Capitolo 17
Alexa's pov
Il foglio mi scivola tra le dita - diventate umide all'istante - cadendo successivamente ai miei piedi.
Ho la bocca socchiusa dallo stupore e il respiro irregolare, affannato, come se qualcuno mi stesse tenendo una mano attorno al collo.
Mando giù la saliva e fisso con sguardo sbalordito la figura di Zayn davanti a me.
Non riesco ad esprimere a parole cosa sto provando in questo momento... ho la mente totalmente annebbiata.
<<Signorina Forter, deve essere più attenta... Malik non è il tipo che passa inosservato>> sputa severa nei miei confronti la professoressa, aggravando la figuraccia fatta finora davanti al resto della classe.
<<Mi scusi, solo non sono ancora abituata a vedere Zayn al suo nuovo posto.>> spiego impassibile, mentre afferro la cartella ed estraggo il materiale necessario per seguire la lezione <<Va bene dai... passiamo alle cose più importanti: devo leggervi la circolare>> esordisce, appoggiando intanto una mano sul mouse per scorrere verso il basso e selezionare il documento da leggere.
<<Allora ragazzi, esigo attenzione!>> dice sbattendo la mano libera sulla cattedra, facendo un gran fracasso con tutti quei gioielli che porta sui polsi e tra le lunghe dita della mano <<È stato stabilito che, in data 14 dicembre, la classe partirà per una gita della durata di una settimana nella bellissima Venezia. Se almeno la metà più uno degli alunni garantirà la presenza si potrà accettare l'offerta. All'arrivo ci sarà una guida che ci illustrerà, giorno dopo giorno, le mete migliori di questa fantastica città. Alloggierete in un hotel dove potrete spendere la colazione e la cena... il costo totale racchiude pure il cibo e lo troverete scritto nelle autorizzazioni. Mi auguro che tutti possiate venire, perché è un'occasione imperdibile! Cordiali saluti, la direttrice scolastica.>>
Appena l'insegnante termina la lettura, i miei compagni saltano dalla sedia, esultando e urlando, presi dall'emozione per questa uscita.
<<Calmi, non è il caso di esagerare in questa maniera>> li riprendere, facendo calmare il putiferio che stava per scoppiare un paio di secondi fa <<Chi ha intenzione di partecipare?>> domanda la professoressa, interrompendo quell'attimo di calma... tutti alziamo le mani verso l'alto e d'istinto un sorriso nasce sulle labbra della donna <<Bravi ragazzi, ottima scelta! Ora, uno di voi distribuirà le autorizzazioni da consegnare entro la fine di ottobre, cosicché venga organizzato tutto al meglio>> ci informa, mentre afferra i pezzi di carta e li numera, assicurandosi che siano abbastanza per tutti.
Terminato il controllo, alza la testa verso l'alto e comincia a fissare ognuno di noi per qualche secondo <<Vediamo un pò... Alexa, potresti consegnarli ai tuoi compagni cortesemente?>>
Oh, che strano! Mi sono domandata spesso il perché i professori scelgono sempre me per questo tipo di incarico.
Annuisco debolmente - allontanando questi miei pensieri - e mi alzo dalla sedia, sotto lo sguardo attento degl'altri.
Mi avvicino alla cattedra, afferro i fogli e man mano che avanzo dalla parte opposta appoggio gli avvisi sui banchi.
Tengo lo sguardo basso durante lo svolgimento del mio compito, ma vengo presa alla sprovvista quando qualcuno mi blocca il polso <<Dopo dobbiamo parlare.>> appena i miei occhi si sollevano incontrano quelli del moro, che mi stanno supplicando di accettare questa sua imposizione <<Non abbiamo niente da dirci>> sbotto a denti stretti, prima di strattonare via il mio polso dalla sua presa.
<<Lasciami in pace, sto bene anche senza sentire le tue scuse inutili.>> continuo furiosa, accecata dalla rabbia.
Lui abbassa lo sguardo e si limita ad annuire, senza continuare a dare spettacolo davanti a tutti - sottolineando il fatto che lui è seduto proprio nella prima fila - .
Lascio un ultimo sguardo al moro e poi alla ragazza seduta di fianco a lui, infine mi giro e porto a termine il mio incarico.
<<Ora che pure questo è fatto, possiamo cominciare la nostra lezione>> scatta la professoressa tutta entusiasta, mentre afferra il libro per cominciare un capitolo nuovo.
...
<<Dato che, per questione di minuti, la nostra lezione sta per concludersi vi assegno un lavoro da fare per la settimana prossima: siete relativamente in tanti, come già sapete, perciò ho studiato un piano adatto per potervi interrogare nel più breve arco di tempo possibile. Dovrete prepare un cartellone su un determinato argomento e lo illustrerete alla classe... le coppie le ho già scelte, perciò all'uscita troverete la lista appesa fuori dalla porta. Non ci saranno scambi di alcun tipo, vi avviso già da ora.>>
Nel momento in cui la sua voce smette di riecheggiare nella stanza, la campanella suona e, di conseguenza, tutti corrono a vedere chi sarà il proprio partner.
