Capitolo 44
Alexa's pov
Ed ecco che il problema bussa alla porta: come faccio a spiegare a Zayn che io e Ricky ci siamo trovati solo per studiare?
Ovviamente nella sua domanda si capisce benissimo che spera nella inesistenza di un secondo fine nel nostro incontro e mi affretto a sostenere questa ipotesi.
<<Ti prego, non pensar male. Abbiamo studiando finora chimica e non ci siamo accorti dell'orario, perciò se ne sono andati tutti e noi siamo rimasti chiusi dentro alla scuola... saresti disposto a venire a salvarci?>> la mia richiesta risulta parecchio titubante, per il fatto che sto morendo dalla paura di questo posto buio e chiuso.
<<Oh, ora si mette a fare anche il poliziotto di turno... >> commenta di sottofondo Ricky, facendosi sentire ovviamente dal moro che sta in chiamata con me.
<<Cosa vuole da me quel cretino? Metti il vivavoce per favore>> lancio uno sguardo fulminante al ragazzo al mio fianco, sapendo che ha dato inizio ad una guerra.
<<Zayn, non m - >>
<<Fallo.>> sorpresa ed intimorita dal suo tono, eseguo il suo ordine.
<<Ecco, parla pure>> informo, sedendomi a terra e portando una mano al viso.
<<Ascoltami bene, caro Ricky, so qual è il tuo gioco: hai approfittato del mio precedente distacco con Alexa, facendola affezionare a te, ed ora vorrai farti avanti. Mi dispiace deluderti che non andrà così.>> afferma deciso Zayn, facendomi rabbrividire con le sue parole.
<<E chi saresti tu per dirmi cosa fare o meno con lei?>> ribatte.
Strabuzzo gl'occhi e ruoto il capo verso Ricky, che mi mostra un ghigno divertito.
<<Questi non sono affari tuoi>> dice dal canto suo, mostrando un tono acido e poco propenso a creare un'amicizia con Ricky <<Sono d'accordo con te su questo, ma qualcuno al mio fianco potrebbe gradire una tua rivelazione... >> pizzico leggermente un lembo della pelle del suo avambraccio, non volendo tirare fuori proprio quel determinato argomento.
<<Se Alexa vorrà delle spiegazioni, sarò disposto a dargliele... solo a lei ed in privato.>>
La sua decisione mi lascia di stucco, non mi sarei decisamente aspettata questo da parte sua.
<<Tigre, non devi segnare il tuo territorio? Quale momento migliore di questo?>> sorrido dopo la battuta di Ricky, camuffando la mia risata con la manica della maglia nera che indosso.
<<Non provocarmi... >> biasica il moro, sicuramente tenendo a bada i bolletti spiriti <<Non prendo ordini da nessuno, Zayn.>> mette in chiaro il mio amico, portando entrambe le mani all'interno delle tasche del suo giaccone per poi appoggiarsi per bene con le spalle al muro.
<<Guarda, mi sono veramente stancato di te e delle tue frecciatine! Se ti va bene perfetto, altrimenti sono fatti tuoi. Dico solo che lei merita una persona seria al suo fianco, no - >>
<<Oh, quindi uno come te?>> come pochi istanti fa, mi rivolgo a Ricky ancora più sorpresa e sbigottita di prima.
Alzo le braccia al cielo, maledicendolo mentalmente per aver insinuato una cosa simile.
Zayn dall'altra parte tace, probabilmente imbarazzato dalla situazione creata.
<<Malik, mettiti l'anima in pace. Non te la porterò via... >> il ragazzo dagl'occhi azzurri mi fissa divertito, sussurrandomi un 'Prova a dirmi che non è pazzo di te'.
Arrossisco ed abbasso lo sgaurdo, spostando di conseguenza anche i capelli davanti al viso così da nascondere le mie gote dipinte di un leggero accenno di rossore.
<<E perché mi hai fatto arrabbiare, provocandomi con frasi che esprimevano un interessa spinto ad una futura relazione nei confronti di Alexa?>> chiede il moro, con un tono decisamente più rilassato ed a suo agio rispetto a prima.
<<Semplice, volevo renderti pan per focaccia. Se ci pensi bene, tu hai fatto lo stesso con Lucy... ho solo invertito i ruoli ed il gioco è fatto>> mi complimento con Ricky, stringendo energicamente la sua mano con la mia <<Te la farò pagare... >> mormora Zayn, rilasciando alcuni sospiri di solievo <<Sì sì, comincia pure dopo il nostro salvataggio.>>
...
