Capitolo 47
Alexa's pov
Avete presente quel momento in cui preferireste essere da tutt'altra parte? Quello in cui preferireste trovarvi davanti alla persona che odiate di più in assoluto piuttosto che in una situazione come la mia?
Ecco, è ciò che la mia mente sta elaborando e spera di riuscire a farmi volatilizzare nell'arco di qualche secondo.
Sbianco totalmente appena noto la versione leggermente infastidita di Zayn che tiene i pugni serrati ai lati dei fianchi e la mandibola contratta.
Mi alzo di fretta dal letto, senza badare minimamente a Ricky, che sbuffa ed alza gl'occhi al cielo.
Con passo lento avanzo verso il moro, che arretra fino a toccare con le spalle il muro
<<Scusate, tolgo il disturbo.>> commenta acido, tenendo lo sguardo fisso sulle sue scarpe mentre scuote leggermente il suo ciuffo.
<<Non è com - >>
<<Servono davvero spiegazioni? Io penso proprio di no. Buonanotte.>> appena finisce di parlare ci saluta con un cenno del capo e si gira, allontanandosi dalla stanza.
Resto immobile davanti alla porta leggermente socchiusa e lo vedo sparire poco dopo.
Ricky mi raggiunge, appoggiando le mani sulle mie spalle e mi spinge verso l'uscio.
<<Vai e non fartelo ripetere>> dice, spingendomi in avanti.
La mia espressione sconvolta e stranita precede la mia domanda.
<<Perché?>>
<<State meglio quando non litigate, non trovi?>> ribatte quasi ovvio, alzando a ritmo le sopracciglia in alto.
Sorrido ed esito qualche secondo prima di prendere coraggio e raggiungerlo.
Corro rapidamente come mai in vita mia, scorgendo la sua figura dirigersi nella mia stanza, sicuramente per chiamare Josh.
Faccio in tempo a fermarlo prima che apra la porta, bloccando la maniglia.
<<Lasciami>> il suo tono è altalenante, esce quasi come una supplica la sua richiesta.
<<Parliamone. Che ti prende?>> chiedo prima di mettere una mano sul suo petto, per spostarlo leggermente indietro.
<<Hai sentito quello che ti ho chiesto?>> esordisce spazientito <<Sì, ma non me ne frega nulla. Dimmi che succede>> spiego frettolosamente.
<<Dopo quello che ho visto, hai anche il coraggio di venirmi a domandare una cosa del genere?>> alza le mani per aria, ingigantendo la realtà dei fatti.
<<Ti sto dic - >>
<<Non è come penso, vero? Ti ho vista con i miei stessi occhi.>> scandisce bene le parole, aumentando il tono della voce.
Una delle professoresse del nostro piano esce dalla stanza, facendoci segno di andarci piano.
<<L'hotel non è nostro e ci sono altri residenti>> comunica e noi annuiamo in risposta <<Ci scusi, levo il disturbo all'istante ed Alexa farà lo stesso.>>
La nostra insegnate rientra nella sua camera e fermo il moro dal polso, prima che possa scapparmi ancora.
<<Io e te non c'è ne andremo da qui finché non avremo sistemato questo fraintendimeno.>> affermo decisa, puntandogli un dito contro.
Busso alla porta di fronte a noi e - passati due minuti abbondanti - Brook mi accoglie con un sorriso.
<<Wow, avete risolto?>> domanda indicandoci insieme.
<<No e ti dirò di più: questa testa vuota mi ha trovata molto vicina a Ricky mentre lo stavo salutando con un innocente bacio sulla guancia ed ha pensato bene di insinuare cose che non stanno né in cielo, né in terra. Ci rendiamo conto?>> spiego velocemente alla mia amica, che ci fa segno di entrare.
Passo per prima, buttando la felpa sul letto e saluto Josh con un gesto veloce della mano.
<<Certo che te le vai proprio a cercare!>> mormora il migliore amico di Zayn, spingendolo scherzosamente.
<<Chi mi da la certezza che prima del mio arrivo non si siano baciati, se non di più?>> strabuzzo gl'occhi sperando di aver sentito male.
<<Cosa?>> ruoto il capo verso di lui, fulminandolo all'istante <<Okay, qui le cose si mettono male e non voglio di certo assistere alla rissa. Andiamocene subito... >> propone Josh, prendendo per mano la sua ragazza.
Non mi importa né di salutarli, né di chiedergli dove hanno intenzione di andare: in questo momento sono attraversata da una rabbia incontrollabile.
<<Ti conviene ritirare tutto ciò che hai appena detto>> lo metto in guardia, avvicinandosi pericolosamente a lui.
Zayn, d'altro canto, prende posto sopra al letto - dopo essersi sfilato il maglione di lana - .
<<Pensi veramente quelle cose di me?>> porto l'attenzione verso il basso, fissando incessantemente le mie unghie, non appena mi siedo nella zona opposta alla sua sul materasso.
Gl'occhi si bagnano secondo dopo secondo e sento una lacrima solitaria abbandonare le mie iridi verdi, per poi scorrere lungo la mia guancia.
Se n'è sicuramente accorto e per questo avanza con uno scatto verso di me, ma non voglio cedere subito.
<<No, non possiamo risolvere così>> lo ammonisco.
Annuisce.
