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Capitolo 5

Alexa's pov

Il campanello suona ripetutamente e il rumore sta facendo nascere in me una grande sensazione di fastidio.

Mi alzo dal letto con gl'occhi semichiusi e mi dirigo verso la porta, ma sbadatamente vado a sbattere contro lo spigolo del letto - fatto di legno - che mi provoca un taglietto di qualche centimetro nella zona vicina al ginocchio.

Gemo dal dolore e lascio che un urlo - non tanto forte, che sia chiaro - esca dalle mie labbra, abbastanza per far preoccupare la persona che mi ha svegliata.

<<Ehi Alexa, che succede?>> la voce di Zayn mi fa sollevare il capo all'istante, ma non riesco a fare più di tanto dato che sento la ferita pulsare <<Aspetta un secondo, arrivo subito>> commento, correndo verso il bagno.

Devo per forza farlo aspettare fuori, perché il sangue sta cominciando a colare lentamente.

Con un batuffolo di cotone, imbevuto precedentemente nel disinfettante, ripulisco la piccola ferita ed applico un cerotto.

Poco dopo, vado ad aprire la porta visto che Zayn mi sta aspettando da secoli ormai <<Cos'è successo?>> domanda preoccupato, appena incrocia lo sguardo con il mio <<Ehm, ho avuto un piccolo incidente>> dico prima di portare il viso rivolto verso il mio punto dolorante.

Mi accorgo che strabuzza gl'occhi e mi fissa con sguardo interrogativo <<Stavo arrivando ad aprirti la porta ma per sbaglio mi sono fatta questo taglio sullo spigolo del letto>>

<<Ti sei fatta questo per colpa mia?>> chiede con tono dispiaciuto, tenendo lo sguardo rivolto verso il basso.

<<Non ti preoccupare, sono una gran sbadata e non guardo mai dove metto i piedi... >> spiego, cercando di rassicurarlo <<D'accordo. In ogni caso, sono venuto a casa tua perché volevo invitarti a fare colazione con me alla caffetteria della scuola>> propone timidamente, cosa che mi fa tremendamente arrossire.

<<Oh, certamente! Dammi solo dieci minuti, così mi vesto e mi rendo presentabile. Insomma, conciata così... >> ed indico il mio corpo, strappando un sorriso anche al moro <<... sembro appena uscita da un film dell'orrore!>> dico ridendo, trasportando pure lui nella mia fragorosa risata.

<<Sei bellissima>> sussurra mentre si avvicina sempre di più a me, continuando a fissare le mie iridi chiare.

Non mi so spiegare questa sua affrettata confidenza, ma ammetto che non mi dispiace ricevere attenzioni da lui.

La distanza tra i nostri volti mi permette addirittura sentire il suo respiro andare a tempo con il mio.

Mi godo questa sensazione a me nuova, rimanendo in silenzio ad aspettare una sua mossa.

Ormai siamo vicinissimi e sussulto appena noto la sua mano afferrare una ciocca dei miei lunghi capelli e portarli dietro all'orecchio.

Tutto qui.

Sono negata a nascondere le mie emozioni, per questo si accorge subito del mio sguardo leggermente deluso.

<<Come mai mi fissi con questa espressione?>> scuoto il capo, abbozzando un sorriso <<No, niente... >>

<<Sicura?>> continua a fissare i miei occhi, come se fossero le pagine di un libro aperto dal quale trarre la vera storia <<Sul serio, sto bene>> cerco di convincerlo, ma è testardo e muove la testa in segno di negazione.

<<Non mentire>> mi consiglia, cercando di appoggiare una mano sulla mia spalla. Fallisce nel suo intento, perché mi sposto <<Se dico che va tutto bene, è così!>> sbotto furiosa e me ne pento all'istante.

Me la sono presa per nulla, ne sono consapevole, però è troppo tardi perché sul suo volto si è già dipinta un'espressione triste... ci è rimasto male.

<<Zayn, sc->> comincio a parlare, ma vengo interrotta dal moro <<Tranquilla, non fa niente>> in questa maniera prova a non farmi sentire meno in colpa, ma fallisce alla grande.

Il punto è che io non sono abituata a ricevere attenzioni da un ragazzo, in più - quando sono imbarazzata o in ansia - mi arrabbio facilmente per cose insulse, come in questo momento.

<<D'accordo, allora io vado a preparmi... accomodati pure sul divano>> annuisce soltanto per poi entrare in casa, dopo aver passato tutto questo tempo davanti all'uscio.

Lo scruto mentre toglie il cappello a visiera che porta - come al suo solito - e si siede sul divano.

Successivamente, corro velocemente per le scale e spalanco la porta della mia stanza, cominciando ad indossare i primi vestiti che trovo sull'appendiabiti.

