in faccia, ma provo a contenermi.
<<Hai scritto nove.>>
Il mio tentativo fallisce miserabilmente, tant'è che mi accascio sulla sua spalla e rido fino allo sfinimento.
Il mio ragazzo, dopo essersi accorto della gran cavolata che ha scritto, segue la mia azione, nascondendo il viso sul mio collo.
Mi stacco per prima, non potendo resistere a lungo quel gesto che mi provoca solletico, e scuoto il capo.
<<Bello mio, non ci siamo proprio>> annuncio, scherzando <<Non hai le basi della matematica, come pretendi che ti vengano giusti?>> chiedo ulteriormente, facendo attenzione a sottolineare l'ironia nelle mie parole.
<<Allora pensaci tu, professoressa, ad insegnarmi tutto da capo>> mostra un ghigno divertito e di seguito alza contemporaneamente le sopracciglia.
<<Mi piacerebbe, però purtroppo abbiamo una bella gatta da pelare con questi esercizi e non penso sia il caso di sprecare il nostro utile tempo con le cose passate... >> mormoro <<Hai ragione. Facciamo un ultimo ripasso generale e poi pausa? È dalle due che mi hai incollato il sedere alla sedia e sono esattamente le quattro e mezza.>>
Rdacchio dopo la sua affermazione ed annuisco.
<<Proposta accolta.>>
Completiamo lo studio con velocità e finalmente riesco ad ottenere il risultato tanto desiderato: Zayn ha capito gran parte del programma e questo mi rasserena.
<<Domani il compito andrà alla grande!>> esclama entusiasta Zayn mentre richiude i libri <<Lo spero, ci siamo proprio impegnati>> dico con tono stanco.
<<Dai, ti preparo un'ottima cioccolata in modo da ringraziarti per avermi dato una mano e per farti riprendere un po' di forze>> afferma sicuro, alzandosi dalla sedia.
Si dirige agli scaffali ed estrae la scatola azzurra contenente le bustine per la bevanda calda.
Ruota il pacchetto e comincia a leggere la ricetta, nonostante sia estremamente elementare.
<<Cara Alexa, hai qui davanti lo chef più bravo dell'universo>> enfatizza il moro, vantandosi delle sue abilità - ahimè, inesistenti - culinarie.
<<Provare per credere>> canzono <<Ma il proverbio dice 'vedere per credere'... >> ricorda, mostrandomi uno sguardo confuso.
<<Lo so, ma quel che vedo non ha l'aria di uno chef stimato. Senza offesa, amore.>>
<<Come mi hai chiamato?>>
La colorazione del mio viso aumenta di almeno cinque gradazioni, se non di più.
<<È pronta la mia cioccolata?>> chiedo, cambiando discorso, presa dall'imbarazzo.
<<Quasi... prendi qualcosa da sgranocchiare intanto>> propone Zayn, non curante del fatto che ho accantonato la sua domanda.
Afferro un pacco di biscotti e alcune patatine, consapevole che sono i cibi tanto amati dal moro. Dolce e salato, combinazione perfetta.
Sento il rumore della bevanda scendere dentro alla tazza e subito una scia profumata mi inebria le narici.
<<Voilà! Buon appetito, leonessa>> sussurra al mio orecchio, dopo aver appoggiato il mio bicchiere colorato sul banco.
<<Ti piace tanto chiamarmi così?>> domando prima di sorseggiare la cioccolata <<Non immagini quanto>> dice sorridente, addentando un biscotto.
Nell'aria risuona ormai solo il leggero rumore del cibo masticato dai nostri denti e il delicato profumo della bevanda calda riscalda l'atmosfera, oltre il nostro palato.
Appena il mio stomaco si riempe, allontano la tazza dalle labbra e la appoggio al tavolo.
<<Ci voleva proprio, i miei complimenti>> sentenzio felice <<Ti ringrazio>> risponde e poi si gira a guardarmi.
Nel momento in cui i suoi occhi incontrano i miei, porta una mano alla bocca come per trattenere una risata.
<<Che succede?>> domando preoccupata, cercando di capire il motivo di questa sua reazione <<Hai i baffi>> confessa divertito, scoppiando a ridere.
Lo seguo a ruota mentre cerco di ripulirmi con un tovagliolo.
<<Dimmi dove precisamente>> lo prego <<A sinistra>> si limita a dire.
Comincio a strofinare le dita sulla zona indicata, ma vedo che scuote la testa.
<<Scendi più in basso>> continua.
Faccio come dice, ma nega di nuovo.
<<Al diavolo! Faccio prima ad andare in bagno e sciaquarmi la bocca>> ribatto a tono, alzandomi dalla sedia.
Comincio a dirigermi nella stanza accanto, ma la sua presa sul mio polso mi ferma.
<<Non serve, ci sono io.>>
Non capisco dove vuole andare a finire con quella frase finché, quando mi volto verso la sua direzione, Zayn unisce le nostre labbra in un bacio.