<<Zayn, apri questa dannata porta al più presto!>> sbotto nervosa, non potendo più di stare chiusa dentro a questa stanza per un secondo in più.
<<Ci sto provando, così mi metti solo un'ansia pazzesca>> si difende, continuando a smanettare il più possibile la serratura bloccata.
<<Scusa, ma quelle chiavi di chi sono?>> domando dopo aver ragionato sul fatto che nessuno possiede quelle della scuola <<Le ho prese in prestito... >> spiega, cambiando di tanto in tanto la chiave per provare con quella successiva.
<<Vuoi dirmi che le hai rubate?>>
<<Alexa, ho detto che le ho prese in prestito>> continua, non facendomi capire ancora granché.
<<Essere amici del responsabile porta a dei vantaggi, delle volte>> continua.
<<Certo che, oltre a darti le chiavi, poteva benissimo insegnarti come si usano e a quale stanza corrispondono>> dice Ricky, facendomi scoppiare in una fragorosa risata <<Giuro, se non ci fosse di mezzo Alexa, prenderei in considerazione l'idea di tornarmene a casa e riprendere sonno>> annuncia Zayn, aumentando le mie risate.
<<Calmatevi, grazie>> ammonisco tutte e due, non volendo fare alcuna distinzione.
Nonostante sia tutto chiuso, l'aria che circola è sempre si fa sempre più fredda e comincio a rabbrividire.
<<Aspetta, vieni qui... >> Ricky, notando la mia situazione, avanza verso la mia figura fragile e tremolante per poi cingere le sue braccia attorno ai miei fianchi.
Il calore del suo corpo si unisce al mio, scaldandomi poco a poco.
Porta il viso tra i miei capelli, dove lascia qualche bacio qua e là, cullandomi con movimenti regolari che oscillano da destra a sinistra, capaci di trasportarmi in una dimensione estranea.
Tutto questo termina nell'esatto momento in cui Zayn riesce a sbloccare la porta, rimanendo pietrificato appena nota me e il ragazzo dagl'occhi azzurri abbracciati.
Lentamente sciolgo la presa dal mio ventre, prendendo le gusto distanze.
<<Bene, penso di aver concluso il mio lavoro qui... >> valuta il moro, portando l'attenzione verso l'uscita <<Grazie>> sussurro, ricevendo un cenno positivo dal suo capo.
<<Forza, torniamocene a casa>> propone Zayn, senza degnarmi di uno sguardo.
Faccio segno a Ricky di seguirmi e ci dirigiamo con calma verso le rispettive case a piedi, dal momento che nessuno possiede ancora la patente.
Fortunatamente ha smesso di piovere e questa è l'unica cosa positiva, visto che una tensione insostenibile ci travolge.
Dopo un bel po' di strada arriviamo a casa di Ricky.
<<Grazie mille Alexa per l'aiuto, a domani>> per salutarmi lascia un bacio sulla mia guancia e mi abbraccia frettolosamente <<Ah, grazie anche a te>> si rivolge a Zayn senza la solita freddezza, anzi con uno spirito di gratitudine nei suoi confronti <<Non c'è di che!>>
Detto questo, ci volta le spalle e riprende a camminare, sparendo dentro casa sua.
Fuori uno.
Temo di aver combinato un piccolo guaio prima, all'entrata della scuola, e per questo sono abbastanza agitata.
Mi limito a continuare il mio tragitto verso casa, sperando che Zayn in qualche modo mi dia la possibilità di parlare per spiegargli la realtà dei fatti.
Sono così persa tra i miei pensieri che non noto la pozzanghera d'acqua a terra e la becco in pieno.
<<Oh, grandioso! Ci mancava solo questa>> asserisco, spostandomi direttamente da quella zona.
Appena mi accorgo che ormai le mie scarpe sono cosparse di un liquido marrognolo porto le mani tra i capelli.
<<Non sono ridotte tanto male, ho visto di peggio in giro>> dice Zayn, cercando di svalutare enormemente l'accaduto.
Gli mostro un sorriso, nato anche dal fatto che il suo tono non mostra alcun rancore o altro, e mi rassereno parecchio.
Dopo aver alzato di qualche centimetro i miei pantaloni, continuo a camminare al fianco di Zayn.
Nessuno dei due ha intenzione di parlare e questo è strano per noi, perché tra battute e risate non riusciamo mai a stare in silenzio.
<<Allora, tra te e Ricky?>>
Come non detto.
