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Capitolo 25

Ho sentito alla televisione del terremoto: sono vicina a tutti quelli che hanno sentito la forte scossa, spero che voi e la vostra famiglia stiate bene🙊❤

Detto questa, buona lettura

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Alexa's pov

La frase ad effetto del professore fa colpo, infatti lascia a bocca aperta l'intera classe.

Un applauso generale risuona nella stanza, facendo soridere il signor Philips <<Ha la mia stima, è un grande!>> esulta Josh, mentre si alza dalla sua postazione per avvicinarsi all'insegnante e gli stringe la mano, come per congratularsi del suo discorso.

<<Mi fa piacere ricevere tutto questo da voi, vuol dire che probabilmente ho lasciato il segno con questa lezione>>
<<Eccome>> ammetto, sfoggiando uno dei miei sorrisi migliori.

Ottengo un cenno col capo da parte del professore <<Bene, alla prossima ragazzi!>> si congeda velocemente prima di sparire dalla stanza - dopo aver aspettato l'annuncio della fine dell'ora tramite il suono della campanella - .

Resto immobile con le mani incrociate al petto, ripensando alle parole appena pronunciate dal signor Philips: bisogna dare sempre il massimo, ma io lo sto facendo?

Una scia calda e profumata di menta colpisce i mie occhi - facendomeli chiudere all'istante - spazzando via così tutte le mie domande <<Bella addormentata, a che pensi?>> Ricky si fa spazio lungo la mia visuale, beccandosi una linguaccia da parte mia per via del modo in cui ha attirato la mia attenzione <<Niente di che, mi ero incantata a guardare la parete.>>

Annuisce soltanto, ritenendo vera questa mia palese bugia.

Successivamente si avvicina con la sedia al mio banco <<Allora, cosa faremo per il lavoro di scienze?>> strabuzzo gl'occhi a questa sua domanda improvvisa. Me ne sono proprio dimenticata.

<<Oddio, abbiamo la presentazione tra soli de giorni! Dobbiamo per forza trovarci oggi, perché ho parecchi impegni segnati per le prossime quarantotto ore>> la mia proposta risulta più come un'imposizione, ma non ho altra scelta.

<<Ti va di raggiungermi a casa verso le tre?>> senza pensarci due volte annuisco e subito dopo vedo la figura di Zayn alzarsi dalla sua postazione, per poi andarsene.

E ora che gli prende?

Lo fermo dal polso e rimango sbalordita quando non esita a fermarsi per rivolgermi lo sguardo <<Come mai te ne vai?>>
<<Devo andare da Lucy>> mi informa velocemente, mentre alza le spalle verso l'alto <<Sicuro di star bene?>> domando confusa, sciogliendo la presa sul suo polso.

<<Sì, voglio solo andare dalla mia ragazza>> un leggero formicolio invade la mia mano, tanto da farmela chiudere in un pugno stretto <<Va bene>> detto questo, torno a rivolgere l'attenzione su Ricky, lasciando il moro alle mie spalle.

Sbuffo silenziosamente prima di rivolgere un dolce sorriso al ragazzo davanti a me, connettendomi nuovamente con la mente al pomeriggio che mi aspetterà.

...

<<Brook, se non mi lasci andare subito, rischio di arrivare in ritardo e sinceramente non abbiamo tempo da perdere - senza offesa - .>> le spiego velocemente, mentre sistemo lo zaino sulla spalla destra.

Cammino con passo felpato fino a casa di Ricky - dato che non dista molto dalla mia - ed intanto intrattengo questa conversazione al cellulare con la mia migliore amica <<Come siamo acide oggi, qualcosa è andato storto?>> domanda, interrompendo d'un tratto ogni mio movimento.

M schiarisco la voce <<Non sono acida e no, va tutto liscio come l'olio.>>
<<Farò finta di crederti solo perché devi andare da Ricky e io da Josh... >> man mano che giunge al termine della sua frase abbassa il tono della voce, facendomi rimanere a bocca aperta.

<<Signorina, cosa mi stai nascondendo?>> chiedo con tono ironico, ottenendo da parte sua una fragorosa risata <<Ehm, niente di che... un'uscita tranquilla con il tuo compagno di classe>> dice di fretta.

Nonché migliore amico di Zayn, aggiungo nella mia mente.

Cerco di non darci tanto peso e rilascio un urletto dalla gioia <<Come sono contenta! Più tardi mi darai tutti i dettagli... ora - perdonami - devo andarmene per forza, altrimenti non combineremo nulla entrambe>>
<<A dopo>> esordisce, prima di mettere fine a questa conversazione telefonica, durata alla fine dei conti un'oretta abbondante.