<<Non volevo dire quelle cose, sai come sono fatto>> sussurra <<Da ieri mi sei sembrato un'altra persona, se devo essere sincera>> ammetto senza tanti peli sulla lingua <<Lo stesso vale per te.>>
<<Cosa avrei fatto di male? Sentiamo... >> incrocio le braccia al petto e mi appoggio meglio alla spalliera, pronta a beccarmi uno dei suoi solito discorsi intitolati 'Alexa e Ricky'.
<<Perché hai scelto lui?>> va dritto al punto, strofinando la mano sulla barba corta <<Non posso?>>
<<Ti ho chiesto questo? Non penso proprio. Voglio solo sapere il motivo>> si addolcisce alla fine, mostrandomi i suoi occhi scuri.
<<È passato un sacco di tempo dall'ultima chiacchierata con lui e mi sembrava giusto scambiare due parole insieme. Questo in riferimento al piccolo viaggio fino all'aeroporto di Leeds.>>
A queste mie parole, abbassa il capo.
<<Il tragitto che avevo pensato di fare insieme a Ricky sarebbe stato il più breve: dopo quella mezz'oretta sarei tornata a stare con te, ma hai pensato bene di sostituirmi in fretta con Lucy, perciò ho decido di non disturbarti ulteriormente.>>
Muto e con la bocca aperta, ecco la sua reazione.
Passa la lingua sulle sue labbra leggermente screpolate e rilascia quache sospiro.
<<Scu - >>
<<Non servono le scuse. Comincia a dare peso alle parole che dici, non sei stato per niente educato. Tu e Lucy avete passato i giorni e le notti intere a baciarvi qualche tempo fa, perciò non vedo tutta questa protezione nei miei confronti, considerando che gli ho lasciato un semplice bacio sulla guacia.>> valuto, ricordandomi della sua esperienza passata.
<<Non lo nego, ma c'è una lieve differenza: io e lei stavamo insieme, mentre tu e Ricky no. Ed è questo che mi fa infuriare. Si sta prendendo troppa confidenza ed io odio dividere le cose con gl'altri.>>
Lo fisso storto, non appena conclude il suo discorso.
<<Oh, quindi io sarei un oggetto?>> sbatte il palmo della mano sulla fronte, maledicendosi a bassa voce.
<<Intendo dire che non voglio dividere la mia fronte di felicità con nessuno. È questo che mi ha fatto scattare prima e succede ogni volta qualche individuo maschile si avvicina a te: potrò sembrarti possessivo, ma sinceramente poco mi importa. Provo determinate emozioni con te che non sono lontanamente paragonabili a tutti i poveri sentimenti che ho sentito con le altre ragazze di cui mi sono invaghito. Sì, hai capito bene... è arrivato il momento della resa dei conti. Sono ormai passati molti mesi e non posso nascondere quel pizzico di attrazione - non solo fisica, chiariamoci - che provo verso di te. Mi fai sentire vivo, cavolo se è così. Ogni volta che ti vedo, tutto il resto scompare e non riesco a trovare una cosa più bella di te nei paraggi. Ho notato col passare del tempo che nella mia vita non ho nessuna persona stabile, ma da quando ci sei tu ogni mio pensiero è svanito: ci siamo solo io e te, per sempre. Non so quanto durerà, ma sono pronto a buttarmi nel vuoto a braccia aperte se solo vorrai accompagnarmi.">>
Sento il cuore martellare velocemente dentro al mio petto, facendomi mancare quasi l'aria.
È stato tutto così immediato ed inaspettato.
Non me lo sarei aspettata e per questo mi ritrovo impreparata.
<<Io veramente non so cosa dire... >> sussurro imbarazzata, portando un dito tra i denti <<Fidati, non ce n'è di bisogno. Ho in mente qualcosa di meglio da fare, decisamente.>>
Ed il fatidico bacio arriva, non calcolato come il resto del suo discorso.
Nel momento un cui le sue labbra si uniscono magneticamente alla mie perdo la cognizione di qualsiasi cosa, come se il mio corpo si fosse azzerato completamente.
So bene di non essere risultata romantica quanto lui, però ho intenzione di sdebitarmi proprio con questo contatto tanto desiderato.
Porto istintivamente le braccia attorno al suo collo, costringendolo ad alzarsi dal letto per raggiungermi poco più avanti.
Prendo le redini in mano e comincio a guidare la mia lingua verso l'esplorazione della sua bocca, che sa di fumo.
Le sigarette, il suo rimedio contro lo stress.
<<Devi promettermi che smetterai di fumare>> sussurro affannata, staccandomi leggermente dalle sue labbra.
<<Ma m - >>
<<Non voglio vederti morire lentamente con quello schifo. Ti stai rovinando e non posso permettertelo.>> esordisco mentre massaggio leggermente i capelli <<Se ti renderà serena, lo farò.>>
Sorrido soddisfatta e poi riprendo ciò che ho interrotto.
Afferro a coppa il suo viso e lo bacio lentamente, dando dei soffici contatti a stampo tra le nostre labbra.
Appena lo sento mugugnare, approfondisco.
La sua presa si fa possente lungo i miei fianchi e strofina i suoi palmi lentamente, facendomi rilassare.
Nella mia testa regna un sacco di confusione, quello sicuro, ma di una cosa sono certa: sto cominciando a provare qualcosa per questo ragazzo dal cuore d'oro.
Qualcosa che - solitamente - non si prova per un amico.
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