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Capitolo 18

Alexa's pov

<<Puoi lasciarmi spiegare?>> mi domanda, mentre spinge la porta con le mani, facendomi arretrare sempre di più <<Quante volte dovrò ripeterti che non devi dirmi nulla? Va tutto bene, perciò te ne puoi andare>> ribatto acida, puntando l'indice verso l'esterno.

<<Non è così. Ora ne parleremo, con o senza il consenso da parte tua>> sbotta velocemente, facendomi zittire del tutto.

Incrocio le braccia al petto e picchietto il piede sul pavimento, infastidita dal tono che ha appena usato.

<<Senti, ho un impegno tra poco, quindi non posso stare qui a sentire le tue inutili scuse. Quella è la porta, ciao>> esordisco spazientita fissando i miei occhi su di lui, che tiene lo sguardo basso <<È questo quello che vuoi?>> chiede curioso mentre alza il volto verso di me, facendomi notare il leggero velo di lacrime che ricorpre i suoi occhi scuri.

<<Io... penso... sì, che sia la cosa giusta>> rispondo titubante continuando a picchiettare le dita sul mento.

Lui scuote riputamente la testa prima di uscire dalla porta, senza aggiungere nulla.

Ad un tratto si ferma in mezzo al giardino e si gira velocemente verso la mia direzione, senza fiatare.

Resta lì, immobile, per lunghi attimi fino a quando la suoneria del suo cellulare interrompe questo nostro momento - se così possiamo definirlo - .

A questo punto torna a voltarmi le spalle e procede verso una meta a me sconosciuta, lasciandomi sul pianerottolo di casa senza parole.

...

Zayn's pov

L'aria fredda colpisce direttamente il mio viso, facendo scorrere un brivido lungo tutto il mio corpo.

Stringo con le braccia il mio cappotto, cercando di riscaldarmi il più possibile, e lascio uscire l'aria calda e consumata dalle mie labbra.

La nebbia fitta è la protagonista in questa serata di fine settembre, come la questione con Alexa nei miei pensieri.

Ormai tutto è perso con lei.

Siamo partiti con il piede giusto, andavamo d'amore d'accordo... ma tutto è finito per colpa mia.

Ho peggiorato la situazione nelle ultime ventiquattro ore, per via del cambio di posto con Lucy, ma non l'ho fatto di proposito.

Non mi ha lasciato il tempo di spiegarle nulla, si è limitata a mandarmi fuori di casa.

Ho impresso nella mente ancora la sua faccia adirata nel momento in cui indicava la porta di casa e niente mi impedirà di eliminare questo pensiero, almeno per oggi.

Per la milionesima volta nell'arco di cinque minuti, la mia suoneria si diffonde nell'aria, indicando una chiamata in arrivo sicuramente da Lucy: mi aveva chiamato precedentemente, quando mi trovavo nel giardino di Alexa, interrompendo l'idea da parte mia di entrare in casa contro la sua volontà per sistemare una volta del tutto la situazione.

Afferro svogliatamente il cellulare e rispondo alla mia ragazza <<Pronto?>>
<<Ehi amore>> a quel nomignolo il mio stomaco si contorce.

<<Lucy, dimmi>> mormoro dolcemente ed intanto strofino la mano sulla mia guancia infreddolita <<Mi chiedevo... sai, dato che oggi è il tuo giorno libero, ti volevo invitare a casa mia stasera>> spiega lentamente facendomi sorridere, per via dell'imbarazzo udibile tramite le sue parole.

<<Certo, tra venti minuti sono da te>> detto questo ci salutiamo e metto fine alla chiamata.

Mi accorgo di essere arrivato a casa proprio quando mia mamma mi accoglie all'entrata con il mestolo in mano <<Ehi, figliolo! Ti stavamo proprio aspettando>> esordisce felice e contenta, abbozzando un sorriso bellissimo.

La seguo dentro casa, chiudo la porta dietro di me ed avanzo verso di lei per cingere le mie braccia attorno ai suoi fianchi, accoccolando poi la mia testa sulla spalla <<Mi sei proprio mancata>> sussurro dolcemente prima di lasciare un bacio appena sotto la mascella, proprio come facevo da piccolo quando tornavo da scuola.

<<Anche tu, piccolo mio>> passa la mano sul mio ciuffo e comincia ad accerezzarmi i capelli, facendomi rilassare completamente.

Dopo un po' ci stacchiamo e ci dirigiamo in cucina dal resto della famiglia.

<<Zayn!>> urla Safaa, la più piccola, saltandomi in braccio. Lei è come una figlia per me, ha 8 anni e posso dire di averla cresciuta io insieme a Doniya, la più grande tra noi figli.