Sistemo un po' il disordine che ho creato sul banco e mi precipito all'uscita appena la folla diminuisce.
Scorro il dito verticalmente fino al mio nome e strabuzzo gl'occhi appena mi accorgo che lavorerò con Zayn.
Chiamatelo destino, se volete.
Non posso rimanere con lui, poco ma sicuro. La professoressa, però, ha messo in chiaro che non ci saranno scambi... perciò sono finita.
Sbatto la mano sulla forte e mi appoggio con le spalle alla porta, maledicendo la mia insegnante in tutte le lingue possibili ed immaginabili.
Appena vedo la sua figura uscire dalla porta la fermo, urlando ripetutamente il suo nome <<Mi scusi, posso parlarle un secondo?>>
<<Certo, però faccia in fretta signorina Forter, perché ho i colloqui mattutini con alcuni genitori da sostenere tra qualche minuto>> commenta, appoggiando la sua valigetta nera a terra.
<<So benissimo che probabilmente boccerà questa mia proposta, ma voglio rischiare. Ho notato di essere capitata con Zayn Malik, ma ecco... ultimamente abbiamo dei piccoli problemi. Non penso sia il caso di dirle di che genere, ma veramente non sarà possibile raggiungere un punto di incontro tra di noi per lavorare insieme... non può fare una piccolissima eccezione per me? Posso assicurarle che uscirò ad esporre il mio argomento per prima, ma la prego, mi ascolti.>>
Incrocio le dita tra di loro e porto le mani al petto, come per supplicarla.
Mi fissa perplessa, mentre strofina leggermente la mano sulla fronte <<Per questa volta va bene, ma che sia la prima ed ultima. Le questioni personali restano fuori da quelle scolastiche, se lo ricordi signorina.>> a quell'affermazione sorrido e batto le mani tutela contenta <<La ringrazio tanto, mi sta facendo un grandissimo piacere!>>
<<Più tardi cercherò di fare un cambio.... ora devo proprio andare. Arrivederci!>> esordisce prima di scappare - con la sua valigetta tra le mani - senza lasciarmi neanche il tempo di salutarla.
...
<<Quindi in conclusione domani scoprirò il mio nuovo compagno - o compagna - per il lavoro>> spiego a Brook mentre torniamo a casa dalla palestra.
Lei annuisce soltanto, lasciandomi piuttosto curiosa di sapere che ne pensa della mia decisione <<Perché non parli?>>
<<Io ti sostengo, in ogni tua scelta, ma questa volta devo ammettere che hai sbagliato. Se a te non interessa nulla di Zayn, perché hai cambiato partner? Così fai capire tutto il contrario... >> valuta velocemente, mentre si ferma per guardarmi negl'occhi.
<<Non è che non interessa, semplicemente stavamo provando ad essere buoni amici - o, come diceva lui, migliori amici - ma nulla di così tanto importate. È una persona ottima, l'ho sempre detto, ma non mi piace essere sostituita così di punto in bianco.
Ci sono rimasta molto male.>> ribatto convinta, gesticolando con le mani per aria - com'è mio solito fare - .
<<Va bene... posso fartela una domanda?>> annuisco debolmente, mentre lei si schiarisce la voce <<A te piace Zayn?>> questa domanda mi coglie impreparata.
<<Perché me lo chiedi?>>
<<Cara Alexa, non si risponde ad una domanda con un'altra domanda>> dice facendomi ammutolire... mi limito a sorridere goffamente prima di cominciare a parlare.
<<Non c'entra nulla questa domanda: sono solo infastidita dal suo cambiamento con l'arrivo di Lucy e, per come sono fatta, reagisco in questa maniera. Se doveva andare così, lo accetto, ma ciò non mi fa star meglio.>> spiego, alzando le spalle verso l'alto un paio di volte, ottenendo un cenno con il capo da parte sua come per annuire.
<<Be' guarda, sono arrivata a casa... vuoi fermarti a cena?>> le domando dolcemente, mentre avanzo verso alla porta d'entrata <<No tranquilla, sarà per un'altra volta. Stasera devo studiare molto, perciò devo sbrigarmi... a domani!>> dice prima di avvicinarsi per schioccarmi un bacio sulla guancia, seguito da un abbraccio frettoloso.
Appena ci stacchiamo mi giro e rientro in casa mia, buttando con nonchalance il borsone sulle scale che portano al piano superiore.
Mi dirigo verso la dispensa della cucina per mangiare qualcosa, ma vengo interrotta dal campanello.
Faccio in tempo a prendere solo una caramella, perché dall'altra parte della porta c'è qualcuno che insiste continuamente.
Alzo gl'occhi al cielo e vado ad aprire, ritrovandomi la persona che sta al centro dei miei problemi.
Senza lasciargli il tempo di parlare richiudo lentamente la porta, ma il suo piede ostacola questo mio gesto.
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