Non è uno dei soliti baci dolci, bensì più veloce e passionale.
Porta i palmi delle mani sulle mie guance accaldate e continua a muovere la bocca sulla mia.
Ancoro la presa sui suoi fianchi e sento i suoi muscoli rilassarmi sotto il mio tocco delicato.
Man mano che i secondi passano il bacio si fa più intenso: schiudo le mie labbra e subito la sua lingua entra in contatto con la mia, dando vita ad un miscuglio di amore e desiderio.
Lui, essendo ancora seduto sulla sedia, mi fa segno di avanzare e così faccio.
Finisco ad avere il corpo aderente al suo, tanto da riuscire a sentire il cuore battere forte - proprio come il mio - .
Il rumore delle chiavi che girando dentro alla serratura mi fa allarmare e di conseguenza mi allontano dal mio ragazzo, pulendo le labbra con un gesto scattante del polso.
<<Alexa, sei già a cas - oh, abbiamo un ospite>> a parlare è proprio mia madre che fa la sua entrata di scena nel momento meno opportuno di sempre.
<<Ciao mamma>> la raggiungo e lascio un bacio tra lo zigomo e la guancia, proprio come sono abituata a fare sin da piccola.
<<Lui è Zayn, il mio... >>
<<Compagno di classe.>> conclude la mia frase il moro, sicuramente dopo aver notato la mia indecisione.
Due emozioni contrastanti lottano dentro al mio petto: felicità e rabbia.
Sono felice di esser qui con Zayn, ma soprattutto sollevata dal fatto che ha deciso di accontentare la mia richiesta - ovvero tenere la relazione nascosta per un po' - .
Allo stesso tempo sono arrabbiata, anzi furiosa: non sono mai stata quel tipo di persona che nasconde qualcosa più grande di sé solo per non ricevere un giudizio e questo mi divora lentamente.
Mi piacerebbe sbattere in faccia la verità ai miei genitori, ma so che è una partita persa fin dalla partenza.
Scorgo mia madre dirigersi verso l'appendiabiti per sistemare la borsa nel suo posto e Zayn coglie l'occasione per afferrare la mia mano, intrecciando le nostre dita, dopo aver capito il mio stato d'animo.
Non finirò mai di stupirmi per le sue immediate capacità di capire ciò che frulla nella mia mente. Riesce a tranquilizzarmi solo con un semplice gesto, penso sia un miracolo.
<<Che cosa stavate facendo soli in casa?>>
Ed ecco che la parte della madre protettiva entra in scena, facendomi alzare gl'occhi al cielo.
<<Ti prego, non iniziare... >> sussurro dopo aver sentito una risata proveniente da Zayn <<Ripetizioni di matematica, signora Forter>> risponde il moro poco dopo.
<<Chiamami pure Melanie>> esordisce la donna, stupendomi <<Piacere>> Zayn le tende la mano e lei la stringe, mostrando un sorriso.
<<Ora vi lascio sole, non voglio disturbare ulteriormente. Grazie mille Alexa, mi sei stata di grande aiuto>> il mio ragazzo sistema in pila tutti i suoi libri e li infila dentro allo zaino, che chiude in un secondo momento.
<<Arrivederci sign - Melanie.>>
Mia madre annuisce contenta e scuote la mano, come per salutarlo.
<<Ciao Zayn.>>
Accompagno il moro verso alla porta, che richiudo alle nostre spalle appena varchiamo la soglia.
<<Wow, pensavo che ti avrebbe intrattenuto per farti il terzo grado... direi che ce la siamo cavati bene>> annuncio contenta, battendo le mani tra di loro <<Grazie per essere intervenuto, non ci sarei riuscita... >> sussurro.
<<Va tutto bene>> dice, forzando un sorriso.
<<C'è qualcosa che non va?>> domando, avvicinandomi al suo petto <<Nulla, sul serio.>>
<<È difficile anche per me, fidati, ma sono sicura che un giorno riusciremo ad uscire allo scoperto insieme e urlare al mondo intero la verità. Ti prego, non aggravare il mio stato d'animo colpevole.>>
<<Hai ragione, scusa se te lo sto facendo pesare ancora di più>> balbetta flebilmente <<Non dirlo nemmeno! Anzi, parlamene sempre e non lasciare che questi momenti ti facciano dubitare del mio amore>> commento prima di alzaril suo viso con l'indice.
<<D'accordo>> lascia un bacio sulla punta del mio naso <<Ora scappo leonessa, perché devo andare a trovare mia nonna>> spiega di fretta.
Schiocca un bacio sulle mie labbra che ricambio all'istante e mi fermo quando comincio a preoccuparmi del fatto che mia madre potrebbe aver visto ciò che è appena successo.
Zayn corre verso casa ed io faccio inversione su me stessa, aprendo la porta.
Mi meraviglio nel trovare mia madre con le braccia incrociate proprio davanti alla mia visuale e subito il sangue mi si congela nelle vene.
<<Alexa, dobbiamo parlare.>>
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