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Capitolo 27

Alexa's pov

Come sempre, è appena terminato un altro - a parer mio - cortissimo weekend.

Ultimamente i compiti in classe e le interrogazioni sono sempre di più e questo non fa che aggravare il mio livello di stanchezza.

Per quanto riguarda l'andamento della situazione generale devo ammettere che si sono calmare le acque: ancora nessun litigio o incomprensione con nessuno, perciò sono particolarmente sollevata.

Dei miei genitori non so nulla, sono ancora in viaggio e torneranno per la fine di novembre da quanto ricordo... raramente mi arrivano messaggi da parte di mia madre e in quelle poche righe o leggo che stanno bene entrambi, o mi sbatte in faccia le foto delle varie località visitate.

La invidio solo per questo.

Data la mia innata passione per la fotografia, durante i viaggi sono riuscita a scattare foto sufficienti da tappezzare tutta la mia stanza: molte sono appese lungo un filo luminoso che sta sopra alla spalliera del mio letto e sono messe in ordine cronologico, da pignola quale sono.

Una delle mie preferite rimarrà per sempre il tramonto sulle coste della California: il modo in cui il cielo cambia sfumatura, da un azzurro chiaro al rosso aranciato, mi fa mancare il fiato.

L'acqua cristallina riprende in alcuni tratti i colori del cielo, poiché vengono riflessi su quest'ultima, e le onde si scontrano dolcemente sulle coste rocciose provocando il suono di un dolce fruscio.

Al solo ricordo, rabbrividisco.

<<Alexa, ci sei?>> mi richiama con voce dubbiosa Brook, mentre sventola su e giù la sua mano ripetutamente, fino a quando mi riprendo e torno alla realtà <<Scusa, mi sono persa tra i miei pensieri>> spiego velocemente e passo la mano tra i miei capelli lisci.

<<Più precisamente, cosa ti tiene così occupata?>> con gesto veloce indico le foto svolazzanti dietro di lei <<Siamo sicuri?>>

<<Direi>> scoppio in una fragorosa risata insieme alla mia amica, dopodiché la vedo alzarsi e andare ad afferrarne una <<Sai, vorrei visitare qualche nuovo posto>> sussurra lentamente, accarezzando intanto l'immagine e segna il contorno del paesaggio raffigurato.

<<Se fosse per me partirei subito, ma sai che la scuola ci frena>> suggerisco con tono dispiaciuto <<Be', ma una scappatella il fine settimana si potrebbe fare>> propone, mentre alza e abbassa le sopracciglia un paio di volte.

<<E dove andremo, noi povere disgraziate, senza un trasporto?>> esordisco con fare ovvio, ottenendo uno sbuffo da parte della mora <<Ah, ma devo spiegarti sempre tutto io? Cara mia, esistono i mezzi pubblici o semplicemente degli accompagnatori... >>

Mi butto con la schiena sul letto e scoppio a ridere a casa del gesto scattante che fa con la mano sui capelli, spostandoli quindi dietro alle spalle non appena termina la sua frase.

<<Che ti prende oggi? Ridi per ogni cosa che faccio o dico!>> scatta ironica, prima di buttarsi sopra di me con nonchalance <<Non sei un peso piuma, perciò ti chiedo gentilmente di lievitare... sempre se non hai intenzione di soffocarmi>> la informo prima di farle il solletico ovunque, così da riuscire a portare a termine il mio obiettivo.

<<Quanto sei melodrammatica>> canzona,
prima di ritornare in piedi davanti a me. Si sistema la maglia e successivamente i leggings neri che ricoprono le sue gambe corte.

<<Come vanno le cose con Josh?>> domando di punto in bianco, cambiando discorso <<Bene grazie! Se devo essere sincera, sono rimasta più che stupita da questa conoscenza: lo definivo un tipo superficiale, però mi sono ricreduta. Si è rivelato generoso e timido... certo, delle volte se ne esce con delle battute squallide, ma infondo è un ragazzo e non lo biasimo.>>

<<E sentiamo cosa provi per lui?>> continuo l'interrogatorio curiosa, mentre appoggio la testa sulle mie ginocchia che tengo unite dalle mani <<Quello che provi tu per Zayn>> sbianco a quella sua affermazione e mando giù della saliva con molta difficoltà, come se fosse pesante quanto un macigno, e dopo aver esitato qualche secondo mi decido a parlare.

<<Allora è solo affetto! E io che pensavo fossi innamorata di lui>> concludo, prima di darle un colpetto scherzoso sulla spalla che la fa barcollare un po' <<Ho detto come te e Zayn>> ripete, calcando maggiormente i soggetti della frase.