Non sa trattenere ciò che gli provoca scompiglio dentro di sé, perciò me lo sarei dovuto aspetterei un intervento da parte sua, prima o dopo.
<<Tra me e lui non c'è nulla. Hai sentito quello che ha detto al telefono?>> domando, guardandolo di sfuggita <<Certo, tutte le sue baggianate le ho sentite. Ora sto chiedendo a te di dirmi la verità, visto che credo solo alle tue parole>> ammette tranquillo, incrociando le braccia al petto per poi rallentare.
<<Ogni cosa che ha detto è vera: non provo alcun interesse per quel ragazzo>>
<<E lo abbracci senza un motivo?>> ribatte col sopracciglio sollevato.
<<È un mio amico, sono libera di farlo. Se devo essere sincera, è stato lui ad abbracciarmi, perché avevo leggermente freddo là dentro>> spiego, senza tanti problemi <<Quindi i suoi abbracci valgono quanto i miei?>> non capisco dove vuole andare a parare, sembra tutto così insulso.
<<Dio, Zayn, cosa importa? Ti prego, non rendere una questione di stato ogni piccolezza che vedi>> lo prego, sapendo che è tentato dal farlo <<Hai ragione, sono affari tuoi>> ammette, alzando le spalle verso l'alto.
<<Quindi anche tuoi... >> rispondo, citato una frase detta qualche mese fa da lui stesso a Ricky.
<<Vedo che ricordi perfettamente ciò che dico... >> sussurra e giuro di aver visto un luccichio particolare sui suoi occhi <<Do peso alle parole e poi le porto dentro al cuore, com'è giusto che sia>> preciso, mostrandogli un sorriso.
Passo dopo passo arriviamo a casa sua ed in lontananza scorgo la mia.
<<Zayn, grazie per essere venuto ad aiutarmi>> ripeto, nonostante io l'abbia già ringraziato un centinaio di volte in tutto questi tempo <<Non preoccuparti, il dovere mi ha chiamato.>>
Nonostante casa sua sia alla nostra sinistra, lui continua a camminare dritto.
<<Ehi, guarda che sei arrivato>> gli faccio presente, indicando la sua abitazione <<Lo so, ti voglio accompagnare fino alla fine. Non si sa mai, dal nulla potrebbe sbucare qualche malintenzionato... >> mormora sicuro della sua idea.
<<Non c'è bisogno, hai fato abbastanza per me... vai pure dalla tua famiglia>> afferro il suo polso e lo trascino verso la porta.
Inizialmente pone resistenza, ma poco dopo - capendo che non può vincere contro una testarda come me - si lascia trasportare.
<<Ti auguro una buona notte e grazie ancora per tutto quello che hai fatto per me>> lascio un bacio sulla sua guancia e lo abbraccio, portando le dita tra i suoi capelli <<Se mi ringrazi un'altra volta, non ti rivolgerò la parola per il resto della settimana>> mi ricatta, dopo essersi staccato.
<<Non saresti capace di farlo>> canzono fiera, fingendo ovviamente <<Mai dire mai... >> sussurra al mio orecchio.
Apro la bocca presa dallo stupore e lo colpisci leggermente sul petto.
<<Vai che si è fatto tardissimo>> afferra il mio viso a coppa tra le sue mani, per poi avvicinarlo alle sue labbra.
Appoggia quest'ultime sui miei zigomi e rimane lì a stampare una serie infinita di piccoli baci.
<<Carini>> sussurra una terza voce, che si rivela essere Waliyha.
Mi stacco imbarazzata, perché mi sento a disagio a compiere certi gesti davanti agl'altri.
<<Ehi, non ti avevamo sentita aprire la porta>> dice Zayn, prima di portare una mano attorno alle spalle della sorella <<Chissà il perché... >>
Come da copione, arrossisco un'altra volta.
<<Okay, penso che per oggi i momenti imbarazzanti siano bastati per tutti. Forza, a letto signorina>> suggerisce il moro, ricevendo una smorfia dalla minore - contraria alla sua decisione - .
<<Ciao Alexa>> scuote la mano verso la mia direzione e poi se ne va, dopo aver ricevuto lo stesso da me.
<<Be', allora vado. Buonanotte!>> arretro fino a scendere gli scalini, giungendo con i piedi sull'asfalto bagnato <<A domani.>>
Il suo sguardo non si stacca dal mio nemmeno a volerlo, ma purtroppo devo avviarmi verso casa, interrompendo la visione con gl'occhi scuri magnetici che mi hanno ammaliata.
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