Ripongo il cellulare all'interno della tasca laterale del mio cappotto e senza sprecare altro tempo prezioso raggiungo la porta della casa di Ricky.

Busso un paio di volte e mi sistemo i capelli prima di scorgere la sua figura davanti a me <<Benvenuta, accomodati pure>> mi fa segno con la mano di entrare.

Timidamente faccio come dice e mi avvicino a lui <<Tutto bene?>> domanda dopo aver chiuso la porta alle mie spalle, rompendo il silenzio imbarazzante che si era creato tra di noi <<Leggermente infreddolita, ma tutto sommato bene... te invece?>>
<<Non c'è male.>>

Annuisco debolmente e mi limito ad appoggiare lo zaino a terra, in modo da potermi levare con facilità il cappotto, per poi appoggiarlo sull'appendiabiti che si trova alla mia sinistra <<Seguimi pure in cucina... >>

Dopo aver ripreso in mano lo zaino lo seguo e ci accomodiamo attorno al tavolo rotondo, dando inizio a questo lunghissimo pomeriggio lavorativo.

...

<<Okay, ce l'abbiamo fatta... non mi sembra neanche vero!>> esclama Ricky, mentre si passa la mano sugl'occhi e successivamente tra i capelli <<Siamo stati dei grandi, siamo riusciti a completare il tutto in un pomeriggio solo>> mormoro, facendo i complimenti ad entrambi.

<<Purtroppo si è fatto tardi ed io devo tornare a casa... >> valuto, cominciando intanto a sistemare il mio materiale all'interno dello zaino, dopo aver lanciato un'occhiata all'orologio <<Ti va di restare? Tempo per una pizza... >> propone, dopo aver bloccato la mia mano con la sua.

<<No, non vorrei disturbare ulteriormente... in più, ho un leggero mal di testa e la soluzione migliore in questo caso è solo un lungo riposo>>
<<Se la metti così... >> alza le braccia verso l'alto, in segno di arresa.

Sistemo tutta la confusione che avevamo creato nel frattempo e mi dirigo verso la porta <<Be', ci vediamo domani>> sussurro flebilmente, posando un veloce bacio sulla sua guancia prima di andarmene via.

<<Alexa... >> la sua voce squillante attira la mia attenzione e di conseguenza mi giro verso di lui, che corre spedito per raggiungermi <<Grazie per la compagnia>> la sua voce roca mi fa venire i brividi <<Grazie a te>> rispondo imbarazzata, a tal punto che sento le guance andare a fuoco.

Noto all'istante che il ragazzo si accorge del mio stato attuale, perché sorride leggermente.

Cerco di nascondere con i capelli il colorito del mio viso - ma non ci riesco - , perciò mi limito ad avviarmi il più veloce possibile verso la mia abitazione.

Infilo le cuffiette all'orecchie e mi lascio cullare dalle dolci note della mia playlist, mentre giro per le strade di Bradford.

Mi perdo a guardare a destra e a sinistra tutte le abitazioni del mio quartiere, fermandomi però quando arrivo davanti a casa di Zayn: noto la figura del moro - sulle scale dell'entrata - mentre parla con una ragazza, che non è Lucy.

Non so quale parte del mio corpo mi spinge ad avviarmi verso di loro, ma lo faccio.

Con passo lento e silenzioso mi avvicino, attirando subito l'attenzione di Zayn <<Alexa, che ci fai qui ?>> domanda titubante, ma soprattutto curioso <<Stavo passando per caso ed appena ti ho visto ho pensato di venire a salutarti... ma vedo che sei in ottima compagnia>> pronunciando l'ultima frase mi giro verso la ragazza che occupa il posto al suo fianco, che sfoggia un sorriso magnifico.

<<Piacere mi chiamo Waliyha e sono la sorella di Zayn>> a quelle parole il mio viso si tinge di rosso, per via della grande figuraccia appena fatta.

<<Oh, io... be'... piacere Alexa>> allungo la mano verso la sua direzione e lei non esita affatto prima di stringerla <<Non so come ho fatto a non accorgermene, perché ora che vi guardo bene avete alcuni tratti del viso in comune... sul serio, non vorrei passare per la maleducata di turno.>>

<<Tranquilla, va tutto bene>> mi rassicura, prima di portare una mano sulla mia spalla per poi massaggiarla ripetutamente con movimenti verticali <<Come mai sei ancora in giro a quest'ora?>> mi chiede Zayn, tornando a sedersi sulle scale - seguito da sua sorella - .

<<Ero da Ricky fino a poco fa>> ammetto, cercando di non farlo arrabbiare - dato che, da quanto ho notato, non gli sta così tanto simpatico - , ma fallisco miserabilmente.

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