<<Ancora con quella storia? Eh dai, pensavo l'avessi superata! Siamo migliori amici, se proprio devo etichettarlo, nulla di più e nulla di meno>>
<<Basta con le scemenze, Alexa. Ti voglio bene e lo sai, ma alla storia dei migliori amici ormai non ci crede più nessuno: ho visto come ti guarda in classe, o nei corridoi, o quando siete insieme e ti assicuro che gli brillano gl'occhi, cosa che non succede con Lucy. Perciò, ascolta la cara e vecchia Brook. Posso affermare che vi state prendendo una cotta ed è palese... vorrei darti solo un consiglio: non cercare di nascondere i tuoi sentimenti, perché non è così che si risolvono le cose. Affronta tutto a testa alta e con grande determinazione e vai a prenderti quello che vuoi.>>

Ascolto tutto il suo discorso senza fiatare, proprio perché non ho nulla dire - oltre al fatto che non voglio fermarla - .

<<Partendo dal fatto che io non sono inn- >>
<<Eh no, se inizi così stai già mentendo a te stessa... mi spieghi perché non lo vuoi ammettere?>> si avvicina maggiormente a me, afferra le mie mani tra le sue e le stringe <<Brook, non è come credi>> le sussurro senza staccare lo sguardo dal basso, così da evitare ogni contatto con i suoi occhi - che sicuramente mi staranno fulminando - .

<<E allora come me li spieghi gl'abbracci, gli sguardi e le parole che vi scambiate? Mi hai raccontato delle frasi che ogni tanto ti sussurra e ho il ricordo stampato nella mente della tua faccia: eri tremendamente felice mentre me lo dicevi, cavoli! Quindi ti prego, pensaci almeno, perché quelle che dico non sono parole buttate al vento>> incapace di ribattere, me ne sto in silenzio trattenendo le lacrime che bussano ai miei occhi come per chiedermi il permesso di poter scorrere lungo i miei zigomi.

Involontariamente stringo la sua mano, più forte di prima, cosa che la fa allarmare di colpo <<Che succede Alexa?>> mi limito a scuotere la testa, ma la ragazza davanti a me è così testarda che prende il mio viso tra le mani e lo alza verso l'alto <<Piangi. Ci sono io qui.>> come da copione, scoppio in un pianto liberatorio che mi porta ad abbracciare di colpo la mia amica, che ricambia la stretta sin dal primo istante.

E restiamo così, unite tramite questo gesto caloroso capace di abbattere ogni singolo muro tra di noi.

...

<<Allora ragazzi, io e Alexa abbiamo pensato di andare al mare questo fine settimana... vi andrebbe di accompagnarci?>> Zayn e Josh ci fissano increduli, come la sottoscritta d'altronde.

Brook ha avuto la fantastica idea di chiedere aiuto proprio a loro due, nonostante i miei continui commenti totalmente contrari alla sua decisione.

I ragazzi si lanciano un'occhiata e dopo aver alzato entrambi le spalle verso l'alto, annuiscono <<Perché no>>
<<Perfetto, allora più tardi ci metteremo d'accordo per gl'orari ed il resto... ora scappo in classe, buona giornata a tutti!>> Brook mi lascia un bacio volante e corre spedita fuori dalla stanza.

<<Amico, vado un secondo da Morgan... >> lo avvisa Josh, prima di passare accanto al moro per raggiungere il nostro compagno.

Senza aggiungere altro, mi appoggio al termosifone che sta proprio davanti al mio banco e mi beo di questa sensazione di calore che inonda il mio corpo <<Pronta per cominciare una nuova settimana?>> chiede Zayn, prima di posizionarsi affianco a me.

Mi giro velocemente e lo fulmino con gl'occhi <<Come non detto, è lunedì per tutti>> alza le mani in segno d'arresa, facendomi scappare una piccola risata.

<<Saremo solo noi quattro al mare?>> domanda curioso e successivamente sfila l'anello lungo il pollice e comincia a giocarci <<Sì, perché?>>
<<Curiosità>> sento il suo tono affievolirsi sempre di più, come se fosse deluso dalla mia risposta <<Se hai paura di sentirti solo, puoi far venire Lucy>> gli suggerisco e subito vedo i suoi occhi illuminarsi.

<<Sul serio?>> pronuncia stupito, volendo un'ulteriore conferma da parte mia <<Certo>> mormoro, cercando di essere il più credibile possibile <<Glielo chiederò allora... >>

Un colpo basso, ecco cosa ho appena ricevuto.

Annuisco e poco dopo la professoressa entra in classe, così Zayn si dirige al suo posto, ma lo blocco dal polso <<Quasi dimenticavo: in quel caso, non contate sulla mia presenza>> sputo acida prima di mollare la sua mano e andarmene in modo da lasciarlo lì, inerme e senza parole.

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