Zayn's pov

Passano una decina di minuti da quando Alexa è scappata al piano superiore a prepararsi e mi accorgo del suo ritorno grazie al rumore di alcuni passi scattanti.

Vedo la figura snella della ragazza in questione apparire nella stanza e ne rimango estasiato.

Un paio di jeans color verde militare ricoprono perfettamente le sue cosce, la maglia nera si intona alla grande con quest'ultimi e gli anfibi neri completano tutto il suo outfit.

Semplicemente fantastica.

<<Oh, Alexa>> solo queste due parole riescono ad uscire dalle mie labbra che si fanno sempre più secche.

Al riguardo, passo la mia lingua sopra ad esse e, senza farlo apposta, successivamente mi mordo pure il labbro - cosa che la fa arrossire tremendamente - .

<<Andiamo?>> propone, cercando di sciogliere l'imbarazzo che si è creato tra di noi <<Certo>> mi dirigo verso la porta per poi aprirgliela, facendo la figura del cavaliere <<Ma grazie>> dice sorridendo facendo nascere un sorriso spontaneo pure sulle mie labbra.

Ecco cosa mi provoca questa ragazza: felicità allo stato puro.

Quando sono in sua compagnia mi dimentico dei miei problemi, è un'ottima amica.

Mentre ci incamminiamo verso scuola parliamo un po', cominciando a conoscere l'un l'altro e i nostri progetti futuri, finendo per raggiungere la nostra meta prima del previsto.

<<Quindi, se non ho capito male, a te piacerebbe diventare una fotografa?>> chiedo ancora dubbioso, dato che negl'ultimi due minuti mi ha elencato una serie infinita di possibili lavori.

C'è da dire - però - che quando ha parlato della fotografia ho visto una luce farsi spazio nei suoi occhi, tale da farmi capire che ci tiene decisamente di più.

<<Esatto! Sin da piccola prendevo le fotocamere giocattolo e mi divertivo a scattare foto in qualsiasi parte. Con il lavoro dei miei genitori, inoltre, ho potuto viaggiare molto e questo ha alimentato la mia passione>> racconta, con il suo solito tono basso.

<<Dato che hai citato i tuoi genitori, parlamene>> commento, visto che sono a corto di argomenti <<Non abbiamo tempo, siamo arrivati... >> risponde, indicando l'edificio davanti a noi <<Facciamo colazione in fretta, altrimenti arriveremo tardi a lezione>> conclude, sviando così l'argomento.

Posso giurare di aver visto il suo sorriso spegnersi appena ho nominato i suoi genitori.

...

Alexa's pov

Appena finiamo la colazione ci avviamo verso la nostra classe ed attendiamo con ansia l'arrivo del professor Philips, l'insegnante di religione.

Intanto Chanel propone di preparare le sedie in posizione circolare così ognuno afferra la sua e - in men che non si dica - siamo già composti <<Oh, che bello! Siete già pronti!>> squittisce tutto contento il signor Philips, appoggiando la pila di libri sulla cattedra <<Senza perdere un secondo in più, diamo inizio all'analisi delle domande... >>

<<Samantha, leggi la quarta>> sposto la mia riflessione al foglio e mi faccio trasportare dalla voce dolce della mia compagnia <<Che differenza c'è tra amore e amicizia?>>

Questa sì che è una bella domanda.

Porto la mano al mio labbro e comincio a torturarlo, presa dall'ansia... sinceramente, non saprei che risposta dare.

In vita mia non ho mai provato amicizia verso nessuno, figuriamoci amore.

Sbuffo cercando di eliminare un po' di tensione e mi massaggio la testa <<Alexa, hai qualcosa da dire? Ti vedo abbastanza in difficoltà>> domanda l'uomo, attirando l'attenzione di tutti i presenti che si girano di scatto a guardarmi.

<<Ehm no, va tutto bene>> cerco di convincerlo, ma data le mia scarsa bravura nella recitazione, falliscono miserabilmente.

<<Perfetto, allora rispondi a questa domanda...>> mi incita ad esprimermi, ma nego visto che - detto schiettamente - non ci tengo a far presente a tutti la mia situazione <<Ne va del tuo voto... >> canzona, serio.

Sbuffo per la seconda volta nell'arco di un secondo e decido di parlare <<Sinceramente sono in difficoltà, perché non ho mai provato nessuna delle due. Sembrerà strano, ma è così. Dai libri ho potuto capire che la parola 'amicizia' sta per affetto reciproco, essere presenti per una persona in ogni circostanza. Ma bisogna provare per credere. Per quanto riguarda l'amore... non esiste un significato, perché va provato e non spiegato. Ecco, secondo me, si differenzia dall'amicizia proprio per questo.>>

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