<<Piccolina, come stai?>> le domando dolcemente mentre la stritolo in un caloroso abbraccio <<Bene grazie! E tu?>> dice con la sua vocina adorabile prima di lasciarmi un bacio sulla mia guancia <<Sono esausto>> rispondo mentre la appoggio a terra, facendole una smorfia con la lingua per farla ridere.

Dopo ciò, saluto Doniya e Waliyha con un abbraccio e un bacio sulla guancia ed infine mi dirigo verso mio padre.

<<Ciao papà>> saluto prima di appoggiare le mani sulle sue spalle e picchiettarle velocemente, come per sciogliere i muscoli addolenziti <<Ehi Zayn>> mi accarezza la mano e si gira a guardarmi <<Come stai figliolo?>>

<<Bene grazie... te invece? Passato il dolore alla schiena?>> annuisce soltanto, facendomi intuire la stanchezza che sta provando <<Stanco eh?>> domando spostandomi davanti a lui, prendendo posto a tavola <<È dire poco>> afferma sbuffando prima di alzarsi dalla sedia, dirigendosi verso il frigorifero.

Sposto il mio sguardo a destra e a sinistra, cercando qualcosa di cui parlare ma un pensiero si impadronisce della mia attenzione: devo andare da Lucy.

<<Famiglia, tra pochi minuti dovrei andare a casa della mia ragazza>> annuncio e quando menziono la parola 'ragazza' mia madre e mio padre sbucano fuori dal frigo - nel quale stavano cercando la famosa salsa piccante per il pollo - e mi fissano increduli.

<<Con la tua ragazza?>> chiedono contemporaneamente, sbalorditi.
Mi gratto il retro del capo, esitando prima di dare una risposta <<Sì... >>

<<E com'è?>> domanda mio padre, avvicinandosi sempre di più <<Dire simpatica, divertente e soprattutto carina... ve la farò conoscere presto>> dico velocemente mentre indosso il mio cappotto - che avevo precedentemente tolto ed appoggiato sul divano - .

<<Va bene, però non fare tardi>> mi ricordano, prima di ondeggiare la mano verso la mia direzione come per salutarmi. Ricambio velocemente il saluto, lascio un ultimo sguardo all'orologio e mi dirigo verso casa di Lucy.

...

Picchietto la mano sulla porta di legno davanti a me ed aspetto che venga ad aprirmi qualcuno.

Dopo poco tempo, la figura alta e snella della mia ragazza si fa spazio lungo la mia visuale... mi accoglie in casa ed appena chiude la porta si catapulta su di me - o meglio - sulle mie labbra.

Nella stanza riecheggiano solo gli sciocchi dei nostri baci, che si interrompono di tanto in tanto per farci prendere fiato.

Subito dopo ci allontaniamo definitivamente e la bionda appoggia la fronte sulla mia <<Dovremmo salutarci più spesso>> canzono in modo ironico, spezzando il silenzio che si era creato tra di noi.

Lucy scoppia in una fragorosa risata, seguita a ruota dal sottoscritto.

Afferra la mia mano e mi trascina verso il soggiorno <<Ti va di vedere un film?>> annuisco semplicemente e mi siedo sul divano, ammirando la mia ragazza mentre gira per casa cercando il telecomando <<Quale preferisci?>> le domando indicando i tre dvd che tengo tra le mani <<Tutto tranne l'horror>> sorrido a quell'affermazione e lo rimuovono dalle scelte.

<<Bene allora, 'Io prima di te' oppure 'Ho cercato il tuo nome'?>> fa una faccia confusa -anzi, indecisa - ma alla fine decide il secondo <<Mai visto, perciò mi intriga>> commenta.

<<Meglio così... allora, metti il dvd nel lettore e dai il via al film così facciamo in tempo a finirlo>> propone entusiasta prima di buttarsi sul divano. Faccio come mi dice e successivamente la raggiungo.

Il film comincia e devo dire che è molto interessante, alla base c'è una storia toccante che - devo ammettere - mi ha fatto emozionare.

La scena che si sta proiettando sullo schermo ora è abbastanza imbarazzante: sono in un momento intimo.

Non che questo mi scandalizzi, capiamoci, ma io e Lucy siamo così vicini e alcuni pensieri poco buoni stanno girovagando per i miei pensieri.

Sono un maschio, certe cose non si possono controllare.

Come se mi stesse leggendo nel pensiero, la ragazza si alza dal mio corpo ed attacca le sue labbra alle mie.

Questo peggiorerà la situazione, penso.

Decido di non oppormi, anzi ricambio con piacere facendo crescere in me certe voglie - affrettate per quanto mi riguarda - .

Improvvisamente ogni suo movimento cessa e rimane immoblie ad osservarmi, con il fiato corto.

<<Resti a dormire da me?>>

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